7 S.S. Dalai Lama: Insegnamenti Londra 1994

Insegnamenti di Sua Santità il Dalai Lama a Londra settembre 1994 al Seminario “John Main”, sul tema: “Il buon cuore

Lettura buddista del Vangelo

VII

La missione

Egli allora chiamò a sè i Dodici e diede loro potere e autorità su tutti i demoni e di curare le malattie. E li mandò ad annunziare il regno di Dio e a guarire gli infermi. Disse loro: “Non prendete nulla per il viaggio, nè bastone, nè bisaccia, nè pane, nè denaro, nè due tuniche per ciascuno. In qualunque casa entriate, là rimanete e di là poi riprendete il cammino. Quanto a coloro che non vi accolgono, nell’uscire dalla loro città, scuotete la polvere dai vostri piedi, a testimonianza contro di essi”. Allora essi partirono e passavano di villaggio in villaggio, annunziando dovunque la buona novella e operando guarigioni. (Lc 9, 1-6) Continue reading »

8 S.S. Dalai Lama: Insegnamenti Londra 1994

Sua Santità il Dalai Lama: "L'aspetto della conoscenza o saggezza del sentiero è il vero antidoto per eliminare l'ignoranza".

Sua Santità il Dalai Lama: "L'aspetto della conoscenza o saggezza del sentiero è il vero antidoto per eliminare l'ignoranza".

Insegnamenti di Sua Santità il Dalai Lama a Londra settembre 1994 al Seminario “John Main”, sul tema: “Il buon cuore

Lettura buddista del Vangelo

VIII

Fede

(Gv 12, 44-50)

PADRE LAURENCE: Vorrei ridarle il benvenuto, Santità. In questa sessione, Sua Santità leggerà e commenterà i due ultimi brani del Vangelo, tratti entrambi dal Vangelo di san Giovanni. Il primo riguarda la fede, e il secondo contiene una cronaca della Resurrezione.

Gesù allora gridò a gran voce: “Chi crede in me, non crede in me, ma in colui

che mi ha mandato; chi vede me, vede colui che mi ha mandato. Io come luce

sono venuto nel mondo, perché chiunque crede in me non rimanga nelle tenebre. Se qualcuno ascolta le mie parole e non le osserva, io non lo condanno; perchè non sono venuto per condannare il mondo, ma per salvare il mondo. Chi mi respinge e non accoglie le mie parole, ha chi lo condanna: la parola che ho annunziato lo condannerà nell’ultimo giorno. Perchè io non ho parlato da me, ma il Padre che mi ha mandato, egli stesso mi ha ordinato che cosa devo dire e annunziare. E io so che il suo comandamento è vita eterna. Le cose dunque che io dico, le dico come il Padre le ha dette a me”. (Gv 12, 44-50) Continue reading »

9 S.S. Dalai Lama: Insegnamenti Londra 1994

Sua Santità il Dalai Lama: "Penso che all'inizio un luogo diventi santo grazie alla forza del singolo praticante spirituale che vi vive".

Sua Santità il Dalai Lama: "Penso che all'inizio un luogo diventi santo grazie alla forza del singolo praticante spirituale che vi vive".

Insegnamenti di Sua Santità il Dalai Lama a Londra settembre 1994 al Seminario “John Main”, sul tema: “Il buon cuore

Lettura buddista del Vangelo

IX

La Resurrezione

(Gv 20, 10-18)

I discepoli intanto se ne tornarono di nuovo a casa. Maria invece stava all’esterno vicino al sepolcro e piangeva. Mentre piangeva, si chinò verso il sepolcro e vide due angeli in bianche vesti, seduti l’uno dalla parte del capo e l’altro dei piedi, dove era stato posto il corpo di Gesù. Ed essi le dissero:

Donna, perch‚ piangi?”. Rispose loro: “Hanno portato via il mio Signore e non so dove lo hanno posto”. Detto questo, si voltò indietro e vide Gesù che stava lì in piedi; ma non sapeva che era Gesù. Le disse Gesù: “Donna, perchè piangi? Chi cerchi?”. Essa, pensando che fosse il custode del giardino, gli disse: “Signore, se l’hai portato via tu, dimmi dove lo hai posto e io andrò a prenderlo”. Gesù le disse: “Maria!”. Essa allora, voltatasi verso di lui, gli disse in ebraico: “Rabbuni!”, che significa “Maestro!”. Gesù le disse: “Non mi trattenere, perchè non sono ancora salito al Padre; ma va’ dai miei fratelli e dì loro: Io salgo al Padre mio e Padre vostro, Dio mio e Dio vostro”. Maria di Magdala andò subito ad annunziare ai discepoli: “Ho visto il Signore” e anche ciò che le aveva detto. (Gv 20, 10-18) Continue reading »

10 S.S. Dalai Lama: Insegnamenti Londra 1994

Il contesto buddhista delle letture del Vangelo nel seminario del “ Buon Cuore” e Glossario dei termini buddisti di Thupten Jinpa

Il seminario del “Buon Cuore” è stato per me un’esperienza estremamente stimolante. Ricordo ancora l’atmosfera di serenità e di calore umano, così intensa per tutta la conferenza. Ripensandoci, mi pare di avere vissuto tutto l’evento come se fossi guidato da uno spirito invisibile. Le cose di cui mi ricordo più intensamente sono la chiarezza di pensiero e il senso di solidarietà che ho provato con i partecipanti al seminario. E di certo, sentirmi personalmente coinvolto in tutto questo, nella mia umile funzione di interprete del Dalai Lama, ha dato profondità anche maggiore alla mia esperienza. Forse è stata la cordialità spontanea che si era stabilita fra il Dalai Lama e Padre Laurence Freeman, i due protagonisti di questo dialogo buddhista-cristiano, a dare il tono a tutto l’avvenimento. Forse è stata invece la solennità dell’occasione. Continue reading »

7 H.H. Dalai Lama Teachings Los Angeles 2000

His Holiness the Dalai Lama: The Sanskrit term bhagavan has the connotation of someone who has conquered and gone beyond the state of negativity and limitation.

His Holiness the Dalai Lama: The Sanskrit term bhagavan has the connotation of someone who has conquered and gone beyond the state of negativity and limitation.

Teachings given at Los Angeles, CA 2000 by His Holiness the Dalai Lama on Illuminating the Path to Enlightenment : Seeking freedom from cyclic existence

His Holiness the Dalai Lama

Renunciation

Lamp for the Path: Verse 4

Those who seek peace for themselves alone,
Turning away from worldly pleasures
And avoiding destructive actions
Are said to be of middling capacity.

In this reference to turning away from worldly pleasures, we have to understand that according to Buddhism, even things and events that are conventionally regarded as pleasurable are ultimately all dukkha, that is they are of the nature of suffering and dissatisfaction. When the Buddha explains the path that transcends suffering, he is referring not only to painful experiences but also to conventionally pleasurable ones. This understanding is not unique to Buddhism, but common to both Buddhist and non-Buddhist schools in India. Continue reading »

8 H.H. Dalai Lama Teachings Los Angeles 2000

His Holiness the Dalai Lama: When you are happy and things are going well, you should practice bodhicitta, because it will protect you from becoming inflated with ego and from disparaging or insulting others. When you are suffering and facing adversity or misfortune, you should also practice bodhicitta, because it will protect you from losing hope and feeling depressed.

His Holiness the Dalai Lama: When you are happy and things are going well, you should practice bodhicitta, because it will protect you from becoming inflated with ego and from disparaging or insulting others. When you are suffering and facing adversity or misfortune, you should also practice bodhicitta, because it will protect you from losing hope and feeling depressed.

Teachings given at Los Angeles, CA 2000 by His Holiness the Dalai Lama on Illuminating the Path to Enlightenment : Cultivating the altruistic intention of Bodhicitta

His Holiness the Dalai Lama

Lamp for the Path: Verse 5

Those who, through their personal suffering,
Truly want to end completely Continue reading »

9 H.H. Dalai Lama Teachings Los Angeles 2000

His Holiness the Dalai Lama: Make this firm resolution: “As a Dharma practitioner, from now on, I must work for the benefit of all sentient beings. I will attain buddhahood for their sake, to liberate them from suffering and lead them to enlightenment,” 

His Holiness the Dalai Lama: Make this firm resolution: “As a Dharma practitioner, from now on, I must work for the benefit of all sentient beings. I will attain buddhahood for their sake, to liberate them from suffering and lead them to enlightenment,”

Teachings given at Los Angeles, CA 2000 by His Holiness the Dalai Lama on Illuminating the Path to Enlightenment : The ceremony for generating Bodhicitta.

His Holiness the Dalai Lama

Introduction

To participate in the ceremony for affirming and enhancing your generation of the altruistic intention, first visualize that Shakyamuni Buddha is here in person, surrounded by such disciples as Maitreya, Manjushri, Nagarjuna, Arya Asanga and the other great Indian masters of the past, whose writings we continue to enjoy and derive benefit from to this day and which serve to open our eye of awareness. Reflect upon the kindness of these masters, as well as that of the Buddha and the bodhisattvas. Also imagine the presence of the great masters from all four traditions of Tibetan Buddhism—Nyingma, Sakya, Kagyü and Geluk—going back to when Buddhism first started to flourish in Tibet in the seventh to eighth centuries. Practitioners from other Buddhist traditions should visualize the lineage masters and historical teachers of their own traditions in the assembly. Continue reading »

1-S.S. Dalai Lama: Insegnamenti Kalachakra Bloomington 1999

Sua Santità il Dalai Lama

Sua Santità il Dalai Lama

Insegnamenti preliminari all’Iniziazione del Kalachakra

di Sua Santità il XIV Dalai Lama

a Bloomington, Indiana USA, 20-22 Agosto 1999

Tema degli Insegnamenti:

L’ottavo capitolo della Bodhicaryavatara di Shantideva: La Meditazione.

Traduzione dal tibetano in inglese del Prof. Ghesce Lobsang Jinpa e dall’inglese all’italiano dal Dott. Luciano Villa, Ing. Alessandro Villa e Graziella Romania nell’ambito del Progetto: “Free Dalai Lama’s teachings”.

 

Sua Santità il Dalai Lama

La recitazione preliminare che abbiamo appena eseguito costituisce ciò che è conosciuto come le Tre Attività quotidiane, che rappresentano un omaggio al Buddha, riflettendo sulla sua bontà e qualità illuminate, recitando brani dei Sutra esprimendone così gli insegnamenti fondamentali del Buddha ed, infine, riflettendo sulla natura transitoria della vita, l’impermanenza. L’ultimo verso, quello di dedica, dedica appunto i meriti e le virtù accumulate grazie all’impegno in tali attività. … Continue reading »

2-S.S. Dalai Lama: Insegnamenti Kalachakra Bloomington 1999

Insegnamenti preliminari all’Iniziazione del Kalachakra

di Sua Santità il XIV Dalai Lama

a Bloomington, Indiana USA, 20-22 Agosto 1999

Tema degli Insegnamenti:

L’ottavo capitolo della Bodhicaryavatara di Shantideva: La Meditazione.

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Traduzione dal tibetano in inglese del Prof. Ghesce Lobsang Jinpa e dall’inglese all’italiano della Dott.ssa Nicoletta Nardinocchi, revisione del Dott. Luciano Villa, per il beneficio di tutti gli esseri senzienti.

2 ° giorno, sessione del mattino, 21 agosto 1999

Sua Santità il XIV Dalai Lama

Ho definito la compassione come il desiderio di liberare gli altri esseri senzienti dalla sofferenza e il focus della propria compassione sono gli esseri senzienti che soffrono. Quando ci riferiamo alla sofferenza qui non intendiamo solo la sofferenza manifesta come quella delle esperienze dolorose, ma anche le cause e le condizioni che portano alla sofferenza, che includono le impronte e le propensioni verso le emozioni afflittive. Questi esseri senzienti che soffrono in questo modo sono l’oggetto della nostra compassione. Lo scopo reale della compassione, il sentimento stesso, è il desiderio che gli esseri senzienti si liberino

da tutte le sofferenze.

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3-S.S. Dalai Lama: Insegnamenti Kalachakra Bloomington 1999

Insegnamenti preliminari all’Iniziazione del Kalachakra di Sua Santità il XIV Dalai Lama a Bloomington, Indiana USA, 20-22 Agosto 1999. Tema degli Insegnamenti: L’ottavo capitolo della Bodhicaryavatara di Shantideva: La Meditazione.

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Traduzione dal tibetano in inglese del Prof. Ghesce Lobsang Jinpa e dall’inglese all’italiano della Dott.ssa Nicoletta Nardinocchi, revisione del Dott. Luciano Villa, per il beneficio di tutti gli esseri senzienti.

2 ° giorno, sessione del pomeriggio 21 agosto 1999

Sua Santità il XIV Dalai Lama

Nei versi seguenti il metodo di trascendere il nostro forte attaccamento verso amici, familiari e così via. Il versetto recita:

A causa dell’ossessione che un essere transitorio prova per altri esseri transitori,

questi non vedrà di nuovo i suoi cari

per molte migliaia di vite.

In questo versetto Shantideva presenta la natura transitoria della vita con un processo di pensiero e di riflessione in cui si comprende e riconosce che siamo soggetti a morte ed impermanenza. Vi è certezza della morte, ma non è possibile sapere quando la morte si verificherà. Ciò è valido per noi e per gli altri. In breve, la propria vita, i poteri del corpo, la fama, il potere e così via, sono soggetti alla natura della disintegrazione, del cambiamento ed infine alla completa cessazione. Qui Shantideva sottolinea che visto che è così, cosa possa essere la ragione ultima per un essere transitorio di sentirsi così fortemente attratto e attaccato ad altri esseri che sono altrettanto transitori ed impermanenti. Continue reading »

4-S.S. Dalai Lama: Insegnamenti Kalachakra Bloomington 1999

Insegnamenti preliminari all’Iniziazione del Kalachakra di Sua Santità il XIV Dalai Lama a Bloomington, Indiana USA, 20-22 Agosto 1999. Tema degli Insegnamenti: L’ottavo capitolo della Bodhicaryavatara di Shantideva: La Meditazione.

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Traduzione dal tibetano in inglese del Prof. Ghesce Lobsang Jinpa e dall’inglese all’italiano della Dott.ssa Nicoletta Nardinocchi, revisione del Dott. Luciano Villa, per il beneficio di tutti gli esseri senzienti.

Terzo giorno, 22 agosto 1999, Sessione mattutina.

Sua Santità il XIV Dalai Lama

Oggi inizieremo con la cerimonia di generazione di bodhicitta, la mente per l’illuminazione. Continueremo con il testo di Shantideva.

La cerimonia è composta da due parti. La prima parte è la cerimonia che simboleggia l’affermazione e la stabilizzazione della propria aspirazione a raggiungere lo stato di Buddha per il beneficio di tutti gli esseri senzienti. Questo sarà fatto con la lettura di alcuni versi della traduzione in lingua inglese che è stata distribuita. Questa sarà la prima parte. Continue reading »

5-S.S. Dalai Lama: Insegnamenti Kalachakra Bloomington 1999

Insegnamenti preliminari all’Iniziazione del Kalachakra di Sua Santità il XIV Dalai Lama a Bloomington, Indiana USA, 20-22 Agosto 1999. Tema degli Insegnamenti: L’ottavo capitolo della Bodhicaryavatara di Shantideva: La Meditazione.

Traduzione dal tibetano in inglese del Prof. Ghesce Lobsang Jinpa e dall’inglese all’italiano della Dott.ssa Nicoletta Nardinocchi, revisione del Dott. Luciano Villa, per il beneficio di tutti gli esseri senzienti.

Terzo giorno, 22 agosto 1999, Sessione del pomeriggio.

Domanda: Se qualcuno con un diverso background religioso segue i voti di base e crede nei concetti del Kalachakra, ma è preoccupato per il mantenimento della pratica quotidiana, dovrebbe prendere l’iniziazione?

Sua Santità il XIV Dalai Lama: Per tale persona durante la cerimonia di iniziazione a Kalachakra ci sono due parti. Una parte è fino alla entrata nel mandala, che comprende la cerimonia di preparazione all’iniziazione e poi la seconda parte è l’iniziazione vera e propria, una volta che ci si trova all’interno del mandala. Tale persona può partecipare alla prima parte della cerimonia fino allentrata nel mandala. … Continue reading »

H. H. Dalai Lama: Kalachakra Teachings Bloomington 1999, Day 1

Preliminary Teachings

by His Holiness the XIVth Dalai Lama

Prior to the Kalachakra Initiation

on

Shantideva’s Meditation

Chapter Eight of the Bodhicaryavatara

Kalachakra Bloomington, Indiana USA, August 20 – 22, 1999

 

Day 1, August 20, 1999

His Holiness the XIVth Dalai Lama

The preliminary recitations that we just performed constituted what are known as the Three Daily Activities which are paying homage to the Buddha by reflecting on his kindness and enlightened qualities, reciting passages from the Sutras expressing the key teachings of the Buddha and finally reflecting on the transient nature of life, impermanence. The last verse was of dedication dedicating the merit and virtue accumulated from engaging in such activities. Continue reading »

H.H.Dalai Lama: Kalachakra Teachings Bloomington 1999, Day 2 Morning

Preliminary Teachings

by His Holiness the XIVth Dalai Lama

Prior to the Kalachakra Initiation

on

Shantideva’s Meditation

Chapter Eight of the Bodhicaryavatara

Kalachakra Bloomington, Indiana USA, August 20 – 22, 1999

 

Day 2, Morning Session, August 21, 1999

His Holiness the XIVth Dalai Lama

I defined compassion as the aspiration wishing that other sentient beings to be free from suffering and the focus of one’s compassion are the suffering sentient beings. When one refers to suffering here one is not talking only about manifest suffering such as painful experiences but also one includes the causes and conditions that lead to suffering, including the imprints and propensities towards the afflictive emotions. These sentient beings who suffer in this way are the object of one’s compassion. The actual apprehension of compassion, the sentiment itself is to wish these sentient beings to free from all those sufferings. Continue reading »

H.H. Dalai Lama: Kalachakra Teachings Bloomington 1999, Day 2 Afternoon

Preliminary Teachings

by His Holiness the XIVth Dalai Lama

Prior to the Kalachakra Initiation

on

Shantideva’s Meditation

Chapter Eight of the Bodhicaryavatara

Kalachakra Bloomington, Indiana USA, August 20 – 22, 1999

 

Day 2, August 21, 1999 Afternoon Session

His Holiness the XIVth Dalai Lama

 

In the following verses the method of transcending one’s strong attachment towards one’s friends, family and so on. The verse reads:

 

Because of the obsession one transient being

78 Has for other transient beings,

He will not see his beloved ones again

For many thousands of lives.

 

In this verse Santideva is presenting one with the thought process and reflection whereby one understands and recognizes that oneself is subject to death and impermanence, the transient nature of life. There is the certainty of death but when death will occur is unpredictable. So just as this is the case for oneself so it is the case with all others as well. In short, one’s life, bodily powers, fame, power and so on, are subject to the nature of disintegration, change and eventually coming to complete cessation. So here Santideva points out that since this is the case, what ultimate ground does one have as a transient being to feel so strongly attracted and attached towards other beings who are equally transient and impermanent. Continue reading »

H.H. Dalai Lama: Kalachakra Teachings Bloomington 1999, Day 3 Morning

Preliminary Teachings

by His Holiness the XIVth Dalai Lama

Prior to the Kalachakra Initiation

on

Shantideva’s Meditation

Chapter Eight of the Bodhicaryavatara

Kalachakra Bloomington, Indiana USA, August 20 – 22, 1999

 

Day 3, August 22, 1999, Morning session

His Holiness the XIVth Dalai Lama

We will start today with the ceremony for generating bodhicitta, the mind for enlightenment. We will follow that with the continuation of Santideva’s text.

The ceremony will consist of two parts. The first part is the ceremony that symbolizes the affirmation and stabilization of one’s aspiration to attain Buddhahood for the benefit of all sentient beings. This will be performed on the basis of the reading of a few verses the English translation of which has been distributed. This will be the first part.

The taking of the Bodhisattva Vows will follow this. The text that I will use for the ceremony of conferring the Bodhisattva Vows is that of Asanga’s Bodhisattvabhumi or the Bodhisattva Grounds.

For the ceremony one needs to imagine at the place in this thangka where the image of the Buddha is depicted, one imagines in this space the actual Buddha Shakyamuni. Imagine that the Buddha Shakyamuni is surrounded by the bodhisattvas such as Manjusri, Maitreya and so on who are in the their celestial forms. Continue reading »

H.H. Dalai Lama: Kalachakra Teachings Bloomington 1999, Day 3 Afternoon

Preliminary Teachings

by His Holiness the XIVth Dalai Lama

Prior to the Kalachakra Initiation

on

Shantideva’s Meditation

Chapter Eight of the Bodhicaryavatara

Kalachakra Bloomington, Indiana USA, August 20 – 22, 1999

 

Day 3, August 22, 1999, Afternoon Session

His Holiness the XIVth Dalai Lama

 

Question: If one is from a different religious background, follow the basic vows and believe in the concepts behind Kalachakra but are concerned about maintaining the daily ritual, should one take the initiation?

His Holiness the XIVth Dalai Lama: For such a person during the ceremony of Kalachakra empowerment there are two parts. One part is up to the entry into the mandala, which includes the preparatory empowerment ceremony and then the second part is the actual empowerment, once one is inside the mandala. Such a person can participate in the first part of the ceremony up to entry into the mandala. Continue reading »

1 Sua Santità il Dalai Lama: Tutti gli esseri hanno la natura del Buddha

Sua Santità il Dalai Lama: Anche se non ce la facciamo a ottenere in questa vita delle realizzazioni spirituali molto elevate, se riusciremo a sviluppare la mente altruistica di bodhicitta, anche solo a un minimo livello, saremo in grado di sentire tutti gli esseri viventi come nostri cari amici. 

Sua Santità il Dalai Lama: Anche se non ce la facciamo a ottenere in questa vita delle realizzazioni spirituali molto elevate, se riusciremo a sviluppare la mente altruistica di bodhicitta, anche solo a un minimo livello, saremo in grado di sentire tutti gli esseri viventi come nostri cari amici.

Sua Santità il Dalai Lama: Tutti gli esseri hanno la natura del Buddha, il seme della completa Illuminazione.

1 Insegnamenti di Sua Santità il Dalai Lama del Lamrim del Panchen Lobsang Choekyi Gyaltsen a Dharamsala, in India, marzo 1988.

Sua Santità il Dalai Lama

Tutti gli esseri viventi possiedono un innato senso dell’«io» basato sugli aggregati del corpo e della mente, un «io» che naturalmente desidera la felicità e vuole evitare la sofferenza. Questo istinto naturale non conosce confini e pervade tutte le forme di vita di questo universo, indipendentemente dalle differenze esteriori che esistono tra le varie apparenze fisiche. È per questo che ci consideriamo così importanti e preziosi. Continue reading »

1-Insegnamenti di S. S. il Dalai Lama a Dharamsala 15-18.10.09

Sua santità il Dalai lama: "Quando recitiate la presa di rifugio e di Bodhicitta, entrate veramente nella condizione del viandante sulla via dell'illuminazione".

Sua santità il Dalai lama: "Quando recitiate la presa di rifugio e di Bodhicitta, entrate veramente nella condizione del viandante sulla via dell'illuminazione".

Prima parte degli Insegnamenti di Sua Santità il Dalai Lama a Dharamsala, India 15-18 ottobre 2009 mattino

Cari amici, sono davvero pochi giorni da quando siamo tornati dagli altipiani nivali del Ladakh e dello Zangskar, dove, col nostro magnifico gruppo, sotto un sole implacabile ma sempre ben motivati, abbiamo ascoltato le parole di saggezza di Sua Santità il Dalai Lama https://www.sangye.it/dalailamanews/?p=878, che ci fece il grande onore di riceverci in udienza e d’invitarci a Dharamsala, la sua dimora in esilio. Così, al termine della stagione dei monsoni, siamo tornati di nuovo in India, viaggiando un’intera notte su una dondolante corriera indiana, per sbarcare ancora interi l’indomani a Dharamsala, la Piccola Lhasa in India, dove abbiamo preso posto nel principale tempio tibetano di Tsuglagkhang tra migliaia e migliaia di monaci e qualche centinaio d’occidentali per ascoltare questi meravigliosi insegnamenti sul Sutra del Diamante (dorjee chotpa) qui liberamente disponibile https://www.sangye.it/altro/?p=206, sui “Tre aspetti principali del sentiero” qui liberamente disponibile https://www.sangye.it/altro/?p=489 (lamtso namsum) di Lama Tzongkapa e sull’Addestramento mentale in sette punti qui liberamente disponibile https://www.sangye.it/altro/?p=2469 (lojong dhondunma) di Ghesce Chekawa, su richiesta di devoti Taiwanesi. Traduzione dal Tibetano in Italiano di Teresa Bianca. Appunti del dell’Ing. Alessandro Tenzin Villa, prima revisione ed editing del Dott. Luciano Villa e di Graziella Romania nell’ambito del Progetto “Free Dalai Lama’s Teachings” a beneficio di tutti gli esseri senzienti. Ci scusiamo per i possibili errori ed omissioni.

Primo giorno d’insegnamenti di Sua Santità il Dalai Lama

Parlando in generale, ritengo che le persone manifestino diversi atteggiamenti verso la religione, che credo siano distinguibili in tre categorie. Continue reading »

2-Insegnamenti di S. S. il Dalai Lama a Dharamsala 15-18.10.09

Sua Santità il Dalai Lama: E' bene riflettere sul mantra della perfezione della saggezza. Innanzitutto, la realizzazione spirituale non è un fatto improvviso ma occorre realizzarla progressivamente in un terreno graduale, ben guardandosi di cadere nell’arroganza di pensare di aver raggiunto un certo livello.

Appunti dell’Ing. Alessandro Tenzin Villa, prima revisione ed editing del Dott. Luciano Villa e di Graziella Romania nell’ambito del Progetto “Free Dalai Lama’s Teachings” a beneficio di tutti gli esseri senzienti. Ci scusiamo per i possibili errori ed omissioni. Traduzione dal Tibetano in Italiano di Teresa Bianca. Insegnamenti di Sua Santità il Dalai Lama sul Sutra del Diamante (dorjee chotpa) qui liberamente disponibile https://www.sangye.it/altro/?p=206, sui “Tre aspetti principali del sentiero” qui liberamente disponibile https://www.sangye.it/altro/?p=489 (lamtso namsum) di Lama Tzongkapa e sull’Addestramento mentale in sette punti qui liberamente disponibile https://www.sangye.it/altro/?p=2469 (lojong dhondunma) di Ghesce Chekawa, su richiesta di devoti Taiwanesi.

Primo giorno d’insegnamenti di Sua Santità il Dalai Lama, mattino

Ora soffermiamoci sul significato del mantra GATE GATE PARAGATE PARASAGATE BODHI SOHA Continue reading »

3-Insegnamenti di S. S. il Dalai Lama a Dharamsala 15-18.10.09

Sua Santità il Dalai Lama: Gli esseri esistono ma solo a livello convenzionale. Se noi analizzassimo oltre il livello convenzionale, vedremmo che non esistono inerentemente, ma esistono solo come designazione, imputazione mentale.

Sua Santità il Dalai Lama: Gli esseri esistono ma solo a livello convenzionale. Se noi analizzassimo oltre il livello convenzionale, vedremmo che non esistono inerentemente, ma esistono solo come designazione, imputazione mentale.

Appunti dell’Ing. Alessandro Tenzin Villa, prima revisione ed editing del Dott. Luciano Villa e di Graziella Romania nell’ambito del Progetto “Free Dalai Lama’s Teachings” a beneficio di tutti gli esseri senzienti. Ci scusiamo per i possibili errori ed omissioni. Traduzione dal Tibetano in Italiano di Teresa Bianca. Insegnamenti di Sua Santità il Dalai Lama sul Sutra del Diamante (dorjee chotpa) qui liberamente disponibile https://www.sangye.it/altro/?p=206, sui “Tre aspetti principali del sentiero” qui liberamente disponibile https://www.sangye.it/altro/?p=489 (lamtso namsum) di Lama Tzongkapa e sull’Addestramento mentale in sette punti qui liberamente disponibile https://www.sangye.it/altro/?p=2469 (lojong dhondunma) di Ghesce Chekawa, su richiesta di devoti Taiwanesi.

15 ottobre 2009 pomeriggio

Primo giorno d’insegnamenti di Sua Santità il Dalai Lama a Dharamsala, India

Sua Santità il Dalai Lama

GLI INSEGNAMENTI IN SANSCRITO RAPPRESENTANO L’AVANZAMENTO DI QUANTO ESPRESSO IN PALI

Il sutra della perfezione della saggezza realizza la perfezione della mente che consegue la saggezza in termini non duali e non convenzionali, per realizzare lo stato dell’illuminazione. Continue reading »

4-Insegnamenti di S. S. il Dalai Lama a Dharamsala 15-18.10.09

Sua Santità il Dalai Lama: Dovremmo appunto leggere questi versi con la consapevolezza di ricevere la trasmissione di una sequenza vera e profonda e non semplicemente leggendo dei versi.

Sua Santità il Dalai Lama: Dovremmo appunto leggere questi versi con la consapevolezza di ricevere la trasmissione di una sequenza vera e profonda e non semplicemente leggendo dei versi.

16 ottobre 2009 mattino. Secondo giorno d’insegnamenti di Sua Santità il Dalai Lama a Dharamsala, India

Cari amici, stiamo facendo del nostro meglio per realizzare il nostro compito: tradurre dall’inglese gli insegnamenti di Sua Santita il Dalai Lama, contemporaneamente Alessandro li scrive sul suo laptop per poi successivamente revisionarli. Mentre Sua Santità parla nel principale tempio tibetano di Tsuglagkhang, oggi, tuttavia, stiamo prendendo gli appunti in condizioni davvero disagiatissime, siamo seduti in una gran ressa per terra, gomito a gomito con centinaia e centinaia di ascoltatori, tutti pigiatissimi che ci sospingono. Alessandro fa purtroppo una gran difficoltà a scrivere sul suo laptop. Per giunta, nell’istante in cui ascoltiamo la traduzione dal tibetano in inglese delle parole di Sua Santità, e la ricezione via radio della traduzione inglese è quella che è, dobbiamo provvedere anche a fare la traduzione istantanea in italiano, che anche noi trasmettiamo via radio ai davvero pochi connazionali che ci ascoltano, intanto Alessandro digita il testo con la massima velocità sul suo laptop. Siamo letteralmente impegnati in autentiche acrobazie della mente, che si sdoppia simultaneamente per ascoltare, da un lato la versione inglese e, dall’altro, per tradurla immediatamente in italiano. Insomma, stiamo facendo proprio del nostro meglio, ma, in queste condizioni, dobbiamo ulteriormente dirvi che, giocoforza, ci possono scappare errori, imprecisioni ed omissioni.

Appunti dell’Ing. Alessandro Tenzin Villa, prima revisione ed editing del Dott. Luciano Villa e di Graziella Romania nell’ambito del Progetto “Free Dalai Lama’s Teachings” a beneficio di tutti gli esseri senzienti. Ci scusiamo per i possibili errori ed omissioni. Insegnamenti di Sua Santità il Dalai Lama sul Sutra del Diamante (dorjee chotpa) qui liberamente disponibile https://www.sangye.it/altro/?p=206, sui “Tre aspetti principali del sentiero” qui liberamente disponibile https://www.sangye.it/altro/?p=489 (lamtso namsum) di Lama Tzongkapa e sull’Addestramento mentale in sette punti qui liberamente disponibile https://www.sangye.it/altro/?p=2469 (lojong dhondunma) di Ghesce Chekawa, su richiesta di devoti Taiwanesi.

Sua Santità il Dalai Lama

Come si possono evitare le azioni negative? Continue reading »

5-Insegnamenti di S. S. il Dalai Lama a Dharamsala 15-18.10.09

Sua Santità il Dalai Lama: "Bisogna far riferimento al Buddha e non ad altri, come espresso nella Madhyaika, il Buddha non esprime caratteristiche intrinseche, ma esprime il cammino dell'interdipendenza, della realtà convenzionale e della realtà ultima".

Sua Santità il Dalai Lama: "Bisogna far riferimento al Buddha e non ad altri, come espresso nella Madhyaika, il Buddha non esprime caratteristiche intrinseche, ma esprime il cammino dell'interdipendenza, della realtà convenzionale e della realtà ultima".

16 ottobre 2009 mattino. Secondo giorno d’insegnamenti di Sua Santità il Dalai Lama a Dharamsala, India

Appunti dell’Ing. Alessandro Tenzin Villa, prima revisione ed editing del Dott. Luciano Villa e di Graziella Romania nell’ambito del Progetto “Free Dalai Lama’s Teachings” a beneficio di tutti gli esseri senzienti. Ci scusiamo per i possibili errori ed omissioni. Insegnamenti di Sua Santità il Dalai Lama sul Sutra del Diamante (dorjee chotpa) qui liberamente disponibile https://www.sangye.it/altro/?p=206, sui “Tre aspetti principali del sentiero” qui liberamente disponibile https://www.sangye.it/altro/?p=489 (lamtso namsum) di Lama Tzongkapa e sull’Addestramento mentale in sette punti qui liberamente disponibile https://www.sangye.it/altro/?p=2469 (lojong dhondunma) di Ghesce Chekawa, su richiesta di devoti Taiwanesi.

Sua Santità il Dalai Lama

LA VERA GENEROSITÀ È SENZA ATTACCAMENTO

La vera generosità è senza attaccamento, senza volere qualcosa in cambio. Dobbiamo essere consapevoli di farlo con spirito aperto, con piena generosità, senza aspettarci nulla in contraccambio. Continue reading »

6-Insegnamenti di S. S. il Dalai Lama a Dharamsala 15-18.10.09


Sua Santità il Dalai Lama: Il Buddha ha evitato di cadere negli estremi, dicendo che le cose non esistono in quanto tali, pur esistendo come designazione. In questo modo evitiamo di cader nel nichilismo e, comprendendo la natura ultima delle cose, evitiamo di cadere nell’eternalismo.

Sua Santità il Dalai Lama: Il Buddha ha evitato di cadere negli estremi, dicendo che le cose non esistono in quanto tali, pur esistendo come designazione. In questo modo evitiamo di cader nel nichilismo e, comprendendo la natura ultima delle cose, evitiamo di cadere nell’eternalismo.

16 ottobre 2009 mattino. Secondo giorno d’insegnamenti di Sua Santità il Dalai Lama a Dharamsala, India

Appunti dell’Ing. Alessandro Tenzin Villa, prima revisione ed editing del Dott. Luciano Villa e di Graziella Romania nell’ambito del Progetto “Free Dalai Lama’s Teachings” a beneficio di tutti gli esseri senzienti. Ci scusiamo per i possibili errori ed omissioni. Insegnamenti di Sua Santità il Dalai Lama sul Sutra del Diamante (dorjee chotpa) qui liberamente disponibile https://www.sangye.it/altro/?p=206, sui “Tre aspetti principali del sentiero” qui liberamente disponibile https://www.sangye.it/altro/?p=489 (lamtso namsum) di Lama Tzongkapa e sull’Addestramento mentale in sette punti qui liberamente disponibile https://www.sangye.it/altro/?p=2469 (lojong dhondunma) di Ghesce Chekawa, su richiesta di devoti Taiwanesi.

Sua Santità il Dalai Lama: Non aggrappiamoci né al sé, né ai fenomeni.

Se li vediamo come un fiume che scorre, non ci aggrapperemmo ad essi. Occorre comprendere la natura dei fenomeni, come si generano, come riuscire a gratificare gli altri. Continue reading »

7-Insegnamenti di S. S. il Dalai Lama a Dharamsala 15-18.10.09


Sua Santità il Dalai Lama: Gli oggetti sono vuoti di esistenza intrinseca, ma non sono vuoti in quanto tali, sono vuoti di esistere indipendentemente.

Sua Santità il Dalai Lama: Gli oggetti sono vuoti di esistenza intrinseca, ma non sono vuoti in quanto tali, sono vuoti di esistere indipendentemente.

16 ottobre 2009 pomeriggio. Secondo giorno d’insegnamenti di Sua Santità il Dalai Lama a Dharamsala, India.

Appunti dell’Ing. Alessandro Tenzin Villa, prima revisione ed editing del Dott. Luciano Villa e di Graziella Romania nell’ambito del Progetto “Free Dalai Lama’s Teachings” a beneficio di tutti gli esseri senzienti. Ci scusiamo per i possibili errori ed omissioni. Insegnamenti di Sua Santità il Dalai Lama sul Sutra del Diamante (dorjee chotpa) qui liberamente disponibile https://www.sangye.it/altro/?p=206, sui “Tre aspetti principali del sentiero” qui liberamente disponibile https://www.sangye.it/altro/?p=489 (lamtso namsum) di Lama Tzongkapa e sull’Addestramento mentale in sette punti qui liberamente disponibile https://www.sangye.it/altro/?p=2469 (lojong dhondunma) di Ghesce Chekawa, su richiesta di devoti Taiwanesi.

Sua Santità il Dalai Lama

LA REALTÀ ULTIMA ESISTE OLTRE LE APPARENZE.

Allora, il punto fondamentale consiste nel chiarire il modo con cui le cose esistono. Se esistono in modo convenzionale, devono essere accettate a livello convenzionale e devono essere accettate da una mente che analizza la natura ultima. Continue reading »

8-Insegnamenti di S. S. il Dalai Lama a Dharamsala 15-18.10.09

Sua Santità il Dalai Lama: La natura di sofferenza delle cose, tutto ciò manifesta la sofferenza della nascita, la sofferenza del decadimento e la sofferenza della morte. Come una bolla che cresce ed a un certo punto scoppia. Le illusioni hanno questa stessa prerogativa.

Sua Santità il Dalai Lama: La natura di sofferenza delle cose, tutto ciò manifesta la sofferenza della nascita, la sofferenza del decadimento e la sofferenza della morte. Come una bolla che cresce ed a un certo punto scoppia. Le illusioni hanno questa stessa prerogativa.

17 ottobre 2009 mattino. Terzo giorno d’insegnamenti di Sua Santità il Dalai Lama a Dharamsala, India

Cari amici, Sua Santità sta conferendo i suoi insegnamenti in tibetano ed in inglese alla folta comunità di oltre 5.000 fedeli buddhisti taiwanesi, sembra proprio d’essere in Cina. Molti agitano le mani dalla gioia ed altri si prostrano in segno di profondo rispetto all’arrivo nel principale tempio tibetano di Tsuglagkhang del 74enne Leader Spirituale del Buddhismo presso la sede dell’insegnamento di questa mattina.

Parlando in tibetano attraverso un traduttore cinese, il premio Nobel per la Pace ha calorosamente salutato ed ha ringraziato i devoti di Taiwan e tutti noi, convenuti ad ascoltare i suoi insegnamenti. Prima d’iniziare gli insegnamenti il Dalai Lama ha esordito: “E una splendida opportunità di vedere di nuovo molti di voi e voglio dirvi grazie per essere venuti fin qui”.

Appunti dell’Ing. Alessandro Tenzin Villa, prima revisione ed editing del Dott. Luciano Villa e di Graziella Romania nell’ambito del Progetto “Free Dalai Lama’s Teachings” a beneficio di tutti gli esseri senzienti. Ci scusiamo per i possibili errori ed omissioni. Insegnamenti di Sua Santità il Dalai Lama sul Sutra del Diamante (dorjee chotpa) qui liberamente disponibile https://www.sangye.it/altro/?p=206, sui “Tre aspetti principali del sentiero” qui liberamente disponibile https://www.sangye.it/altro/?p=489 (lamtso namsum) di Lama Tzongkapa e sull’Addestramento mentale in sette punti qui liberamente disponibile https://www.sangye.it/altro/?p=2469 (lojong dhondunma) di Ghesce Chekawa, su richiesta di devoti Taiwanesi.

Sua Santità il Dalai Lama

Per ottenere lo stato del Buddha devi essere determinato ad eliminare la via dell’ignoranza. Fintanto che non si otterrà lo stato del Budha occorrerà impegnarsi a combattere l’ignoranza. Continue reading »

9-Insegnamenti di S. S. il Dalai Lama a Dharamsala 15-18.10.09

Sua Santità il Dalai Lama: La Bodhicitta è il rimedio migliore contro l'auto gratificazione, contro l'attitudine egoistica auto gratificante.

Sua Santità il Dalai Lama: La Bodhicitta è il rimedio migliore contro l'auto gratificazione, contro l'attitudine egoistica auto gratificante.

17 ottobre 2009 mattino. Secondo giorno d’insegnamenti di Sua Santità il Dalai Lama a Dharamsala, India.

Appunti dell’Ing. Alessandro Tenzin Villa, prima revisione ed editing del Dott. Luciano Villa e di Graziella Romania nell’ambito del Progetto “Free Dalai Lama’s Teachings” a beneficio di tutti gli esseri senzienti. Ci scusiamo per i possibili errori ed omissioni. Insegnamenti di Sua Santità il Dalai Lama sul Sutra del Diamante (dorjee chotpa) qui liberamente disponibile https://www.sangye.it/altro/?p=206, sui “Tre aspetti principali del sentiero” qui liberamente disponibilehttps://www.sangye.it/altro/?p=489 (lamtso namsum) di Lama Tzongkapa e sull’Addestramento mentale in sette punti qui liberamente disponibile https://www.sangye.it/altro/?p=2469 (lojong dhondunma) di Ghesce Chekawa, su richiesta di devoti Taiwanesi.

Sua Santità il Dalai Lama

LA NATURA IMPUTABILE DELLE COSE.

Lo spazio è imputato. Tutto ciò che è composto da parti è samsara, e tutto ciò che non è composto non è samsara, come lo spazio. Continue reading »

10-Insegnamenti di S. S. il Dalai Lama a Dharamsala 15-18.10.09

Sua Santità il Dalai Lama: L'amore e la gentilezza sono essenziali nella vita di ogni essere senziente.

Sua Santità il Dalai Lama: L'amore e la gentilezza sono essenziali nella vita di ogni essere senziente.

17 ottobre 2009 pomeriggio. Terzo giorno d’insegnamenti di Sua Santità il Dalai Lama a Dharamsala, India.

Appunti dell’Ing. Alessandro Tenzin Villa, prima revisione ed editing del Dott. Luciano Villa e di Graziella Romania nell’ambito del Progetto “Free Dalai Lama’s Teachings” a beneficio di tutti gli esseri senzienti. Ci scusiamo per i possibili errori ed omissioni. Insegnamenti di Sua Santità il Dalai Lama sul Sutra del Diamante (dorjee chotpa) qui liberamente disponibile https://www.sangye.it/altro/?p=206, sui “Tre aspetti principali del sentiero” qui liberamente disponibile https://www.sangye.it/altro/?p=489 (lamtso namsum) di Lama Tzongkapa e sull’Addestramento mentale in sette punti qui liberamente disponibile https://www.sangye.it/altro/?p=2469 (lojong dhondunma) di Ghesce Chekawa, su richiesta di devoti Taiwanesi.

Sua Santità il Dalai Lama

LA COMPASSIONE È LA RADICE DELLA BODHICITTA.

L’autore del testo Ghesce Chekawa fa riferimenti a diverse tradizioni, nello specifico a Shantarkshita. Continue reading »

11-Insegnamenti di S. S. il Dalai Lama a Dharamsala 15-18.10.09

Sua Santità il Dalai Lama: Nel Sutra del Diamante si dice che la Bodhicitta è il desiderio di ottenere l’illuminazione per il beneficio di tutti gli esseri senzienti, che quindi ha la capacità di eliminare i difetti mentali e di aiutare gli altri ad eliminare la sofferenza e le sue cause.

Sua Santità il Dalai Lama: Nel Sutra del Diamante si dice che la Bodhicitta è il desiderio di ottenere l’illuminazione per il beneficio di tutti gli esseri senzienti, che quindi ha la capacità di eliminare i difetti mentali e di aiutare gli altri ad eliminare la sofferenza e le sue cause.

18 ottobre 2009 mattino. Quarto giorno d’insegnamenti di Sua Santità il Dalai Lama a Dharamsala, India

Cari amici, oggi siamo venuti a sapere tramite Phayul che tre tibetani della provincia di Nagchu sono stati arrestati per aver espresso appoggio al Dalai Lama, vedi https://www.sangye.it/dalailamanews/?p=958, https://www.sangye.it/dalailamanews/?p=994, https://www.sangye.it/dalailamanews/?p=1034. Si tratta dell’ennesimo campanello d’allarme di quanto sia estesa come una vera e propria piovra la repressione poliziesca cinese in Tibet. Il che non ha per nulla turbato gli insegnamenti odierni, che sono dedicati a quegli stessi taiwanesi di cui il Dalai Lama ha recentemente visitato le aree colpite dal tifone nel sud di Taiwan, confortato i sopravvissuti ed ha tenuto un incontro di preghiera https://www.sangye.it/dalailamanews/?p=900 per le vittime del tifone cui hanno partecipato più di 15.000 persone . Il mese scorso il Dalai Lama ha visitato Taiwan per benedire i sopravvissuti del tifone Morakot https://www.sangye.it/dalailamanews/?p=905 , che ha duramente colpito l’isola l’8 agosto facendo quasi 700 morti. E siamo tutti qui ad abbracciare ed a dare il nostro sostegno ai disastrati taiwanesi. Negli ultimi anni, i buddisti taiwanesi sono venuti a Dharamsala in grandi gruppi per ascoltare gli insegnamenti di Sua Santità il Dalai Lama. Pressappoco nello stesso periodo dello scorso anno, circa 600 fedeli provenienti da Taiwan erano venuti fin qui ad ascoltare i suoi insegnamenti: e c’eravamo anche noi, vedi https://www.sangye.it/wordpress2/?cat=4 .

Appunti dell’Ing. Alessandro Tenzin Villa, prima revisione ed editing del Dott. Luciano Villa e di Graziella Romania nell’ambito del Progetto “Free Dalai Lama’s Teachings” a beneficio di tutti gli esseri senzienti. Ci scusiamo per i possibili errori ed omissioni. Insegnamenti di Sua Santità il Dalai Lama sul Sutra del Diamante (dorjee chotpa) qui liberamente disponibile https://www.sangye.it/altro/?p=206, sui “Tre aspetti principali del sentiero” qui liberamente disponibile https://www.sangye.it/altro/?p=489 (lamtso namsum) di Lama Tzongkapa e sull’Addestramento mentale in sette punti qui liberamente disponibile https://www.sangye.it/altro/?p=2469 (lojong dhondunma) di Ghesce Chekawa, su richiesta di devoti Taiwanesi.

Sua Santità il Dalai Lama

Iniziazione di Avalokitesvara Cenresi

Generiamo la mente di Bodhicitta per il beneficio di tutti gli esseri senzienti.

Questo deve essere lo scopo di chi prende questa iniziazione. L’amorevole gentilezza deve essere fondata sulla Bodhicitta e noi dobbiamo praticarla costantemente, proprio per questo riceviamo le iniziazioni, perché la gentilezza delle divinità deve riflettersi in noi. Continue reading »

1-Insegnamenti di Sua Santità il Dalai Lama a Dharamsala sulle Quattro Nobili Verità 20-22.10.09

Sua Santità il Dalai Lama: Se portiamo avanti la ricerca di una certa concezione oggettiva. Se abbiamo un presupposto che vogliamo dimostrare a tutti i costi, questo è errato. Prima si cerca di interpretare, capire la realtà, senza volere a tutti i costi dimostrare un presupposto precedente.

Sua Santità il Dalai Lama: Se portiamo avanti la ricerca di una certa concezione oggettiva. Se abbiamo un presupposto che vogliamo dimostrare a tutti i costi, questo è errato. Prima si cerca di interpretare, capire la realtà, senza volere a tutti i costi dimostrare un presupposto precedente.

20 ottobre 2009 mattino, primo giorno d’insegnamenti di Sua Santità il Dalai Lama a Dharamsala, India, sulle Quattro Nobili Verità, ai Singaporesi.

Cari amici, oggi Sua Santità il Dalai Lama riprende a dare qui al Tsuglagkhang a Dharamsala, India, altri tre giorni dei suoi preziosi insegnamenti sul tema “Le Quattro Nobili Verità” (denpa shi) su richiesta di un gruppo di buddisti del Sudest asiatico, in prevalenza Singaporesi. Abbiamo il raro privilegio d’ascoltare Sua Santità che s’esprime quasi completamente in inglese, tant’è che insegnamenti devono venir tradotti in tibetano perché i tanti provenienti dal Tetto del Mondo possano comprendere bene le parole del loro capo spirituale.

Appunti dell’Ing. Alessandro Tenzin Villa, prima revisione ed editing del Dott. Luciano Villa e di Graziella Romania nell’ambito del Progetto “Free Dalai Lama’s Teachings” a beneficio di tutti gli esseri senzienti. Ci scusiamo per i possibili errori ed omissioni. Insegnamenti di Sua Santità il Dalai Lama sulle Quattro Nobili Verità https://www.sangye.it/altro/?p=3785, su richiesta di devoti Taiwanesi.

Sua Santità il Dalai Lama

Il concetto d’interdipendenza nel mondo buddhista.

Cari amici e sorelle ancora una volta ho la possibilità di dare questi insegnamenti sul Buddismo.

Il Buddhismo attualmente è soprattutto una religione asiatica.

È un privilegio ascoltare questi insegnamenti. Grazie alla tecnologia, alla cultura della religione, anche in alcune aree molto lontane c’è gente interessata al Buddha Dharma. Continue reading »

2-Insegnamenti di Sua Santità il Dalai Lama a Dharamsala sulle Quattro Nobili Verità, 20-22.10.09

Sua Santità il Dalai Lama: La vera forza opponente dell’ignoranza è la conoscenza. È la saggezza: il che questo vuol dire analizzare, vuol dire valutare.

Sua Santità il Dalai Lama: La vera forza opponente dell’ignoranza è la conoscenza. È la saggezza: il che questo vuol dire analizzare, vuol dire valutare.

20 ottobre 2009 mattino, primo giorno d’insegnamenti di Sua Santità il Dalai Lama a Dharamsala, India, sulle Quattro Nobili Verità, ai Singaporesi.

Appunti dell’Ing. Alessandro Tenzin Villa, prima revisione ed editing del Dott. Luciano Villa e di Graziella Romania nell’ambito del Progetto “Free Dalai Lama’s Teachings” a beneficio di tutti gli esseri senzienti. Ci scusiamo per i possibili errori ed omissioni. Insegnamenti di Sua Santità il Dalai Lama sulle Quattro Nobili Verità qui liberamente disponibile https://www.sangye.it/altro/?p=3785 , su richiesta di devoti Taiwanesi.

Primo giorno d’insegnamenti di Sua Santità il Dalai Lama, mattino

Sua Santità il Dalai Lama

SCIENZA BUDDHISTA

Il primo insegnamento del Buddha fu sulle Quattro Nobili Verità, ora vediamo il modo con cui espresse le Quattro Nobili Verità, i tre sentieri. Di questi uno è una semplice spiegazione della realtà. Comprende il karma e la sofferenza di base. Quindi, per prima cosa credo nella scienza buddhista. Continue reading »

3-Insegnamenti di Sua Santità il Dalai Lama a Dharamsala sulle Quattro Nobili Verità, 20-22.10.09

Sua Santità il Dalai Lama: Se la religione rimane mera conoscenza, e non diventa la nostra pratica quotidiana, questo mostra che non siamo molto seri.

Sua Santità il Dalai Lama: Se la religione rimane mera conoscenza, e non diventa la nostra pratica quotidiana, questo mostra che non siamo molto seri.

20 ottobre 2009 mattino, primo giorno d’insegnamenti di Sua Santità il Dalai Lama a Dharamsala, India, sulle Quattro Nobili Verità, ai Singaporesi.

Appunti dell’Ing. Alessandro Tenzin Villa, prima revisione ed editing del Dott. Luciano Villa e di Graziella Romania nell’ambito del Progetto “Free Dalai Lama’s Teachings” a beneficio di tutti gli esseri senzienti. Ci scusiamo per i possibili errori ed omissioni. Insegnamenti di Sua Santità il Dalai Lama sulle Quattro Nobili Verità qui liberamente disponibile https://www.sangye.it/altro/?p=3785 , su richiesta di devoti Taiwanesi.

Primo giorno d’insegnamenti di Sua Santità il Dalai Lama, mattino

Sua Santità il Dalai Lama

TUTTE E MAGGIORI TRADIZIONI HANNO LA STESSA POTENZIALITÀ E TUTTE PORTANO ALLA VITA FUTURA

Ci sono concetti differenti nella filosofia Buddhista. Ma ci sono anche differenze fondamentali. E’ una filosofia apparentemente contraddittoria. Il Buddha insegnò queste teorie a prima vista contraddittorie, non per creare maggiore confusioni mentali, non era ubriaco, ma per andare incontro all’attitudine di ciascuno di noi. Continue reading »

4-Insegnamenti di Sua Santità il Dalai Lama a Dharamsala sulle Quattro Nobili Verità 20-22.10.09

Sua Santità il Dalai Lama: Ogni falsità non è fondata, non ha una base, ma, se investigate di più, non c’è verità. La verità significa realtà, realtà è in opposizione a menzogna. Certe volte la falsità sembra più forte della verità. Ma poi, la verità prende il sopravvento. Ci sono delle grandi forze che fanno sì che la verità alla fine prenda il sopravvento, sono le forze della ragione.

Sua Santità il Dalai Lama: Ogni falsità non è fondata, non ha una base, ma, se investigate di più, non c’è verità. La verità significa realtà, realtà è in opposizione a menzogna. Certe volte la falsità sembra più forte della verità. Ma poi, la verità prende il sopravvento. Ci sono delle grandi forze che fanno sì che la verità alla fine prenda il sopravvento, sono le forze della ragione.

20 ottobre 2009 mattino, primo giorno d’insegnamenti di Sua Santità il Dalai Lama a Dharamsala, India, sulle Quattro Nobili Verità, ai Singaporesi.

Appunti dell’Ing. Alessandro Tenzin Villa, prima revisione ed editing del Dott. Luciano Villa e di Graziella Romania nell’ambito del Progetto “Free Dalai Lama’s Teachings” a beneficio di tutti gli esseri senzienti. Ci scusiamo per i possibili errori ed omissioni. Insegnamenti di Sua Santità il Dalai Lama sulle Quattro Nobili Verità qui liberamente disponibile https://www.sangye.it/altro/?p=3785 , su richiesta di devoti Taiwanesi.

Primo giorno d’insegnamenti di Sua Santità il Dalai Lama, mattino

Sua Santità il Dalai Lama

LA VERITÀ DELLA CESSAZIONE DELLA SOFFERENZA: NIRUDA.

Nel sutra in pali non sembra molto razionale provare la possibilità della cessazione della sofferenza, mentre nei testi sanscriti la prova della cessazione della sofferenza niroda, e quindi raggiungere questa cessazione, è possibile. E tutto ciò è basato sull’esperienza quotidiana. Questa è la tradizione sanscrita di Nalanda, pertanto la tradizione sanscrita è molto, molto utile. Continue reading »

5-Insegnamenti di Sua Santità il Dalai Lama a Dharamsala sulle Quattro Nobili Verità 20-22.10.09

Sua Santità il Dalai Lama: Troppo senso di preoccupazione per gli altri potrebbe creare qualche disturbo, che scompare spontaneamente, se si fa in modo di sviluppare una grande attenzione verso gli altri.

Sua Santità il Dalai Lama: Troppo senso di preoccupazione per gli altri potrebbe creare qualche disturbo, che scompare spontaneamente, se si fa in modo di sviluppare una grande attenzione verso gli altri.

20 ottobre 2009 mattino, primo giorno d’insegnamenti di Sua Santità il Dalai Lama a Dharamsala, India, sulle Quattro Nobili Verità, ai Singaporesi.

Appunti dell’Ing. Alessandro Tenzin Villa, prima revisione ed editing del Dott. Luciano Villa e di Graziella Romania nell’ambito del Progetto “Free Dalai Lama’s Teachings” a beneficio di tutti gli esseri senzienti. Ci scusiamo per i possibili errori ed omissioni. Insegnamenti di Sua Santità il Dalai Lama sulle Quattro Nobili Verità qui liberamente disponibile https://www.sangye.it/altro/?p=3785 , su richiesta di devoti Taiwanesi.

Sua Santità il Dalai Lama: LE QUALITÀ MENTALI DIPENDONO DALLE INTENZIONI

Con la mente sorgono le sensazioni. Tutte le azioni devono avere una motivazione, ciò che spinge, ciò che promuove. Pertanto, ora, parlando delle cause della sofferenza, non è soltanto l’azione, ci sono le emozioni distruggenti, Continue reading »

6-Insegnamenti di Sua Santità il Dalai Lama a Dharamsala sulle Quattro Nobili Verità 20-22.10.09

 Sua Santità il Dalai Lama: I valori della compassione sono innati in noi e la scienza ci conferma che la rabbia e l’attaccamento divorano il nostro sistema immunitario.

Sua Santità il Dalai Lama: I valori della compassione sono innati in noi e la scienza ci conferma che la rabbia e l’attaccamento divorano il nostro sistema immunitario.

20 ottobre 2009 mattino, primo giorno d’insegnamenti di Sua Santità il Dalai Lama a Dharamsala, India, sulle Quattro Nobili Verità, ai Singaporesi.

Appunti dell’Ing. Alessandro Tenzin Villa, prima revisione ed editing del Dott. Luciano Villa e di Graziella Romania nell’ambito del Progetto “Free Dalai Lama’s Teachings” a beneficio di tutti gli esseri senzienti. Ci scusiamo per i possibili errori ed omissioni. Insegnamenti di Sua Santità il Dalai Lama sulle Quattro Nobili Verità, su richiesta di devoti Taiwanesi.

Sua Santità il Dalai Lama

LA SOFFERENZA OMNIPERVASIVA DELL’ESISTENZA.

Questa è sotto l’influenza del karma dell’ignoranza. Il livello grossolano della mente costruttivo e distruttivo. Le emozioni distruggenti sono completamente eliminate a quel punto arriviamo all’illuminazione. La sofferenza basata appunto sull’ignoranza ha come antidoto la saggezza che comprende la natura ultima della realtà. Continue reading »

7-Insegnamenti di Sua Santità il Dalai Lama a Dharamsala sulle Quattro Nobili Verità 20-22.10.09

Sua Santità il Dalai Lama: Una volta che si ha la capacità di realizzare il sentiero della liberazione e quindi di vincere le delusioni, le frustrazioni si comprende la verità della sofferenza e le sue cause, cessazione e pratica del sentiero.

Sua Santità il Dalai Lama: Una volta che si ha la capacità di realizzare il sentiero della liberazione e quindi di vincere le delusioni, le frustrazioni si comprende la verità della sofferenza e le sue cause, cessazione e pratica del sentiero.

20 ottobre 2009 mattino, primo giorno d’insegnamenti di Sua Santità il Dalai Lama a Dharamsala, India, sulle Quattro Nobili Verità, ai Singaporesi.

Appunti dell’Ing. Alessandro Tenzin Villa, prima revisione ed editing del Dott. Luciano Villa e di Graziella Romania nell’ambito del Progetto “Free Dalai Lama’s Teachings” a beneficio di tutti gli esseri senzienti. Ci scusiamo per i possibili errori ed omissioni. Insegnamenti di Sua Santità il Dalai Lama sulle Quattro Nobili Verità qui liberamente disponibile https://www.sangye.it/altro/?p=3785 , su richiesta di devoti Taiwanesi.

Sua Santità il Dalai Lama

LA MENTE DELLA COMPASSIONE POTENZIA IL NOSTRO SISTEMA IMMUNITARIO.

L’anno scorso mi è stata tolta la colecisti, avevo dei calcoli. In alcune occasioni ho chiarito se qualcuno era venuto per curiosità a sentire ciò che dicevo e se qualcuno era venuto pensando che avessi potere miracolosi, mai non aveva senso. L’anno scorso la mia operazione ha provato scientificamente che non ho nessun potere di guarigione. Continue reading »

8-Insegnamenti di Sua Santità il Dalai Lama a Dharamsala sulle Quattro Nobili Verità 20-22.10.09


Sua santita' il Dalai Lama: E' molto importante che ognuno mantenga la propria tradizione spirituale.

Sua Santita' il Dalai Lama: E' molto importante che ognuno mantenga la propria tradizione spirituale.

21ottobre 2009 mattino, secondo giorno d’insegnamenti di Sua Santità il Dalai Lama a Dharamsala, India, sulle Quattro Nobili Verità, ai Singaporesi.

Cari amici, dobbiamo darvi una triste notizia. L’Associazione di ex prigionieri politici tibetani Gu Chu Sum http://9103.org/ comunica che a Lhasa il boia cinese ha ripreso il suo triste lavoro, privando della vita tre tibetani che avevano dimostrato contro il regime d’occupazione cinese del Tibet. È un atto inaudito che suscita sdegno fra i tibetani esuli qui a Dharamsala come fra i tanti cinesi singaporesi ed ovviamente tra noi occidentali. Oggi è stato un giorno particolarmente propizio per Luciano. Cosa gli è successo? Stamani Sua Santità il Dalai Lama, al suo arrivo al tempio principale di Tsuglagkhang, ha individuato Luciano tra la folla ai piedi della scalinata del Tempio, gli ha sorriso tendendogli una mano. Luciano ovviamente non stava più in sé dalla gioia, gli ha teso entrambe le mani e sono finiti così per abbracciarsi. È stato davvero fantastico. Sono molti anni che Sua Santità intrattiene un rapporto particolare con Luciano. Specialmente da quando Sua Santità ha iniziato ad apprezzare questo blog che stiamo faticosamente realizzando affinché almeno gli appunti sui suoi insegnamenti siano disponibili a tutti gli esseri attraverso il Progetto Free Dalai Lama’s Teachings.

Appunti dell’Ing. Alessandro Tenzin Villa, prima revisione ed editing del Dott. Luciano Villa e di Graziella Romania nell’ambito del Progetto “Free Dalai Lama’s Teachings” a beneficio di tutti gli esseri senzienti. Ci scusiamo per i possibili errori ed omissioni. Insegnamenti di Sua Santità il Dalai Lama sulle Quattro Nobili Verità qui liberamente disponibile https://www.sangye.it/altro/?p=3785 , su richiesta di devoti Taiwanesi.

Sua Santità il Dalai Lama

Questa è la prima volta che ai miei insegnamenti si recita il sutra della Prajnaparamita in indonesiano. Qualcuno potrà essere sorpreso, ma l’Indonesia è come una seconda India. Continue reading »

9-Insegnamenti di Sua Santità il Dalai Lama a Dharamsala sulle Quattro Nobili Verità 20-22.10.09

Sua Santità il Dalai Lama: Meditate sulle Quattro consapevolezze che descrivono la natura dei fenomeni: i fenomeni composti sono impermanenti, tutte le cose composte sono della natura della sofferenza, sono vuote di un sé intrinseco e il nirvana è pace.

Sua Santità il Dalai Lama: Meditate sulle Quattro consapevolezze che descrivono la natura dei fenomeni: i fenomeni composti sono impermanenti, tutte le cose composte sono della natura della sofferenza, sono vuote di un sé intrinseco e il nirvana è pace.

21ottobre 2009 mattino, secondo giorno d’insegnamenti di Sua Santità il Dalai Lama a Dharamsala, India, sulle Quattro Nobili Verità, ai Singaporesi.

Appunti dell’Ing. Alessandro Tenzin Villa, prima revisione ed editing del Dott. Luciano Villa e di Graziella Romania nell’ambito del Progetto “Free Dalai Lama’s Teachings” a beneficio di tutti gli esseri senzienti. Ci scusiamo per i possibili errori ed omissioni. Insegnamenti di Sua Santità il Dalai Lama sulle Quattro Nobili Verità qui liberamente disponibile https://www.sangye.it/altro/?p=3785 , su richiesta di devoti Taiwanesi.

Sua Santità il Dalai Lama LA COMPRENSIONE DELLA CHIARA LUCE È D’IMMENSO BENEFICO

Distinguo il governo totalitario dal popolo cinese. La situazione diventa più difficile. Dal momento che il popolo cinese ha una piena fede. Continue reading »

10-Insegnamenti di Sua Santità il Dalai Lama a Dharamsala sulle Quattro Nobili Verità 20-22.10.09

Sua Santità il Dalai Lama: L'importante è essere coscienti della sofferenza, il che ci e' funzionale anche per conoscere i limiti dei beni materiali.

Sua Santità il Dalai Lama: L'importante è essere coscienti della sofferenza, il che ci e' funzionale anche per conoscere i limiti dei beni materiali.

21ottobre 2009 pomeriggio, secondo giorno d’insegnamenti di Sua Santità il Dalai Lama a Dharamsala, India, sulle Quattro Nobili Verità, https://www.sangye.it/altro/?p=3785 ai Singaporesi.

Appunti dell’Ing. Alessandro Tenzin Villa, prima revisione ed editing del Dott. Luciano Villa e di Graziella Romania nell’ambito del Progetto “Free Dalai Lama’s Teachings” a beneficio di tutti gli esseri senzienti. Ci scusiamo per i possibili errori ed omissioni.

Sua Santità il Dalai Lama

Non bisogna mai affrettarsi. La società occidentale ha delle mancanza nonostante la sua evoluta civiltà. La modernizzazione di per sé è molto positiva, ha molti benefici, se guardiamo la modernizzazione a livelli estremi. Se guardate in America, materialmente è molto sviluppata, ma nella società sotto a una meravigliosa superficie ci sono molti problemi, molta tensione mentale. Ci sono milioni di persone, ma individualmente si sentono soli. Sette milioni di persone che si sentono tutti soli, c’è qualcosa di sbagliato. La Cina, un Paese molto popolato, molto importante, ha un certo sviluppo economico, culturale, Confucio, ideologico ma non è sufficiente. Continue reading »

11-Insegnamenti di Sua Santità il Dalai Lama a Dharamsala sulle Quattro Nobili Verità 20-22.10.09

 Sua Santità il Dalai Lama: Realizzando la corretta visione possiamo realizzare l'analisi che le cose sono della natura della sofferenza e tutto è privo di un sé.

Sua Santità il Dalai Lama: Realizzando la corretta visione possiamo realizzare l'analisi che le cose sono della natura della sofferenza e tutto è privo di un sé.

21ottobre 2009 pomeriggio, secondo giorno d’insegnamenti di Sua Santità il Dalai Lama a Dharamsala, India, sulle Quattro Nobili Verità, https://www.sangye.it/altro/?p=3785 ai Singaporesi.

Appunti dell’Ing. Alessandro Tenzin Villa, prima revisione ed editing del Dott. Luciano Villa e di Graziella Romania nell’ambito del Progetto “Free Dalai Lama’s Teachings” a beneficio di tutti gli esseri senzienti. Ci scusiamo per i possibili errori ed omissioni.

Sua Santità il Dalai Lama

TUTTE LE COSE CONTAMINATE SONO DELLA NATURA DELLA SOFFERENZA, IL NIRVANA È PACE.

Sono i fondamenti della filosofia Buddhista i quattro sigilli. Distinzione tra Buddhismo e non Buddhismo non solo rispetto a coloro che accettano questi quattro sigilli. Coloro che sono esitanti su questi quattro sigilli praticamente non sono Buddisti. Recitando il mantra non si diventa buddhisti. I quattro sigilli, tutte le cose che derivano dalle loro cause e condizioni e sono della natura del cambiamento, sono impermanenti, transitorie. L’impermanenza ha due livelli. Una è l’impermanenza del continuo, come il nostro corpo, quindi la morte che rappresenta l’impossibilità di poter continuare il nostro corpo grossolano. Impermanenza della continuità. Continue reading »

12-Insegnamenti di Sua Santità il Dalai Lama a Dharamsala sulle Quattro Nobili Verità 20-22.10.09

Sua Santità il Dalai Lama: Il Bodhisattva, nel momento in cui realizza direttamente la vacuità, realizza anche la bodhicitta per tutti glie esseri senzienti. La bodhicitta che realizza direttamente la vacuità è la Bodhicitta ultima. Una delle cause principali per raggiungere il corpo di Buddha.

Sua Santità il Dalai Lama: Il Bodhisattva, nel momento in cui realizza direttamente la vacuità, realizza anche la bodhicitta per tutti glie esseri senzienti. La bodhicitta che realizza direttamente la vacuità è la Bodhicitta ultima. Una delle cause principali per raggiungere il corpo di Buddha.

22 ottobre 2009, terzo giorno d’insegnamenti di Sua Santità il Dalai Lama a Dharamsala, India, sulle Quattro Nobili Verità, https://www.sangye.it/altro/?p=3785 ai Singaporesi.

Cari amici, Dobbiamo confermarvi la brutta notizia, che sembra ancor peggiore di quanto riportato ieri, perché il Tibetan Centre for Human Rights and Democracy (TCHRD) del Governo Tibetano in esilio ha annunciate che sono ben quattro i tibetani giustiziati https://www.sangye.it/dalailamanews/?p=1017 il 20 ottobre a Lhasa con l’accusa, mai provata e comunque pretestuosa, d’aver partecipato ai moti cinesi della primavera del 2008. Proteste e preghiere vengono intanto espresse non solo dal mondo dei tibetani in esilio, ma dall’intera società civile del pianeta. Intanto una buona notizia giunge dal governo indiano. Il ministro degli esteri indiano Krishna ha dichiarato che Sua Santità il Dalai Lama è in India come gradito ospite e, come tale, può andare ovunque, anche nel conteso territorio al confine col colosso Cina dell’Arunachal Pradesh.

Oggi è un giorno speciale: è l’ultimo degli insegnamenti ed è il giorno in cui Sua Santità ci conferisce l’iniziazione di Manjustri, il Buddha della saggezza, che riceviamo col tutto il cuore.

Appunti dell’Ing. Alessandro Tenzin Villa, prima revisione ed editing del Dott. Luciano Villa e di Graziella Romania nell’ambito del Progetto “Free Dalai Lama’s Teachings” a beneficio di tutti gli esseri senzienti. Ci scusiamo per i possibili errori ed omissioni.

Sua Santità il Dalai Lama

Oggi recitiamo il sutra del cuore in inglese.

Inizialmente vorrei ricordare che rimane da fare la trasmissione orale.

Gli insegnamenti hanno un’altra funzione nel cammino vajra Continue reading »

13-Insegnamenti di Sua Santità il Dalai Lama a Dharamsala sulle Quattro Nobili Verità 20-22.10.09

Sua Santità il Dalai Lama: Proseguire la pratica fino alla morte, meditare sule due bohicitta quella convenzionale e quella ultima, in questo processo ci si eleverà ad un livello grossolano della mente in modo di avere una rinascita favorevole la prossima vita.

Sua Santità il Dalai Lama: Proseguire la pratica fino alla morte, meditare sule due bohicitta quella convenzionale e quella ultima, in questo processo ci si eleverà ad un livello grossolano della mente in modo di avere una rinascita favorevole la prossima vita.

22 ottobre 2009, terzo giorno d’insegnamenti di Sua Santità il Dalai Lama a Dharamsala, India, sulle Quattro Nobili Verità,https://www.sangye.it/altro/?p=3785 ai Singaporesi.

Appunti dell’Ing. Alessandro Tenzin Villa, prima revisione ed editing del Dott. Luciano Villa e di Graziella Romania nell’ambito del Progetto “Free Dalai Lama’s Teachings” a beneficio di tutti gli esseri senzienti. Ci scusiamo per i possibili errori ed omissioni.

Sua Santità il Dalai Lama

SE ABBIAMO POSTO IN ESSERE DELLE AZIONI POSITIVE, RICEVEREMO DEI RISULTATI POSITIVI.

Come agisce la relazione di causa ed effetto? Agisce per quanto riguarda l’istruzione e o sviluppo materiale, a un scarsa istruzione corrisponde uno scarso sviluppo materiale. Ciò ha un risultato in questa vite e nelle successive. Se noi sviluppiamo dei benefici in questa vita, lo possiamo avere anche nelle successive. La causalità karmica è legata all’intenzione mentale delle cose.

REALIZZARE LA MANCANZA DEL SÉ

Quindi ora parlo del concetto della mancanza del sé. Il Buddhismo rifiuta l’idea di un sé unitario ed indipendente. Buddha indicò il sé come mera designazione del corpo e degli aggregati sia rispetto al corpo sia rispetto alla mente. Continue reading »

His Holiness the Dalai Lama: position of protectors

His Holiness the Dalai Lama: Until we reach a point where we understand the most inconceivable secrets, we must go along with what conventionally appears to us as disciples.His Holiness the Dalai Lama: Until we reach a point where we understand the most inconceivable secrets, we must go along with what conventionally appears to us as disciples.

His Holiness the Dalai Lama: Until we reach a point where we understand the most inconceivable secrets, we must go along with what conventionally appears to us as disciples.His Holiness the Dalai Lama: Until we reach a point where we understand the most inconceivable secrets, we must go along with what conventionally appears to us as disciples.

His Holiness the Dalai Lama: position of protectors.
His Holiness the Dalai Lama made the following remarks clarifying the position of protectors in the Gelugpa tradition during an explanation of the Offering to the Spiritual Master at the main temple in Dharamsala to a large gathering of Tibetan and Western disciples in 1986.
His Holiness the Dalai Lama “..Concerning the Gelugpa protectors, there are protectors of the people of the three scopes: Mahakala, Vaishravana and Kalarupa. In the centre of the row is six armed Mahakala, the wrathful aspect of Avalokiteshvara, who protects practitioners of highest scope.
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10 H.H. Dalai Lama Teachings Los Angeles 2000

His Holiness the Dalai Lama: Meditative concentration is the king wielding power over the mind.

His Holiness the Dalai Lama: Meditative concentration is the king wielding power over the mind.

Teachings given at Los Angeles, CA 2000 by His Holiness the Dalai Lama on Illuminating the Path to Enlightenment : Bodhisattva outlook and action.

His Holiness the Dalai Lama

Taking the bodhisattva vows

Lamp for the Path: Verse 18

Having developed the aspiration for enlightenment,
Constantly enhance it through concerted effort.
To remember it in this and also in other lives,
Keep the precepts properly as explained.

If you have taken a formal pledge of bodhicitta, you have to abstain from the four negative factors and cultivate the four positive ones to ensure that your practice does not degenerate in this and future lifetimes. Continue reading »

Gli Insegnamenti di S.S. il Dalai Lama 17-19 agosto ’09 Zanskar

Il Primo Ministro dello Stato di Jammu e Kashmir Omar Abdullah col suo governo è venuto ad accogliere Sua Santità il Dalai Lama all’aeroporto di Leh.
Il Primo Ministro dello Stato di Jammu e Kashmir Omar Abdullah col suo governo è venuto ad accogliere Sua Santità il Dalai Lama all’aeroporto di Leh.

Il gruppo del Centro Studi Tibetani FPMT Sangye Cioeling (il cui nome è stato conferito proprio da Sua Santità il Dalai Lama http://www.dalailama.com/)  Dharma per la pace e l’armonia interiore, di Sondrio, in cammino attraverso gli altissimi passi himalayani del Ladak ha raggiunto il cuore della cultura del Paese delle Nevi in India: la remota valle dello Zanskar dove Sua Santità il Dalai Lama darà i suoi preziosi insegnamenti dal 17 al 19 agosto che si concluderanno con l’Iniziazione di Mitrupka. E noi ci saremo e scriveremo su questo blog le parole di saggezza di Sua Santità il Dalai Lama a beneficio di tutti gli esseri senzienti e di coloro che non sono potuti venire fin quassù.

Sua Santità il Dalai Lama è arrivato oggi 10 agosto 2009 in Ladakh, la regione prevalentemente buddista dello Stato di Jammu e Kashmir per un tour di 20 giorni che si concluderà il 29 Agosto, in cui conferirà diverse iniziazioni e darà insegnamenti in diversi luoghi tra cui la remota valle dello Zanskar ed a Choklamsar, nei pressi di Leh, la capitale del Ladakh.


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Padum 17 agosto 2009

Insegnamenti di Sua Santità il Dalai Lama a Padum, Zanskar agosto 2009 primo giorno

Appunti a cura di Alessandro Tenzin Villa, Luciano Villa ed Alessandra Cominetti.

Sua Santità il Dalai Lama

Sono contento di essere tornato in Zanskar. In questo giorno speciale cercheremo di dare insegnamenti di Dharma. Darò insegnamenti sul Dharma del Buddha. In ogni luogo dove vado sono tutti molto contenti di potermi vedere, tante persone sono molto contente di ascoltarmi e potermi salutare. Qualcuno potrebbe pensare che il Dalai Lama abbia un’influenza spirituale speciale, è tuttavia sbagliato pensare che ascoltare gli insegnamenti del Dalai Lama rappresenti un beneficio maggiore rispetto quelli di tutti gli altri grandi Lama, infatti è molto importante ascoltare anche gli insegnamenti dei lama dei villaggi. Qualsiasi persona che voglia ottenere la liberazione deve rendersi conto d’averla nelle proprie mani. Se pensate di ricevere la benedizione semplicemente toccandovi la vostra testa vi sbagliate. Non credo che la mia benedizione impostavi con le mie mani sul vostro capo possa esservi effettivamente di aiuto.

Il mio dovere è quello di dare insegnamenti così che voi li possiate realizzare, dovete provare a metterli in pratica. Gli insegnamenti parlano di come trasformare la nostra mente, come purificarla, come ottenere il nirvana, proprio per questo l’illuminazione non è un qualcosa che si può ottenere attraverso la benedizione ma è un risultato che dipende dai notri sforzi, che concerne la comprensione di ciò che danneggia e di ciò che invece purifica la nostra mente.

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Padum 18 agosto 2009

Insegnamenti di Sua Santità il Dalai Lama a Padum, Zanskar agosto 2009 secondo giorno

Appunti a cura di Alessandro Tenzin Villa, Luciano Villa ed Alessandra Cominetti.

Sua Santità il Dalai Lama:

Abbiamo parlato del non io, del non sé, la visione che contraddistingue il Buddhismo dalle altre religioni. I fenomeni sorgono in modo dipendente, esercito la concentrazione della mente. Chi meditava in India non riusciva a superare l’attaccamento all’ego. La rinascita in reami elevati di esistenza devono servire da motivazione, con questa aspirazione ci si concentra sul concetto del sé in meditazione. Il senso dell’io ci spinge ad avere attaccamento ed avversione, cause delle nostre rinascite nel Samsara. Ci sono diversi modi per abbandonare l’attaccamento. Per le religioni teiste è quella di essere devoti al Dio creatore. Nella tradizione mahayana Shantideva dice che per superare questo attaccamento bisognerebbe dedicarsi al beneficio di tutti così da aspirare all’illuminazione per il beneficio degli esseri. La visione del non sé libera la mente e minimizza l’attaccamento ma per sradicarlo completamente serve l’ausilio della filosofia. L’attaccamento non riguarda solo il sé ma tutti gli oggetti, da qui scaturisce orgoglio e superbia. Non possiamo parlare di cose che ci piacciono senza l’attaccamento al sé. La visione soggettiva deriva dall’attaccamento al sé.

Tutte le religioni riconoscono l’egoismo come un problema. Ho incontrato il Presidente (??) al quale sono risultate molto utili le parole di Shantideva nonostante non fosse Buddhista. Sviluppare Bodhicitta ci permette di minimizzare il senso di egoismo e di egocentrismo, ma solo la calma concentrata unita alla meditazione sulla vacuità permette di sradicare questa visione errata. Le azioni negative che creano afflizioni nascono dal sé, tutti gli sbagli sorgono sulla visione centrata sul senso dell’esistenza intrinseca del sé.

Sarebbe molto utile se ogni giorno riuscissimo a pregare come Shantideva: “possa diventare oggetto di felicità e sostegno per tutti gli esseri”. L’attaccamento al nostro sé ci porta a desiderare il raggiungimento del nirvana personale, ci sono molti insegnamenti su come sconfiggere l’ego. Prendersi cura di noi stessi è molto più facile siccome vogliamo la nostra felicità. Per superare l’attaccamento all’ego possiamo considerare questo desiderio in relazione al desiderio di ottenere la felicità da parte di tutti gli esseri, così sorgerà Bodhicitta. Senza questa osservazione desideremo la nostra sola liberazione, da qui l’attaccamento dell’ego al concetto del nirvana. Buddha parla dei 5 aggregati contaminati di cui ci dobbiamo liberare per raggiungere il nirvana. Per cui questa visione dell’attaccamento è importante perché è radice di tutte le afflizioni. L’ignoranza è considerata come tutte le altre afflizioni, per cui deve essere eliminata. Chandrakirti commenta l’ignoranza come base delle altre emozioni negative, che sorgono da esso. Pensieri negativi sottili dipendono da un’ignoranza di base. Secondo la visione di Lama Tsong Khapa le emozioni negative sorgono sulla base di un’attaccamento al sé che porta l’individuo a considerarsi autosufficiente. Nulla è veramente bello o brutto in senso intrinseco, questo si accompagna alla concezione di esistenza intrinseca del sé. Le sensazioni ci pervadono come l’ignoranza pervade le nostre emozioni negative, significato dei 400 versi di Aryadeva. Gli oggetti ci appaiono piacevoli o spiacevoli per via dell’attaccamento che proietta in essi le caratteristiche che percepiamo. Questo confronto è una buona base per la visione della vacuità. Non si parla di vacuità fine a se stessa, ma in relazione alla sofferenza che genera. L’ignoranza causa sofferenza. Tutti i fenomeni esistono in dipendenza dalle loro cause. Chandrakirti espone una visione filosofica che supera le scuole inferiori. Buddha insegna la vacuità dal punto di vista del sorgere dipendente per sconfiggere la visione ordinaria che si attacca all’apparenza dei fenomeni.  Continue reading »

Padum 19 agosto 2009

Insegnamenti di Sua Santità il Dalai Lama a Padum, Zanskar agosto 2009 terzo giorno

Appunti a cura di Alessandro Tenzin Villa, Luciano Villa ed Alessandra Cominetti.

Sua Santità il Dalai Lama:

Tutto molto bene, il tempo è ottimo non ci rimane che sviluppare una buona motivazione. Avete dormito sopra l’erba kusha e avete fatto i vostri sogni. Per cui oggi ci sarà una breve citazione di Nagarjuna che ci fa capire come il nostro sé ed i fenomeni sono privi di esistenza inerente. Per cui la maggiore qualità di Buddha sono: che è un essere compassionevole ed è capace di insegnare l’interdipendenza e la natura delle cose. I suoi insegnamenti vengono dalla sua stessa esperienza. Lui ha intrapreso la pratica del metodo e della saggezza. Parlando della visione dell’interdipendenza ci si riferisce al fatto che tutti i fenomeni dipendono uno dall’altro e non esistono di per se stessi, tutte le cose dipendono esclusivamente da cause e condizioni, non esistono fenomeni che siano indipendenti da cause. Proprio perché i fenomeni dipendono da altre cause non possono esistere inerentemente. E parlando del metodo ci riferiamo alla pratica della non violenza: ciò ha a che vedere con il fatto di non desiderare la sofferenza e questo è in accordo con la visione dell’origine dipendente. Per cui nei riguardi della pratica della non violenza ci sono due differenti cose da dire: non è una pratica passiva, quindi è necessario svilupare la compassione non solo cercando di non fare del male agli altri ma anche cercando di aiutarli. Questo è basato sulla compassione che deriva dalla comprensione della natura interdipendente delle cose. Per cui quando le persone mi domandano cosa è il Buddhismo, io rispondo spesso che è separato in due parti: uno è l’aspetto etico della non violenza, l’altro è invece la visione filosofica dell’origine dipendente.

Quindi da un lato il comportamento della non violenza e dall’altro la visione filosofica dell’origine dipendente. Tutte le scuole filosofiche del Buddhismo asseriscono che i prodotti non possono venire senza cause e condizioni e non possono essere prodotti da cause permanenti. Con qualche eccezione tutte le scuole asseriscono che nessun fenomeno può sorgere da cause permanenti ma sorgono da cause e condizioni mutevoli. Nelle fedi teistiche i fenomeni sorgono dall’intenzione di un Dio, per cui vediamo come in questo caso la causa non cambia.

Se consideriamo un germoglio di grano, il germoglio cresce e si trasforma in semi, questo significa che la causa ha subito un processo di transizione, se guardiamo la montagna di fronte a noi è cambiata in migliaia di anni. Non possiamo vedere questi cambiamenti che sono avvenuti in migliaia di anni, in questo caso sono cambiamenti che succedono in centinaia di migliaia di anni e non sono visibili. La cessazione delle cause dimostra che nel corso del tempo queste cause e condizioni continuano a cambiare nei loro termini di tempo. Gli effetti devono anche sorgere per cause compatibili. Il prodotto deve essere originato da cause e condizioni compatibili. Ogni cosa che funzioni dipende da cause e condizioni, anche nel caso di elementi come una montagna, caratterizzati da cambiamenti molto lunghi, vi sono delle cause anche se non sono visibili nel nostro tempo. Ciò non corrisponde ad una teoria di un Ishvara, un Dio creatore, che è una causa permanente. Se pensiamo al nostro corpo, questo è causato da un corpo precedente. Se guardiamo il nostro corpo di adesso e quello di 10 anni fa vediamo dei cambiamenti, se prendiamo una vecchia fotografia del nostro corpo vediamo un grande cambiamento. Per cui il cambiamento ogni 10 anni non potrebbe avvenire se non ci fosse un cambiamento ogni anno, tuttavia se non ci fosse un cambiamento continuo ogni mese, ogni giorno, ogni ora, ogni minuto, ogni secondo e così via non ci potrebbe essere cambiamento grossolano. Per cui il cambiamento grossolano è fatto di sottili cambiamenti che avvengono ogni momento. Continue reading »

Sua Santità il Dalai Lama: Stabilire armonia tra diverse religioni

Sua Santità il Dalai Lama: Il Buddhismo insegna che niente ha un’origine o un’esistenza autosufficiente, ma piuttosto che tutto ha origine dipendente.

Sua Santità il Dalai Lama: Stabilire armonia tra diverse religioni

Il pericolo di cambiare religione

Al mondo ci sono varie religioni e culture diverse tra di loro e ognuna di esse si è sviluppata per un certo tipo di persone. Per questo motivo, io consiglio sempre di mantenere la religione nella quale siamo nati. In occidente la maggior parte delle persone è cristiana, nonostante ci siano anche ebrei e musulmani. Per queste persone, come per ognuno, cambiare religione non è tanto facile e a volte crea solo confusione.

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Sua Santità il Dalai Lama: Come affrontare le emozioni negative

Sua Santità il Dalai Lama: : La collera non è mai d’aiuto; invece se usiamo sempre un approccio intelligente e realistico, allora ciò può aiutare molto.

Sua Santità il Dalai Lama: Come affrontare le emozioni negative

Le definizioni di “buono” e “cattivo” o “positivo” e “negativo”

Come affrontiamo le emozioni negative? Questo è un argomento importante – un argomento che solleva la questione di cosa è positivo e cosa è negativo. C’è qualcosa che sia assolutamente negativo o assolutamente positivo?

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11 H.H. Dalai Lama Teachings Los Angeles 2000


His Holiness the Dalai Lama: When you understand dependent origination, you can reject any notion of independent existence—existence not dependent upon other factors. Things and events are dependently designated because their identity is derived in dependence upon other factors.

His Holiness the Dalai Lama: When you understand dependent origination, you can reject any notion of independent existence.

Teachings given at Los Angeles, CA 2000 by His Holiness the Dalai Lama on Illuminating the Path to Enlightenment: The Perfection of Wisdom.

His Holiness the Dalai Lama

The importance of the perfection of wisdom

Lamp for the Path: Verse 41

When the practitioner has gained calm abiding,
Higher perception will also be gained,
But without practice of the perfection of wisdom,
The obstructions will not come to an end.

According to Mahayana Buddhism, of all of the Buddha’s discourses, the essential teachings are those in the Perfection of Wisdom Sutras, which present the two aspects of the path. Their explicit subject matter is the profound view of emptiness; their implicit subject matter, the stages of the path, or levels of realization. Continue reading »

Insegnamenti di S.S. il Dalai Lama Ladak 22-25 agosto ’09

Sua Santità il Dalai Lama col tipico cappello dei nomadi Drogpa durante la visita della Jamyang School a Leh.

Sua Santità il Dalai Lama col tipico cappello dei nomadi Drogpa durante la visita della Jamyang School a Leh.

Il gruppo del Centro Studi Tibetani FPMT Sangye Cioeling (il cui nome è stato conferito proprio da Sua Santità il Dalai Lama http://www.dalailama.com/) Dharma per la pace e l’armonia interiore, di Sondrio, dopo aver attraversato gli altissimi passi himalayani del Ladak, ha raggiunto il Piccolo Tibet in India: la grande valle del fiume Indo coi sui millenari monasteri del Ladak, dove Sua Santità il Dalai Lama darà i suoi preziosi insegnamenti dal 23 al 26 agosto che si concluderanno con l’Iniziazione di Avalokitesvara. E noi ci saremo nella grande spianata di Choklamsar, vicino alla cpitale Leh, e scriveremo su questo blog le parole di saggezza di Sua Santità il Dalai Lama a beneficio a beneficio di tutti gli esseri senzienti e di coloro che non sono potuti venire fin quassù.

Il Primo Ministro dello Stato di Jammu e Kashmir Omar Abdullah col suo governo è venuto ad accogliere Sua Santità il Dalai Lama all’aeroporto di Leh

Il Primo Ministro dello Stato di Jammu e Kashmir Omar Abdullah col suo governo è venuto ad accogliere Sua Santità il Dalai Lama all’aeroporto di Leh

Sua Santità il Dalai Lama è arrivato oggi 10 agosto 2009 in Ladakh, una regione prevalentemente buddista dello Stato di Jammu e Kashmir per un tour di 20 giorni che si concluderà il 30 Agosto, in cui conferirà diverse iniziazioni e darà insegnamenti in diversi luoghi tra cui la remota valle dello Zanskar ed a Choklamsar, nei pressi di Leh, la capitale del Ladakh. Il Primo Ministro dello Stato di Jammu e Kashmir Omar Abdullah con gli altri ministri e funzionari di governo ha accolto calorosamente il leader tibetano facendogli addirittura da autista dall’aeroporto Bakula a Shiwai Gatsel, il palazzo residenza di Sua Santità a Choklamsar. Un saluto caloroso come un grande abbraccio si è levato dall’immensa folla di Ladaki. LEGGI TUTTO …

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Insegnamenti di S.S. il Dalai Lama a Leh 22 agosto 2009

Insegnamenti di Sua Santità il Dalai Lama a Choklamsar Leh, Ladak, JK, India 22 agosto 2009 primo giorno

Appunti, traduzione dall’inglese ed editing del Dott. Luciano Villa, dell’Ing. Alessandro Tenzin Villa e della Dr.ssa Alessandra Cominetti nell’ambito del Progetto “Free Dalai Lama’s Teachings” per il beneficio di tutti gli esseri senzienti.

Sua Santità il Dalai Lama:

I 4 sigilli del Buddhismo:

  • i fenomeni causati sono impermanenti;

  • i fenomeni contaminati sono sofferenza;

  • tutti i fenomeni sono privi d’un sé;

  • il nirvana è pace.

La visione del sé intrinseco (teoria dell’atman) è errata. Gli insegnamenti Buddhisti spiegano la mancanza d’esistenza di un sé intrinsecamente esistente. Dharma significa “trattenere dalla sofferenza”, la vera cessazione è quella dei difetti temporanei all’interno della vacuità. Bodhicitta distingue l’hinayana dal mahayana: il primo è dedito alla liberazione personale e il secondo alla liberazione di tutti gli esseri senzienti, entrambi sono insegnamenti di Buddha.

Bodhicitta può essere spiegata in termini di motivazione, con la formula del rifugio si cerca di generare questa motivazione.

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Insegnamenti di S.S. il Dalai Lama a Leh 23 agosto 2009

Insegnamenti di Sua Santità il Dalai Lama a Choklamsar Leh, Ladak, JK, India 23 agosto 2009, secondo giorno.

Appunti, traduzione dall’inglese ed editing del Dott. Luciano Villa, dell’Ing. Alessandro Tenzin Villa e della Dr.ssa Alessandra Cominetti nell’ambito del Progetto “Free Dalai Lama’s Teachings” per il beneficio di tutti gli esseri senzienti.

Sua Santità il Dalai Lama:

Iniziamo con la spiegazione del significato dei versi della presa del rifugio e della Bodhicitta, i versi che abbiamo appena recitato.

Ricordiamoci che quando recitiamo, alla fine del sutra del cuore, TAYATA GATE GATE PARAGATE PARASAMGATE BODHI SO HA (così è: è andato, andato, andato oltre, completamente oltre, e ha ottenuto l’illuminazione stabilmente). Consideriamo quindi gli insegnamenti come saggezza incontaminata finalizzata a raggiungere l’illuminazione.

Gli insegnamenti del Buddha sono come nettare, di cui si possono distinguere 3 tipi:

  • come la medicina che cura le malattie;

  • insegnamenti della saggezza incontaminata;

  • insegnamenti sull’immortalità.

Buddha Shakyamuni insegnò la legge di causalità, per cui anche se si è ammalati occorre rendersi conto che è la malattia è un risultato del nostro karma: in questo modo accetteremo il nostro stato di malattia. Inoltre ci applicheremo in questo modo per non deteriorare la nostra mente e per conseguire la pace mentale, altrimenti sprofonderemo nella sofferenza.

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Insegnamenti di S.S. il Dalai Lama a Leh 24 agosto 2009

Insegnamenti di Sua Santità il Dalai Lama a Choklamsar Leh, Ladak, JK, India 24 agosto 2009, terzo giorno

Appunti, traduzione dall’inglese ed editing del Dott. Luciano Villa, dell’Ing. Alessandro Tenzin Villa e della Dr.ssa Alessandra Cominetti nell’ambito del Progetto “Free Dalai Lama’s Teachings” per il beneficio di tutti gli esseri senzienti.

Sua Santità il Dalai Lama:

Come è illustrato nell’Abysamayalamkara di Maitreya, si riconoscono diversi corpi del Buddha: nirmanakaya, sambhogakaya, dharmakaya e svabhavikakaya. Questo insegnamento è cominciato 2500 anni fa da un essere che possedeva tutti questi 4 kaya. Buddha Shakyamuni si manifestò nella forma del nirmanakaya, espressione del sambhogakaya che a sua volta appare dal dharmakaya. Per cui Buddha nella forma del sambhogakya è circondata dai Buddha e Bodhisattva dei 10 livelli, in questa forma beneficia tutti gli esseri senzienti. Il nirmanakaya è un espressione fisica del sistema hinayana, è il corpo che deriva dal conseguimento della liberazione individuale.

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Insegnamenti di S.S. il Dalai Lama a Leh 25 agosto 2009

Insegnamenti di Sua Santità il Dalai Lama a Choklamsar Leh, Ladak, JK, India 25 agosto 2009, quarto giorno

Appunti, traduzione dall’inglese ed editing del Dott. Luciano Villa, dell’Ing. Alessandro Tenzin Villa e della Dr.ssa Alessandra Cominetti nell’ambito del Progetto “Free Dalai Lama’s Teachings” per il beneficio di tutti gli esseri senzienti.

Sua Santità il Dalai Lama:


Sin dal ventesimo secolo abbiamo sviluppato un’ampia ricerca sulla felicità, ma dal punto vista materiale. A questa ricerca ha corrisposto la consapevolezza della necessità d’investigare la propria mente. C’è stata una grande investigazione, ricerca su questo punto: relazione tra cervello e coscienza. Nella nostra tradizione Buddhista, del Nalanda, c’è stata una grande investigazione su questo punto, gli scienziati moderni sono molto attenti alle spiegazioni che vengono dal Buddhismo. Spesso faccio convegni con scienziati e filosofi. Ci sono molti scienziati interessati al Dharma, non tanto a studiare il buddhismo dal punto di vista dell’azione ma quanto dal punto di vista della mente, da un punto di vista oggettivo.

Il Buddhismo tibetano è in un situazione molto critica oggi. Ho visto monaci che bevevano alcool, situazioni molto degenerate. Monaci che perdevano i loro voti. Questo è quello che ho sentito dire. E che recitano dei mantra non buoni, ci sono molte forze che contribuiscono al decadimento del Dharma, come antidoto abbiamo bisogno della fede nel Dharma in questo momento. Non c’è bisogno assolutamente di convertirsi, esorto sempre gli europei a mantenere le loro tradizioni religiose, l’ideale sarebbe continuare a seguire la propria religione. Non dovremmo cercare di convertire. Negli ultimi anni c’è stato un grande interesse nel Dharma, tutti voi siete interessati, per cui da un certo punto di vista possiamo dire che l’educazione del Dharma è migliorata.

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Parigi 11 ottobre 2003 Gli insegnamenti di S.S. Dalai Lama

Su Santità il Dalai Lama: \"Se dovessimo accettare che i fenomeni non sono generati in base ad un rapporto di cause – condizioni, non potremmo comprendere come effettivamente esiste la realtà. Se dovesse esistere un’origine senza una sua causa, allora non saremmo in grado di spiegarci molti fenomeni\".

Sua Santità il Dalai Lama
Sua Santità il Dalai Lama: “Quando parliamo d’amore e di compassione, dobbiamo aver chiaro che si tratta di qualità intrinseche in ogni essere, sono qualità che possediamo dalla nascita in quanto intrinseche alla mente”. Così esordisce il Premio Nobel per la Pace nell’immenso e gremito stadio coperto di Parigi Bercy.

Gli insegnamenti di Sua Santità il Dalai Lama a Parigi, 11 ottobre 2003

1. Introduzione al buddhismo

sabato 11 ottobre, mattino e pomeriggio, e domenica 12 ottobre, mattino.

Sebbene il progresso materiale nel mondo moderno sia straordinario, la ricerca del senso della vita e di un modo per vincere la sofferenza resta al centro delle nostre preoccupazioni. In tale contesto, il Dalai Lama ha presentato un’introduzione completa alla Via buddhista, dimostrandoci come, attraverso il sentiero spirituale, possiamo non solo liberare la mente dalla sofferenza, ma anche conseguire una felicità profonda e autentica.

Risvegliare la bontà e l’amore innati in ciascuno di noi è il primo passo lungo questo sentiero, che gradualmente conduce alla realizzazione della saggezza e della compassione, ossia al pieno sviluppo del nostro potenziale umano. Da questo stato di pace interiore, poi, originiamo la mente dell’Illuminazione, o spirito del Risveglio, che in ultimo ci consentirà di realizzare la buddhità e sviluppare un senso di responsabilità universale nei confronti di tutti gli esseri senzienti.

Il Dalai Lama ci offre dei consigli pratici su come superare le difficoltà alle quali siamo confrontati nella vita moderna, unendo la sua profonda esperienza personale degli insegnamenti buddhisti con una profonda comprensione del mondo contemporaneo.

Questo primo giorno d’insegnamenti di Sua Santità il Dalai Lama inizia con una coreografia semplice ma solenne. Sua Santità il Dalai Lama siede su una poltrona di velluto bordeaux affiancato dal suo qualificato traduttore francese, il monaco Matthieau Richard. Entrambi trovano posto su un gran palco giallo alle cui spalle spicca un immenso rettangolo, pure giallo, attraversato verticalmente da una gran striscia di color rosso.

Sua Santità il Dalai Lama

Quando parliamo d’amore e di compassione, dobbiamo aver chiaro che si tratta di qualità intrinseche in ogni essere, sono qualità che possediamo dalla nascita in quanto intrinseche alla mente. Quando parliamo d’attitudini interiori non mi riferisco solo a dei fattori che rivestono elevati valori spirituali, ma ad attitudini estremamente importanti anche per il nostro benessere fisico. La nostra vita è caratterizzata dall’interdipendenza: tutti noi siamo dipendenti dagli altri. Pensiamo alla vita dei mammiferi. La crescita dei loro piccoli dipende dalla cura dei loro genitori: altrimenti non avrebbe ragione sviluppare amore e compassione per i propri figli. È estremamente importante comprendere i vincoli d’interdipendenza. Tuttavia esistono molti animali che, non appena nati, devono imparare a vivere da soli. Ad esempio, le tartarughe non appena uscite dal guscio, devono imparare a cavarsela da sole.

I fattori dell’amore e della compassione sono quindi estremamente importanti, anche per permettere lo stesso sviluppo fisico del neonato. Ma, in questo caso, la tartaruga non sarebbe in grado di riconoscere la sua prole. Ammalarsi e guarire sono eventi del tutto naturali. Di conseguenza, sappiamo anche realizzare atti di guarigione della mente con piena naturalezza. Se abbiamo la potenzialità di dissipare l’ignoranza, siamo pure soggetti ad una serie d’attitudini negative, come il risentimento, l’attaccamento e la rabbia: tutte fonti di sofferenza. È importante comprendere il rapporto intercorrente tra stato mentale e stato di felicità.

È IMPORTANTE ESSERE CONSAPEVOLI DEL FATTO CHE QUESTO PROCESSO DI MIGLIORAMENTO AVVIENE SOLO PER OPERA D’UNO SFORZO COSCIENTE E PERSONALE.

Tra questi fattori impliciti della mente è importante saper distinguere le attitudini positive da quelle negative. Per questo scopo dobbiamo far ricorso alle capacità delle nostre facoltà intellettive. È da più di 3.000 anni che la cultura indiana è volta allo sviluppo delle qualità interiori. Proprio per questo motivo si sono sviluppati in India molte concezioni religiose finalizzate a promuovere le qualità positive della mente e, viceversa, a sedare quelle negative.

Quando ci troviamo all’aperto, nell’ambiente naturale, apprezziamo i raggi del sole che ci trasmettono calore e luce, viceversa, temiamo l’oscurità che sviluppa insicurezza e tristezza: ecco perché le tradizioni arcaiche adoravano il sole. Mentre le concezioni filosofiche più avanzate s’impegnano ad analizzare ed a ricercare l’origine della felicità.

Per questo motivo sono sorte delle concezioni religiose basate sulla presenza o meno d’un dio creatore. Inizialmente, le capacità intellettive dell’essere umano erano più limitate. Alcune religioni erano basate sulla presenza d’un dio creatore da cui ha avuto origine la vita, mentre altre concezioni non sceglievano questa strada. tutte le tradizioni religiose che hanno sviluppato una ricerca filosofica hanno in comune ed attribuiscono gran importanza al messaggio dell’altruismo, dell’amore e della compassione, considerandole delle qualità molto importanti ai fini della promozione del benessere e della felicità. Sia il Buddhismo, che l’Induismo, il Giainismo, il Cristianesimo e l’Islam sono tutte religioni che rimarcano l’importanza dello sviluppo dei valori interiori. Le religioni teistiche descrivono il dio creatore come l’impersonificazione dell’amore e della compassione. Tutte le maggiori religioni attribuiscono al maestro promulgatore o al dio creatore tutte le doti della compassione e dell’amore. Dal che emerge che si tratta di temi comuni di necessaria esistenza. Con mente imparziale possiamo osservare che tutte, indistintamente tutte, le principali religioni sono volte ad indicare all’umanità la strada fondamentale dello sviluppo dell’amore e dell’altruismo. Esistono tuttavia delle differenze sul perché vadano sviluppate queste qualità, in base alla disponibilità d’adattamento ed alle inclinazioni dei diversi individui. Questo è il comun denominatore che possiamo trovare in tutte le religioni, che ci permette di sviluppare la comune predisposizione all’ecumenismo. Siamo coscienti d’essere entrati nel 21° secolo, di trovarci in un periodo di grande progresso materiale, tuttavia non sembra che sia altrettanto per quanto riguarda lo sviluppo correlato alla formazione interiore degli esseri umani. Nella nostra lingua tibetana abbiamo il temine gnomon che indica le oscurazioni, le afflizioni. Sarebbe opportuno trovare un termine che lo renda bene nell’ambito del sistema educativo. Le attitudini all’amore ed alla compassione sono generalmente conosciute come induttrici di benessere interiore e di felicità. Rispetto al panorama di alcuni secoli fa non vedo differenze sostanziali in termini di capacità di gestione delle emozioni. Personalmente, non vedo un gran progresso in questo senso.

A New York in occasione d’un mio insegnamento, mi fu chiesto se non era il caso di cambiare il modo d’insegnare. Risposi che questo è finalizzato a cambiare le attitudini negative. Ma le afflizioni che incombevano sull’umanità alcuni secoli orsono, fatti i dovuti cambiamenti, le possiamo ritrovare nel nostro tempo.

L’indirizzo specifico ed unilaterale peculiare del Buddhismo consiste nell’applicazione d’un metodo finalizzato ad eliminare le emozioni negative, le afflizioni della mente. Anche nelle concezioni filosofiche indiane troviamo quella che accetta l’asserzione d’un dio creatore mentre l’altra lo nega, chi sostiene la concatenazione delle rinascite mente altri non sono d’accordo, chi sostiene l’esistenza d’un sé tra gli aggregati mentre altri lo negano.

Queste diverse concezioni sono in realtà necessarie ed utili in quanto gli esseri umani manifestano diverse predisposizioni. Per alcuni è più consono il fatto che i fenomeni origino da cause e condizioni, senza la necessità d’un creatore. Per altri è esattamente l’opposto. Le concezioni filosofico religiose sono congeniali alle capacità di comprensione degli individui.

Il Buddhismo esprime non una, ma diverse scuole filosofiche: Cittamatra o della sola mente (che giunge a conclusioni sia nichiliste sia eterna liste), Madyamika o della Via di Mezzo. Il Buddhismo ha espresso una visione interpretabile in diversi modi, in quanto è adattabile alle diverse predisposizioni dei vari discepoli. Tutte, comunque, le religioni e le scuole filosofiche sono concordi nella necessità di coltivare le qualità dell’amore e della compassione. Tuttavia, se intendiamo beneficiare gli altri, dobbiamo acquisire una conoscenza profonda e vasta tale da permetterci d’essere di giovamento a tutti gli esseri. Perché, proprio da una prospettiva più generale, sorge l’esigenza di non limitare il nostro intervento, la nostra attitudine positiva solo verso alcuni, ma emerge la necessità che questa sia indirizzata indistintamente verso tutti gli esseri. Questa è la base che accomuna tutte le correnti spirituali. Quando parliamo di diversità religiose e di verità, e quando viceversa parliamo d’un’unica religione e d’un’unica verità, non intendo esprimere dei concetti in contraddizione, anzi, intendo far comprendere che entrambi rappresentano dei bisogni necessari e complementari. Fra voi che m’ascoltate, alcuni credono in una religione ed altri sono atei. È comunque importante, al fine di maturare fiducia e comprensione per la propria concezione religiosa, sviluppare la comprensione d’un’unica verità ed indirizzo, impegnandosi nella pratica religiosa confacente alle proprie predisposizioni. A questo proposito, consiglio comunque di seguire quella determinata dalle proprie tradizioni.

Non deve succedere come a quella signora irlandese nata e cresciuta cristiana, diventata buddhista quando s’accostò alla dottrina di Buddha, ma in completa confusione al momento della morte. Questo non va bene, non è proficuo. Se non si è più che convinti di voler cambiar fede, basandosi su argomentazioni razionali e non sull’impeto del momento, è molto meglio restare delle proprie convinzioni religiose, quelle in cui siamo nati e cresciuti.

All’inizio della sua storia, l’umanità non dedicava molto interesse ai problemi d’ordine religioso. I barlumi di religiosità che accompagnavano la nascita dell’uomo erano volti a sviluppare una cultura religiosa tesa all’immediato conseguimento dei bisogni quotidiani, del benessere e dell’integrità fisica. Non si pensava tanto alle rinascite ma già si accettava l’idea d’un sé permanente. Per forza di cose l’attenzione era decisamente diretta a raggiungere un benessere contingente, quotidiano. Le visioni filosofiche erano puntate a conseguire un benessere material. I testi di logica in cui s’esamina la concezione filosofica non buddhista evidenziano che alcune concezioni accettano l’esistenza dei fenomeni oggetto di percezione diretta, per cui ciò che non esiste è ciò che non viene percepito direttamente. Perciò tutto ciò che viene inferito è considerato inesistente. Per fare due esempi, queste scuole accettano fenomeni come: il germoglio che nasce dal seme, la madre che genera il figlio. Tuttavia costoro non asseriscono affatto che questi fenomeni derivano da cause e condizioni, anzi, al contrario sostengono che si tratta di fenomeni spontanei. Se dovessimo accettare che i fenomeni non sono generati in base ad un rapporto di cause – condizioni, non potremmo comprendere come effettivamente esiste la realtà. Se dovesse esistere un’origine senza una sua causa, allora non saremmo in grado di spiegarci molti fenomeni.

Per i Samkya esiste una causa, caratterizzata da un’origine primordiale, da cui si generano i fenomeni. Questa sostanza primordiale, per i Samkya è permanente. Alla domanda: esiste una mente pianificatrice, un creatore? I Samkya rispondono distinguendosi tra teistici e non teistici.

Sua Santità il Dalai Lama a Parigi 11 – 17 ottobre 2003

“Non convertitevi facilmente al Buddismo” Cosi esordisce il leader spirituale del Paese delle nevi di fronte a migliaia e migliaia di persone giunte da tutt’Europa, anzi rappresentanti dei popoli della terra.

Sua Santità il Dalai Lama è diventato uno dei massimi leader spirituali del nostro tempo. Il suo messaggio di pace e la sua capacità di comprensione ha toccato milioni di uomini e donne che, nel mondo.
Sua Santità il Dalai Lama è diventato uno dei massimi leader spirituali del nostro tempo. Il suo messaggio di pace e la sua capacità di comprensione ha toccato milioni di uomini e donne che, nel mondo

Capo spirituale e temporale dei tibetani, Sua Santità il Dalai Lama è diventato uno dei massimi leader spirituali del nostro tempo. Il suo messaggio di pace e la sua capacità di comprensione ha toccato milioni di uomini e donne che, nel mondo, hanno presenziato ai suoi insegnamenti, li hanno ascoltati o letti. Nato il 6 luglio 1935 in un piccolo villaggio del Tibet nord-occidentale, Tenzin Gyatso venne riconosciuto all’età di tre anni quale incarnazione dei suoi tredici predecessori, manifestazioni di Chenrezig, il bodhisattva della compassione, in questo mondo. A Lhasa, capitale del Tibet, egli ricevette una formazione di altissimo livello per prepararsi ai suoi futuri compiti politici e religiosi. Quando, nel 1949, la Cina invase la provincia orientale del Tibet, il giovane Dalai Lama, non ancora quindicenne, cercò invano di stabilire un dialogo con le forze di occupazione, e invano perorò la causa della non-violenza, cuore del buddhismo. Infine, nel 1959, egli si rassegnò all’esilio in India, ove gli fu offerto asilo politico insieme ad altri ottantamila tibetani. Nel 1989 ricevette il premio nobel per la Pace. Oggi il Dalai Lama vive a Dharmasala, un villaggio sulle pendici indiane dell’Himalaya, dove ha stabilito la sede del governo in eslio. Egli continua ad insegnare il buddhismo e medita più di cinque ore ogni giorno, conciliando la sua vita monastica con i suoi compiti politici. I suoi solidi valori, il pacifismo, il carisma e l’umiltà, oltre alla sua personalità calorosa, lo rendono una delle persone più amate del pianeta. Le sue conferenze pubbliche e gli insegnamenti, vere lezioni di vita, pace, tolleranza e compassione, attraggono ogni anno sempre più gente proveniente da tutto il mondo: il Dalai Lama incarna la Saggezza nel nostro tempo.

Gli insegnamenti

1. Introduzione al buddhismo: sabato 11 ottobre, mattino e pomeriggio e mattino di domenica 12 ottobre 2003.

Sebbene il progresso materiale nel mondo moderno sia straordinario, la ricerca del senso della vita e di un modo per vincere la sofferenza resta al centro delle nostre preoccupazioni. In tale contesto, il Dalai Lama ha presentato un’introduzione completa alla Via buddhista, dimostrandoci come, attraverso il sentiero spirituale, possiamo non solo liberare la mente dalla sofferenza, ma anche conseguire una felicità profonda e autentica.

Sua Santità il Dalai Lama ci offre dei consigli pratici su come superare le difficoltà alle quali siamo confrontati nella vita moderna, unendo la sua profonda esperienza personale degli insegnamenti buddhisti con una profonda comprensione del mondo contemporaneo.

Sua Santità il Dalai Lama ci offre dei consigli pratici su come superare le difficoltà alle quali siamo confrontati nella vita moderna, unendo la sua profonda esperienza personale degli insegnamenti buddhisti con una profonda comprensione del mondo contemporaneo.

Il Dalai Lama ci offre dei consigli pratici su come superare le difficoltà alle quali siamo confrontati nella vita moderna, unendo la sua profonda esperienza personale degli insegnamenti buddhisti con una profonda comprensione del mondo contemporaneo.

2. Conferenza pubblica: “Pace interiore, pace universale”– Domenica 12 ottobre 2003, pomeriggio

“Il disarmo esteriore inizia con il disarmo interiore. L’unica vera garanzia di pace è dentro di noi” (S.S. il Dalai Lama)

3. Insegnamenti sull’Omaggio alla vacuità e sui Commentari sulla bodhicitta da lunedì 13 ottobre a giovedì 16 ottobre 2003, mattino e pomeriggio.

Per quattro giorni Sua Santità il Dalai lama ha commentato due brevi trattati di Nagarjuna: Omaggio alla vacuità e Commentari sulla bodhicitta. Tali commentari approfondiscono la nostra comprensione della mente dell’Illuminazione, o spirito del Risveglio, cui è dedicato anche il precedente week-end introduttivo, in base ai suoi due inseparabili aspetti: la compassione universale nei confronti di tutti gli esseri senzienti e la saggezza, la profonda visione della vacuità.

È soltanto realizzando la vacuità del sé e dei fenomeni, e generando l’aspirazione a conseguire l’Illuminazione per il bene di tutti gli esseri senzienti che potremo raggiungere la completa Illuminazione. Ricorrendo ad esempi semplici Sua Santità renderà tutti questi insegnamenti accessibili a, chiarendo gli aspetti più profondi del sentiero spirituale.

È stata un’opportunità unica per incontrare uno dei più amati leader spirituali del nostro tempo e ricevere insegnamenti da lui. Il suo messaggio universale di pace, amore e compassione è accessibile e di prima importanza tanto per i buddhisti che per i non buddhisti.

4. Iniziazione di Akshobya Venerdì 17 ottobre, mattino

Un’iniziazione è l’indispensabile passo che precede le pratiche più avanzate del buddhismo tibetano. Questa abilitazione, in particolare, è specificatamente correlata al buddha Akshobya (Mitrukpa in tibetano) la cui principale attività è alleviare la frustrazione, la sofferenza e la malattia. Si tratta di un’iniziazione aperta a tutti, che è stato possibile ricevere anche come una semplice benedizione.

L’associazione Compassion Paris 2003. www.dalailama-paris2003.com

Sua Santità è stato invitato a Parigi ad opera dell’associazione “Compassion Paris 2003”, che ha organizzato gli insegnamenti in programma durante la visita del Dalai Lama a Parigi nell’ottobre 2003, ed è formata da centri buddhisti dell’Île-de-France che rappresentano le varie scuole di buddhismo tibetano. Le attività dell’associazione sono coordinate dai centri che l’hanno fondata (Dharma Ling, Kagyu Dzong, Kalachakra, Padma Ling, Rigpa France e Yungdrung Bön) a cui spetta il compito di coordinamento, e da centri membri (Association Dzogchen, Drukpa Paris, Detchen Eusel Ling, Institut Guépèle, Sakya Kunga Ling, Shambala Paris, Tarab France…) che hanno collaborato nella preparazione dell’evento. L’associazione opera in stretta collaborazione con la Federation of Tibetan Buddhism (F.B.T.) e con le autorità nazionali, regionali e locali. Gli insegnamenti hanno avuto luogo allo stadio “Palais Omnisports Paris Bercy”, nel XVI arrondissement (75012). Si tratta di un immenso spazio coperto, accessibile ai portatori di handicap, che garantisce un’ottima visibilità grazie alla presenza di schermi panoramici.

Sua Santità il Dalai Lama à Parigi

“Non convertitevi facilmente al Buddismo”

Cosi esordisce il leader spirituale del Paese delle nevi di fronte a migliaia e migliaia di persone giunte da tutt’Europa, anzi rappresentanti dei popoli della terra. E’ meglio che ciascuno rimanga nella religione cui è familiarizzato, anziché convertirsi in un’altra e poi pentirsene. Fin dagli anni ’50 incontrai delle persone che avevano operato la scelta di cambiare religione, rispetto a quella in cui erano cresciuti. Tuttavia, proprio per questa ragione, più avanti nella loro vita ebbero modo di ricredersi. Questa scelta creò loro molti più problemi di quanto non avevano prima. Ho anche incontrato una giovane tibetana che mi disse: “MI sono convertita al cristianesimo, ma nella prossima vita voglio essere di nuovo Buddhista. Perciò penso che sia meglio, se si è credenti, mantenersi nella religione in cui si è cresciuti, con la quali ci si è familiarizzati”.

Sua Santità Tenzin Gyatso, il quattordicesimo Dalai Lama in esilio dal 1959, ha effettuato una visita a Parigi dall’11 al 17 ottobre, nel corso della quale ha presentato un’introduzione particolareggiata alla Via buddhista, mostrandoci come, tramite il sentiero spirituale, siamo in grado non solo di liberare la mente dalla sofferenza, ma anche di raggiungere una felicità profonda ed autentica. “Risvegliare la bontà e l’amore innati in ciascuno di noi – ha sottolineato il Premio Nobel per la Pace – è il primo passo lungo questo sentiero, che gradualmente conduce alla realizzazione della saggezza e della compassione, vale a dire al completo sviluppo del nostro potenziale umano. Da questo stato di pace interiore, successivamente, originiamo la mente dell’Illuminazione, o spirito del Risveglio, che in un ulteriore momento ci permetterà di realizzare la buddhità e maturare un senso di responsabilità universale nei confronti di tutti gli esseri senzienti”.
Il Dalai Lama ci ha offerto tutta una serie di consigli pratici su come superare le difficoltà con le quali dobbiamo confrontarci nella vita moderna, unendo la sua profonda esperienza personale degli insegnamenti buddhisti con la profonda saggezza della pace interiore, la pace universale. Per quattro giorni Sua Santità il Dalai lama ha commentato con parole amorevoli ed incisive due brevi trattati di Nagarjuna: “Omaggio alla vacuità” e “Commentari sulla bodhicitta”. Tali testi sono stati scelti in quanto particolarmente adatti ad approfondire la nostra comprensione della mente dell’Illuminazione, o spirito del Risveglio, in base ai suoi due inseparabili aspetti: la compassione universale verso tutti gli esseri senzienti e la saggezza, la profonda visione della vacuità. “È solamente realizzando la vacuità del sé e dei fenomeni, e generando l’aspirazione a conseguire l’Illuminazione per il bene di tutti gli esseri senzienti – ha ribadito più volte Sua Santità – che potremo raggiungere la completa Illuminazione. Ricorrendo ad esempi semplici Sua Santità ha reso tutti questi insegnamenti accessibili all’enorme ed attento pubblico convenuto da ogni parte del pianeta, rendendo limpido gli aspetti più profondi del sentiero spirituale. In questo modo il suo messaggio universale di pace, amore e compassione si è reso accessibile, in tutta la sua rilevanza, tanto per i buddhisti che per i non buddhisti. Poiché un’iniziazione è l’indispensabile passo che precede le pratiche più avanzate del buddhismo tibetano, al termine degli insegnamenti, in un’atmosfera di particolare spiritualità, Sua Santità ha conferito l’iniziazione di Akshobya (Mitrukpa in tibetano) la cui principale attività è alleviare la frustrazione, la sofferenza e la malattia. Sua Santità è stato invitato a Parigi dell’associazione “Compassion Paris 2003”, primo esempio in Europa di una struttura appositamente costituita per organizzare in forma unitaria gli insegnamenti in programma durante la visita del Dalai Lama, nel nosto caso a Parigi nell’ottobre 2003. Le attività dell’associazione sono dirette dai centri che l’hanno fondata: Dharma Ling, Kagyu Dzong, Kalachakra, Padma Ling, Rigpa France e Yungdrung Bön.

Il Dalaï Lama a Parigi è stato accolto da un gran pubblico curioso, attento, sereno ed incline a capire il suo messaggio. Più di 12.000 persone si sono presentate, facendo lunghe code all’ingresso per ascoltare i preziosi insegnamenti di Sua Santità il Dalai Lama. Venuti da ogni parte del mondo e della Francia, si percepiva una presenza attenta ad ascoltare e a capire il messaggio d’amore e di compassione universale del Leader spirituale del Tibet. Tante e tante persone, in molti venuti dall’Italia, che applaudivano dolcemente, che hanno riservato un’accoglienza sobria ma calorosa a Dalaï Lama: per un’intera settimana essi hanno trasformato in un tempio del buddhismo il gigantesco Palais Omnisports di Bercy. Si è trattato d’un evento che ha segnato il tutto esaurito, Più di 12.000 praticanti, ammiratori, simpatizzanti, semplicemente curiosi, hanno affollato il Bercy Omnisport Stadium per una serie di insegnamenti durati praticamente una settimana Dalai Lama.

Il Buddhismo è la religione a più rapida espansione in Francia, si stimano oltre 5 milioni di francesi convertiti al Buddismo o vicini ad esso, e 500.000 praticanti. Ovviamente la stampa francese ha evidenziato un crescendo d’interesse per il Buddismo in Francia, tradizionalmente fedele alla Chiesa Cattolica ma con una forte minoranza di cinque milioni di mussulmani

Sua Santità Il Dalai Lama sta intensificando la sua attività per promuovere la pace ed intende dar vita “al comitato mondiale per la pace”.

Intendo promuovere un gruppo di “persone di buona volontà” che si prodighino per la pace in Iraq. A questo comitato dovrebbero partecipare degli scienziati, intellettuali, filosofi, personalità religiose, questi potrebbero andare in Iraq per ricercare e proporre una soluzione.

Un iniziativa simile potrebbe già operare per risolvere il conflitto tra israeliani e palestinesi.

Il leader Buddhista ha lanciato l’idea di formare un comitato internazionale d’alte personalità, a partire dai premi Nobel per la Pace, che s’impegni a fondo a favore della pace, particolarmente nelle aree calde di crisi. Il punto di partenza sarebbe il problema Iraq. Tra I primi nomi egli ha proposto l’ex presidente della Repubblica Ceca Vaclav Havel ed il Premio Nobel per la Pace Arcivescovo Desmond Tutu. Rispondendo alle domande alla conferenza pubblica di domenica 12 ottobre in un Palazzo Omnisport di Bercy che più gremito di così non si poteva (si parlava di 14.000 spettatori), il Kundun ha aggiunto d’aver preso in considerazione l’idea di recarsi a Bagdad, prima che scoppiasse il conflitto e cadesse il regime. Sua Santità Il Dalai Lama ha dichiarato:Sono sempre disposto ad impegnarmi per la pace, anche da solo, e credo di riuscire a produrre dei risultati, ma se creiamo un comitato mondiale di figure internazionali mosse dal solo scopo della pace, credo che i risultati possano essere ben maggiori. Penso fermamente che queste alte personalità recandosi in quest’area, possano veramente rappresentare la pace, l’umanità intera, e non questo o quel governo. Quando sta per esplodere una crisi di violenta intensità, credo che questi leader della pace debbano intensificare la loro azione per identificare una via per risolvere i problemi”.

Vedi il nostro articolo pubblicato sul n. 15, novembre 2003, della rivista Dharma https://www.sangye.it/index.php?cod=d

His Holiness the Dalai Lama’s teachings Zangskar 2009

His Holiness the Dalai Lama warmly welcomed at Leh airport by Chief Minister Omar Abdullah

His Holiness the Dalai Lama warmly welcomed at Leh airport by Chief Minister Omar Abdullah

His Holiness the Dalai Lama today Monday, August 10, arrived on a 20-day religious tour of Ladakh, a predominantly Buddhist region of Jammu and Kashmir state.
Welcoming the Tibetan leader was the Chief Minister Omar Abdullah, his cabinet colleagues and government officials. The Chief Minister took the role of a chauffeur by driving the Tibetan leader in an official vehicle from Bakula airport to Shiwai Gatsel, His Holiness’ palace in Choglamsar, near the capital Leh.
Large crowds of locals, including Buddhists, Muslims and Hindus with flowers, incense and traditional well-wishing scarves (khatag) stood on each side of the road to get a glimpse of the Tibetan leader on his way to the palace.
After arriving at the palace, the Tibetan leader expressed his gratitude to the Chief Minister for the hospitality his state has offered. His Holiness also told Omar that he had a very friendly relationship with his grandfather and founder of National Conference Sheikh Mohammad Abdullah and his father Farooq Abdullah.
The Tibetan leader will confer religious initiations and give teachings in various places including Zanskar region and will finish his tour on August 29.

 

 

In the meanwhile, the special pilgrimage group of FPMT Sangye Cioeling Dharma Center (named by his His Holiness the Dalai Lama) Dharma for inner peace and harmony, Sondrio Italy, is on a journey through the high Himalayan passes of Ladak to reach the heart of the culture of the Land of Snows in India: the remote valley of Zanskar, where His Holiness the Dalai Lama will give his precious teachings August 17-19 which will be completed with the Mitrupka initiation. We will maintain our promise: we will write and register on this blog the words of wisdom of His Holiness the Dalai Lama for the benefit of all sential beings and for those who are unable to come right up here.

Sua Santità il Dalai Lama a Losanna

L\'arrivo di Sua Santitàil Dalai Lama nell\'aula degli insegnamenti.

Sua Santità il Dalai Lama accolto festosamente a Losanna

Su invito di Namkha Rinpoche ed il suo centro buddhista, la Comunità internazionale Rigdzin, in un gremissimo auditorio che ha fatto il tutto esaurito con oltre 6.500 persone provenienti da tutto il mondo, il 4 agosto 2009 Sua Santità il Dalai Lama ha conferito a Losanna un giorno d’insegnamenti sul testo di Lama Tsongkhapa “I tre aspetti principi del sentiero”. Come è solito, già nelle premesse, Sua Santità il Dalai Lama ha esortato i presenti a mantenere le proprie convinzioni religiose ed ha ribadito che, per la conoscenza e l’acquisizione dei principi del Buddhismo, non è solo importante studiare e conoscere i testi ed i contenuti, ma è necessario vagliare, verificare e sperimentare personalmente ed accuratamente quanto appreso: solo allora si potrà pensare di poter abbracciare un’altra religione.
Più tardi, Sua Santità il Dalai Lama ha incontrato più di 4’000 tibetani, praticamente l’intera comunità tibetana in Svizzera e nel Liechtenstein. Sua Santità il Dalai Lama ha parlato dell’importanza di promuovere un’istruzione moderna ed i comportamenti etici, cui ha fatto seguito la locuzione del Kalon Tripa, Prof. Samdhong Rinpoche.

Nella gremita e vivace CONFERENZA STAMPA tenuta il giorno stesso a Losanna ed in quella del 6 agosto a Ginevra, Sua Santità il Dalai Lama ha spiegato i suoi due principali impegni della vita: la promozione dei valori umani e l’armonia tra le religioni, impegni che egli porterà avanti per tutta la vita.

Circa l’attuale situazione in Tibet, Sua Santità il Dalai Lama ha espresso speranza per quanto riguarda la soluzione della questione del Tibet. Sua Santità ha affermato che, da una prospettiva più ampia, è fiducioso grazie al crescente interesse da parte del popolo cinese sulla questione del Tibet ed alla conseguente solidarietà.

Sua Santità il Dalai Lama evidenzia il fallimento della politica cinese verso la minoranze, che ha portato solo incomprensioni e proteste di piazza.

Sua santità il Dalai lama e la bandiera tibetana

Sua santità il Dalai lama e la bandiera tibetana

Ripete che non basta lo sviluppo economico, ma occorre onestà e autorità morale. E lancia una nuova possibilità di dialogo.
La politica cinese degli ultimi 60 anni verso le minoranze etniche “non è riuscita a conquistare la loro fiducia” e deve essere cambiata. Sua Santità il Dalai Lama, leader spirituale in esilio dei buddisti tibetani, dice in conferenza stampa che Pechino deve affrontare i problemi del rapporto con le minoranze in modo realista e non soltanto ideologico.

Egli spiega che “il solo denaro non porterà una buona immagine della Cina, né fiducia. La fiducia è fondata sulla trasparenza e l’onestà”. Pechino è stata spesso accusata di praticare una politica repressiva verso le minoranze etniche del Paese (come i tibetani e gli uighuri), cercando di eliminarne persino le tradizioni e la lingua. Alle accuse la Cina ha sempre risposto di aver portato maggiori opportunità e un grande sviluppo economico in quelle regioni. Le etnie locali ribattono che lo sviluppo economico ha favorito soprattutto gli interessi dei milioni di etnici han immigrati in Tibet e Xinjiang, al punto da rendere gli autoctoni una minoranza nella loro terra.

Sua Santità il Dalai Lama ribadisce, invece, che “l’autorità morale è davvero essenziale”, anche se la Cina sta diventando una superpotenza economica mondiale. Il leader tibetano non cerca una facile condanna della repressione cinese, ma ripete che anche “l’armonia è davvero essenziale….

E’ nostra comune responsabilità trovare una soluzione [per convivere], senza separatismo”. Pechino accusa Sua Santità il Dalai Lama di essere un pericoloso terrorista che desidera la secessione del Tibet dalla Cina. Questi ha sempre risposto di volere solo una maggiore autonomia. In Tibet è in atto una sistematica repressione, dopo le proteste di piazza esplose nel marzo 2008. Nella primavera 2008, dopo che molti leader politici avevano minacciato di boicottare le Olimpiadi per protesta, Pechino ha accettato di riaprire un tavolo di trattative con rappresentanti di Sua Santità il Dalai Lama, che però si sono chiuse subito dopo i Giochi senza alcuna concessione.

Sua Santità il Dalai Lama ha spiegato che, poiché è difficile un colloquio con i leader, ora i tibetani “cercano di avere rapporti con gli intellettuali cinesi” e hanno avuto riscontri “molto positivi”.

“Qualcosa sta cambiando. Ho fiducia che gli intellettuali e la popolazione cinese vedano le questione in modo più realistico…. Sono molto ottimista”, ha concluso. , citando oltre 600 articoli ha detto sono stati pubblicati l’anno scorso dal popolo cinese a sostegno della causa tibetana.  … Continue reading »

Insegnamenti di S.S. il Dalai Lama Francoforte 30-31 luglio ’09

Sua Santità il Dalai Lama: "Il concetto di noi e di loro è da considerarsi completamente fuori luogo. Dobbiamo pensare a tutti come parte di noi stessi”.

Sua Santità il Dalai Lama: "Il concetto di noi e di loro è da considerarsi completamente fuori luogo. Dobbiamo pensare a tutti come parte di noi stessi”.

Sua Santità il Dalai Lama è stato dal 29 luglio al 2 agosto 2009 a Francoforte in Germania per trasmettere i suoi preziosi insegnamenti sul testo “Gli Stadi Intermedi della Meditazione” dal grande maestro indiano Acharya Kamalashila e per incontrare decine di migliaia di persone esortando a coltivare l’amore e la compassione universale.

Sua Santità il Dalai Lama è giunto il 29 luglio 2009 a Francoforte in Germania provenendo da Varsavia, dove è stato insignito della cittadinanza onoraria. L’odierna visita in Germania del Premio Nobel per la Pace, ben la trentacinquesima, è merito di tre organizzazioni tedesche: Tibethaus Deutschland e.V., Deutsche Buddhistische Union e.V. and Pagoda Phat Hue, Tibethaus Deutschland e V, Deutsche Buddhistische Union eV Pagoda e Phat Hue, una comunità buddista vietnamita.
Sua Santità il Dalai Lama visitò per la prima volta la Germania nel 1973. La Germania è il paese più visitato in Europa, da Sua Santità, come riflesso dell’enorme interesse e sostegno a Sua Santità il Dalai Lama ed alla questione tibetana.

Sua Santità il Dalai Lama è stato accolto al suo hotel dal capo di Stato dal Lander dell’Assia, il ministro Roland Koch e dai membri della comunità tibetana e vietnamita.
Sua Santità e Roland Koch tenuto congiuntamente una conferenza stampa alla presenza di oltre 130 giornalisti, fotografi e cameraman.
L’indomani 30 luglio 2009, il secondo giorno della sua visita in Germania, Sua Santità il Dalai Lama, ha incontrato il sindaco di Francoforte, Dr. Petra Roth che ha introdotto il Premio Nobel per la Pace alle oltre 8000 persone radunate nel grande catino del Commerzbank Stadio di Francoforte, elogiandolo come “l’uomo che ha lottato instancabilmente per la risoluzione del conflitto con la Cina, in corso in Tibet”. Egli “simboleggia la lotta per la pace”, ha aggiunto. Quindi, Sua Santità ha iniziato i due giorni di insegnamento buddista sul testo “Gli Stadi Intermedi della Meditazione” dal grande maestro indiano Acharya Kamalashila. Questo testo offre ispirazione e guida per affrontare la complessità della vita quotidiana, sono consigli che possono essere praticati da chiunque, indipendentemente dal fatto d’essere o meno buddisti.
Durante la pausa pranzo Sua Santità ha dato udienza ai membri della Casa del Tibet di Francoforte. A conclusione della giornata Sua Santità ha incontrato il ministro del Governo federale tedesco per la Cooperazione Economica e Sviluppo, la signora Heidemarie Wieczorek-Zeul.
Il terzo giorno, il 31 luglio 2009 Sua Santità ha tenuto una breve udienza per il Primo Ministro della Repubblica Kalmucca e la sua famiglia. Il Primo Ministro ha informato Sua Santità della costruzione nel suo paese d’un Istituto per lo studio del Buddismo, invitandolo per l’inaugurazione. Quindi, Sua Santità, di fronte a circa 10.000 persone, ha trascorso circa 30 minuti in rituali di meditazione e preparazione dell’iniziazione di Amitabha.
Come di consueto, Sua Santità ha spiegato la sua posizione sul culto di Dhogyal e l’importanza della pratica del puro Dharma di Buddha. Sua Santità ha ulteriormente sottolineato

Sua Santità il Dalai Lama: "le emozioni distruttive, come l'odio, l'estrema invidia e gelosia e le loro emozioni accessorie non solo distruggono la pace della mente, ma sono nocive per la salute fisica".

Sua Santità il Dalai Lama: "le emozioni distruttive, come l'odio, l'estrema invidia e gelosia e le loro emozioni accessorie non solo distruggono la pace della mente, ma sono nocive per la salute fisica".

che è sua responsabilità fornire informazioni riguardanti il culto di Dhogyal.
Durante la pausa pranzo Sua Santità ha tenuto un breve discorso ad oltre 250 monaci, monache e laici vietnamita della Pagoda Phat Hue, una delle tre organizzazioni promotrici degli insegnamenti a Francoforte. Al che è seguito l’incontro con un gruppo di circa 30 membri dell’Unione buddista tedesca, anch’essa tra gli organizzatori. Durante il suo discorso, Sua Santità ha sottolineato l’importanza di studiare, vagliare profondamente il Dharma prima di determinarsi alla conversione al buddismo.
Nella sessione del pomeriggio, Sua Santità ha concluso gli insegnamenti su “Gli Stadi Intermedi della Meditazione” (Gomrim Barpa). Immediatamente dopo l’insegnamento Sua Santità ha voluto salutare uno per uno i tanti disabili giunti all’insegnamento.

Nel suo quarto giorno a Francoforte, il 1° agosto 2009, Sua Santità il Dalai Lama ha affrontato il tema del nuovo programma di fine settimana: “Un mondo, Una Mente ed Un Cuore”. Sua Santità il Dalai Lama ha preso parte al mattino al simposio – dialogo con tre scienziati e personalità di spicco a livello mondiale con il Prof. Dr. Mojib Latif, Prof. Dr. Karl-Heinz Brodbeck e Prof Götz Werner, sul tema delle responsabilità personali. Il pomeriggio ha partecipato al simposio con il Prof. Dr. Tania Singer, il Ven. Matthieu Ricard e il Prof. Gerald Hüther su “etica, economia globale e responsabilità”. Nella sua locuzione d’indirizzo, Sua Santità ha affermato che “Il concetto di noi e di loro è da considerarsi completamente fuori luogo. Dobbiamo pensare a tutti come parte di noi stessi”. Il leader spirituale tibetano in esilio ha chiesto più cooperazione a livello mondiale per la lotta contro gli effetti della crisi economica.
Il leader buddista tibetano ha ribadito che la recessione globale ha evidenziato “come il nostro mondo è davvero piccolo” e ha esortato i paesi a intraprendere azioni concertate.
“Dobbiamo pensare globalmente” ed ha inoltre affermato la necessità di misure urgenti per la lotta contro il riscaldamento globale e per colmare il divario tra ricchi e poveri. “Non abbiamo bisogno solo di parlare bene, dobbiamo agire”, denunciando la”avidità” e l’ “egoismo” della moderna economia.

“Mentre parlo di sviluppare la compassione”, Sua Santità ha ribadito, “so per certo, attraverso la mia esperienza, che coltivare l’amore e la compassione universale non è solo fondamentale per la pace mentale, ma è anche un bene per la propria salute fisica”. Egli ha inoltre aggiunto ” le emozioni distruttive, come l’odio, l’estrema invidia e gelosia e le loro emozioni accessorie non solo distruggono la pace della mente, ma sono nocive per la salute fisica”.
L’ultima fatica della lunga giornata di Sua Santità è stato l’incontro pubblico coi membri della Comunità tedesco tibetane e con circa 50 volontari dei vari gruppi di sostegno del Tibet in Germania.
Il leader tibetano ha detto che il Tibet sta passando attraverso un momento molto difficile e che più di 1 milione di tibetani sono morti a causa dell’oppressione cinese.

Sua Santità ha tuttavia aggiunto che nel corso degli anni si è verificato un incremento dei contatti con i cinesi, con circa 680 articoli scritti sul Tibet da parte cinese, soprattutto con l’intento d’esprimere preoccupazione e sostegno all’approccio della Via di Mezzo. Oltre 100 di questi articoli sono stati scritti da cinesi che vivono all’interno della Cina. Incontrando i membri dei gruppi di sostegno al Tibet in Germania, Sua Santità ha espresso la sua più profonda gratitudine per il loro sostegno e la sua grande preoccupazione per l’ambiente del Tibet.

Il 2 agosto 2009, quinto giorno conclusivo degli insegnamenti di Sua Santità a Francoforte, ha conferito l’iniziazione di Amitabha ad oltre 15.000 persone che hanno partecipato alla Conferenza pubblica “L’Arte di Vivere”, tradotta in tedesco, spagnolo, italiano e vietnamita.
Al mattino, congiuntamente a Sua Santità sono intervenuti il Padre benedettino Anselm Grün ed il maestro Zen Roshi Bernard Glassman sul tema “Cultura della pace interiore e compassione”.
Durante il discorso pubblico, Sua Santità il Dalai Lama ha aggiunto che le donne si dimostrano più compassionevoli degli uomini e che dovrebbero esercitare un ruolo maggiormente attivo e di maggiore responsabilità nella società. Egli ha inoltre affermato che, per sviluppare la pace nel mondo, si deve prima sviluppare la pace interiore, quindi all’interno della famiglia e, infine, nella propria società. L’indomani 3 agosto Sua Santità il Dalai Lama si è recato a Marburgo, per ricevere una laurea honoris causa in quell’antica e gloriosa università che dal 1929 tiene corsi di buddismo tibetano.


Losanna 4-5 Agosto ’09 Insegnamenti di S. S. il Dalai Lama

Sua Santità il Dalai Lama: “E’ importante frequentare persone di altre tradizioni religiose, per comprenderle meglio”.
Sua Santità il Dalai Lama: “E’ importante frequentare persone di altre tradizioni religiose, per comprenderle meglio”.

Insegnamenti di Sua Santità il Dalai Lama a Losanna il 4-5 Agosto 2009 sul testo: “I tre aspetti principali del sentiero” di Lama Tzong Khapa

Appunti di Eleonora Capitani del Centro EWAM di Firenze

Vi invitiamo a leggere e meditare sul testo: “I tre aspetti principali del sentiero” di Lama Tzong Khapa disponibile a https://www.sangye.it/altro/?cat=10

Sua Santità il Dalai Lama

E’ importante frequentare persone di altre tradizioni religiose, per comprenderle meglio.

Per questo motivo può essere utile seguire questi insegnamenti anche da parte di persone non buddhiste.

Nei libri possono esserci degli errori e si può arrivare a concezioni sbagliate sul buddhismo.

Generalmente inizio gli insegnamenti con 3 domande:

  1. cos’è il sé?

  2. questo sé ha un inizio?

  3. questo sé ha una fine?

A queste tre domande le grandi religioni rispondono in modo differente, ci sono quindi concezioni e filosofie diverse che possiamo vedere.

Per quanto riguarda la prima domanda, secondo il buddhismo il sè esiste, ma non nel modo in cui appare alla nostra mente da tempo senza inizio. Il sé autosufficiente e sostanzialmente esistente a cui ci aggrappiamo non esiste. Ci aggrappiamo a ciò che ci appare. Se cerchiamo l’io nel corpo non troviamo l’io.

L’insieme degli aggregati forma l’io come il carro esiste sulla base di tutti gli elementi, ma se cerchiamo nei singoli elementi non lo troviamo, allo stesso modo il corpo non è l’io ma sulla base del corpo imputiamo l’io.

Non esiste un se padrone del corpo mente.

Altre religioni invece sostengono l’io come padrone che governa corpo mente.

Per la nostra percezione spontanea quando vediamo una persona anziana ci viene da pensare che sta attraversando un momento diverso della vita, vediamo cambiare il corpo ma non vediamo cambiare l’io, per questo abbiamo una percezione spontanea dell’io come qualcosa che esiste di per sè.

Molti non trovando l’io nel corpo pensano che sia nella mente.

Tremila anni fa venne introdotto il concetto di Atman.

Cristiani, Mussulmani ad esempio parlano di Atman (anima) come qualcosa di diverso dal corpo.

Queste sono religioni che considerano un io veramente esistente, poi invece ci sono religioni come il buddhismo che non considerano un io veramente esistente.

Un sé autonomo a cui ci aggrappiamo non esiste. Qual è il metodo per eliminare quasto aggrapparsi all’io? Nel buddhismo si parla dello sviluppare attraverso la meditazione la saggezza che realizza la mancanza del sé.

Per quanto riguarda la seconda domanda “esiste un inizio di questo sé?” per le religioni che credono in un creatore la risposta è “sì esiste” dicono che questa stessa vita è creata da Dio, è l’inizio della vita. Mentre per il buddhismo se analizziamo la continuità delle sostanze da cui origina il corpo vedremo che è difficile trovare l’inizio assoluto, perché risale indietro nel tempo, si va da genitori a genitori. Anche per quanto riguarda la mente si parla della continuità della mente, in cui ciascun istante di coscienza dipende dall’istante precedente, qualsiasi fenomeno prodotto dipende da cause e condizioni specifiche, questo introduce il concetto delle vite passate.

Sua Santità il Dalai Lama: “L’aggrapparsi all’io è una concezione errata, conoscere che l’io non esiste in modo autonomo è un antidoto a questo aggrapparsi. ”
Sua Santità il Dalai Lama: “L’aggrapparsi all’io è una concezione errata, conoscere che l’io non esiste in modo autonomo è un antidoto a questo aggrapparsi. ”

Per quanto riguarda la terza domanda “esiste una fine di questo sé?” coloro che credono in Dio pensano che l’anima andrà in paradiso o all’inferno e poi rimane là. Dal punto di vista del buddhismo la scuola Vaibashika parla di Nirvana senza rimanenza in cui cessa la continuità della mente. Per altre scuole filosofiche del buddhismo invece come non ha un inizio non ha una fine, ma tutte le concezioni errate che nascono sulla base della coscienza possono avere antidoti opponenti.

L’aggrapparsi all’io è una concezione errata, conoscere che l’io non esiste in modo autonomo è un antidoto a questo aggrapparsi.

Se conosciamo bene le nostre motivazioni egoistiche possiamo capire che non hanno una logica valida, possono essere eliminate con l’antidoto opponente, ad esempio luce e buio non possono stare insieme, lo stesso caldo e freddo, allo stesso modo se nella nostra mente aumenta l’altruismo si riduce l’egoismo, e se aumenta la saggezza che realizza la mancanza del sè, si riduce l’aggrapparsi al sè. Due cose contraddittorie non possono sorgere insieme.

Tutte le concezioni errate hanno un antidoto che ha un fondamento valido.

La natura della mente non è afflitta, possono sorgere afflizioni, ma non sono compenetrate nella natura della mente, se no non sarebbe possibile liberarcene mai e ad esempio rimarremmo sempre con l’odio.

Dal punto di vista della pratica tutte le religioni parlano di amore, compassione, pazienza, dal punto di vista del Creatore è come se fossimo tutti figli dello stesso padre, come è possibile essere prepotenti fra noi, ucciderci, è importante praticare la pazienza anche se non andiamo d’accordo

gioia, autodisciplina, tutte insegnano ugualmente, ciò che è differente è la filosofia, e la filosofia serve solo per rafforzare la pratica.

Anche Buddha ha dato insegnamenti diversi, noi possiamo rispettare tutte le religioni e avere fede nella nostra.

La tradizione Pali è il fondamento del buddhismo.

Dall’università del Nalanda ha iniziato a diffondersi l’insegnamento di Buddha Dharma in sanscrito,

poi si è diffuso in Cina e poi è arrivato in Tibet.

Un re invitò in Tibet un grande esperto dell’Università del Nalanda e Guru rinpoce ha preso l’impegno di eliminare le interferenze per la diffusione dell’insegnamento.

Successivamente molti pandit e yoghin dell’Università del Nalanda sono stati invitati in Tibet per la diffusione degli insegnamenti.

Sua Santità il Dalai Lama: “Molti Dalai Lama hanno ascoltato molti insegnamenti di diverse tradizioni. ”
Sua Santità il Dalai Lama: “Molti Dalai Lama hanno ascoltato molti insegnamenti di diverse tradizioni. ”

Atisha, dopo un periodo di degenerazione, ha iniziato una nuova diffusione, in quelle precedenti era molto diffusa la tradizione Nygma, dopo Kagyu poi con Lama Tzong Kapa è nata la tradizione Gelug. La radice di tutte le tradizioni tibetane è nell’Università del Nalanda.

La conservazione dell’insegnamento di Buddha avviene conservando le scritture ma anche praticando.

In India l’insegnamento viene dato in modo generale, mentre in Tibet l’insegnamento avviene in base alle necessità dei praticanti.

In tempi moderni è più indicato insegnare in generale.

In India e Tibet le prime scuole studiavano tutti gli insegnamenti di tutte le tradizioni, anche se poi ognuno faceva una sua pratica, esiste questa tradizione non settaria.

Molti Dalai Lama hanno ascoltato molti insegnamenti di diverse tradizioni.

Commentario al testo

La pratica dell’abbandono delle 10 azioni non virtuose è abbastanza comune nelle religioni. Praticare amore, compassione, buon cuore permette di avere una buona rinascita, tuttavia per uscire dall’esistenza ciclica (samsara) è necessario avere:

  1. rinuncia

  2. Bodhicitta, la motivazione altruistica di ottenere la liberazione per il bene degli altri

  3. corretta visione

Il primo verso del testo già indica tutti i tre principali aspetti del sentiero.

Nel terzo verso viene indicata la pratica della rinuncia, se continuiamo a vedere il piacere nel samsara non cercheremo mai una felicità superiore, non ci sarà il desiderio di liberarsi.

Bisogna appurare prima che è possibile davvero ottenere la liberazione.

Scoprendo le cause della sofferenza (karma e afflizioni) e che è possibile liberarsene ci possiamo impegnare nei veri sentieri e ottenere così la liberazione.

E’ possibile sviluppare una conoscenza corretta e quindi liberarsi dall’ignoranza. La mente per sua natura è chiara e luminosa e le impurità sono presenti solo provvisoriamente.

Nell’Abhisamayalamkara si dice che l’oggetto dell’ignoranza non è mai esistito, non si tratta di stabilire una nuova realtà ma solo di vedere le cose così come sono.

Non tutte le ignoranze sono sofferenza, ma l’ignoranza della verità ultima è la causa della sofferenza perchè a causa del non conoscere la realtà ultima sorge la sofferenza.

La mente ha una natura chiara e luminosa, le afflizioni sono eliminabili, per questo è possibile realizzare le vere cessazioni. Le afflizioni non sono compenetrate nella natura ultima della mente, la mente ha la capacità di comprendere fin dall’inizio.

Nel tantra di Guhyasamaja si parla sempre della mente chiara e luminosa da realizzare, la mente è chiara e luminosa per sua natura.

Negli insegnamenti Sakya la mente è la base di samsara e nirvana.

Quando si riesce a realizzare la mente estremamente sottile tutte le visioni dualistiche vengono superate.

Finché non ci si libera delle tre apparenze che si sperimentano durante il momento della morte non si può ottenere la liberazione. Bisogna realizzare la mente estremamente sottile che è pura per natura.

Bisogna prima vedere i difetti della sofferenza, poi nasce il desiderio di liberarsene dalla sofferenza onnipervasiva composta. Fintanto che non si desidera liberarsi da questa sofferenza non si riesce a realizzare rinuncia.

Esistono 3 sofferenze:

  1. sofferenza della sofferenza, la quale è compresa anche dagli animali.

  2. sofferenza del cambiamento, all’inizio sembra felicità ma poi porta sofferenza, tutta la felicità contaminata poi porta a sofferenza.

  3. Sua Santità il Dalai Lama con gli ex prigionieri politici tibetani Phuntsok Nydron e Takna Jigme Sangpo

    Sua Santità il Dalai Lama con gli ex prigionieri politici Phuntsok Nyidron e Takna Jigme Sangpo

    sofferenza onnipervasiva composta, fin dalla nascita sperimentiamo sofferenza dovuta a questo corpo contaminato, c’è la sofferenza della malattia, della vecchiaia della morta. Questo corpo è frutto dell’ignoranza, noi dovremmo motivarci ad eliminare questa ignoranza per ottenere la liberazione.

E’ importate avere la consapevolezza della nostra preziosa rinascita umana, ma allo stesso tempo dobbiamo anche essere consapevoli dell’impermanenza, del fatto che non durerà, quindi non possiamo rimanere attaccati ma dobbiamo fare qualcosa. Praticare il Dharma vuol dire concentrarsi sul realizzare una felicità duratura.

La nostra condizione presente la possiamo utilizzare per realizzare la rinuncia.

E’ molto difficile liberarsi dal karma, tutti creano karma per essere felici e non perché vogliono la sofferenza. A causa dell’ignoranza la felicità viene distrutta, come viene detto da Shantideva nel Bodhisattvacharyavatara.

Le cose che ci appaiono sembrano esistere dalla loro parte, ma questo non è vero.

Ci aggrappiamo alla vera esistenza dei fenomeni e dell’io (visione del transitorio), questo crea karma e continuiamo a sperimentare sofferenza nell’esistenza ciclica.

Fintanto che si rimane intrappolati dalla presa dell’ego si crea karma ed è difficile liberarsi, si continua a sperimentare le 3 sofferenze.

Secondo la scuola Sakyapa se non c’è la rinuncia alla vita attuale, alla vita futura, all’io, alla vera esistenza dell’io non c’è la vera rinuncia.

Prima di tutto è importante meditare sulla sofferenza, poi sulla causa che è l’ignoranza, poi arriviamo a supporre correttamente che è possibile ottenere la liberazione e poi continuando a meditare otteniamo la convinzione che è possibile davvero liberarsi e siamo disgustati dal samsara.

Quando siamo convinti, fiduciosi che l’ignoranza si può eliminare, matura la certezza di ottenere la liberazione.

Il nostro vero problema sono le nostre afflizioni mentali, dovremmo purificarci.

Quando desideriamo giorno e notte la liberazione a quel punto abbiamo la rinuncia.

Tutti gli esseri senzienti non vogliono soffrire, se pensiamo per la maggioranza otteniamo anche beneficio per noi. Creare sofferenza agli altri è il massimo danno che possiamo fare. Più noi aiutiamo gli altri più aiutiamo noi stessi. Tutta la felicità deriva dall’altruismo e tutta sofferenza deriva dall’egoismo come dice Shantideva nel Bodhisattvacharyavatara.

La meditazione sulla vacuità affinché sia utile deve avere una motivazione di bodhicitta.

Dovremmo sforzarci di sviluppare l’altruismo perchè questo è di beneficio anche per noi, finora noi abbiamo solo la preoccupazione egoistica e ci aggrappiamo alla vera esistenza dell’io. Tuttti i grandi maestri hanno praticato per sviluppare l’altruismo e poi sono stati felici. Per ottenere bodhicitta c’è il metodo delle 6 cause e un effetto e il metodo dello scambiare se stessi con gli altri.

Sua Santità il Dalai Lama riceve l\'offerta del Mandala da Namkha Rinpoche nel corso degli insegnamenti di Losanna
Sua Santità il Dalai Lama riceve l’offerta del Mandala da Namkha Rinpoche

Prima dobbiamo cercare di meditare le 3 sofferenze che noi sperimentiamo nella nostra vita e questo ci fa sviluppare rinuncia, poi quando meditiamo sulle 3 sofferenze degli altri sviluppiamo bodhicitta.

La realizzazione della rinuncia e di bodhicitta non sono sufficienti per ottenere la liberazione, è importante che ci sia anche la realizzazione della vacuità. Realizzare l’interdipendenza, come dice Nagarjuna, è il metodo supremo per realizzare la vacuità.

Ci sono i veli alla liberazione che si possono eliminare con la saggezza che realizza l’assenza dell’io, e i veli al conoscibile che si possono purificare con la saggezza della natura ultima del non sè di cui si parla nella Prajnaparamita.

Rimangono dei livelli sottili dell’afferrarsi al sè e si richiede la comprensione dell’interdipendenza unita alla vacuità.

Si distingue tra fenomeni contaminati e non, composti e non composti.

Samsara e nirvana si distinguono sulla base dell’avere o non avere la sofferenza e le afflizioni.

Il nirvana è la perfetta purificazione al di là della sofferenza.

Si trascende la sofferenza tramite il sentiero.

Ci sono diversi livelli di liberazione fino alla buddhità perciò bisogna comprendere l’assenza del sè.

I fenomeni hanno una natura che non è che nominale, una designazione concettuale sulla base di relazioni interdipendenti.

La vacuità e l’interdipendenza sono due modi di parlare della stessa cosa.

La Prajmaparamita si può interpretare secondo la vacuità di sè o di altro che si chiama Shentong.

Nel Guhyasamaja e nel Kalachacra si può trovare l’equivalente dello Shentong.

Nel “Tesoro delle qualità” si parla dei diversi modi di esporre le due verità anche nel tantra.

Nel Guhyagarbha tantra si parla della verità ultima della luminosità fondamentale.

In un sutra gli aggregati sono definiti come il supporto e il sè come il supportato, però ciò è di significato interpretabile e non definitivo.

Ciò che sembra nascere è privo di una vera essenza ed esistenza autonoma, ciò nasce solo per il gioco di causa ed effetto.

L’insegnamento del Buddha consiste nel fatto che più si comprende la vacuità più si comprende la legge di causa ed effetto.

Non bisogna dimenticare la vacuità quando si guardano i fenomeni e viceversa.

Losang Cioghien dice che ci vuole una comprensione perfetta della non esistenza dell’oggetto d’attaccamento, c’è un altro approccio che consiste nel prendere un oggetto particolare per scoprirne la vacuità.

Nello Dzogchen si dice che i fenomeni sono privi di radice o fondazione, similmente a quanto viene asserito dai Madhamyka.

Si parla anche nello Dzogchen di assenza di elaborazione concettuale.

Il punto essenziale della visione superiore (terzo aspetto principale del sentiero) è l’unione di apparenza e vacuità.

Il consiglio finale è di dedicarsi a studio riflessione e meditazione.

Sua Santità il Dalai Lama a Ginevra

Sua Santità il Dalai Lama alla Conferenza Cina - Tibet

Sua Santità il Dalai Lama alla Conferenza Cina - Tibet

Giovedì 6 agosto 2009, Sua Santità il Dalai Lama incontrando a Ginevra la Presidente del Parlamento Svizzero, Chiara Simoneschi-Cortesi, ha espresso le sue preoccupazioni per i cambiamenti climatici.
“Per il Tibet il cambiamento climatico rappresenta una minaccia più grave dell’attuale situazione politica” questo è il senso del messaggio principale comunicato da Sua Santità il Dalai Lama al Presidente della Camera dei Rappresentanti, Chiara Simoneschi-Cortesi. Ed ha aggiunto: “Gli scienziati affermano che il rapido scioglimento dei ghiacciai dell’Himalaya potrebbe avere conseguenze disastrose per il Tibet, dove nascono molti dei più grandi fiumi dell’Asia.
“Il Dalai Lama mi ha chiesto di sollevare la questione con il Ministro degli esteri Micheline Calmy-Rey in modo da includerli nelle discussioni internazionali”, ha detto Simoneschi-Cortesi, che ha aggiunto d’essere rimasta “profondamente commossa” dal suo incontro con Sua Santità il Dalai Lama. I due hanno parlato delle loro culture e dei “valori condivisi, come l’amore, il rispetto, la tolleranza e la non-violenza”.
Il leader tibetano in esilio ha ringraziato la Svizzera e il governo per l’ospitalità, nonostante il fatto che nessuno dei ministri del paese lo abbia incontrato.
Ginevra, 6 agosto Relazione sulla conferenza: ‘Non aspettatevi miracoli, ma rafforziamo l’amicizia Cina-Tibet. Sua Santità il Dalai Lama invita studiosi tibetani e cinesi ad essere sempre determinati a trovare una soluzione equa.
“La questione del Tibet ha bisogno d’essere risolta. Come farlo è un qualcosa di cui abbiamo bisogno di discutere” così ha dichiarato Sua Santità il Dalai Lama durante un incontro con studiosi cinesi e tibetani e funzionari, nel corso di una conferenza organizzata congiuntamente dalla International Fellowship of Reconciliation e dalla Swiss-Tibetan Friendship.

Sua Santità il Dalai Lama: “Per il Tibet il cambiamento climatico rappresenta una minaccia più grave dell’attuale situazione politica”

Sua Santità il Dalai Lama: “Per il Tibet il cambiamento climatico rappresenta una minaccia più grave dell’attuale situazione politica”

Sua Santità il Dalai Lama ha dichiarato di voler ascoltare nuove idee e suggerimenti da parte dei fratelli e sorelle cinesi su come si può giungere ad una soluzione della questione del Tibet sulla base dell’approccio della Via di Mezzo.

Sua Santità ha così esordito: “Lo scopo del nostro incontro, parte dal fatto che ovviamente, esiste un problema Tibet, dove c’è una crisi, dove vi sono state grandi manifestazioni, dove sono state imposte severe restrizioni. Queste manifestazioni sono cresciute in rimostranze attraverso le generazioni. La maggior parte delle persone che hanno partecipato alle manifestazioni sono giovani. V’è la necessità di una risposta realistica.
D’altro canto, ha detto Sua Santità, il nostro contatto con il governo cinese sta diventando difficile. Quindi stiamo raggiungendo i nostri fratelli e sorelle cinesi. V’è un crescente sostegno”. Sua Santità ha aggiunto: “Fino ad oggi sono stati scritti più di 600 articoli scritti in cinese, tutti positivi, sulla questione del Tibet. Così è la nostra responsabilità reciproca risolvere questo problema, senza separazioni”.
Sua Santità il Dalai Lama ha incalzato: “ È importante che gli studiosi cinesi che capiscono la questione del Tibet scrivano e facciano chiarezza. È importante che gli studiosi cinesi comprendano bene la questione tibetana, affinché lo comunichino al maggior numero possibile di cinesi. Da quest’incontro non mi aspetto miracoli. Questa è semplicemente un momento d’incontro per rafforzare l’amicizia tra cinesi e tibetani”.
Il discorso inaugurale di Sua Santità il Dalai Lama è stata seguita da un indirizzo di Yan Jiaqi, uno dei principali esperti di scienze sociali e consulente anziano di Zhao Ziyang, l’ex primo ministro cinese epurato e scomparso nel 2005.
Yan Jiaqi ha affermato: “Sua Santità il Dalai Lama rappresenta non solo i tibetani in esilio, ma i tibetani in Tibet”. Yan Jiaqi ha elencato tutte le qualità di Sua Santità il Dalai Lama, il suo disinteresse, il suo senso di compassione e la sua capacità di promuovere la non-violenza. Yan Jiaqi, nell’esprimere tutte queste qualità, ha aggiunto che queste hanno conferito una gran forza alle motivazioni del Tibet, aggiungendo: “In Cina non mi ero reso conto del potere della religione. Ora me ne rendo conto. Ed è il diritto di ogni tibetano tornare in Tibet”.
Dopo la sessione inaugurale, il Kalon Tripa professor Samdhong Rinpoche ha avviato un nutrito dibattito col pubblico cinese, il che si è rivelato molto utile per la comprensione della natura della questione tibetana. Alla conferenza partecipano oltre 100 studiosi sia tibetani che cinesi provenienti da più di 12 paesi del mondo.
Per ulteriori informazioni sulla conferenza e per leggere l’intervento completo in inglese di Sua Santità il Dalai Lama e del Kalon Tripa professor Samdhong Rinpoche, nonché altri interventi, si prega di visitare il sito ufficiale: http://www.tibet-china-conference.org.

DOCUMENTO FINALE DELLA CONFERENZA CINA-TIBET ‘TROVARE UN TERRENO COMUNE’ GINEVRA, CH 2009.

Sua Santità il Dalai Lama col Kalon Tripa Prof Samdhong Rinpoche

Sua Santità il Dalai Lama col Kalon Tripa Prof Samdhong Rinpoche

Dal 6 all’8 agosto 2009 si è tenuta a Ginevra la conferenza Cina-Tibet ‘Trovare un terreno comune’ con la partecipazione di studiosi cinesi e tibetani, educatori, scrittori e difensori dei diritti umani. Gli obiettivi della conferenza erano:

d’informare il popolo cinese e la comunità internazionale che la cultura tibetana ed il suo modo di vita sono gravemente minacciati di estinzione e

mettere al corrente il popolo cinese e la comunità internazionale che i diritti umani fondamentali del popolo tibetano sono gravemente violati dal regime cinese.

Inoltre, la conferenza mira a delineare misure efficaci per sostenere il popolo tibetano nella sua lotta per riguadagnare la libertà e per sostenere e promuovere la sua unica cultura.

Sulla base di questi obiettivi, la conferenza ha raggiunto le seguenti posizioni comuni:
I VALORI E PRINCIPI FONDAMENTALI
I valori universali, sanciti dalla Dichiarazione universale dei diritti dell’uomo, che comprendono la libertà, la democrazia, Stato di diritto, diritti umani, l’uguaglianza e la convivenza di molteplici culture, sono i principi fondamentali ed i valori spirituali seguiti dalla conferenza.II. L’ORIGINE E LA NATURA DELLA QUESTIONE TIBETANA
La causa principale della questione tibetana non è un conflitto tra il popolo cinese ed il popolo tibetano, ma il governo autocratico della Repubblica Popolare Cinese in Tibet ed il genocidio culturale in atto in Tibet.
La pretesa del governo di Pechino, secondo cui ‘il Tibet è sempre stata una parte della Cina’ è di fatto scorretta.
La cultura, religione, lingua e stile di vita tibetani sono minacciati d’estinzione.
Il popolo tibetano è stato privato dei suoi diritti umani fondamentali, compresi i diritti di autodeterminazione nazionale, la partecipazione politica e la fede religiosa.

Sua Santità il Dalai Lama in ascolto alla Conferenza Cina - Tibet

Sua Santità il Dalai Lama in ascolto alla Conferenza Cina - Tibet

I media ufficiali del governo cinese distorcono la natura della questione tibetana e incitano allo scontro tra i due popoli.III. COME RISOLVERE LA QUESTIONE TIBETANA
Rispettare i diritti umani fondamentali del popolo tibetano, compreso il diritto alla partecipazione politica ed il diritto di libertà religiosa e di credo.
La risoluzione della questione tibetana è strettamente legata alla democratizzazione della Cina.
Il popolo cinese deve impegnarsi in una riflessione critica sullo sciovinismo Han e rispettare pienamente la cultura tibetana e il suo stile di vita.
Il governo cinese deve rispettare il principio dello Stato di diritto.
Dev’essere rispettato l’innegabile diritto di Sua Santità il Dalai Lama di tornare nella sua patria.

IV. CONSIGLI PER IL GOVERNO TIBETANO IN ESILIO
Favorire la formazione d’associazioni per l’amicizia Cina-Tibet, forum Cina-Tibet ed organizzazioni finalizzate a promuovere scambi culturali e legami tra i due popoli.
Creare un istituto di ricerca per gli studiosi tibetani e cinesi per promuovere lo studio della storia e della cultura tibetana per il recupero degli eventi storici.
Adottare misure volte a contrastare il blocco d’informazioni su Sua Santità il Dalai Lama, spezzando il monopolio del regime cinese sulla questione tibetana, il che faciliterebbe l’accesso alle informazioni indipendenti per il popolo cinese e la comunità internazionale.
Creare condizioni favorevoli perché Sua Santità il Dalai Lama possa promuovere i suoi valori alla comunità cinese come un contributo al rinnovamento dei valori spirituali del popolo cinese.
La volontà comune di questa conferenza Cina-Tibet è di far riconquistare la libertà al popolo tibetano e d’impedire l’estinzione della cultura tibetana. Noi condividiamo una convinzione fondamentale: la libertà è il valore più alto. La cultura tibetana è un tesoro prezioso tra le varie culture dell’umanità. Senza la libertà per il Tibet, non ci sarà libertà per la Cina. L’estinzione della cultura tibetana non solo sarebbe una tragedia per il popolo tibetano, ma sarebbe una vergogna per il popolo cinese ed una perdita insostituibile per l’intera umanità.
8 agosto 2009. I partecipanti della Conferenza Cina-Tibet di Ginevra
Una documentazione completa della conferenza è disponibile al seguente indirizzo: www.tibet-cina-conference.org

S.S. Dalai Lama Università di Harvard: meditazione e psicoterapia

Sua Santità il Dalai Lama venerdì 1° maggio 2009, all’Università di Harvard, Facoltà di Medicina, Dipartimento di Formazione Continua Meditazione e Psicoterapia, Cambridge, MA, USA, ha partecipato alla attesissima Tavola Rotonda “Coltivando compassione e saggezza”, incentrata sul rapporto tra meditazione e psicoterapia. Durante la prima sessione del mattino su “I sentieri di compassione”, sono intervenuti il dottor Richard Davidson, professore di Psicologia presso l’Università del Wisconsin; il Dr. Christopher K. Germer del Dipartimento di Psichiatria presso la Harvard Medical School; il Dr. Judith V Jordan, professore di psicologia presso la Harvard Medical School, e il dottor George E. Vaillant, psichiatra al Brigham and Women’s Hospital. Sua Santità ha risposto alle domande dei partecipanti al dibattito su come la compassione influisca sull’atteggiamento mentale e ha parlato dell’esperienza buddista. Alla seconda sessione del mattino hanno partecipato quattro specialisti esperti nell’assistenza alle vittime di traumi. Nella sessione pomeridiana, Sua Santità ha partecipato a un dibattito sulla saggezza ed ad una discussione finale su”Mediazione e Psicotherapia”.

Grazie alla straordinaria presenza di Sua Santità il Dalai Lama, questo evento ha esaminato l’importanza della compassione e della saggezza in psicoterapia e di come le pratiche di meditazione possono essere usate per coltivare queste qualità. Ascoltate e troveret piacere guardando alla pagina http://www.dalailama.com/page.279.htm il video dell’evento con gli appassionanti interventi di Sua Santità direttamente in inglese.

Traduzione ed editing del Dott. Luciano Villa, Ing. Alessandro Tenzin Villa e di Graziella Romania nell’ambito del Progetto “Free Dalai Lama’s Teachings” per il beneficio di tutti gli esseri senzienti.

S.S. Dalai Lama Università di Harvard: Coltivando compassione

Sua Santità il Dalai Lama con alcuni dei partecipanti alla Tavola Rotonda all'Università di Harward

Sua Santità il Dalai Lama con alcuni dei partecipanti alla Tavola Rotonda all'Università di Harward

1° maggio 2009, mattino, Università di Harvard, Facoltà di Medicina, Dipartimento di Formazione Continua Meditazione e Psicoterapia, Cambridge, MA, USA,

Tavola Rotonda con

Sua Santità il 14 ° Dalai Lama, Tenzin Gyatso sul tema:

Coltivando compassione.

Traduzione ed editing del Dott. Luciano Villa, Ing. Alessandro Tenzin Villa e di Graziella Romania nell’ambito del Progetto “Free Dalai Lama’s Teachings” per il beneficio di tutti gli esseri senzienti.

Sua Santità il 14 ° Dalai Lama, Tenzin Gyatso

La mia conoscenza sulla psicoterapia è molto limitata. Innanzitutto dovrei studiarla e conoscerla, quindi potrei rispondere. Sia l’azione fisica che quella mentale si rafforzano attraverso la familiarizzazione. L’azione fisica è basata sul corpo fisico, pertanto è soggetta a limiti, anche se si è allenati da molto tempo, ci sono comunque dei limiti. Inoltre, l’azione fisica non solo risulta per sua stessa natura limitata, in quanto dipendente dal corpo fisico, ma, se interrotta per un certo periodo, richiede un tempo estremamente lungo per ricuperare la forma fisica. Mentre, l’azione mentale è basata sulla mente stessa, non è un qualcosa di solido, di fisico. È un continuum. Ovviamente, anche l’azione fisica rappresenta un processo in svolgimento fin dal suo inizio, esiste un continuum ma a livello grossolano, perché, a livello microscopico, l’azione del corpo rivela dei limiti. Continue reading »

S.S. Dalai Lama Università di Harvard: La via della saggezza

Sua Santità il 14 ° Dalai Lama: "La natura fondamentale del nostro corpo è molto vicina a quella della mente calma. La compassione porta ad avere la mente calma".

Sua Santità il 14 ° Dalai Lama: "La natura fondamentale del nostro corpo è molto vicina a quella della mente calma. La compassione porta ad avere la mente calma".

1° maggio 2009, pomeriggio, Università di Harvard, Facoltà di Medicina, Dipartimento di Formazione Continua Meditazione e Psicoterapia, Cambridge, MA, USA,

Tavola Rotonda con

Sua Santità il 14 ° Dalai Lama, Tenzin Gyatso sul tema:

La via della saggezza.

Traduzione ed editing del Dott. Luciano Villa, Ing. Alessandro Tenzin Villa e di Graziella Romania nell’ambito del Progetto “Free Dalai Lama’s Teachings” per il beneficio di tutti gli esseri senzienti.

Sua Santità il 14 ° Dalai Lama, Tenzin Gyatso

Penso che la saggezza sia un tipo d’intelligenza, una prerogativa unica della mente umana. In accordo con le antiche concezioni indiane, qualsiasi facoltà cognitiva è riconosciuta come avente la capacità di essere conscia, consapevole. Qualsiasi forte distinzione tra come comprendiamo la conoscenza o giungiamo alla consapevolezza in relazione alle nostre facoltà sensoriali in rapporto al mondo esterno ed anche l’esperienza mentale, l’esperienza della mente stessa,

Quando parliamo di prajna, che è il termine sanscrito della parola tibetana sherab, significante la saggezza, intendiamo riferirci a questo secondo livello mentale. Benché si distingua per saggezza la capacità mentale della consapevolezza in rapporto all’oggetto, quando parliamo di saggezza come prajna intendiamo riferirci all’esperienza mentale che non deve essere necessariamente presente in ogni esperienza cognitiva. Questa mattina abbiamo parlato di come esistono due indirizzi fondamentali nei processi mentali, uno inteso come aspirazione, desiderio, bramosia, e la compassione appartiene a questa classe, mentre n’esiste un altro più orientato in senso cognitivo. È la saggezza, l’intelligenza. Nell’ambito di questa categoria mentale orientata in modo cognitivo, in cui l’intelligenza gioca un ruolo importante, possono esserci delle forme distorte che sono prive di basi reali, sono forme distorte di comprensione della saggezza, mentre ve ne sono delle altre che, proprio perché sono maggiormente in sintonia con la realtà, sono considerate come forme corrette di saggezza, quelle cui ci riferiamo come prajina o sherab. Perciò, penso che, quando c’impegniamo in attività di ricerca, allora utilizziamo le attività della saggezza. Così nella nostra vita quotidiana utilizziamo queste facoltà, ed anche quando sogniamo talvolta elaboriamo quanto abbiamo indagato durante la giornata trascorsa. Il che sta ad indicare che questa facoltà della saggezza o prajna rimane attiva anche durante i nostri sogni. Ritengo infatti che durante i sogni la mente usuale diventi più sottile rispetto allo stato di veglia. Ne consegue che quando sogna la mente sia più acuta dal punto di vista investigativo. Di per sé questa mente è semplicemente neutra, potendo rivelarsi sia costruttiva che distruttiva. Il che dipende dalla motivazione. Ugualmente dipendono dalla motivazione gli stati di desiderio e di bramosia, i quali possono essere costruttivi o negativi. Ora vorrei conoscere l’esatto significato del termine psicologia. Lo uso spesso, ma non ne conosco l’esatto significato. Ma non interrompiamoci, me lo direte dopo.  …. Continue reading »

S. S. Dalai Lama: Parole di Verità

Sua Santità il Dalai Lama in preghiera

Sua Santità il Dalai Lama in preghiera

Una preghiera composta da Sua Santità Tenzin Ghiatzo il XIV Dalai Lama del Tibet, per onorare ed invocare la Grande Compassione dei Tre Gioielli: il Buddha, gli Insegnamenti e la Comunità Spirituale.

PAROLE DI VERITA’

O Buddha, Bodhisattva e discepoli
Del passato, del presente e del futuro,
che possedete infinite qualità positive,
come la vastità dell’oceano,
Voi che amate ogni essere
Come un vostro unico figlio,
Vi prego ascoltate il mio sincero lamento, colmo di angoscia!
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S. S. Dalai Lama: Lode ai 17 Pandita di Nalanda

Buddha Shakyamuni coi 17 Pandita di Nalanda

Buddha Shakyamuni coi 17 Pandita di Nalanda

Lode ai 17 Pandita di Nalanda

di Tenzin Ghiatso XIV Dalai Lama del Tibet

1)  Divino tra i Divini, sorto dal compassionevole desiderio

di beneficiare tutti gli esseri trasmigratori,

tu che hai ottenuto la sublime protezione, gli abbandoni e le realizzazioni,

e che liberi gli esseri senzienti

con l’insegnamento sul sorgere dipendente,

rispettosamente mi prostro a te, il Potente Munindra, Sole tra i Maestri. Continue reading »

S.S. Dalai Lama: Il Buddhismo, i veicoli

Sua Santità il Dalai Lama: La storia della vita del Buddha è quella di una persona giunta all’illuminazione attraverso un duro lavoro e una inflessibile dedizione. È un po’ ridicolo che noi, che seguiamo i passi del Buddha, possiamo a volte pensare di poter raggiungere la piena illuminazione con maggiore facilità e minore fatica!

Sua Santità il Dalai Lama: La storia della vita del Buddha è quella di una persona giunta all’illuminazione attraverso un duro lavoro e una inflessibile dedizione. È un po’ ridicolo che noi, che seguiamo i passi del Buddha, possiamo a volte pensare di poter raggiungere la piena illuminazione con maggiore facilità e minore fatica!

Sua Santità il Dalai Lama.

La letteratura buddhista classica cita vari sistemi di pensiero e pratica. Tali sistemi sono detti yana, ovvero veicoli. Oltre ai veicoli buddhisti, che sono: il veicolo della liberazione individuale (hinayana), il veicolo della salvezza universale (mahayana) e il veicolo del tantra (vajrayana), esisto no vari altri veicoli degli esseri umani e degli esseri divini. In questo contesto, veicoli degli esseri umani e degli esseri divini si riferisce a sistemi che indicano la pratica e i metodi essenziali sia per realizzare le maggiori aspirazioni di questa vita sia per ottenere una rinascita propizia come essere umano o come essere divino. Tali sistemi sottolineano la necessità di mantenere uno stile di vita eticamente corretto fondato sull’astensione dal commettere azioni negative poiché il condurre vita retta e mantenere un buon comportamento è considerato il fattore più importante per assicurarsi una rinascita positiva.

Il Buddha ha parlato anche di un altro tipo di veicolo, il veicolo brahmanico, che comprende le tecniche di meditazione che mirano al raggiungimento della più elevata forma di vita possibile all’interno del samsara (il ciclo dell’esistenza condizionato dal karma). Continue reading »

S.S. Dalai Lama: Devozione al Guru

Sua Santità il Dalai Lama: "il rapporto tra discepolo e maestro è un continuo esercizio di verifica e di consapevlezza interiore".

Sua Santità il Dalai Lama: "il rapporto tra discepolo e maestro è un continuo esercizio di verifica e di consapevlezza interiore".

Sua Santità il Dalai Lama

Il modo più importante in cui la nostra guida spirituale o qualunque Buddha può aiutarci a liberarci dalla confusione e dai problemi e ad utilizzare in modo efficace tutto il nostro potenziale per aiutare gli altri, è di addestrarci a sviluppare la consapevolezza discriminante, o ‘saggezza’. Noi dobbiamo coltivare una mente in grado di discriminare tra realtà e fantasia e tra ciò che è utile e ciò che è dannoso. Continue reading »

S.S. Dalai Lama: Compassione e vacuità

Sua Santità il Dalai Lama: "Vacuità e compassione, saggezza e metodo: sono queste le due colonne portanti della pratica Buddhista".

Sua Santità il Dalai Lama: "Vacuità e compassione, saggezza e metodo: sono queste le due colonne portanti della pratica Buddhista".

Sua Santità il Dalai Lama

La compassione è un qualcosa di simile a un sentimento di altruismo, un senso di preoccupazione per le difficoltà e per il dolore degli altri. Non solo la famiglia e gli amici, ma tutte le altre persone, anche i nemici. Ora, se analizziamo veramente le nostre emozioni, diventa chiara una cosa: se pensiamo solo a noi stessi, se dimentichiamo gli altri, allora la nostra mente occupa un’area molto piccola. Dentro questa piccola area, anche un problema minuscolo appare molto grande. Nel momento in cui ci preoccupiamo per gli altri, capiamo che anche loro, proprio come noi, vogliono la felicità, vogliono l’appagamento. Continue reading »

Dalai Lama: eros ed amore.

Sua Santità il Dalai Lama: L'amore autentico si basa sulla bontà.

Sua Santità il Dalai Lama: L'amore autentico si basa sulla bontà.

Eros, amore e Dalai Lama di Tenzin Gyatso, XIV Dalai Lama.
La massima autorità spirituale buddista parla della vita di coppia. E spiega che la complicità e la bontà sono il tramite per vivere le passioni Si intitola ‘Lettera alle donne’ il nuovo libro del Dalai Lama firmato insieme alla giornalista francese Catherine Barry che Rizzoli manda in libreria nei prossimi giorni (259 pagine, euro 17,50). Anticipiamo il capitolo ‘Dalla sessualità alla coppia passando per l’amore’.
Sua Santità il Dalai Lama

La coppia sembra avere una grandissima importanza nella vita degli occidentali. Mi ponete spesso domande su questo argomento, ma io sono solo un semplice monaco che non ha mai vissuto questo tipo di esperienza. I consigli che posso suggerire nascono dalla mia conoscenza della mente e delle emozioni, i cui meccanismi sono universali. Continue reading »

S.S. Dalai Lama: Scienza e Buddhismo

Sua Santità il Dalai Lama mentre studia antichi testi Buddhisti

Sua Santità il Dalai Lama mentre studia antichi testi Buddhisti

Sua Santità il Dalai Lama

Da molti anni ormai, per conto mio e tramite il Mind and Life Institute, alla fondazione del quale ho collaborato, ho l’opportunità di incontrare vari scienziati per discutere con loro delle loro ricerche. Scienziati di levatura mondiale mi hanno impartito insegnamenti in fisica subatomica, in cosmologia, psicologia e biologia. Sono state le nostre chiacchierate sulle neuroscienze, tuttavia, a rivelarsi particolarmente importanti. Continue reading »

S.S. Dalai Lama: Coltivare l’altruismo.

Sua Santità il Dalai Lama: Mai nutrire sentimenti di malevolenza nei confronti degli altri, aiutare le persone che hanno bisogno, cercare di vivere una vita in armonia con le altre persone: questi sono gli addestramenti più importanti.

Sua Santità il Dalai Lama: Mai nutrire sentimenti di malevolenza nei confronti degli altri, aiutare le persone che hanno bisogno, cercare di vivere una vita in armonia con le altre persone: questi sono gli addestramenti più importanti.

Estratto da un insegnamento di Sua Santità il Dalai Lama
Mongolia – Agosto 1995

E’ in particolare coltivando l’altruismo che si possono creare le cause della felicità. Se al mattino rinnovo i voti del Bodhisattva e coltivo un profondo altruismo, allora mi sento più coraggioso durante tutto il giorno nell’affrontare le varie e diverse situazioni quotidiane; mi sento più felice e più pacifico. La coltivazione dell’altruismo è di grandissimo beneficio. Poiché i benefici dell’altruismo si possono effettivamente sperimentare nella vita quotidiana, cerco di utilizzare tutte le opportunità per spingere anche le altre persone a coltivare una tale aspirazione. Lo sviluppo della mente altruistica è causa di molti effetti positivi, quindi io stesso mi impegno e sprono le persone a coltivare questa attitudine interiore. Se avete preso i voti del bodhisattva, dovete impegnarvi in questo pensiero verso tutti quanti gli esseri senzienti, cercare di coltivare quella mente che desidera aiutare tutti gli esseri. Continue reading »

In lode di Sua Santità il XIV° Dalai Lama

Sua Santità il Dalai Lama in preghiera

Sua Santità il Dalai Lama in preghiera

In lode di Sua Santità il XIV° Dalai Lama del Ven. Lama Thubten Zopa Rinpoce

Sua Santità il Dalai Lama è il grande tesoro d’infinita compassione che abbraccia tutti noi esseri senzienti, una fonte inesauribile di beneficio e felicità, il rifugio perfetto. Noi siamo i fortunati discepoli in grado di vedere il suo santo corpo e ascoltare le sue sante parole ed egli è incomparabilmente gentile nei nostri confronti, più di quanto lo siano stati tutti i Buddha del passato, del presente e del futuro. Continue reading »

Il Dalai Lama ci parla di sé

Sua Santità il Dalai Lama: "La pratica della bodhicitta, dell'altruismo, dona molta energia, molta forza, ed è in grado di farci comprendere la situazione in cui ci troviamo".
Sua Santità il Dalai Lama: “La pratica della bodhicitta, dell’altruismo, dona molta energia, molta forza, ed è in grado di farci comprendere la situazione in cui ci troviamo”.

Passi tratti da: Il Dalai Lama ci parla di John F. Avedon, Chiara Luce Edizioni – Pomaia, PI http://www.chiaraluce.it/

La Sua Vita
J.A.:
Qual’è stata la sua prima sensazione quando venne riconosciuto come il Dalai Lama?

Sua Santità il Dalai Lama: Ero molto felice. Mi piaceva molto. Anche prima d’essere riconosciuto,dicevo spesso a mia madre che sarei andato a Lhasa. Continue reading »

S.S. Dalai Lama: Il meditante e la scienza

Sua Santità il Dalai Lama: "sono convinto che esistono dei metodi pratici per liberarci dalle emozioni pericolose, quelle che portano ai conflitti ed alla guerra".

Sua Santità il Dalai Lama: "sono convinto che esistono dei metodi pratici per liberarci dalle emozioni pericolose, quelle che portano ai conflitti ed alla guerra".

Articolo di Tenzin Gyatso, il XIV Dalai Lama, pubblicato sul New York Times il 26 Aprile 2003

Ci sono periodi in cui le emozioni conflittuali come la rabbia, la paura e l’odio divampano, dando luogo a problemi devastanti in tutto il mondo. Quando le notizie che troviamo sui quotidiani o telegiornali ci ricordano tutto il potere distruttivo di queste emozioni, Continue reading »

Il Dalai Lama e la scienza della meditazione

Sua Santità il Dalai Lama: L’addestramento della mente è il fondamento del sentiero buddista e le ricerche di neuroplasticità sostengono l’utilità della meditazione nel sostituire emozioni negative come l’odio, con emozioni positive come la compassione.

Sua Santità il Dalai Lama: L’addestramento della mente è il fondamento del sentiero buddista e le ricerche di neuroplasticità sostengono l’utilità della meditazione nel sostituire emozioni negative come l’odio, con emozioni positive come la compassione.

Il Dalai Lama e la scienza della meditazione di Rasoul Sorkhabi. Gli effetti della meditazione sulla salute del corpo e della mente. Confronto tra il Dalai Lama e neuroscienziati.

La meditazione non è una scienza. Non lo è nello scopo, né nella pratica. Chi medita lo fa perché ritiene sia una pratica utile, non certo per fare un esperimento scientifico. Il mistero della meditazione non può essere analizzato e spiegato da espresso ne tanto meno. Quello che si sperimenta durante una seduta di meditazione, così come accade per una composizione musicale o un momento d’amore, può essere solo provato per esperienza diretta. Ciononostante gli effetti della meditazione sul corpo e la mente possono essere indagati dalla scienza. Questo è ciò che può chiamare la “Scienza della Meditazione”, per quanto possa sembrare assolutamente ovvia, è assolutamente un’affermazione a molti definiti per molti utili per parlare con monaci, monache e mistici.

Per fortuna, le cose stanno lentamente cambiando e oggi sempre più medici, neurologi e psicologi si confrontano con gli esperti in materia di spiritualità.

Un momento molto positivo di questo dialogo tra scienza e meditazione si è svolto durante la “Conferenza sugli studi della mente: la scienza e le applicazioni cliniche della meditazione”, tenuta lo scorso novembre dal Dalai Lama a Washington DC. Le pratiche meditative sono apprezzate da molto tempo in Oriente, come dimostrano le statue, risalenti a 4.000 anni fa, raffiguranti un personaggio seduto a gambe incrociate in ritrovate nella Valle dell’Indo. Da sempre, gli insegnamenti indù, buddisti e jainisti, sviluppati in India, grande valore alle pratiche meditative come percorso per la pace della mente, l’etica del comportamento, la salvezza dalle sofferenze e la comprensione della verità. Il buddismo in particolare ha sviluppato un elaborato corpo di conoscenze psicologiche anche grazie all’arricchimento ricevuto in seguito alla sua diffusione in altri paesi asiatici, dal concentrato Sri Lanka fino al Giappone dell’Estremo Oriente, e perché anche si è sullo sviluppo della mente umana piuttosto che filosofeggiare e glorificare un dio creatore. Ciononostante solo da poche decadi la scienza sta prestando la dovuta attenzione a questa elaborata psicologia nata 2.500 anni fa.

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S.S. Dalai Lama: La mente e le emozioni tra religione e scienza

Sua Santità il Dalai Lama: "Il nostro giudizio si basa sulla logica ... ci sono punti di contatto con la fisica quantistica"

Sua Santità il Dalai Lama: “Il nostro giudizio si basa sulla logica … ci sono punti di contatto con la fisica quantistica”

A colloquio con il Dalai Lama

Intervista di Piergiorgio Odifreddi. La mente e le emozioni tra religione e scienza

Da quasi vent’anni Sua Santità il Dalai Lama, Leader spirituale dei tibetani, incontra periodicamente gli scienziati poiché ritiene molto utile il confronto e lo scambio di informazioni fra la scienza occidentale e la filosofia buddhista. Come dice lui stesso nell’introduzione alla sua autobiografia, La libertà nell’esilio (Sperling & Kupfer, 1998), Sua Santità il Dalai Lama è considerato in modi diversi da gente diversa. Per i buddhisti tantrici, è la reincarnazione di Avalokiteshvara, il Bodhisattva della Compassione. Per i tibetani, è il loro quattordicesimo e divino re. Per i cinesi, è un monarca feudale dal quale essi hanno liberato il Tibet. Per il resto del mondo, è il Premio Nobel per la pace del 1989. Continue reading »

Dalai Lama alla Kumbha Mela Haridwar

Sua Santità il Dalai Lama parla alla Maha Kumbha Mela Haridwar il3 aprile 2010

Sua Santità il Dalai Lama parla alla Maha Kumbha Mela ad Haridwar il 3 aprile 2010

Discorso di Sua Santità il Dalai Lama alla cerimonia di benedizione della Enciclopedia dell’Induismo e Messaggio di Pace per il mondo dalla Maha Kumbha Mela il 3 aprile 2010.

Traduzione dall’inglese di Alessio Trillini, che ha scritto: “Mi sono sentito a tu per tu con Sua Santità e con la sua inimitabile spontaneità e verità. Spero di cuore di poter collaborare ancora, e di essere stato di aiuto”. Revisione a cura di Luciano Villa, Alessandro Tenzin Villa e Graziella Romania nell’ambito del Progetto Free Dalai Lama’s Teachings Continue reading »

S. S. Dalai Lama: La necessità di amore e compassione

Sua Santità il Dalai Lama

Possiamo rifiutare qualsiasi altra cosa: la religione, l’ideologia, tutta la saggezza impartitaci. Ma non possiamo sfuggire alla necessità di amore e compassione. Questa dunque è la mia vera religione, la mia semplice fede. In questo senso, non c’è bisogno per templi o chiese, per moschee o sinagoghe, non c’è bisogno di filosofie complicate, dottrine o dogmi. Il nostro cuore, la nostra mente sono il tempio. La dottrina è la compassione.
Amore per gli altri e rispetto per i loro diritti e la loro dignità, non importa chi o cosa siano: queste sono le sole cose di cui in ultima analisi abbiamo bisogno.
Fintanto che mettiamo in pratica nelle nostre esistenze quotidiane queste cose, senza tener conto del fatto che si sia istruiti o meno, se si creda in Buddha, Dio, si seguano altre religioni o non se ne segua alcuna, fintanto che abbiamo compassione per gli altri e ci comportiamo con compostezza e senso di responsabilità, non c’è alcun dubbio che saremo felici.(…) Pertanto, con le mani giunte, faccio appello ai lettori, affinché si assicurino di rendere il resto della loro vita quanto più significativo possibile. Fate questo impegnandovi nella pratica spirituale, se potete.
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S.S. Dalai Lama: L’originazione dipendente

Sua Santità il Dalai Lama: Se indaghiamo in modo analitico, ci rendiamo conto che l'abituale netta distinzione che facciamo tra ‘io’ e gli ‘altri’ è un’esagerazione.

Sua Santità il Dalai Lama: Se indaghiamo in modo analitico, ci rendiamo conto che l'abituale netta distinzione che facciamo tra ‘io’ e gli ‘altri’ è un’esagerazione.

L’interdipendenza nasce quando una persona percepisce di essere vincolata ad altre per il conseguimento di un obiettivo (vantaggio) comune a tutto e a tutti.

Una riflessione di Sua Santità il Dalai Lama sulla stretta interrelazione che lega tutti gli esseri sulla Terra, tratta da Siddhi, periodico del buddhismo Mahayana e rivista dell’Istituto Lama Tzong Khapa di Pomaia.

Sua Santità il Dalai Lama

Nella vita quotidiana siamo impegnati in innumerevoli e svariate attività e riceviamo numerosissimi input sensoriali.

Il problema del fraintendimento, che naturalmente può essere più o meno grave, nasce quasi sempre dalla nostra tendenza a isolare particolari aspetti di un evento o di un’esperienza e a vederli come se ne costituissero la totalità. Continue reading »

5-6 Dalai Lama: Otto versi, Washington ’98

Sua Santità il Dalai Lama: Nel terzo capitolo dell’ “Ingresso nella Via di Mezzo” di Chandrakirti si trovano insegnamenti profondamente ispiratori ed efficaci sulla coltivazione di pazienza e tolleranza.

Sua Santità il Dalai Lama: Nel terzo capitolo dell’ “Ingresso nella Via di Mezzo” di Chandrakirti si trovano insegnamenti profondamente ispiratori ed efficaci sulla coltivazione di pazienza e tolleranza.

Insegnamenti di Sua Santità il XIV Dalai Lama

a Washington DC, USA, 8 novembre 1998

Tema degli Insegnamenti: gli Otto versi di trasformazione della mente

Trasformare la mente: Versi 5 e 6

Traduzione dall’inglese all’italiano della Dott.ssa Nicoletta Nardinocchi, revisione del Dott. Luciano Villa, per il beneficio di tutti gli esseri senzienti.

Trasformare la mente:

Quando altri per invidia mi maltratteranno,

mi insulteranno o faranno cose simili,

possa io accettare la sconfitta ed offrire loro la vittoria.

Sua Santità il XIV Dalai Lama

Il punto qui è che quando qualcuno vi provoca, magari senza una ragione o a torto, invece di reagire in modo negativo, come veri praticanti di altruismo dovreste essere in grado di essere tolleranti verso di loro. Dovreste restare imperturbati da tale trattamento. Continue reading »

Parigi 07.06.09 conferenza di S.S. il Dalai Lama

In occasione del Conferimento della Cittadinanza Onoraria da parte del sindaco di Parigi, Bertrand Delanoë, domenica 7 giugno 2009, di fronte ad oltre 8.000 persone che gremivano il Palais Omnisports di Paris Bercy, Sua Santità il Dalai Lama ha tenuto la Conferenza pubblica “Etica e Società”, che vi consigliamo d’ascoltare http://www.dalailama-paris2009.fr/ direttamente in inglese dalle toccanti parole di saggezza di Sua Santità il Dalai Lama, con l’affascinante traduzione in francese di Matthieu Richard (matthieuricard.org).

Appunti a cura di Luciano Villa, Graziella Romania ed Alessandro Tenzin Villa sangye7@gmail.com

Sua Santità il Dalai Lama

Desidero innanzitutto ringraziare il mio amico Robert Badinter, un paladino della giustizia, per la rettitudine e la forza della sua lotta per la giustizia.

Da quando abbiamo iniziato a conoscerci, il vostro sostegno, il vostro interesse non è mai mutato, e lo apprezzo molto. Non vi considero tanto dei sostenitori del Tibet, quanto di sostenitori della giustizia.

Innanzitutto, lasciatemi sedere in modo confortevole: a gambe incrociate nella postura di meditazione. Ma non preoccupatevi, non sto entrando in una sessione di meditazione silenziosa.

Sua Santità ride allegramente.

Ora, cari fratelli e sorelle, questo è il mio ultimo giorno del mio tour in Europa e mi sento molto onorato di parlare dinnanzi ad un gran consesso di persone, sopratutto francesi. Vi considero molto intelligenti, talvolta lo penso davvero, chiaramente non posso esserne proprio sicuro. È stata questa anche l’occasione per ritrovarmi con degli amici di vecchia data. Così, qualcuno di questi mi ha chiesto della mia salute ed intendo rispondergli.

Sono la stessa persona con lo stesso corpo, ma con un organo in meno: la cistifellea. Da molti anni era infarcita di calcoli, s’era ingrossata oltre tre volte il suo volume normale, s’era fatta pure purulenta, perciò gli specialisti m’hanno consigliato di toglierla, garantendomi che non ci sarebbero stati problemi. L’intervento, tuttavia, invece di durare i previsti 15 minuti, ha richiesto tre ore, ma alla fine, in cinque giorni sono completamente guarito. Voglio così garantire ai miei amici che le mie condizioni di salute sono proprio buone.

Sua Santità il Dalai Lama ride allegramente. Applausi.

L’IMPORTANZA D’AVER COLTIVATO LA COMPASSIONE IN TUTTA LA MIA VITA

Ringrazio moltissimo quei miei amici che si sono interessati della mia salute.

Ora, quando mi avete presentato, sono state menzionate tutta una serie di buone qualità, che tuttavia dubito proprio d’avere. Ma vi garantisco d’essere completamente sincero in quel che vi dico.

La crisi del 10 marzo dello scorso anno, la tragedia che ha colpito il Tibet con la brutale repressione da parte del governo cinese, mi ha riportato ad altri tragici giorni: quelli della rivolta di Lhasa del 10 marzo del 1959 che vide un gran spargimento di sangue. Il che mi ha fatto comprendere d’aver acquisito una certa calma, anche di fronte a queste tragedie, che ritengo derivi dalla pratica della compassione, mi ha permesso di generare una certa forza capace di far fronte a queste tragedie, il che mi fa ribadire l’importanza d’aver coltivato la compassione in tutta la mia vita.

Sua Santità il Dalai Lama

Sua Santità il Dalai Lama stringe la mano e saluta i partecipanti della conferenza

ETICA E SOCIETÀ

Veniamo al tema odierno: etica e società. La Francia e l’Europa rappresentano dei paesi altamente sviluppati con elevate disponibilità in fatto di beni economici e materiali, ma questa non è la garanzia d’aver raggiunto un benessere mentale. Talvolta possiamo vedere delle persone che non vivono agiatamente, ma che sembrano aver raggiunto una certa pace interiore. Viceversa, incontrando delle persone molto ricche, proprio dei miliardari, mi sono reso conto che soffrono di molta ansia e paura. Sono veramente infelici. Di conseguenza, i valori materiali mostrano dei limiti. Il benessere economico è importante, ma se affidiamo il benessere interiore ai valori materiali, ecco che cadiamo in errore. La disponibilità di mezzi materiali ci può offrire un certo piacere fisico, ma non mentale. Il comfort mentale non può derivare dal benessere economico, la pace mentale dipende essenzialmente da un’attitudine interiore. Molte persone, pur incontrando molti ostacoli, in base alle loro attitudini possono mantenere efficacemente una gran serenità: la pace mentale. Al contrario, ho visto coi miei occhi che chi non promuove queste attitudini interiori, pur circondato da molti amici e disponendo di molte risorse, si troverà insoddisfatto e povero interiormente. Si sentirà insomma molto infelice.

TUTTI ABBIAMO LE MEDESIME POTENZIALITÀ

La potenzialità dei valori interiori: noi tutti abbiamo le medesime potenzialità. Persino quando eravamo in grembo alla nostra madre, la sua pace mentale rappresentava un fattore essenziale per noi. Su questo punto esistono importanti evidenze scientifiche.

Una volta partoriti, la nostra vita è dipesa completamente dalla cura degli altri. A riguardo, le ricerche mediche attribuiscono ormai un’importanza determinante, sopratutto nei primi tempi di vita, al contatto fisico con la madre. Il che chiaramente spiega l’importanza dei fattori bi

ologici sulla nostra stabilità interiore, perché la nostra sopravvivenza da piccoli dipende completamente dalle cure degli altri. Anche certi animali, come i cani e certi uccelli, sono cresciuti, anzi, sono sopravvissuti, grazie alle cure di qualcuno.

Perciò, da parte della madre si sviluppa una gran energia derivante dall’enorme senso di responsabilità verso i suoi figli.

Applausi.

Sua Santità il Dalai Lama

UN EPISODIO IN AEREO

Vi racconto un episodio che mi è capitato su un lungo volo, una traversata aerea di nove ore circa. Seduti vicino a me c’era una famiglia composta dal padre, la madre e due figli: uno, già grandicello, più facile da gestire, mentre l’altro era proprio piccino e non era così semplice fargli trasco

rrere tutte quelle ore di traversata aerea. Dopo tre ore circa il papà s’era addormentato, mentre la mamma per tutta la durata del volo

s’era presa cura d’entrambi i figli, in particolare del piccolino, che, un po’ piangeva, un po’ girava qua e là, insomma: dava proprio da fare. Al mattino, si trattava d’un lungo volo notturno, gli occhi della madre erano rossi ed infarciti di profonde occhiaie: era ormai esausta.

Ebbene, il suo impegno non derivava da una convinzione religiosa, o da un imposizione di legge, ma dalla sua spontanea dedizione, dall’amore verso i suoi figli. Non si trattava d’un fattore di fede, ma d’un impulso puramente biologico. Si trattava d’un’immensa energia sprigionata dall’avvertire la responsabilità vero gli altri.

Dico sempre: ho una certa attitudine alla compassione, a prendermi cura degli altri. Quest’istinto, quest’attitudine mi deriva da mia madre. Tutti quanti voi che siete qui, penso che dobbiate la nostra vita alla mamma, al suo latte, alle sue cure, al suo amore.

Pertanto, penso che ciascuno di noi ha la potenzialità di mostrare cura, attenzione, affetto per gli altri.

Sua Santità il Dalai Lama

COSA SIGNIFICA ETICA?

Qualcuno ritiene che si debba basare sulla fede religiosa, ma non tutti condividono questo parere. L’etica corrisponde ad un azione mentale o fisica che porta beneficio agli altri. Viceversa, non appartiene all’etica qualsiasi azione che porta beneficio a sé stessi, ma che danneggia gli altri. No, questa non è etica. Me è etica anche qualsiasi azione che apporta benefici a sé stessi ed anche agli altri. Anche questa è etica. L’amorevole gentilezza, l’aiutare gli altri, nutrendo un senso di preoccupazione, di cura per gli altri: questa è etica.

Pure gli uccelli, per sopravvivere, devono dipendere completamente dalle cure della loro madre.

Ho citato quest’esempio per ribadire che esiste un tipo d’etica che non è affatto basato su precetti religiosi, nessuno pensa certo che gli uccelli siano mossi da una fede religiosa.

Neppure penso che quando eravamo molto piccoli potessimo nutrire una qualche fede religiosa. Nostra madre ci ha curato, cresciuto, dato tutto il suo amore solo perché ci voleva bene, per una semplice ragione biologica. Anzi, penso proprio che non avessimo affatto idea chi fosse quella persona che si prendeva cura di noi, che ci stringeva in braccio. Ci rendevamo solo conto che ci dava da mangiare, ci puliva, ci teneva al caldo, ci cullava, ci proteggeva. Per noi era la persona più cara. Poi abbiamo imparato a chiamarla mamma. Neppure è pensabile che a quell’età si possa avere una qualche cognizione religiosa. Tanto meno una qualche fede. Ma il seme dell’affetto, dell’attenzione, dell’amore era già germogliato.

Sua Santità il Dalai Lama

DUE TIPI D’ETICA, DUE TIPI DI SPIRITUALITÀ

Di conseguenza devono coesistere due tipi d’etica: una basata su credenze religiose, l’altra libera da queste, basata sul principio di dover compiere delle buone cose: sul principio della bontà.

Così, ugualmente possiamo riconoscere due tipi di spiritualità: l’uno dipendente dalla fede religiosa, l’altro del tutto scevro, dipendente da un desiderio profondo di fare del bene.

Perciò l’etica significa compiere azioni positive.

Ora parliamo della spiritualità: le azioni fisiche e verbali dipendono completamente dall’etica interiore. Quelli di cui abbiamo parlato fino ad ora costituiscono dei valori universali, che sono solito chiamare valori laici, in quanto non basati sulla religione. Usando il termine “laico”, non intendo affatto contrappormi alla religione o ai suoi valori, ma richiamarmi al significato della costituzione indiana, che fa appunto riferimento a valori laici e che rispetta tutte le religioni, senza alcuna discriminazione e che anzi rispetta pure i non credenti.

Ci sono dei miei amici, specialmente inglesi, amici mussulmani, che al termine “laico” attribuiscono un certo qual significato di contrapposizione alla religione. Altri amici non erano dello stesso parere e convenivano con me. Penso che, se esiste il pericolo di fraintendere in senso antireligioso il termine “laico”, è perché in certi periodi storici, come durante la Rivoluzione Francese o in quella Bolscevica, s’è creata una contrapposizione tra religione e laicismo, ma ritengo che, fondamentalmente, venivano allora senz’altro rifiutate le istituzioni religiose, non la religione in sé. Si trattava d’istituzioni detentrici d’ingiusti privilegi.

Sua Santità il Dalai Lama

IL MESSAGGIO DI TUTTE LE RELIGIONI

Ora, se consideriamo tutte le religioni, il messaggio che ne deriva consiste nell’invito a prendersi cura, all’attenzione, all’amore v

erso gli altri.

Ma ci sono istituzioni religiose che, usando il nome della religione per conquistare il potere ed ottenere ingiusti privilegi, acquistano un certo potere e, nel caso peggiore, quel potere lo usano per manipolare, per sfruttare gli altri. Quindi è capibile perché c’è stato un rigetto, anzi una rivolta, contro quelle istituzioni religiose. È stata la reazione ad un potere oppressivo.

Ma, se andiamo al messaggio espresso dalle varie religioni, troviamo sempre un messaggio d’amore e di compassione comune a tutti.

Quindi, quando parlo di laicismo, l’intendo del tutto libero da concetti religiosi. Mi riferisco perciò al senso comune, all’esperienza comune, al buon senso che sbocca nell’amore altruistico, nel buon cuore, in un senso di responsabilità globale: questa è l’etica laica! I cui vantaggi sull’intera persona, intesa come corpo e mente, sono confermati pure da evidenze scientifiche,

Applausi!

LA RABBIA E LA PAURA CI LOGORANO

Credo che lo svolgimento della vita quotidiana di qualsiasi individuo sia molto connesso all’etica. Pertanto, il nostro corpo innanzitutto apprezza moltissimo l’attenzione degli altri, quindi si modella all’etica, nel senso in cui m’esprimevo prima: tanta compassione esercita una ricaduta molto utile, molto positiva per il nostro corpo.

La continua rabbia ed aggressività vi porta a scontrarvi con molti ostacoli che, di conseguenza ingenerano paura. Insomma: ira, prepotenza, atteggiamento ostile e paura vanno di pari passo. Invece, il senso di fiducia, di sicurezza viene dall’atteggiamento aperto, compassionevole. Guardandoci attorno con la mente della compassione posso vedere in voi dei veri fratelli e sorelle. Lo stesso con gli animali. Certo, se veniamo aggrediti da dei cani rabbiosi è meglio scappar via, ma, con gli essei umani, la pratica della compassione porta automaticamente alla pace interiore. E non c’è più nulla da nascondere: tutto è chiaro. In questo modo possiamo sviluppare delle relazioni chiare e corrette: oneste. Da questa pratica ne deriva lo sviluppo di fiducia. Tutto ciò farà svanire l’aggressività e la paura.

Anzi, e la scienza lo conferma, la rabbia e la paura logorano, danneggiano il nostro apparato immunitario. Viceversa, un’attitudine aperta, l’amorevole gentilezza, la compassione, rinforzano il nostro sistema immunitario. Il che lo trovo in accordo con la mia esperienza. E ve lo po

sso affermare con tutta la convinzione.

Perciò, se volete star bene, godere d’una buona salute, dovete far più attenzione a potenziare le qualità interiori.

Sua Santità il Dalai Lama

LA VERA BELLEZZA NON È QUELLA ESTERIORE

Vi dico inoltre: voi che spendete moltissimo per cosmetici, specialmente le donne, ed in particolare quelle giovani, perché ci tenete moltissimo ad apparire belle, ricordate che la vera bellezza non è quella esteriore, ma è quella interiore, quella mentale.

Prendiamo poi il caso di due persone che si mettono insieme solo per attrazione fisica, senza conoscersi prima.

Se, dopo pochi giorni, o poche settimane, non appena capiranno la natura dell’altra persona, ne scorgeranno gli inevitabili difetti. Per cui, l’altra o l’altro non appariranno più tanto belli, avranno perso la loro apparenza. Allora sorgono i problemi.

Insomma, se la bellezza interiore s’accompagna a quella esteriore è il massimo. Se tuttavia dovesse mancare quella esteriore, non importa. Perché è quella interiore la più importante!

Perciò, specialmente alle signore o signorine che hanno molta cura per la propria bellezza, dico: per favore, abbiate molta cura della bellezza interiore. Così molte persone v’avvicineranno ed i ragazzi vi ammireranno ancor di più, ma è la bellezza interiore da curare con più attenzione, in

quanto è la più importante.

Applausi

Quindi, tutto ciò è per ribadire che l’etica riveste una gran utilità per il nostro benessere interiore e di conseguenza per la nostra salute.

SIAMO FATTI PER VIVERE CON GLI ALTRI

Ora, il tema della società umana. Siamo delle persone fatte per vivere con gli altri in gruppo, in società. Così come nell’esempio precedente, la nostra prosperità, il nostro benessere, la nostra felicità, in gran parte dipende dagli altri, dalla società. Da solo, nessuno potrebbe sopravvivere. La sua sopravvivenza dipende dal resto della comunità. Perciò la compassione e l’attaccamento sono affini, non la rabbia. Perciò, per stare bene assieme agli altri, la compassione è essenziale. Sopratutto, se desideriamo una società stabile, felice, abbiamo bisogno della compassione e della moralità. Perciò, insisto molto dicendo: è di fondamentale importanza sforzarci di costituire una società basata sulla compassione. Il che è essenziale. In q

uesto modo creiamo una società felice.

Sua Santità il Dalai Lama

COME PROMUOVERE I VALORI INTERIORI, LA COMPASSIONE?

In tre modi:

1- in rapporto alle religioni monoteistiche, che si richiamano al concetto del dio unico, non solo inconoscibile ma anche creatore, il che costituisce un’enorme stimolo ad applicare i valori interiori. Infatti, affermando che dio è infinita compassione, è infinito amore, i fedeli alimentano un magg

ior apprezzamento per l’amore e la compassione, il che è molto positivo.

2- Il secondo metodo è dato dalle concezioni non teistiche del Buddhismo e Giainismo, basate sulla legge di causalità del karma, per cui ad ogni azione intenzionale corrisponde un effetto. In base a questa concezione, danneggiando gli altri, ci procuriamo sofferenza, arrecando a noi stessi un’esperienza di dolore. Aiutando al contrario gli altri, ne ricaviamo un beneficio per il benefattore. Questa è in sintesi la legge di causalità, la cui proposta è appunto quella della via della compassione, che intende servire gli altri ed aiutarli in tutte le necessità.

3- Ora, la terza via è rappresentata dalla concezione laica. Ovviamente, tra gli oltre i sei miliardi di persone, ve n’è una buona parte, se non la maggioranza, ameno una gran parte, che non sono credenti, e dobbiamo esprimere dei modi per raggiungere questo numero altissimo di persone, per promuoverne i valori interiori. Questa è la terza via: quella dell’etica laica.

Sua Santità il Dalai Lama

Ovunque mi rechi, cerco sempre di portare l’accento sulla compassione, sull’importanza di promuovere questi valori laici per promuove

re la pace interiore, in rapporto a questa terza via.

DUE LIVELLI DI ETICA E COMPASSIONE

Possiamo ulteriormente distinguere due livelli nell’ambito della trattazione dei temi dell’etica e della compassione.

Un livello è dato da fattori biologici, orientato pure da altre attitudini ma contaminato dall’attaccamento. Talvolta può portare anche all’odio. Ma, in ogni caso è un livello limitato, perché si tratta della compassione indirizzata solo ai propri amici che mostrano un’attitudine positiva nei nostri riguardi. Il limite di questa compassione consiste proprio nel non poter essere estesa ai propri nemici.

Ora, quel che vogliamo raggiungere è la compassione infinita, universale, illimitata, senza macchia. Il primo tipo di compassione è del tutto basato sulle attitudini degli altri nei nostri confronti. Ora il discorso è cambiato, non indirizziamo più il nostro interesse sulle attitudini ma sulle persone.

Vi faccio un esempio. Amare sé stessi è molto importante. Nutrire autoconsiderazione ed autostima è molto importante al fine di coltivare la compassione.

Innanzitutto osserva te stesso, ama pure te stesso ma a patto d’estendere quindi quell’amore agli altri.

Odiare se stessi non permette in alcun modo di coltivare compassione.

L’importante è che quell’amore non rimanga indirizzato unicamente verso sé stessi, ma verso gli altri.

Amare sé stessi, ma in modo non esclusivo verso sé stessi. La ragione di questo comportamento sta nel fatto che la mia stessa natura mi spinge a desiderare una vita felice. Per mia stessa natura ho il desiderio di vincere la sofferenza. È la mia natura che mi spinge in tal senso. Perciò, sono spinto da due desideri: evitare la sofferenza e raggiungere la felicità. Proprio su quest’attitudine, devo prendermi cura di me stesso. Penso che l’amore verso sé stessi debba essere funzionale non a rispondere ad un attitudine, ad un atteggiamento, ma alla persona degli altri.

In questo modo possiamo orientarci verso gli altri esseri senzienti, in particolare gli umani, che hanno un desiderio innato di evitare la sofferenza e di conseguire la felicità. Inoltre ciascuno di noi ha gli stessi diritti, come me, di raggiungere la felicità e di evitare la sofferenza. Pensando in questo modo siete in grado di far sorgere un senso di attenzione, di cura, di preoccupazione per gli altri.

SVILUPPARE UN SENSO DI PREOCCUPAZIONE VERSO GLI ESSERI, NON AGLI ATTEGGIAMENTI

Ora, consideriamo tutto ciò in rapporto alle attitudini. Anche il vostro nemico manifesta la stessa vostra richiesta: evitare qualsiasi sofferenza e giungere alla felicità. Su queste basi, dunque, sviluppate un senso di preoccupazione orientato verso gli esseri, non agli atteggiamenti. Quindi, rispetto alle attitudini, sia positive che negative, considerate che sono espresse da degli esseri. Perciò, sulla base della considerazione che tutti quanti desiderano la felicità e rifuggono dalla sofferenza (e tutti abbiamo lo stesso diritto a raggiungere questi obiettivi), estenderò il mio amore e compassione verso gli esseri in generale, verso tutti gli esseri, e non più alle loro attitudini. Questa è una compassione pura, senza macchia. È una compassione maturata da un ragionamento, attraverso una certa familiarizzazione. Mentre la compassione basata su fattori biologici non necessita d’alcun ragionamento, di nessuna formazione. Semplicemente la compassione fondata su fattori biologici c’è! Esiste.

Utilizzate pure questa come base, ma fate un ragionamento concreto: guardate la realtà! Oggigiorno siamo in sei miliardi e più d’esseri umani. Il futuro di ciascuno dipende dal resto dei sei miliardi d’individui. Non è più come in passato. Allora, ogni paese, ogni continente era più o meno indipendente. Allora, gli interessi del singolo non erano poi tanto collegati a quelli degli altri, ma attualmente non è più così. L’economia, in particolare il riscaldamento globale, i problemi ecologici, hanno fatto sì che i confini nazionali perdessero la loro importanza. Questi sei miliardi di persone devono lavorare insieme: questa è la realtà. Perciò, in base a questo ragionamento, siate delle persone realistiche. A quel punto comprenderete l’importanza di m

anifestare la compassione, in modo infinito ed orientato verso gli esseri, non alle attitudini. Questo è un risultato che possiamo ottenere.

Così, quando dico “Un mondo compassionevole”, intendo sopratutto questo. Per raggiungerlo occorrono sforzi, occorre formazione.

Questo è il pensiero più importante e termino qui. Attendo domande.

Domanda: Come possiamo insegnare ai nostri figli l’essenza dei valori dell’etica?

RISPOSTA DI SUA SANTITÀ IL DALAI LAMA

Dico sempre che i genitori devono dare la massima cura, la massima dedizione ai propri figli, come pure le scuole: dall’asilo all’università. Certo, vanno insegnati i contenuti dovuti, ma sulla base d’una certa amorevole gentilezza. Gli insegnanti, inoltre, devono avvertire un senso di responsabilità verso gli studenti, comunicando dei valori che seguiranno per tutta la loro vita. Penso che sia inoltre possibile includere nel curriculum formativo qualche argomento inerente la compassione e la non violenza, il che è molto importante. Il concetto di non violenza porta automaticamente con sé quello del dialogo. Ogniqualvolta vediamo sorgere dei conflitti, pensiamo subito a come risolverli usando la forza.

Invece, con l’educazione appropriata, con la familiarizzazione, si può conseguire questo stato mentale, per cui , non appena scoppia un conflitto, viene spontaneo pensare a come risolverlo attraverso il dialogo.

Proprio per questo motivo, dico sempre che il secolo scorso è stato uno dei più importanti della storia dell’umanità, di sviluppo dell’umanità. Ma questo secolo dovrebbe essere il secolo della pratica del dialogo. Perciò questo concetto deve diventare particolarmente vivo nella nostra mente. Ad esempio: lo spirito contro la guerra, ora è molto forte. Non penso che fosse altrettanto ai tempi della Prima o della Seconda Guerra Mondiale. C’erano molti cittadini che probabilmente si rallegravano delle dichiarazioni di guerra d’una nazione verso l’altra. Ora è tutto diverso. Quando un governo muove guerra, i cittadini non restano inermi a guardare, fanno domande. Penso che il desiderio di pace sia diffuso ovunque: in Asia come in Africa. Ovunque. Questa è la realtà. Perciò, sulla base di queste considerazioni, penso che sia opportuno inserire nei programmi di studio degli argomenti a sostegno della promozione della pace e della non violenza, a loro volta basato sulla compassione.

Domanda: Come è bene gestire il senso di rimorso che lacera profondamente la persona?

RISPOSTA DI SUA SANTITÀ IL DALAI LAMA

I buddhisti devono essere permeati d’un profondo senso di trasformare la propria esistenza. Perciò, per un buddhista il rimorso, deve diventare un sentimento di trasformazione. Ad esempio, riconoscendo il proprio errore, determinandosi a non incorrevi ulteriormente. Nessuno è esente de errori. Sono gli elementi negativi della società che continuano a commettere gli stessi errori. Quello in cui non si deve cadere è lo scoraggiamento, la depressione.

Domanda: Qual’è la situazione dei negoziati con la Cina? Ci sono dei progressi?

RISPOSTA DI SUA SANTITÀ IL DALAI LAMA

Non è ora il momento di parlarne, la situazione è molto difficile e l’attitudine del governo cinese è estremamente ostile. Fin dall’anno scorso mi sono appellato alla comunità internazionale e vi voglio dire: “Andate in Tibet e guardate coi vostri occhi se la situazione è come la presentano i cinesi, che asseriscono che solo pochi facinorosi creano problemi, mentre tutti gli altri sono molto contenti. Dalle nostre informazioni, la gente è molto infelice, in quanto si trova sotto una costante e grave minaccia.

L’importante è che andiate là a vedere proprio coi vostri occhi, ma con la possibilità d’andare ovunque e di vedere tutto senza limiti.

Questo è importante per conoscere la realtà. Quindi se, come dicono i cinesi, va tutto bene, le nostre informazioni sono sbagliate

e la nostra lotta sarebbe basata su informazioni sbagliate. Allora dovremmo chiedere scusa al governo cinese. Se, viceversa le cose non vanno bene come si dice, allora il governo cinese dovrebbe scusarsi degli errori commessi nel passato. Altrimenti cadremmo nella prassi dei tanti regimi totalitari degli ultimi 50 – 60 anni. Perciò è importante che ci andiate osservando liberamente coi vostri occhi. Questo è l’unico modo.

Nel 1980 Hu Yaobang, un leader cinese coraggioso, veramente eccezionale, fece proprio così. Ammise gli errori fatti. Realizzò u

n approccio realistico.

Altrimenti questi

problemi non si risolveranno mai positivamente: né per i tibetani né per gli stessi cinesi. Dobbiamo trovare una soluzione a questi problemi. Il modo di risolverli con la forza genera ancor più problemi. Un tibetano che ho incontrato recentemente mi disse: “più la repressione cinese si fa aspra, più da parte dei tibetani si rafforza la determinazione a resistere”. Il che non fa altro che radicare sempre più il problema, sempre più. Nessuno poi sembra interessato a risolverlo. Ma occorre affrontare la realtà. Ed in base a ciò, gestire il problema.

Domanda: Ha parlato del contributo della madre nell’inspirare ai figli amore e compassione, ma cosa ci dice dell’apporto della figura paterna?

RISPOSTA DI SUA SANTITÀ IL DALAI LAMA

Penso che le donne, in rapporto a determinanti biologici, siano portate a dimostrare più sensibilità. Perciò, basta guardare ai cani, gatti, uccelli: il padre si compiace di sé stesso, non dimostrando tanto interesse per i piccoli, mentre la madre se ne prende cure, fintanto che anche il più piccolo diventa autosufficiente. Penso che, fondamentalmente, anche gli esseri umani siano così, ma, dal momento che possediamo una capacità intellettiva molto superiore, conservino un senso di moralità e di responsabilità proiettata al futuro, per cui i buoni genitori portano uguali responsabilità. Tuttavia, i fattori biologici hanno il loro peso. Se dovessi diventare padre, sarei un pessimo padre. Su questo non c’è dubbio.

Domanda: Mi dicono che il desiderio porta alla sofferenza, lo devo considerare proprio così?

RISPOSTA DI SUA SANTITÀ IL DALAI LAMA

L’infinita compassione necessita della pratica del distacco, perché l’attaccamento diventa un fattore di confondimento, un limite, un errore.

Generalmente il desiderio è un che di neutro: è possibile un desiderio sia positivo che negativo. Quest’ultimo è molto connesso all’attaccamento. È quello che negli insegnamenti buddhisti è generalmente definito come sfavorevole, negativo.

Ma, e sono senz’altro d’accordo, senza desiderio non avremmo alcuna energia per avanzare, per andare avanti. Senza il desiderio d’aiutare gli altri esseri senzienti e di raggiungere la Buddhità non potremmo compiere alcun passo in avanti. Questo è il desiderio positivo che va coltivato, ed è molto, molto importante. Non cadete in errore, non fate confusione!

Pure dell’ego, del senso d’un forte sé, possiamo riconoscerne due aspetti. Anche se maturate questo sentimento d’un desiderio positivo, necessitate d’un forte senso di sé, è un elemento fondamentale, altrimenti non potete fare nulla. Un forte senso del sé, in questi casi è molto, molto necessario.

Al contrario, un’attitudine egoistica estremamente autocentrante che porta a disinteressarsi degli altri, a non avere nessuna cura degli altri, anzi, addirittura a non nutrire alcuna esitazione a colpire gli altri, a sfruttare gli altri, quell’attitudine fortemente egoistica è sbagliata.

Persino della rabbia ve ne sono di due tipi: c’è la rabbia positiva e la rabbia negativa.

Perciò, nel mondo delle percezioni, dobbiamo far chiarezza sulle qualità delle emozioni. Queste generalmente sono connesse le une alle altre. Un’emozione negativa può essere connessa ad un’altra positiva, perciò esiste la possibilità di trasformare un’emozione negativa in un’altra positiva. Perciò, tutto ciò lo dobbiamo studiare e dobbiamo operare delle chiare distinzioni. Questo è importante.

Ora, domani torno in India e con voi rimangono tutti i vostri problemi. Perciò dovete meditare e gestire tutto ciò. Ricordate: quando vi trovate di fronte a qualsiasi problema, se avete maturato questa forza interiore, è molto più semplice gestire questi problemi ed in modo molto più efficace. Perciò dovete provare, dovete sperimentare. E, se trovate qualcosa di utile in quello che v’ho detto, intraprendete un’ulteriore familiarizzazione, approfonditene lo studio.

Grazie ed arrivederci.

2 Dalai Lama: Leh, Ladakh 2002

Sua Santità il Dalai Lama: "La natura della compassione è lo sviluppo delle qualità positive della mente".

Sua Santità il Dalai Lama: "La natura della compassione è lo sviluppo delle qualità positive della mente".

Insegnamenti di Sua Santità il XIV Dalai Lama a Choklamsar, vicino a Leh, la capitale del Ladakh, dal 16 al 18 agosto 2002. Commentario agli antichi testi di Atisha “La lampada del sentiero per l’illuminazione” https://www.sangye.it/altro/?p=81 e sulle “Trentasette pratiche del Bodhisattva” di Togmey Sangpo https://www.sangye.it/altro/?p=134.

Traduzione dal tibetano all’inglese del Ven. monaco Lakdhor. Appunti, traduzione dall’inglese ed editing del Dott. Luciano Villa e di Graziella Romania nell’ambito del Progetto “Free Dalai Lama’s Teachings” per il beneficio di tutti gli esseri senzienti.

Seconda parte del primo giorno.

Sua Santità il Dalai Lama

Essere intelligenti non equivale automaticamente a comportarsi bene!

Il punto principale per raggiungere la felicità è disciplinare la mente, attraverso il cammino della via del Bodhisattva: l’essere dotato d’una gran capacità di discriminazione. Pensiamo al Mahatma Gandhi. Scegliere la via del Bodhisattva significa sviluppare uno speciale senso di responsabilità, guidato da un profondo senso di disciplina etica, significa sviluppare un’intelligenza indirizzata a beneficiare gli altri. Continue reading »

Sua Santità il Dalai Lama Copenhagen 2009

Il 29 – 30 – 31 maggio 2009 Sua Santità il Dalai Lama ha conferito a Copenhagen dei meravigliosi insegnamenti sul “Commentario sulla Bodhicitta” di Nagarjuna e sugli “Stadi Intermedi di Meditazione” di Kamalashila e per l’occasione abbiamo composto queste pagine del nostro blog, come abbiamo già fatto in precedenza, che offriamo a tutti coloro che desiderano leggere e meditare sulle profonde parole di saggezza di Sua santità il Dalai Lama. Sua Santità sta facendo un tour mondiale in occasione del 50° anniversario del suo esilio a causa dell’occupazione cinese del Tibet e, nonostante le minacce di crisi diplomatica con la Cina, è stato ricevuto dal Primo Ministro Danese Lars Loekke Rasmussen nella sua residenza ufficiale di Marienborg Palace. Sua Santità è stato invitato nella capitale danese dall’Associazione Tibet Charity fondata dall’infaticabile e veramente fantastico Lakha Lama, un maestro davvero straordinario (che v’invitiamo ad andarlo a trovare almeno sul sito http://www.dalailama.dk/Lakha+Lama.1516.aspx), che venerdì 29 maggio, di fronte a diverse migliaia di persone in religioso silenzio, ha tenuto con Matthieu Ricard l’incontro pubblico “Consapevolezza come meditazione”.

Abbiamo provveduto in prima persona alla traduzione dall’inglese ed all’editing degli Insegnamenti e della Conferenza di Sua Santità nell’ambito del Progetto “Free Dalai Lama’s Teachings” finalizzato alla diffusione del Dharma attraverso i profondi e vasti insegnamenti di Sua Santità per il beneficio di tutti gli esseri senzienti. Per l’occasione, abbiamo avuto l’immenso piacere d’incontrare a tu per tu il Premio Nobel per la Pace che ci ha salutato con tanto affetto.

Luciano Villa, Alessandro Tenzin Villa e Graziella Romania

Copenhagen 30.05.09 Insegnamenti di S.S. il Dalai Lama, mattino

Sua Santità il Dalai Lama ha impartito buona parte dei suoi insegnamenti in inglese

Sua Santità il Dalai Lama ha impartito buona parte dei suoi insegnamenti in inglese

Sua Santità il Dalai Lama 30.05.09 mattino.

Appunti, traduzione dall’inglese ed editing del Dott. Luciano Villa, dell’Ing. Alessandro Tenzin Villa e di Graziella Romania nell’ambito del Progetto “Free Dalai Lama’s Teachings” per il beneficio di tutti gli esseri senzienti.

Sua Santità il Dalai Lama

Volentieri sono tornato qui da tutti voi a Copenhagen.

Nonostante i miei 73 anni, mi sento bene come l’ultima volta che ci siamo visti, anche se è passato del tempo.

Tuttavia un pezzetto del mio corpo non c’è più. Vedete che non si cambia solo poco per volta, impercettibilmente, ma capita d’avere anche un organo in meno. È la cistifellea che mi manca. Lo scorso anno accusavo dei disturbi addominali, perciò i medici mi sottoposero a degli esami da cui scaturì che avevo la cistifellea infiammata e con dei calcoli, per cui era meglio toglierla. Così, lo scorso anno, nel mese d’ottobre, mi ricoverai in ospedale a Mumbai in India, dove mi operarono di colecistectomia, una piccola operazione chirurgica di rimozione appunto della cistifellea. Continue reading »

Copenhagen 30.05.09 Insegnamenti di S.S. il Dalai Lama, pomeriggio

Sua Santità il Dalai Lama saluta gli oltre 4.000 partecipanti ai suoi insegnamenti di Copenhagen 2009 Sua Santità il Dalai Lama saluta gli oltre 4.000 partecipanti ai suoi insegnamenti di Copenhagen 2009

Appunti, traduzione dall’inglese ed editing del Dott. Luciano Villa, dell’Ing. Alessandro Tenzin Villa e di Graziella Romania nell’ambito del Progetto “Free Dalai Lama’s Teachings” per il beneficio di tutti gli esseri senzienti.

Sua Santità il Dalai Lama

Ora, incamminiamoci alla realizzazione, innanzitutto della Bodhicitta dell’aspirazione, quella legata alla verità convenzionale, caratterizzata dalla produzione dipendente dei fenomeni, per intraprendere subito il cammino della Bodhicitta ultima, quella che ci libera dalle concezioni errate, che ci porta a comprendere la natura ultima delle cose, alla vera percezione della realtà ultima. Solo quando la si conosce si comprende quanto grandi siano queste concezioni errate e come eliminarle. Il Bodhisattva che ha conseguito lo stato di Buddhità, d’unione di metodo e saggezza, vede la realtà ultima, ha realizzato la mancanza del sé sia della persona sia dei fenomeni. – …

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Copenhagen 31.05.09 Insegnamenti di S.S. il Dalai Lama, mattino

Sua Santità il Dalai Lama a Copenhagen nel 1973

Appunti, traduzione dall’inglese ed editing del Dott. Luciano Villa, dell’Ing. Alessandro Tenzin Villa e di Graziella Romania nell’ambito del Progetto “Free Dalai Lama’s Teachings” per il beneficio di tutti gli esseri senzienti.

Risposta di Sua Santità il Dalai Lama

Quando si arriva ad un alto livello, il praticante emergerà per poi raggiungere la libertà. Parliamo di Moksha, la liberazione salvifica dalle emozioni distruttive e penso che, a quel punto, si potrà godere delle propria libertà. Come in una società democratica, è per la libertà di parola. Voi, in quanto società libera, effettivamente usufruite della vostra libertà. Non è purtroppo così in molti paesi, tra cui la Birmania.

In proposito, la storia della privazione della libertà di Aun San Su Ky è molto triste. Ella è una donna veramente coraggiosa come suo padre, un gran combattente per la libertà.

Domanda: Qual è lo scopo della filosofia e della meditazione.

Risposta di Sua Santità il Dalai Lama – …

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Copenhagen 31.05.09 conferenza di S.S. il Dalai Lama

Conferenza Pubblica di Sua Santità il Dalai Lama 31.06.09 ore 14,00.

Appunti, traduzione dall’inglese ed editing del Dott. Luciano Villa, dell’Ing. Alessandro Tenzin Villa e di Graziella Romania nell’ambito del Progetto “Free Dalai Lama’s Teachings” per il beneficio di tutti gli esseri senzienti.

Sua Santità il Dalai Lama

Consentitemi di iniziare con una preghiera tibetana: “Possano tutti gli esseri senzienti trovare la pace…”. Fate attenzione, noi non preghiamo, aggiungendo: “ad eccezione dei Cinesi”. Così sono compresi tutti gli esseri senzienti, senza esclusione.
Desidero ringraziare gli organizzatori, Rinpoche ed anche tutte le persone che hanno una sensibile motivazione, ed anche il pubblico, tutti voi che siete venuti qui oggi, di domenica, la giornata tradizionalmente dedicata al tempo libero, alle vostre vacanze. Invece di godervi il vostro giorno di festa, siete venuti qui per ascoltare il mio pensiero, e lo apprezzo. A volte il pubblico o le persone che vengono a vedermi sono spinti da grandi aspettative, il che è che sbagliato.

Non ho niente di speciale da offrire. Le persone che vengono a vedermi perché credono che il Dalai Lama ha poteri miracolosi si sbagliano, è un’aspettativa che non ha senso. Se avessi dei poteri speciali, in primo luogo dovrei realizzarli su di me. Ma di recente ho pure avuto bisogno di ricoverarmi in ospedale.

Il mio scopo principale è di beneficiare gli esseri senzienti. Un solo essere umano, senza gli altri, non può che restare semplicemente una persona sola, non è possibile ottenere un senso di sicurezza senza gli altri. – …

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S.S. Dalai Lama: compassione e vacuità.


Sua Santità il Dalai Lama

Sua Santità il Dalai Lama

Sua Santità il Dalai Lama: i due pilastri del Buddhismo, compassione e vacuità.

La compassione è un qualcosa di simile a un sentimento di altruismo, un senso di preoccupazione per le difficoltà e per il dolore degli altri. Non solo la famiglia e gli amici, ma tutte le altre persone, anche i nemici. Ora, se analizziamo veramente le nostre emozioni, diventa chiara una cosa: se pensiamo solo a noi stessi, se dimentichiamo gli altri, allora la nostra mente occupa un’area molto piccola. Dentro questa piccola area, anche un problema minuscolo appare molto grande. Nel momento in cui ci preoccupiamo per gli altri, capiamo che anche loro, proprio come noi, vogliono la felicità, vogliono l’appagamento. Quando si ha questosenso di preoccupazione, la mente automaticamente si espande. A questo punto, i problemi personali, anche grandi, non saranno più così importanti. Il risultato? Un grande aumento della pace della mente. Perciò, se pensiamo solo a noi stessi, solo alla nostra felicità personale, il risultato è, di fatto, meno felicità. Saremo più ansiosi, avremo più paura”. Continue reading »

S. S. Dalai Lama: Consapevolezza e meditazione sull’impermanenza

Sua Santità il Dalai Lama: “Lama Tzong Khapa dice che quando la nostra contemplazione dell’impermanenza diviene molto ferma e stabile, tutto ciò in cui ci imbattiamo ci insegnerà l’impermanenza”.

Sua Santità il Dalai Lama: “Lama Tzong Khapa dice che quando la nostra contemplazione dell’impermanenza diviene molto ferma e stabile, tutto ciò in cui ci imbattiamo ci insegnerà l’impermanenza”.

Sua Santità il Dalai Lama: Consapevolezza e meditazione sull’impermanenza

Durante gli anni della mia vita ho incontrato così tante persone. Esse ora sono soltanto oggetti della mia memoria. Oggigiorno incontro molte più persone nuove. E’ come assistere a un dramma; dopo aver recitato la loro parte, esse cambiano costume e riappaiono. Se passiamo le nostre brevi vite sotto l’influenza del desiderio e dell’odio, se per il bene di quelle nostre brevi vite accresciamo le nostre illusioni, il danno che faremo sarà di ben lunga durata, poiché distruggerà le nostre prospettive di ottenere la felicità ultima.

Lama Tzong Khapa dice che quando la nostra contemplazione dell’impermanenza diviene molto ferma e stabile, tutto ciò in cui ci imbattiamo ci insegnerà l’impermanenza.
Egli dice che il processo dell’approssimarsi alla morte inizia subito al momento del concepimento e che quando siamo vivi, le nostre vite sono costantemente tormentate dalla malattia e dall’invecchiamento. Mentre siamo sani e vivi, non dovremmo farci sedurre dall’idea che non moriremo. Non dovremmo provare un’immemore felicità quando stiamo bene; è meglio essere preparati Continue reading »

S.S. il Dalai Lama: Interdipendenza

Sua Santità il Dalai Lama: “Quando ci si troverà di fronte ad una situazione in cui si genera compassione, invece di acquisire maggior distacco dall’oggetto di tale sentimento, il coinvolgimento sarà più profondo e pieno”.

Sua Santità il Dalai Lama: “Quando ci si troverà di fronte ad una situazione in cui si genera compassione, invece di acquisire maggior distacco dall’oggetto di tale sentimento, il coinvolgimento sarà più profondo e pieno”.

Sua Santità Tenzin Ghiatzo XIV Dalai Lama del Tibet: Interdipendenza

In una discussione intorno all’interdipendenza, l’interconnessione e la natura della realtà, la prima domanda è: cosa è il tempo?

Si può identificare il tempo come una qualche sorta di entità indipendente.
Ma, generalmente parlando, ci sono realtà materiali esterne e sentimenti o esperienze interne.
Se ci si volge alle cose esterne, generalmente c’è un passato, un presente e un futuro.
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S. S. Dalai Lama: Il significato di Om Mani Pedme Hum

Il mantra Om Mani Padme Hum scritto in diversi colori su una roccia fuori dal Potala in Tibet, le lettere rosse sulla destra sono un altro mantra.

Il mantra Om Mani Padme Hum scritto in diversi colori su una roccia fuori dal Potala in Tibet, le lettere rosse sulla destra sono un altro mantra.

Insegnamento di Sua Santità il Dalai Lama sul significato del mantra OM MANI PEDME HUM

È molto positivo recitare il mantra OM MANI PEDME HUM, ma, mentre lo fate, dovreste pensare al suo significato, perché il significato delle sei sillabe è grande e vasto.

La prima, OM, è composta da tre lettere, A U, M.

Queste simbolizzano il corpo, la parola e la mente impuri del praticante; sono anche il simbolo di corpo, parola e mente puri e splendenti di un Buddha.

Il mantra Om Mani Pedme Hum in tibetano.

Il mantra Om Mani Pedme Hum in tibetano.

Possono il corpo, la parola e la mente impuri essere trasformati in puri corpo, parola e mente, o sono del tutto separati? Tutti i Buddha sono degli esseri che erano come noi e che, in dipendenza al sentiero, sono diventati illuminati; Continue reading »

Insegnamenti di S. S. il Dalai Lama al Kalachakra di Amravati 08.01.06

Sua Santità il Dalai Lama: “Finché si è tibetani e si mangia tzampa (il classico cibo tibetano fatto di farina d’orzo tostata) si ha la responsabilità di tener viva la questione tibetana. Levate pure in alto le bandiere del Tibet e mantenete alta la vostra dignità di tibetani, mantenendo così in alto la religione Buddhista”.

Sua Santità il Dalai Lama: “Finché si è tibetani e si mangia tzampa (il classico cibo tibetano fatto di farina d’orzo tostata) si ha la responsabilità di tener viva la questione tibetana. Levate pure in alto le bandiere del Tibet e mantenete alta la vostra dignità di tibetani, mantenendo così in alto la religione Buddhista”.

Sua Santità il Dalai Lama

Alcuni di voi sono venuti da lontano ed hanno sostenuto grandi difficoltà per giungere fin qui. Per molti di voi questa sarà la prima ed ultima volta che avranno la possibilità d’ascoltare dei miei insegnamenti di questo tipo. Mi riferisco, in particolare a coloro che vengono dal Tibet e dalle regioni Cinesi. So, infatti, che è molto difficile riuscire a superare i confini con la Cina. Alcuni sono nuovi agli insegnamenti di Dharma. A costoro dico: ascoltate! Questo consiglio non vale solo per chi è nuovo a queste cose! Tuttavia, chi li sa già può riposarsi, ma senza russare troppo forte!

Finché si è tibetani e si mangia tzampa (il classico cibo tibetano fatto di farina d’orzo tostata) si ha la responsabilità di mantenere alto l’obiettivo della questione tibetana. Levate pure in alto le bandiere del Tibet e mantenete alta la vostra dignità di tibetani, mantenendo così alta la religione Buddhista. Se avete del tempo libero vorrei cogliere l’opportunità di parlare specificatamente a questi nuovi tibetani.

Sua Santità il Dalai Lama

Durante questi insegnamenti preliminari, come pure durante l’iniziazione, visto che occupano solo una sessione al giorno, vi chiedo di non disperdervi nelle rimanenti ore della giornata. Non disperdete né le vostre energie, né tantomeno la vostra mente. Da parte mia ho già trascorso buona parte della mia vita come leader del popolo tibetano. Da anni il Governo Tibetano in esilio è impegnato a stabilire ed a gestire i campi profughi ed a fondare nuovi monasteri in India. Negli ultimi anni sono stati intensificati gli sforzi per insediare un effettivo governo democratico in esilio. Ritengo molto importante render noto, specialmente ai Tibetani provenienti dal Tibet, questa configurazione democratica del Parlamento e del Governo Tibetano e dell’intera Amministrazione Tibetana in esilio. Voi Tibetani che siete giunti fin qui, siete i rappresentanti del Tibet, ed in quanto tali avete il dovere di conoscere l’organizzazione del Governo Tibetano in esilio, caratterizzato da un’impostazione laica, espressione d’un sincretismo e d’unione ideale di tutte le fedi del mondo.

Sua Santità il Dalai Lama

Voglio dare il benvenuto a tutti, in particolare a chi, tibetano o cinese, non ha mai avuto l’opportunità di ricevere l’Iniziazione del Kalachakra. È importante comprendere il motivo e gli scopi per cui ci riuniamo qui, perché non è detto che tutti l’abbiano ben chiaro. Durante gli incontri passati con le autorità cinesi i temi non erano chiari per cui i colloqui si sono prestati ad equivochi e non si sono fatti progressi. Considerate che la mia posizione è di totale separazione dei poteri spirituali da quelli politici in capo al Dalai Lama.

Pensate che gli insegnamenti che state per ricevere sono stati trasmessi 2.000 anni fa dallo stesso Buddha Sakyamuni e con lo stesso impegno vengono conferiti ora. Nonostante

decine di migliaia di tibetani al Kalachakra di Amravati India 2006

decine di migliaia di tibetani al Kalachakra di Amravati India 2006

periodi oscuri, la dottrina del Dharma è riuscita a preservarsi fino ad ora.

Sua Santità il Dalai Lama

La dottrina del Buddha si fonda sulle Quattro Nobili Verità. La prima, dukka o sofferenza, parte dalla comprensione che tutti gli esseri senzienti sono accumunati nella cognizione del sé, e provano sensazioni piacevoli o spiacevoli da cui sviluppano le diverse reazioni mentali d’attaccamento o d’avversione. Perciò, ogni essere senziente, e non solo gli esseri umani (ma anche i topi e gli insetti) vive nel desiderio di sfuggire alla sofferenza e di raggiungere la felicità. Anche i topi nutrono spontaneamente il desiderio di rifuggire dal dolore. Fintantoché si prova sofferenza, si sperimenta l’attitudine a sfuggirne. Tutti gli esseri desiderano rifuggire dalla sofferenza, in quanto condizione non desiderata, e tendono ad emergere in uno stato di duratura beatitudine.

Nell’esposizione delle Quattro Nobili Verità, le prime due sono esposte in un rapporto di causa – effetto. La causa è l’origine della sofferenza mentre l’effetto ne è il risultato o lo stato di sofferenza stessa. Quando si comprendono le Quattro Nobili Verità come l’esposizione fondamentale del metodo che porta all’eliminazione della sofferenza, alla sua radice, allora sorge la vera devozione verso il suo autore: il Buddha. Se comprendiamo la correlazione di causa ed effetto tra la sofferenza e le sue cause, realizziamo l’essenza della sofferenza stessa.

Sua Santità il Dalai Lama

I Buddhisti non sono invitati a praticare la mera via della devozione al Buddha attraverso la preghiera, quanto a praticare un metodo che li faccia uscire dalla sofferenza, proprio perché la felicità non è priva di cause e, perché la si possa conseguire, occorre coltivarne le specifiche cause. Tutti quanti siamo soggetti al mutamento, di conseguenza proviamo sia sensazioni di felicità che di sofferenza, entrambe correlate alle loro specifiche cause. Non esiste un risultato che non sia correlato alle cause che l’ha prodotto. Quando analizziamo una qualsiasi esperienza di sofferenza, il che risulta particolarmente chiaro nella mente d’un meditatore, giungiamo a riconoscere che, solo rimuovendo le cause che l’hanno prodotta, potremo godere d’uno stato di benessere mentale ed in tal modo percorrere la strada verso la felicità.

Sua Santità il Dalai Lama

Molte tradizioni filosofiche del passato postulano l’esistenza d’un principio fondamentale alla base d’ogni fenomeno, il quale veniva identificato nella natura. Viceversa la scienza ora ci dice che qualsiasi evento psicofisico della persona dipende dalle sensazioni provate da quell’individuo, perché qualsiasi evento produce un effetto sull’organismo. Ciascuna parte del nostro corpo reagisce in modo specifico agli agenti aggressivi, cooperando in tal modo all’eliminazione della minaccia.

L’antica Scuola filosofica indiana Samkya riteneva all’origine del tutto un’entità caratterizzata dalla natura del sorgere e del cessare, un principio generale da cui scaturisce il sorgere dei fenomeni, da cui si ritiene che sia sorta d’idea di un dio od entità divina

Il gruppo del Centro Sangye impugna l'erba kusha al Kalachakra di Amravati

Il gruppo del Centro Sangye impugna l'erba kusha al Kalachakra di Amravati

Per la scienza, qualsiasi emozione è veicolata da trasmettitori neurochimici, quindi qualsiasi sentimento potrebbe essere ricondotto ad un certo mediatore chimico celebrale. Se si dovesse trovare il modo d’isolare gli elementi che producono gli stadi negativi della mente, allora non ci sarebbe bisogno della meditazione.

Le aree cerebrali sono tutte ampiamente interconnesse e tra loro mutuamente cooperanti. Le funzioni d’una porzione cerebrale compromessa possono essere vicariate da altre zone che cercano di sopperire a quella lacuna. Perciò le emozioni specifiche sembrano emergere dalla interconnessione tra varie zone e non da un punto specifico. Non esiste un punto del sistema nervoso centrale deputalo ad elaborare le emozioni negative, ma è l’insieme di più centri cerebrali a farlo.

Sua Santità il Dalai Lama

Certe correnti filosofiche considerano l’esistenza d’un sé in generale, permanente, assoluto, capace d’originare l’aspetto fondamentale di ciò che esiste.

Viceversa per il Buddhismo, la mancanza d’esistenza intrinseca, d’un sé indipendente, intrinsecamente esistente, è ciò che accomuna tutti gli esseri. Per il Buddhismo la persona è priva d’un sé indipendente, autosufficiente. Nelle scuole avanzate si parla appunto di mancanza d’esistenza intrinseca: la persona è priva d’un sé indipendente, autosufficiente, permanente. Viceversa è composta da parti.

Sua Santità il Dalai Lama

In queste scuole si parla infatti di sorgere dipendente: un processo d’interrelazione dipendente nell’affermarsi dei fenomeni che sorgono da cause. Perciò non sono e non possono essere indipendenti ed in quanto tali sono contraddistinti dalla natura della transitorietà. Chiaramente, nell’ambito d’una condotta etica, dobbiamo inserire la visione del sorgere dipendente nel contesto d’un comportamento non violento, nella consapevolezza che i fenomeni sono condizionati dal mutare delle loro condizioni. Se la dottrina del Buddha dipende dalla pratica, possiamo affermare che dipende essenzialmente dalla comprensione profonda della non violenza, la cui attuazione è realizzata dalla unione di compassione e saggezza. La compassione è il metodo che permette di intervenire affinché tutti gli esseri siano separati dal dolore e dalla sofferenza.

La comprensione del sorgere dipendente significa chiaramente sviluppare un’attitudine alla non violenza. Realizzare il sorgere dipendente equivale infatti a praticare la compassione. Nella visione del sorgere dipendente troviamo che quanto più danneggiamo gli altri, tanto più danneggiamo noi stessi. Ecco la spiegazione razionale per cui dobbiamo generare amore e compassione. Nel momento in cui, intenzionalmente o meno, siamo ostili verso gli altri, facciamo in modo di trasferire la nostra aggressività sugli altri, dal momento che chi recepisce la nostra ostilità non può che reagire negativamente.

Sua Santità il Dalai Lama

È molto importante, inoltre, porsi nel contesto sociale in cui si trova il nostro interlocutore, tentando di comprendere in base alla considerazione che vuole tutti gli esseri legati tra di loro in un rapporto d’interdipendenza. Quando, ad esempio, un individuo sfrutta gli altri grazie al suo potere sociale o politico, finché manterrà la propria posizione di privilegio potrà dirsi fortunato, ma quando la situazione inevitabilmente muterà, dovrà sperimentare il disagio e la sofferenza inferta agli altri.

Dobbiamo considerare ogni fenomeno, ogni essere, ogni persona, proprio in rapporto alla legge del sorgere dipendente, come in rapporto con gli altri, quindi connesso agli altri da un sottile legame che lo unisce. Quindi, tutti dipendono da tutti, in quanto ciascuno di noi dipende dagli altri, pure chi s’è ritirato in clausura, altrimenti non avrebbe di che mangiare! Anche lo sviluppo dell’amore e della compassione dipendono dagli altri. Perciò la nostra vita risulta strettamente correlata agli altri. Perciò generiamo un certo senso di rispetto, d’empatia per gli altri. Occorre conoscere le cause che producono il benessere o la felicità e viceversa quelli che producono la sofferenza.

La dottrina del Buddha fa comprendere la realtà ed è realistica, in quanto enuncia un comportamento fisico e verbale congruo rispetto alle cose: il comportamento più congegnale

decine di migliaia di monaci tibetani al Kalachakra di Amravati India 2006

decine di migliaia di monaci tibetani al Kalachakra di Amravati India 2006

d’adottarsi.

Sua Santità il Dalai Lama

Ora, che possiamo comprendere in modo più dettagliato la correlazione di causa – effetto, troviamo il realismo della veridicità e della pratica della dottrina del Buddha. Da questa introduzione dobbiamo uscire avendo ben chiaro che da ogni oggetto o meglio da ogni azione, ne scaturisce un effetto che influisce negativamente o positivamente su quella successiva. Perciò la motivazione del vostro ascolto dev’essere improntata alla massima obiettività e costruttività, in modo positivo, virtuoso e privo di qualsiasi vena d’arroganza. Mai per asserire, con una punta d’orgoglio, d’essere stati in un luogo importante come Amravati. La vostra motivazione dev’essere quella d’ascoltare gli insegnamenti per sradicare in voi le attitudini negative. Una volta annullati i difetti mentali, allora potrete dedicarvi ad ottenere l’onniscenza, per aiutare tutti gli esseri a conseguire quello stesso stato, maturando l’attitudine al corretto rifugio.

Sua Santità il Dalai Lama

Per  percorrere questa strada dobbiamo conoscere le qualità del Buddha, del Dharma e del Sangha. Il Buddha deve possedere delle qualità peculiari in quanto è scelto come oggetto del rifugio, in quanto detiene la caratteristica di uscire, evadere dall’esistenza ciclica ed è inoltre capace d’indicare la strada affinché gli esseri possano uscire dal samsara. Non basta: come il maestro deve detenere delle caratteristiche peculiari, anche gli allievi devono possedere delle peculiarità specifiche, tali da poter apprezzare gli aspetti del maestro tesi al nostro sviluppo interiore. E’ inoltre fondamentale non essere pervasi da un atteggiamento discriminatorio, che ci porta a sentirci assurdamente superiori. Chiediamoci e verifichiamo se il Buddha detiene veramente queste qualità a noi più congegnali. Più approfondiamo l’analisi e più aumenta la stima per le parole del Buddha, fino a provare un sentimento di vera e propria devozione.

Sua Santità il Dalai Lama

L’entità principale di rifugio è principalmente il Dharma, perché è attraverso la meditazione acquisita tramite l’applicazione sul Dharma che possiamo rimuovere la sofferenza e le sue cause. La comprensione del sorgere dipendente ci conduce a generare la presa di rifugio nei Tre Gioielli. La comprensione del sorgere dipendente porta a realizzare autenticamente i tre oggetti di Rifugio. Generiamo l’aspirazione d’ottenere la mente d’illuminazione per realizzare non il proprio relativo benessere, ma quello più vasto, più ampio, immenso, che abbraccia tutti gli esseri senzienti, indiscriminatamente, senza distinzione alcuna. Il che sortisce l’effetto d’elevarci ad una pratica superiore. Naturalmente l’attività che è finalizzata al nirvana personale è comunque corretta, tuttavia, ….

Appunti a cura di LucianoVilla, Graziella Romania ed Alessandro Tenzin Villa

Cos’è il Kalachakra?

Mentre insegnava la Prajnaparamita sul picco dell’Avvoltoio, il Buddha Sakyamuni manifestò un’emanazione allo stupa di Shri DhanyaKataka o Paldern Drepung (ad Amaravati), nell’India meridionale, ed all’età di 81 anni (881 a.C.) nella luna piena del terzo mese dell’anno del Dragone di Metallo, rivelò qui il Kalachakratantra su richiesta di Sucandra (tib. Dawa Sangpo), il re di Shambala, davanti ad una vasta assemblea di Bodhisattva, Daka, Dakini, Deva, Naga ecc. Gli insegnamenti del Kalachakra sono perciò fatti risalire al Buddha stesso quando fece girare la ruota del Dharma, non una ma tre volte, comunicando verità sempre più profonde. Proprio qui nel grande santuario di Dhanya Kataka, nell’India meridionale, il Buddha rivelò il terzo ciclo di insegnamenti, i più esoterici, che furono codificati nei testi tantrici, il fondamento del Vajrayana, il Veicolo del Diamante. Questo immenso insegnamento tantrico contiene informazioni sullo stato naturale dell’Universo, sugli esseri che lo abitano, specialmente sugli influssi planetari o cosmologici e sulle quattro ere. In tale occasione Sucandra, il re del mitico regno di Shambhala (ovvero il mitico Shangri La), una volta ricevuto il Kalachakratantra, “Il tantra della ruota del tempo”, se ne fece depositario, scrivendo un commentario in 60.000 versi. I Re Sacerdoti di Shambhala custodirono e tramandarono la dottrina del Kalachakra ed i suoi testi, che scomparirono in seguito alle devastazioni dei mussulmani. Il grande santo indiano Naropa (956-1040 d.C.) continuò la tradizione in Tibet, che dura tuttora”.

E’ il 30° Kalachakra conferito da Sua Santità il Dalai Lama, che diede la sua prima iniziazione del Kalachakra nel 1954 al Norbulingka a Lhasa, la capitale del Tibet. Si tratta quindi di partecipare ad un evento d’immensa purificazione e di ricevere grandissime energie positive per svilupparle internamente sulla base della propria motivazione, grazie anche al fatto di poter entrare direttamente in contatto con i fondamenti della cultura tibetana. E’ l’appuntamento al quale non si può non incontrare tutti i più grandi maestri del buddhismo tibetano, migliaia di esuli dal Tibet.  – … Continue reading »

1-Insegnamenti di S. S. il Dalai Lama ad Amburgo sui 400 Versi di Aryadeva


Sua Santità il Dalai Lama: “Tutto ciò che appare alla nostra mente è minato da un’incongruenza tra come i fenomeni si presentano e come realmente sono: tra la realtà convenzionale e quella ultima”.
Sua Santità il Dalai Lama: “Tutto ciò che appare alla nostra mente è minato da un’incongruenza tra come i fenomeni si presentano e come realmente sono: tra la realtà convenzionale e quella ultima”.

Insegnamenti di Sua Santità il Dalai Lama ad Amburgo dal 23 al 27 luglio 2007 sui Quattrocento Versi di Aryadeva. Buddhismo: una Filosofia ed una Pratica.

Appunti, traduzione dall’inglese ed editing del Dott. Luciano Villa, dell’Ing. Alessandro Tenzin Villa e di Graziella Romania nell’ambito del Progetto “Free Dalai Lama’s Teachings” per il beneficio di tutti gli esseri senzienti.

23.07.07 – Sua Santità il Dalai Lama

L’insegnamento odierno, come di consueto, è stato preceduto dalla recitazione del Sutra del Cuore in lingua Pali, la più antica, antecedente pure al Sanscrito, in cu

Sua Santità il Dalai Lama: “Cosa ostruisce la capacità di conoscere la visione convenzionale ed ultima dei fenomeni, in modo che non esista una discrepanza tra il modo in cui appaiono ed in cui effettivamente esistono? ”.
Sua Santità il Dalai Lama: “Cosa ostruisce la capacità di conoscere la visione convenzionale ed ultima dei fenomeni, in modo che non esista una discrepanza tra il modo in cui appaiono ed in cui effettivamente esistono? ”.

furono trasmessi i primi testi del Buddha. In base alla mia pratica quotidiana, considero questo testo estremamente rilevante. Sua Santità il Dalai Lama: “Ogniqualvolta mi trovo in occidente a conferire insegnamenti, trovo opportuno chiarire che la scelta migliore è di seguire la tradizione religiosa in cui si è nati e cresciuti”.

Il Buddhadarma è diventato una delle più importanti tradizioni religiose asiatiche e, pure in occidente, si osserva un crescente interesse verso la dottrina del Buddha.

Ogni qualvolta mi trovo in occidente a conferire insegnamenti, trovo opportuno chiarire che la scelta migliore è di seguire la tradizione religiosa in cui si è nati e cresciuti. In ogni caso, è opportuno seguire una sola via spirituale. In questo modo sarà molto più difficile cadere in confusione. Insomma, chi condivide la concezione d’un dio creatore, e si trova bene in quel senso, è bene che rimanga di quell’idea.

In questo periodo storico ci rendiamo conto più che mai che il mondo è piccolo, che ciò che accade sulla terra è il frutto d’una realtà interconnessa e che le azioni dell’umanità sono perciò sempre più interdipendenti. Perciò, diventa particolarmente rilevante che le religioni dialoghino tra di loro, sviluppando vera armonia e rispetto. Dobbiamo portare rispetto alle religioni perché hanno sempre beneficiato l’umanità.

Sua Santità il Dalai Lama: “Cosa ostruisce la capacità di conoscere la visione

Sua santita il Dalai Lama: Attraverso il proprio impegno personale il Buddha ha eliminato le proprie ostruzioni, così anche tutti noi, tramite l’ascolto degli insegnamenti, la loro riflessione e meditazione, possiamo conseguire i medesimi risultati.
Sua Santita il Dalai Lama: Attraverso il proprio impegno personale il Buddha ha eliminato le proprie ostruzioni, così anche tutti noi, tramite l’ascolto degli insegnamenti, la loro riflessione e meditazione, possiamo conseguire i medesimi risultati.

convenzionale ed ultima dei fenomeni, in modo che non esista una discrepanza tra il modo in cui appaiono ed in cui effettivamente esistono? ”.offerto conforto spirituale a chi lo richiedeva.

Veniamo ora al tema dei nostri insegnamenti. Analizziamo il termine SANGYE, che in tibetano identifica il Buddha: esso risulta composto dal prefisso SAN e dal suffisso GYE. Cosa significano?

SAN significa “libero da macchie ed errori”. Indica colui che possiede una natura chiara e di conoscenza, una coscienza libera da oscurazioni. È la potenzialità di percezione della coscienza libera d’oscurazioni, quindi anche d’errore.

GYE rappresenta l’incremento verso l’onniscienza.

All’inizio del processo di conoscenza dell’oggetto, la potenzialità della mente può trovarsi oscurata. Perciò, prima dobbiamo liberarla dalle oscurazioni, quindi arricchirne le capacità di conoscenza.

Cosa ostruisce la capacità di conoscere la visione convenzionale ed ultima dei fenomeni, in modo che non esista una discrepanza tra il modo in cui appaiono ed in cui effettivamente esistono?


2-Insegnamenti di S. S. il Dalai Lama ad Amburgo sui 400 Versi di Aryadeva

Sua Santità il Dalai Lama: Nel Primo Giro della Ruota del Dharma il Buddha espresse la concezione delle Quattro Nobili Verità, il rapporto di causa – effetto che lega i fenomeni, spiegando anche come le cose esistono e quali sono le qualità da coltivare e d’adottare, come pure le negatività d’eliminare.

Sua Santità il Dalai Lama: Nel Primo Giro della Ruota del Dharma il Buddha espresse la concezione delle Quattro Nobili Verità, il rapporto di causa – effetto che lega i fenomeni, spiegando anche come le cose esistono e quali sono le qualità da coltivare e d’adottare, come pure le negatività d’eliminare.

Insegnamenti di Sua Santità il Dalai Lama ad Amburgo dal 23 al 27 luglio 2007 sui Quattrocento Versi di Aryadeva. Buddhismo: una Filosofia ed una Pratica.

Appunti, traduzione dall’inglese ed editing del Dott. Luciano Villa, dell’Ing. Alessandro Tenzin Villa e di Graziella Romania nell’ambito del Progetto “Free Dalai Lama’s Teachings” per il beneficio di tutti gli esseri senzienti.

Sua Santità il Dalai Lama: COME POSSIAMO OTTENERE L’ONNISCIENZA?

Comprendendo che i fenomeni sono contraddistinti da una natura convenzionale, che esprime la mera apparenza della realtà dei fenomeni. Tutto ciò che appare alla nostra mente è minato da un’incongruenza tra come i fenomeni si presentano e come realmente sono: tra la realtà convenzionale e quella ultima.

Ne consegue che possiamo riconoscere due tipi d’ostruzioni: una che non ci permette di comprendere nemmeno i fenomeni in termini convenzionali, l’altra che ci distoglie dalla comprensione della realtà ultima. Continue reading »

3-Insegnamenti di S. S. il Dalai Lama ad Amburgo sui 400 Versi di Aryadeva


Sua Santità il Dalai Lama

Sua Santità il Dalai Lama

3 – Insegnamenti di Sua Santità il Dalai Lama ad Amburgo dal 23 al 27 luglio 2007 sui Quattrocento Versi di Aryadeva. Buddhismo: una Filosofia ed una Pratica.

Appunti, traduzione dall’inglese ed editing del Dott. Luciano Villa, dell’Ing. Alessandro Tenzin Villa e di Graziella Romania nell’ambito del Progetto “Free Dalai Lama’s Teachings” per il beneficio di tutti gli esseri senzienti.

Sua Santità il Dalai Lama

Solo con l’applicazione su base consapevole e volontaria d’un metodo valido possiamo ottenere la felicità. Con la purificazione completa della mente possiamo eliminare il disagio causa della sofferenza. Conoscendo la base, il presupposto fondante della concezione delle Quattro Nobili Verità, comprendiamo che la natura ultima della mente non è altro che lo stato di totale purezza dalle oscurazioni. E, per conseguirlo, dobbiamo intraprendere un intenso cammino di purificazione.L’esistenza dei Tatagata e dei Sugata dipende dal fatto che esiste davvero la realtà ultima. Continue reading »

4-Insegnamenti di S. S. il Dalai Lama ad Amburgo sui 400 Versi di Aryadeva


 Sua Santità il Dalai Lama: Tutto sorge per un rapporto di correlazione tra causa ed effetto, così come illustrato nella Teoria dei Dodici Anelli del Sorgere Dipendente.

Sua Santità il Dalai Lama: Tutto sorge per un rapporto di correlazione tra causa ed effetto, così come illustrato nella Teoria dei Dodici Anelli del Sorgere Dipendente.

4 – Insegnamenti di Sua Santità il Dalai Lama ad Amburgo dal 23 al 27 luglio 2007 sui Quattrocento Versi di Aryadeva. Buddhismo: una Filosofia ed una Pratica.

Appunti, traduzione dall’inglese ed editing del Dott. Luciano Villa, dell’Ing. Alessandro Tenzin Villa e di Graziella Romania nell’ambito del Progetto “Free Dalai Lama’s Teachings” per il beneficio di tutti gli esseri senzienti.

Sua Santità il Dalai Lama: IL SORGERE DIPENDENTE

Il cuore della dottrina buddhista è rappresentato dal sorgere dipendente. Nulla sorgerebbe se fosse privo di cause e di condizioni. Continue reading »