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Insegnamenti di Sua Santità il Dalai Lama a Bodhgaya, India 5 gennaio 2010 primo giorno, mattino.
Traduzione dal tibetano in italiano di Fabrizio Pallotti. Appunti ed editing del Dott. Luciano Villa, dell’Ing. Alessandro Tenzin Villa e di Graziella Romania nell’ambito del Progetto “Free Dalai Lama’s Teachings” per il beneficio di tutti gli esseri senzienti.
Sua Santità il Dalai Lama
Attualmente sono presenti le tradizione dello sviluppo interiore. In passato prendevano rifugio in religioni animiste che credevano nel dio sole etc…il rifugio religioso nasce dalla necessità di proteggersi dalle sofferenze e nelle religioni animiste è rivolto all’esterno, alla forza degli elementi. Per via di questo tipo di ricerca esterna, di rifugio, queste non erano vere e proprie religioni poiché erano mirate ad eliminare soltanto le sofferenze immediate, a breve scadenza. Molti di queste sono scomparse prima dell’insegnamento del Buddha.
Per quanto riguarda l’India ci sono molte tradizioni religiose. In passato i problemi principali derivavano dalla mancanza di cibo etc…e tramite la tecnologie e la scienza queste sofferenze sono state almeno in parte eliminate. Quasi un rifugio nella scienza ad eliminare queste sofferenze. Sicuramente questo porta a molti vantaggi ma nonostante questo rimangono altri tipi di sofferenza da combattere. Nonostante ci sia questo sviluppo esteriore, nel campo della medicina ad esempio, non siamo portati ad analizzare cosa accade veramente dentro di noi. Se guardiamo dentro di noi, nella nostra esperienza quotidiana, troviamo due aspetti: fisico e mentale. In quanto esseri umani siamo dotati d’intelligenza, possiamo pensare. Per quanto riguarda gli animali, questi non hanno molta capacità di analisi per cui si concentrano prevalentemente ad eliminare le sofferenze del corpo. Noi possiamo concentrarci anche sulle sofferenze mentali non solo su quelle fisiche. …
Per quanto riguarda la scienza moderna si sta cominciando a capire che la mente gioca un ruolo molto importante. Anche laddove la scienza è molto progredita continuano a sorgere problemi nuovi. In Cina sta avvenendo un grandissimo progresso materiale ma c’è tantissima corruzione, tantissima disonestà, abuso di potere, coloro che sono emarginati dalla società non hanno futuro e speranza. Questo deriva dalla mancanza di etica e moralità. Se noi dirigiamo la mente verso il positivo, verso il virtuoso questo aiuta tutta la società perché la mente pacificata è una mente coraggiosa.Quando siamo ammalati solitamente assumiamo delle medicine. La potenza della guarigione non dipende solo dalle medicine ma anche dall’attitudine mentale del paziente. Per esempio coloro che hanno difficoltà nello studio, per mancanza di attenzione, potrebbero avere grande beneficio attingendo dagli insegnamenti sulla consapevolezza. Avere una situazione in cui le persone possono addestrarsi sulla consapevolezza, l’amore e la compassione. Sono stati fatti anche esperimenti scientifici in cui è stato analizzato il livello dello stress, della pressione del sangue prima e dopo queste meditazioni e si sono rivelate delle grosse differenze. Per cui queste sono cose quantificabili dal punto di vista scientifico. Per cui una parte di questi scienziati ha capito benissimo quanto sia importante la mente per generare pace mentale e per lo sviluppo dell’essere umano. Anche gli scienziati attuali stanno volgendo il loro interesse verso la mente, verso lo sviluppo interiore . Per cui nel secolo passato c’è stato un grandissimo sviluppo materiale e adesso qui nel nuovo millennio dobbiamo essere più rivolti alla sviluppo interiore.
Ci sono religioni monoteiste che si rifanno all’idea di un Dio creatore e altre atee. Le religioni monoteiste sono molto basate sulla fede. Tra i sistemi religiosi che non si basano sull’idea di un Dio creatore i principali sono il Buddhismo e il Jainismo. Per cui non basandosi su un Dio creatore si basano sul sistema di causa ed effetto, cioè da una causa positiva il risultato è positivo, e da una causa negativa il risultato è negativo, sì parla di karma. Il Buddhismo ci insegna come eliminare le sofferenze sulla base della trasformazione mentale, spiega anche come l’illuminazione si ottenga sulla base della trasformazione interiore. Quando sì parla di Buddha sì parla di uno stato della mente in cui sì è completamente privi dalle negatività e sì hanno ottenuto tutte le qualità. Dal momento che abbiamo questa ignoranza fondamentale sulla natura della nostra mente abbiamo tutti questi problemi. Per eliminare questi problemi dobbiamo analizzare e scoprire qual è la natura della mente. Per cui nel Buddhismo il focus principale è sulla mente e sui suoi due aspetti. Una mente grossolana e una estremamente sottile. Sì parla di qual è il significato di mahamudra, sì parla dei vari livelli grossolani e sottili della mente. Stati mentali della veglia, del sogno, del sonno profondo della mente e così via. Per cui anche questi sono tanti livelli grossolani e sottili. Le 4 scuole del Buddhismo usano differenti nomi per parlare della mente grossolana e sottile. Oggi giorno le neuroscienze sono molto interessate a parlare della mente e per questo si sono rivolti alle tradizioni orientali ed in particolari al Buddhismo.
La maggior parte dei presenti sono tibetani, in passato in Tibet non eravamo consapevoli del mondo al di fuori ed eravamo come persi nel nostro ambiente protetto.
Poi quando siamo arrivati in India ed abbiamo visto come lo sviluppo tecnologico e materiale era incredibile rispetto al nostro. C’è stato come uno shock culturale vedendo questo estremo sviluppo materiale e qualcuno aveva persino timore di tirare fuori la sua mala. Il modo con cui il Buddhismo spiega la mente è unico e rappresenta la spiegazione più profonda ed elaborata della mente. Questo è molto importante dal momento che anche la scienza, la tecnologia sta scoprendo quanto è importante la mente. Ci sono ancora tantissimi conflitti, tantissimo sangue che viene versato. Ci sono storici che dicono che il XX secolo è passato attraverso guerre e conflitti e più di 200.000.000 di persone sono morte per via di questo. E questo è successo solo ora. Certo si può anche dire che la popolazione mondiale cresce ma dal momento che c’è questo sviluppo esteriore così forte molte persone possono essere uccise, per esempio ci sono le armi nucleari che hanno un potere distruttivo così devastante. Era un po’ il secolo delle uccisioni il passato. Abbiamo detto che la cosa principale è che siamo tutti esseri senzienti e siamo completamente sottomessi al potere delle afflizione e del desiderio. Se gli esseri umani fossero completamente liberi dalle afflizioni mentali, se non ci fosse questo desiderio di volere conquistare gli altri allora tute queste distruzioni non sarebbero accadute. Per cui se non avessimo questo desiderio di essere migliori degli altri, in competizione, questi problemi non ci sarebbero e ci sarebbe pace. Oggi giorno con questo progresso ci rendiamo ancora più conto di quanto il mondo sia interdipendente. Quando qualcosa va male in qualche luogo, tutto il resto del mondo ha un effetto. Le comunicazioni avvengono molto velocemente. Siamo diversi miliardi e se tutti fossero capaci di comprendere allora possiamo sperare in un mondo felice. Fra coloro che si sono riuniti qui voi oggi…quanti siete? 20000? 30000?50000? Qualcuno potrebbe pensare che questa sia una pratica folkloristica. Dovete riflettere non c’è nessuno fra questi 6 miliardi di persone che vogliono la sofferenza, tutti vogliono sconfiggerla ugualmente. Però non riusciamo perché siamo presi dal nostro attaccamento e proviamo avversione.
Ci sono molte persone che ora stanno discutendo sulla felicità mentale e anch’io ho preso parte a questi convegni. Dicono che le società, e specialmente le generazioni giovani, riporta diversi suicidi e questo è riconducibile a molti problemi come la mancanza di amore, allora si discute di questi problemi. Per cui ora in tutto il mondo sì sta capendo che c’è un gran bisogno di amore e compassione. E’ estremamente importante non concentrarsi esclusivamente sullo sviluppo esteriore ma guardarsi dentro e cercare di sviluppare la mente. Sempre cercare di avere un’attitudine positiva, aperta verso gli altri. In questo modo ci presentiamo come persone sincere, avranno fiducia in noi e avremo molti amici.
Se al contrario approcciamo sempre le persone con l’inganno, la cattiveria allora non avremmo la fiducia della gente e nemmeno amici. Coloro che sono poveri se posseggono una mente positiva ci sarà felicità, ci sarà confidenza, coraggio e soddisfazione. Per questo ognuno deve compiere questo lavora da se stesso. Se invece di essere sinceri con gli altri li inganniamo allora riceveremo noi stessi delle paure, degli inganni. Nel 1973 fui andato in Inghilterra, quando ho fatto il mio primo giro in Europa. C’è stato un incontro dove c’era anche un signore inglese molto anziano. Questa persona mi ha detto di essere sorpreso dalla mia presenza e dalla ragione per cui dicevo sempre non lo so. Io cercavo semplicemente di essere onesto, sincero, quando non sapevo qualcosa la volevo dire non lo so. Per cui se sì è molto onesti non avrai neanche paura, paure di aver detto il falso e di ipocrisia perché sei sincero.
In un’occasione in Cina non c’è stata nessuna sessione di domande e risposte. La ragione è che il governo cinese non è onesto, se lascia che le persone facciano domande hanno paure che la loro vera faccia venga rivelata. Per cui l’ipocrisia, anche se a qualcuno può sembrare che porti beneficio, porta solo paure e confusione. Dunque ovunque io vada e qualunque persona incontro possa io sempre considerare gli altri più bravi di me e possa considerarmi inferiore. Per cui il Buddhismo non è qualcosa che migliora la vita solo in futuro ma anche immediatamente. Non solo: se siamo sempre così attaccati alle nostre fortune e ricchezze avremo problemi anche quando moriremo. Per cui questo tipo di pratica è di beneficio immediato in questa vita. Per quanto riguarda gli esseri umani hanno un grandissimo potere di coltivare amore e compassione. Non puoi andare nei supermercati e chiedere vorrei comprare amore e compassione, penserebbero che siete matti, e non puoi nemmeno chiedere ad un medico fammi un’iniezione di amore e compassione. Per cui la sorgente di queste medicine preziose deve essere sviluppata da noi stessi. Ad Amritsar c’è stata una riunione interreligiosa in cui ho partecipato. Abbiamo cercato di rispondere a tre domande: se il sé esiste o no, se il sé ha un inizio e sa ha un fine. Io queste cose le ho già dette molte volte e mi dispiace se qualcuno le ha già sentite così tante volte da me. La prima sì chiede se c’è un sé separato dagli aggregati psicofisici: il corpo e la mente. Il Buddha ha spiegato che questo sé indipendente, padrone degli aggregati, è una visione distorta. Dal momento che gli aggregati sono vuoti di esistenza intrinseca non c’è questo sé. Ora questo non vuol dire che non esiste la persona ma che non c’è questa esistenza del sé autonoma. Ci sono altre religioni che considerano l’esistenza di un sé autosufficiente, indipendente, per cui una differenza tra le tradizioni buddhiste e non buddhiste può essere su come viene analizzato il sé. Quando ci si chiede se il sé ha un inizio o no altre religioni credono in un inizio: c’è chi dice che la vita stessa sia stata creata da Dio, c’è chi dice che all’inizio è stata creata da Dio ma dopo ci sono reincarnazioni e rinascite (Induismo). Il Buddhismo cosa dice? Il Buddhismo parla di un sé che non ha inizio. Ieri ero in un posto sacro per i jainisti, c’erano molti grandi studiosi della tradizione jainista che mantenevano il celibato. I jainisti considerano il continuum mentale come non avere un inizio, in questo caso la mente sorge creata da cause e condizioni. Per cui se consideriamo questa questione dell’inizo ci sono tradizioni che concepiscono un inizio altre che non o concepiscono. Per quanto riguarda l’ultima domanda. La scuola Vaibashika del Buddhismo, una scuola inferiore, sostiene che la mente quando raggiunge l’illuminazione cessa e non esiste più. Mentre tutte le altre scuole del Buddhismo dicono che la mente anche quando ottiene l’illuminazione non sì ferma e non c’è una fine. Anche la tradizione jainista dice che quando si ottengono tutte le qualità mentali si ottiene lo stato di mahavira così come i buddhisti dicono che eliminate tutte le oscurazioni mentali si ottiene lo stato di Buddha. Per coloro che credono in un Dio creatore non sono certo dovrei fare delle domande. Se una volta in paradiso sì è felici per sempre o se prima o poi questa vita paradisiaca finirà. Devo chiedere meglio non lo so. Una volta ho incontrato un predicante cristiano che indossava vestiti indù. E gli ho chiesto c’è contraddizione nell’asserire l’esistenza delle vite passate e future con la concezione di Dio. E lui disse sì noi non crediamo nelle vite passate e future e crediamo che questa vita è creata da Dio così come è. Quando noi buddhisti pensiamo a Buddha Shakyamuni, magari pensiamo a qualcosa di molto distante da noi. Temporalmente 2500 anni sono un tempo lungo per noi. Per i cristiani, pensando al Dio creatore e pensando che questa stessa vita sia creata da lui allora si sentono vicini a Dio. Anche loro in questo modo diventano più compassionevoli, più amorevoli verso gli altri. Io dico queste cose per promuovere il rispetto verso le varie tradizioni religiose, ci sono anche musulmani che mi hanno riferito che i musulmani devono praticare l’amore e la compassione, perché questa stessa vita è creta da Allah. Per cui se le varie religioni sì praticassero in modo sincero si avrebbero grandi benefici, per questa ragione le rispetto tutte. Una volta ero in Spagna, un po’ di ani fa ho incontrato una piccola comunità di meditatori cristiani. In quel momento ero ospite in questo monastero e incontrai un uomo che mi disse che stava meditando da un po’ di anni. Ho chiesto su cosa stesse meditando e lui mi ha detto che stava meditando sull’amore, i suoi occhi apparivano diversi per cui una grande trasformazione. E’ raro trovare una persona che per 5 anni medita sull’amore. Quando l’ho guardato ho visto che non era un’ipocrita ma era sincero, questa era veramente una persona povera. Ad esempio anche Madre Teresa è un essere incredibile, quello che ha fatto per i poveri. Proprio come nelle preghiere che noi facciamo di dedica.
Allora per quanto riguarda Madre Teresa ha avuto una cura veramente speciale. Per esempio guardate come i praticanti cristiani si adoperano per aiutare i villaggi poveri anche a Ugdol, sono veramente attività di grande beneficio. Ci sono alcuni che, anche se credono in un Dio creatore, sono completamente dedicati agli altri e credono che la pratica migliore sia aiutare coloro che hanno bisogno.
Per quanto riguarda il Buddhismo, ci sono molti che credono che Buddha Shakyamuni abbia dato i suoi insegnamenti in Pali, lingua popolare all’epoca. Per quanto riguarda i tripitaka: moralità, concentrazione e saggezza. Per cui gli insegnamenti principalmente Buddha li ha insegnati in Pali o in sanscrito. In seguito anche i tripitaka sono stati composti in Pali. Poi in altri posti come il picco dell’avvoltoio e così via, dove erano presenti discepoli speciali, ha insegnato la perfezione della saggezza, probabilmente in sanscrito. I principali discepoli erano Manjusri e così via nell’aspetto di Bodhisattva per cui è chiaro che quei discepoli erano davvero speciali. Per cui c’è stata una trasmissione in sanscrito e una in Pali. All’università monastica di Taksila si sviluppò grandemente il Buddhismo, che era appunto uno dei centri principali dell’educazione buddhista. Alcuni professori mi hanno incontrato e mi hanno detto che il buddhismo si propaga bene in kirkestan. Prima in afghanistan poi in kirkestan, in quelle che erano le federazioni russe. Poi in India c’era questa università del Nalanda dove fiorirono il grande maestro Nagarjuna, con tutti i suoi discepoli. Per propagare il Dharma Nagarjuna usò principalmente il sanscrito. Gli scritti di Nagarjuna sono incredibili dal punto di vista linguistico, ho parlato con alcuni esperti che hanno detto che dal punto di vista didattico e linguistico questi scritti sono davvero incredibili. Ci sono delle scissioni filosofiche se l’abhidarma era scritta dal Buddha o da arhat. In Srilanka dicono che le sette abhidarma sono state spiegate dal Buddha stesso. Il buddhismo mahayana è principalmente la tradizione insegnata in Pali. Intorno al IV V secolo il Buddismo si propagò in Cina, 300 400 anni prima di arrivare in Tibet. Poi dalla Cina andò in Korea ed anche in Giappone. In questi anni il buddhismo che si propagò fu il Buddhismo mahayana e anche le tradizioni tantriche. Il Buddhismo si propagò in Tibet e poi in Mongolia. Attraverso la via della sete il Buddhismo arrivò in Mongolia dal Tibet. E questo avvenne dal punto di vista storico negli anni dei Sakya.Questi monaci anziani parlavano in Mongolo ma sapevano scrivere in Tibetano, infatti io gli scrissi in tibetano e loro mi risposero in tibetano. Si diceva che c’era più beneficio a recitarle in tibetano che in mongolo così come noi tibetani diciamo che dirle in sanscrito porta più benedizione. Per cui la tradizione sanscrita è stata tradotta più che altro in tibetano ed in cinese. Alcuni dicono che in ogni caso le traduzioni in tibetano sono migliori, più affidabili di quelle in cinese. Questo maestro che arrivò dal Nalanda, Shantarakshita arrivò in tibet che aveva 70 anni. Dal momento che ha portato molto beneficio in Tibet alcuni, esaltandolo, dicono che ha vissuto 900 anni. Shantarkshita compose il compendio della via di mezzo: la madhyamika. Lui era come il fondatore della tradizione filosofica madhyamika yoga charya. Possedeva una grande capacità analitica e logica ed era come il gioiello della corona degli studiosi, se studiassimo i suoi testi di cognizione valida sono veramente complicati. Per cui dico sempre che noi tibetani seguiamo la tradizione dell’università del Nalanda, dei grandi studiosi e saggi del Nalanda. Dal momento che seguiamo Shantarakshita, grande studioso di logica e madhyamika diciamo con orgoglio che siamo i detentori della tradizione del Nalanda. Quando ci fu pericolo per la tradizione del Nalanda il maestro Shatanrkshita venne in Tibet e fece questo dibattito con questo maestro cinese sconfiggendolo. Ho incontrato moltissimi studiosi cinesi, ho avuto discussioni con loro. E mi hanno detto chiaramente che loro non hanno la vastità e la profondità degli insegnamenti come sono preservati dai tibetani, l’aver adempiuto alla nostra responsabilità preservando intatti questi insegnamenti mi rende molto contento. La madhyamika parla dei sutra che sono interpretativi, ad esempio il sutra che spiega il sentiero etc. Adesso ho anche incoraggiato a tradurre in cinese il commentario di madhyamika. Queste traduzioni avvengono dal tibetano perché sembra che le traduzioni tibetane dal sanscrito sia quelle di più alta qualità. Ci sono altre tradizioni che non sono state tradotte in tibetano e che sono state invece tradotte in cinese. Abbiamo una tradizione di pratica e studio sulla base di quelli che sono il kangyur e il tengyur. Abbiamo migliaia di monaci per cui siete voi ad essere i detentori della tradizione pura del Nalanda. Cercate di studiarla bene tenendo in mente la responsabilità che avete nel mantenere questo insegnamento. Prima studiatelo, poi rifletteteci sopra e quindi mettetelo in pratica. Per rendere significativa la vita meditando non pensare che solamente indossando le vesti da monaco la tu vita sia significativa, devi studiare, riflettere e meditare. Per cui anche siamo monaci o monache se abbiamo qualcosa da indossare dal punto di vista della nostra pratica. Per cui non accontentatevi solo di indossare i vestiti da monaco, soprattutto studiate e praticate. State attenti comunque a non esagerare. Come Paponka Rinpoche ha detto colui che diventa troppo razionale e testardo con la logica, anche se il Buddha venisse direttamente a beneficiarlo non sarebbe in grado di aiutarlo. Per cui studiate ma non intestarditevi con la logica. Per cui anche al giorno d’oggi ci sono alcuni che dicono che il mahayana sono veri insegnamenti di Buddha. Nella tradizione burmese si pratica molto bene il vinaya, praticano anche la consapevolezze del sé grossolano, quello sottile non sono sicuro ma praticano anche la consapevolezza della concentrazione e dell’analisi speciale. E mi disse questo monaco che incontrai che siamo uguali siamo seguaci di Buddha, tuttavia c’è una grande differenza. Ci possono essere contraddizioni e differenze però la pratica del vinaya, della moralità è uguale. Ci sono differenza ad esempio sui voti delle due tradizione tibetane e burmese. I voti radice sono uguali. Ci sono differenze di enumerazione per quanto riguarda i voti della tradizione monastica, ad esempio da noi sono 90 mentre nella tradizione Pali 92. Ci sono delle piccole differenze. Quando parlavo con questi monaci burmesi che ho incontrato gli ho parlato in dettaglio di queste differenze ed erano molto sorpresi. In passato quando in Tibet venivano gli stranieri vedevano esteriormente che i lama erano considerati così importanti, così preziosi e hanno chiamato il buddhismo del Tibet lamaista, proprio sulla base di questa impressione superficiale che hanno avuto. Anche se abbiamo nomi strani, come pratiche per distruggere il nemico (il nemico non è esterno ma sono i difetti mentali), in realtà sono state comprese in modo sbagliato e questo non ha contribuito a sostenere la situazione del Tibet. Per esempio quando recitiamo il mantra del Buddha della medicina lo recitiamo per combattere le malattie però non so se dopo aver recitato questo mantra qualcuno non sì è più ammalato. Anch’io lo recito molto però sono recentemente dovuto andare all’ospedale per farmi togliere i calcoli alla cistifelia.
La responsabilità principale di sostenere il Dharma è dei monaci, quando i primi occidentali arrivarono in Tibet hanno avuto impressioni sbagliate e a volte vedevano persone in veste da monaci con famiglie, per cui iniziavano a chiedersi è un monaco con la moglie o senza moglie? Così come sta succedendo in Mongolia. Un abate di un monastero in Mongolia mi presentò una ragazza e mi disse questa è mia figlia. Io dissi bene.
Per cui non va bene avere delle persone che indossano i vestiti e pretendono di essere monaci ma non lo sono veramente. Utilizzando in modo inappropriato i vestiti da monaco creano confusione. Ho incontrato una ricercatrice della mongolia che mi chiese è possibile essere monaco con le moglie? Questo è impossibile se sei monaco no puoi avere moglie, la tradizione monastica si distingue principalmente da quella laica perché hanno il voto di celibato. Dal punto di vista della disciplina monastica formulata da Buddha stesso non si può cambiare in questo punto. Nessuno vi obbliga a essere monaci o monache, Vorrei invitare i monaci teravada a discutere la disciplina morale con i monaci tibetani. Perché ci sono cose che noi potremo imparare dalla vostra esperienza e viceversa. Per cui ho invitato ad uno scambio di esperienza e loro erano contenti. Non abbiamo ancora deciso quando faremo questo convegno. Per esempio loro hanno anche la tradizione delle bikshuni non presente in Tibet, vorrei discutere con loro se dovrebbero essere ordinate dai Bikshu oppure no. Ci sono parecchi dubbi e sospetti da parte loro che il mahayana non siano insegnamenti di Buddha. Specialmente il tantra lo considerano tradizione indù e mischiata con la tradizione indigenza tibetana: il bon. Ci sono anche persone che dicono che io non insegno il buddhismo ma alla domanda qual è il vero buddhismo questi sono scappati via e non hanno risposto.
Per quanto riguarda coloro che sostengono che il mahayana non sono insegnamenti del Buddha. Se non segui la tradizione mahayana non puoi asserire i 4 corpi supremi di Buddha quindi puoi dire che Buddha era solo così una persona gentile. Ho incontrato una persona che stava paragonando Buddha con me e io sono rimasto veramente sbalordito. Un Buddha che si è impegnato per tre eoni infiniti per ottenere il suo stato come può paragonarlo con me che sono un essere ordinario? Questo perché questa persona non aveva capito bene cosa sono i 4 corpi supremi dal punto di vista del mahayana. Dharmakirti, nel suo trattato di logica, prova razionalmente l’esistenza della verità della cessazione. Senza la logica mahayana e le scritture mahayana diventa molto complicato e difficile provare logicamente i 4 corpi supremi di Buddha. Anche per avere una comprensione totale, precisa è importante basarsi sulla tradizione del Tantra, basata sui venti sottili e le menti sottili..
Esteriormente assumi la pratica del mahayana, interiormente la pratica del Bodhisattva e segretamente quella del Tantra. Quindi dobbiamo esser in grado di capire per spiegare agli altri logicamente. E’ giusto approfondire e comprendere. Altrimenti pensare di essere Buddhisti e non aver compreso profondamente queste cose non è corretto. Queste sono cose che vengono dalla mia esperienza ho pensato che sarebbe stato di beneficio parlarvene. Abbiamo detto che tra i nostri maestri il gioiello della corona è Nagarjuna. Il testo che tratteremo si chiama lode al trascendente. Questo testo è un po’ di introduzione al Buddhismo, per quanto riguarda la pratica vera e propria, la pratica completa dalla A alla Z sullo stesso cuscino, composta dal maestro Atisha: la lampada del sentiero. Parlerò anche di un testo Nymapa: la mente a riposo. Ho ricevuto questo testo i 7 tesori di Lonchempo e poi voglio anche insegnare i sonetti di Lama Tsong Khapa. Ho pensato che di questi insegnamenti sarebbe bene che voi abbiate il testo. Diamo i voti anche del praticante laico e quelli della generazione di bodhicitta. Ci vediamo all’una che facciamo la cerimonia di bodhicitta.