Il modo più importante in cui la nostra guida spirituale o qualunque Buddha può aiutarci a liberarci dalla confusione e dai problemi e ad utilizzare in modo efficace tutto il nostro potenziale per aiutare gli altri, è di addestrarci a sviluppare la consapevolezza discriminante, o ‘saggezza’. Noi dobbiamo coltivare una mente in grado di discriminare tra realtà e fantasia e tra ciò che è utile e ciò che è dannoso. Quindi la nostra relazione con il guru non è quella di un soldatino con il suo generale, in cui ogni qual volta il generale parla ci si mette sull’attenti, si saluta militarmente gridando ‘Sissignore!’ e si obbedisce comunque. Non funziona così. Quando la nostra guida spirituale parla, noi restiamo ovviamente pieni di rispetto, ma lo prendiamo come un’opportunità per esercitare la nostra consapevolezza discriminante. (….) Entrare in questo tipo di relazione (con una guida spirituale) richiede non solo una guida spirituale altamente qualificata, ma anche un discepolo altamente qualificato, che sia emotivamente maturo e non alla ricerca di una figura paterna o materna che prenda tutte le decisioni al suo posto. S.S. il Dalai Lama – The Gelug/Kagyu tradition of MAHAMUDRA – Snow Lion