Quarta parte parte del Commentario su Gyalwa Gyatso dato da Sua Santità il Dalai Lama a un gruppo di occidentali al Tempio di Teckchen Choeling a Dharamsala, in India, il 1 settembre 1984.
Appunti, traduzione dall’inglese della Dott.ssa Nicoletta Nardinocchi, revisione ed editing del Dott. Luciano Villa, dell’Ing. Alessandro Tenzin Villa e di Graziella Romania nell’ambito del Progetto “Free Dalai Lama’s Teachings” per il beneficio di tutti gli esseri senzienti.
Sua Santità il Dalai Lama
Domanda: Potrebbe Sua Santità spiegare il significato del Mantra completo?
Sua Santità il Dalai Lama:
Non conosco il significato molto bene. OM MANI PADME HUM – sei lettere, il loro significato è piuttosto vasto. I punti principali sono: OM rappresenta le tre lettere AUM che simboleggiano nella base il nostro corpo, parola e mente e nella fase di Buddhità il corpo, parola, mente del Buddha. In altre parole, tre cose impure sono completamente trasformate in tre cose pure.
Qual è il metodo per purificare corpo parola e mente impuri? E’ il MANI PADME, queste due parole, MANI gioiello, PADME loto. Il Gioiello simboleggia il metodo o motivazione, il loto simboleggia la saggezza. Esistono molte fasi diverse sui livelli di significato di metodo e saggezza.
Abbiamo il Sutrayana, il più basso dei tre Tantrayana e il Tantrayana superiore e all’interno ci sono la prima e la seconda fase quindi a sua volta la seconda fase si divide in due livelli. Secondo il Maha-anuttarayoga, il Gioiello supremo rappresenta il Corpo Illusorio, il Loto rappresenta la Chiara Luce. HUM, la sesta sillaba, significa inseparabile, indistruttibile. Che cosa è inseparabile? Due cose: metodo e saggezza; queste due cose.
Modo inseparabile, natura inseparabile- praticata in quel modo.
Perciò OM MANI PADME HUM.
GHUMA GHUHYE la consorte, la principale consorte; HARI NISA le quattro Dakini; RATZA HRIHYA i quattro Guardiani delle Porte, Svaha, così sia.
Esistono cinque famiglie di Buddha. In termini di sillaba-seme, esistono cinque famiglie di Buddha. A volte la sillaba-seme è l’iniziale del nome, a volte sono le cose che le divinità purificano, come ad esempio la sillaba seme là – questo lo dovete chiedere a Vajradhara. Se meditate su una sillaba-seme, che sia RAM o AH – funziona. Ora per esempio, OM AH HUM, OM AH TAMSHI, oppure LAM MAM PAM TEM, TUM AM SIM KAM HUM, per questo tipo, per queste diverse sillabe-seme, le spiegazioni dettagliate sono molto difficili da dare, ma immaginate certe lettere in alcuni centri nervosi, funziona, quello è lo scopo principale.
Domanda: (incomprensibile …) … come praticare il Dzogrim?
Sua Santità il Dalai Lama: Su questo non ho visto nessun insegnamento sul Dzog Rim. Sembra che una volta che abbiate completato la prima fase della divinità, la seconda fase può essere un aggiunta dal Heruka Dzog Rim, non sono molto sicuro che si tratti di Luipa Dzogrim oppure di Drilby Dzogrim.
Molto probabilmente, questa è l’alternativa. Per il momento, penso che nel Dzog Rim non c’è molto bisogno in questa fase.
Pertanto in tutti i diversi tipi di Dzog Rim, nei diversi Tantra, la pratica di base è tummo, il calore. Così la pratica del tummo secondo Naljorma, secondo il tummo Naro Choedrug è una pratica di base.
Domanda: impercettibile, ma richiesta di spiegazione su Dakas e Dakini.
Sua Santità il Dalai Lama: Dakini è chi va nello spazio, chi ha lo straordinario potere fisico di camminare nello spazio. Il significato di base è una forma di angelo o qualcosa di forma separata, ma con qualche qualità interiore, esperienza interiore.
La qualità interiore di base, lo spazio significa vacuità, Shunyata, o, talvolta, la Chiara Luce interiore. Così la persona, maschio o femmina, la persona che sperimenta quella fase, è chiamata Khadro o Khadroma, Daka o Dakini.
Domanda: Che cos’è l’energia di Daka e Dakini?
Sua Santità il Dalai Lama: Daka – maschio, Dakini – femmina. Li intendiamo come persone, come esseri viventi, esseri viventi senzienti.
(La domanda è impercettibile)
Sua Santità il Dalai Lama: Khadro e Khadroma è il termine tibetano per quanto sopra esposto. Come ho detto prima, Khadro è colui che va nello spazio, letteralmente. In generale, quando si parla in termini di divinità come maschio e femmina, il maschio e la consorte, il dio e le dee, stiamo parlando di metodo e saggezza.
Questo non significa marito e moglie, ma simboleggia il metodo, l’unione di metodo e saggezza, come ho detto più volte. Ora, nel Maha-anuttaratantrayana per il maschio in alcuni casi e ad un certo punto potrebbe essere necessario il supporto femminile e per le donne nella stessa condizione potrebbe essere necessario l’aiuto del maschio. Non nel senso ordinario di rapporto sessuale.
Con la preparazione completa ed il pieno controllo dei centri nervosi e dei venti interni, gli organi sessuali agiscono come strumenti per fermare o ridurre al minimo le coscienze più grossolane.
Non appena la coscienza più grossolana si ferma, si attiva la coscienza sottile. Questo è il punto. Ogni volta che sentite parlate di maschio e femmina (Daka e dakini) quello è il significato. Le divinità del Mandala come Guhyasamaja, Kalachakra o Heruka sono tutte in unione con la consorte.
Questo non significa che Guhyasamaja abbia un piccolo regno, può non avere un’energia nucleare, ma un qualche potere come un piccolo regno, quel genere di cose: l’impero principale, la regina, e alcuni ministri, non quel tipo.
Tutti questi simboleggiano i nostri cinque skanda, i cinque componenti, ed i quattro elementi ed i cinque organi di senso, i nervi, le ossa ecc, otto Bodhisattva, le dieci Divinità Irate, quello è il simbolismo delle mani e questo e questo (Sua Santità indica tutte le parti rilevanti del suo corpo), le dieci parti fisiche del corpo. Le divinità irate sono le divinità di azione, qualcosa di simile.
Quindi, di solito le parti del nostro corpo fisico sono molto attive. Piedi, ginocchia, gomiti, spalle, sono le parti più attive del nostro corpo e sono rappresentati dalle dieci divinità, otto divinità inclusi occhi, orecchie, nervi, ossa, ecc.
Ad esempio, Guhyasamaja, quattro dakini – quattro elementi, altre cinque dakini che sono vista, olfatto, gusto, tatto. I cinque Buddha rappresentano i cinque skanda, in modo che in tutto sono trentadue divinità.
Tutti sono lo stesso essere, tutto si manifesta come trentadue divinità. Ora, in un genere di Kalachakra esistono più di 770 divinità diverse o qualcosa del genere, tutti questi sono gli stessi, esseri non indipendenti, separati che si fondono in un grande mandala, una sorta di casa, non quel tipo, tutti sono semplicemente manifestazioni di parti del nostro corpo fisico.
Domanda: (incomprensibile) … per quanto riguarda la fase di generazione, ci potrebbe spiegare quando lasciamo la meditazione sulla vacuità?
Sua Santità il Dalai Lama: nella seconda fase, in realtà la coscienza profonda che realizza pienamente shunyata, quella coscienza sottile si trasforma in una divinità con forma.
Per questo ci prepariamo nella prima fase, solo nell’immaginazione, immaginando che la coscienza stessa si trasformi in divinità, mentre in realtà non siamo in grado di farlo.
Così a un certo punto basta ricordare, per quanto possibile, shunyata con tutta la forza della mente, concentrarsi su Shunyata.
Poi non appena visualizzate o immaginate di iniziare, la presa sulla vacuità si allenta.
Così ora non potete agire contemporaneamente, dovete vedere gli aspetti convenzionali delle cose, come il Hrim o gli utpalas o cose del genere. Ma a causa della precedente forte convinzione che le cose non esistano come ci appaiono, a causa di quel tipo di convinzione o di forte comprensione, perfino le cose relative, le fabbricazioni mentali appaiono come un’illusione.
Nella sadhana Heruka ci si riferisce a questo come meditazione sulla vacuità con apparenza e senza apparenza. Per un certo periodo di tempo meditate sulla vacuità con apparenza, ossia pensate alle cose in termini di illusioni. Nel Lamrim si dice di rimanere assorbiti nella vacuità e poi realizzare tutto come illusione.
Di tanto in tanto cercare di capire la natura ultima. Procedete così, alternando. Questa è la parte pratica, credo. Nella fase di generazione sottile la comprensione della vacuità sarà più forte.
Domanda: Rinpoche, quando dite di non avere la realizzazione della vacuità che avete spiegato nell’iniziazione, che cosa significa?. Mi chiedo che cosa significhi per me come praticante.
Che cosa significa quando Rinpoche dice che non ha la realizzazione della vacuità, ma che cercherà di farcelo capire con una spiegazione?
Sua Santità il Dalai Lama: è difficile, tento come posso, ma l’esperienza reale, non so, le mie qualifiche, non so. C’è una certa sensazione riguardo shunyata e Bodhicitta, ma questo è tutto. Dal momento che io stesso non sono molto sicuro di capire davvero shunyata, ho detto così. In questa veste non posso dire bugie. Ci sono altre domande?
Domanda: E’ molto importante visualizzare le lettere in tibetano?
Sua Santità il Dalai Lama: Non è necessario. In Tibet, ad esempio, alcuni visualizzano nella forma di Lendza, l’antica scrittura Lendza, alcune lettere indiane. Ma in generale le persone visualizzano in caratteri tibetani. Ora, nel tuo caso, i caratteri latini, non è un problema.
Ma può essere un problema quando si ha la dissoluzione delle varie parti della sillaba HRIH, ma mi chiedo se sia davvero così importante.
In alcune pratiche della sadhana, dato che le parti della lettera non sono sufficienti per la dissoluzione in otto tappe, allora si utilizza la curva in alto del puntino, il nada.
Quindi, se devi dividere in tre parti, puoi dividere il carattere latino in tre parti, puoi fare alcune divisioni.
Altre domande?
Domanda: … su Shinè e visualizzazione … (incomprensibile)
Sua Santità il Dalai Lama: Penso così perché funziona simultaneamente. Due cose: per prima cosa aiuterà sicuramente a raggiungere la concentrazione univoca della mente e in secondo luogo dato che vi assorbite nella lettera, quella lettera posizionata in un luogo speciale, uno dei centri nervosi fondamentali, per questo motivo ci sarà una forte sensazione e la coscienza grossolana sarà meno attiva.
Ad esempio, di fronte a voi, immaginate che quel momento solo questa altra parte funzioni, la parte che si dissolve non c’è, quella funzione diversa, speciale non c’è. Avete capito? Penso di sì. Nel Mahaanuttarayogatantra ci sono luci o lettere in alcuni punti, i centri nervosi, qui, qui, qui (Sua Santità indica parti del suo corpo), questo è uno dei centri principali.
La vostra concentrazione su di esso aiuta non solo a raggiungere Shinè, ma aiuta a ridurre Namtog, il pensiero concettuale.
Quindi penso che sarebbe meglio che questa Sadhana appartenga al Maha-anuttarayogatantra. Nel Kriyatantra questo genere di cose può non essere necessario, è una cosa diversa.
Altre domande? Tu, tu?
Domanda: … concentrazione sul calore … (incomprensibile)
Sua Santità il Dalai Lama: Per Vajrayogini concentratevi sull’ombelico. Come ho detto prima, rivedete, controllate tutte le parti del corpo e quindi assorbitevi in un unico punto, concentratevi, non concentratevi nel vedere, come questo, non quello, entrate e rimanete così. Per questo di solito abbiamo la sensazione che la coscienza principale sia qui da qualche parte, così cercate di pensare che la vostra coscienza principale sia da qualche parte qui.
A volte questo è difficile, i chakra, le vene, per questo motivo, prima ci concentriamo sul centro, quindi per secondo qui, prima in forma di luce, concentratevi, entrate in esso, sentite.
Dopo che avete sentito la luce, questa gradualmente si abbassa fino a qui, come lusingare un bambino, vai lì, e poi qui, verifica o controlla i chakra, esistono 32 rami di chakra : trentadue, così.
In qualche modo potete sentire ed essere più concentrati, coltivare un sentimento più forte, la coscienza dell’occhio e dell’orecchio iniziano a ridursi. Quello lo potete sentire. Esiste il pericolo che possa danneggiare i vostri occhi, in alcuni casi, credo. Dobbiamo praticare queste cose con molta attenzione.
Domanda: Quando mandiamo fuori la luce, fuoriesce dal cuore? Intende luce blu?
Sua Santità il Dalai Lama: Qui credo che la lettera principale, la lettera seme, a volte sia di colore bianco, a volte azzurro, a volte di colore rosso. Si parla di diversi colori. Non c’è nessuna ragione particolare per questo.
Si discute anche dei colori dei venti interni, i cinque venti interni radice. Esistono diversi venti, così diversi colori. Talvolta anche questo è coinvolto.
Ora, nella pratica reale la luce proviene dal centro del cuore, non necessariamente dal cuore pulsante, solo dal centro. Quando tutte le attività finiscono, si dissolve, questo è ciò che ho menzionato in precedenza.
Nel Maha-anuttarayogatantrayana la Chiara Luce più interna è il Creatore. Le cose devono venire dal Creatore ed infine assorbirsi in esso. Questo è il simbolismo. Noi pensiamo a Samsara e Nirvana come creati dalla Chiara Luce.
Questo significa che tutto ciò che è basato su quel tipo di natura è superiore. Tutte queste riflessioni, in questo caso adesso qualunque cosa noi chiamiamo Samsara o Nirvana è rimesso al singolo. La società è una grande cosa, ma le società e le comunità sono combinazioni di individui, non è vero? Così se voi vedete alla fine il Nirvana, in ultima analisi è legata al singolo, non è vero? C’è chi ha raggiunto il Nirvana, il Nirvana è là, così possiamo parlare di Nirvana, esiste lo stadio del Nirvana.
Ci sono esseri sottoposti a sofferenze dovute a fonti di sofferenza, ossia il Samsara. Dato che gli esseri esistono, parliamo di Samsara.
Non possiamo dire che il Samsara sia un paese e che la gente vada lì, non quel genere di cose. In definitiva esiste in un unico essere, non è vero? Nirvana e Samsara.
Per questo motivo Samsara e Nirvana entrambi si basano sulla Chiara Luce di quella persona, di quell’essere. Finché siamo ignoranti e non possiamo utilizzarla, la Chiara Luce è Samsara.
Una volta che realizziamo la Chiara Luce e la utilizziamo, la trasformiamo in un sentiero, in saggezza che è Nirvana. Da questo punto di vista è il creatore, è la base di entrambi Nirvana e Samsara.
Ora penso che sia tutto. Infine, con questa pratica, le persone del miglior livello possono ottenere l’illuminazione in questa vita, quelle di livello medio la raggiungono in una successione di vite. La cosa più importante è che possiamo utilizzarla e supporre di passare attraverso la morte ordinaria, quindi in quel momento, questa pratica è il metodo migliore per sfruttare questa opportunità, in quell’occasione.
Questa è la migliore forma di phowa, un’ auto-phowa. Se non la pratichiamo quando moriamo e qualche alto Lama è invitato a fare una puja, è il 50-50%. Quella è una possibilità ma nessun effetto.
Quando siete vivi, tutto è la vostra pratica. Provate, usatela. Poi, quando arriveranno i vostri ultimi giorni, ci saranno coraggio e fiducia.
Quindi, vedete, non c’è bisogno di preoccuparsi. Questo è uno scopo. Questa è una garanzia del 100% di ottenere un’altra forma di buona rinascita per chi pratica così continuamente, ed è possibile effettuare un vero e proprio tulku, non il tipo di reincarnazione che non fornisce alcuna indicazione ma che richiede la proclamazione, quella non è una vera e propria incarnazione. Fino a quel momento, sii una brava persona, con una mente pacifica e calma, ed uno dei migliori cittadini del mondo.
Questo è positivo, utile per te stesso e per gli altri, ti diverti, sei felice, non importa cosa accada intorno a te. Mentalmente sei sempre felice, sereno, se avete felicità e tranquillità la tua volontà, determinazione, speranza saranno sempre con te. Rimani una persona con forza interiore, questo va bene. La forza interiore è molto utile per te stesso e anche molto utile per aiutare gli altri.
Non è sbagliato essere quel tipo di persona, perfino un centinaio di miliardi di loro, mentre al contrario, l’altro lato, quello malizioso che inganna gli altri, che li maltratta, di quel tipo di persona anche uno solo è di troppo.
L’effetto di un individuo è limitato, ma non c’è niente di male nello sforzarsi e nel contribuire alla società umana, al mondo. Bene, vi ringrazio molto.
Preghiere
Questo insegnamento è stato richiesto da Lama Zopa Rinpoche in connessione all’Iniziazione a Gyalwa Chenrezig Gyatso concessa da Sua Santità il Dalai Lama nel tempio di Dharamsala il 21 e 22 agosto, 1984. Sua Santità ha parlato prevalentemente in lingua inglese ed è stato assistito da Alex Berzin e Sharpa Rinpoche..