Insegnamento di Sua Santità il Dalai Lama sulla vacuità.
Una delle principali visioni filosofiche del buddhismo è quella conosciuta come teoria della vacuità. Il principio di questa teoria è la consapevolezza che vi sia una disparità fondamentale tra come noi percepiamo il mondo, inclusa la nostra stessa esistenza, e l’effettiva realtà dei fenomeni. Nella nostra esperienza quotidiana tendiamo a relazionarci con il mondo e con noi stessi come se entrambe le entità fossero dotate di una definibile, duratura e consistente realtà. Per esempio, se prendiamo in esame la nostra concezione del Sé, troveremo che siamo propensi a credere che esista qualcosa di solido e permanente al nostro interno, indipendente dagli elementi esterni, sia fisici sia mentali. La filosofia della vacuità afferma invece che questa visione non è solo un errore madornale ma costituisce anche la base per l’attaccamento, il senso del possesso e lo sviluppo dei nostri innumerevoli pregiudizi.
Secondo la teoria della vacuità, credere nell’esistenza di una realtà intrinseca e indipendente da altri fattori è del tutto sbagliato. Ogni cosa ed evento, siano essi mentali, materiali o anche concetti astratti come l’idea del tempo, sono privi di un’esistenza intrinseca e indipendente. Se anzi, la possedessero, vorrebbe dire che sarebbero qualcosa di completo in se stesso, ma questo significherebbe che niente potrebbe interagire e influenzare fenomeni del genere. Noi sappiamo però che esiste sempre una causa che produce un effetto: metti la chiave nel cruscotto di una macchina, il motore si accende e la benzina comincia ad essere bruciata. In un mondo composto di cose indipendenti e autonome le une dalle altre, fatti del genere non potrebbero accadere. Io non potrei scrivere su di un foglio di carta e voi non potreste leggere le parole di questa pagina. Quindi, dal momento che esiste un’interazione reciproca, dobbiamo concludere che non vi è nulla di indipendente in se stesso, nonostante noi possiamo pensare in questo modo. In effetti la nozione di un’esistenza intrinseca e indipendente è incompatibile con il rapporto causa-effetto, poiché questo implica dipendenza reciproca tra i fenomeni. Mentre, al contrario, qualsiasi cosa possieda un’esistenza indipendente dovrebbe essere indipendente e completa in se stessa. Ogni fenomeno è in continua relazione con altri fenomeni e non vi è alcuna entità fissa e immutabile. Le cose e gli eventi sono “vuoti”, nel senso che non possiedono alcuna intrinseca realtà immutabile e indipendente. Questa fondamentale verità su come “le cose sono realmente” viene chiamata nei testi buddhisti “vacuità” o shunyata, in sanscrito. Dalai Lama da ” L’abbraccio del mondo” http://www.bodhidharma.info/insegnamenti/dalai_lama/002_vacuita.htm