19 Sua Santità il Dalai Lama: Insegnamenti su Lam-rim Chen-mo
Sesto giorno, Sessione pomeridiana, 15 luglio 2008 presso la Lehigh University, Pennsylvania, USA. Seconda parte. Due tipi di Madhyamaka. Come procedere, Forme valide di ragionamento. Il cuore del sentiero verso la liberazione. Il grande trattato “Mille dosi in una dose”, “Ogni giorno impara una pagina”.
Due tipi di Madhyamaka (segue)
Quindi qui, ad esempio nell’Introduzione alla Via di Mezzo https://www.sangye.it/altro/?p=3263 di Chandrakirti, dopo il completamento della sua critica al punto di vista della Scuola della Solo Mente, c’è una sezione in cui Chandrakirti critica un punto di vista particolare. E se hai esaminato questo punto di vista sul ciò che Chandrakirti sta criticando, è un punto di vista che implica, pur respingendo la nozione di vera esistenza, ma allo stesso tempo ammette una qualche nozione di natura intrinseca o esistenza intrinseca. Quindi questa è fondamentalmente la posizione Madhyamika-Svatantrika che viene qui negata.
Quindi questo è un punto di vista in cui l’avversario accetta la nozione di vacuità della vera esistenza, ma, allo stesso tempo, accetta la nozione di svalakshana o esistenza per mezzo di caratteristiche auto-definenti. Quindi, qui Chandrakirti pone tre conseguenze, conseguenze indesiderabili. La prima conseguenza che entra in contrasto con questo è dire che, secondo questo punto di vista, la saggezza dell’equilibrio meditativo dei nobili Arya diventerà in un certo senso causa della distruzione di cose ed eventi perché essi percepiscono tutti questi come privi di esistenza inerente.
Quindi, la seconda conseguenza è dire che le verità convenzionali diventeranno tali da resistere all’analisi finale. Quindi, un esempio che possiamo dare è che prendono la sesta coscienza mentale per essere la vera essenza della persona (all’indomani della ricerca dell’essenza della persona), così la persona, in quel senso, diventa un fenomeno od un’entità che può resistere all’analisi finale.
Quindi la terza conseguenza è che, secondo il loro punto di vista, il sorgere finale rimane ancora non negato. Quindi, queste sono le tre conseguenze che vengono espresse.
Inoltre, anche Chandrakirti rivela che questa posizione è in contraddizione con le Scritture che presentano tutti i fenomeni come vacui della loro stessa natura intrinseca.
Allora Chandrakirti sottolinea anche che la posizione che sta criticando è in contraddizione con quanto dichiarato in uno dei sutra del Buddha, e qui cita il sutra delle Domande di Upali, che è parte della collezione Ratnakuta, dove in questo sutra la vacuità si presenta come una intrinseca vacuità, vacuità dell’esistenza intrinseca.
Quindi, quando usiamo la parola rang-tong o vacuità intrinseca, è importante riconoscere che a volte ci sono due diversi significati di vacuità intrinseca. Uno è quello che viene presentato in questo sutra in cui, ad esempio, se la comprensione della vacuità della forma è tale che si assume che la forma abbia una specie di natura intrinseca, e quindi si assuma quella forma intrinsecamente reale, per essere la base, e quindi si cerca di capire la vacuità in termini di negazione di un qualche tipo di realtà ultima al di sopra di questa forma, allora quel tipo di vacuità non diventa rang-tong. Non diventa vacuità intrinseca, perché lascia intatta la natura intrinseca della forma e stai negando qualcosa che è al di sopra di esso, in modo che diventa una forma di vacuità estrinseca.
Quindi qui, ad esempio, nel sutra “La perfezione della saggezza” https://www.sangye.it/altro/?p=216 c’è un’affermazione molto importante, un passaggio, in cui si dice che, “Non è il caso che la forma e così via vengano svuotati dalla vacuità, ma piuttosto la forma stessa sia vacuità.” E questo è un punto molto importante, perché, se si assume che la forma è intrinsecamente reale, ed ha un’esistenza intrinseca, e che la vacuità coinvolge un qualche tipo di negazione di proprietà estrinseche della forma stessa, allora questo non diventa vera vacuità.
Pertanto, quando qui neghiamo l’oggetto di negazione, dobbiamo prendere la forma, come la percepiamo, e quindi negare la sua esistenza inerente. E quando lo fai, allora la vacuità diventa vera vacuità intrinseca. Quindi questo è un punto molto importante.
Pertanto, quando usiamo termini come rang-tong, dobbiamo capire che il termine rang-tong (o la vacuità intrinseca) può essere compreso in due modi diversi. Uno è il modo in cui il Sutra “Le Domande di Upali” suggeriscono, che è la posizione che Tsongkhapa accetta essere valida. C’è anche un altro modo di comprendere questa espressione rang-tong, vale a dire, ad esempio: la forma è priva di forma, o la forma non è forma. Quindi, quel tipo di rang-tong, una negazione di se stessa, questa è una forma di rang-tong che Tsongkhapa non accetta.
Quindi, su questo modello, l’espressione usata è che tutta la realtà convenzionale è rang-tong, vuota di sè stessa, e la verità ultima è vuota di altro.
E, su questa visione, quindi, la verità ultima è anche intesa in definitiva come reale, assoluta.
Come procedere. Forme valide di ragionamento.
Allora viene sollevata la domanda: “Se il punto di vista che respinge la nozione di esistenza intrinseca rifiuta il ragionamento sillogistico autonomo, significa allora che, in questo sistema, non ci sono forme valide di ragionamento?” Quindi qui Tsongkhapa dice che non è così. Si possono impiegare diverse forme di argomentazione, inclusa una forma di ragionamento consequenziale, ed anche forme di ragionamento che tengano conto della prospettiva dell’altra persona. Ad esempio, quando qualcuno sta presentando, stabilendo, la vacuità di un fenomeno nei confronti d’una persona che continua a sostenere la nozione di esistenza inerente, finché in quella persona non si presenterà la visione della vacuità, fino a quel punto, per quanto riguarda la comprensione intellettuale di quella persona, essa continuerà a considerare quel soggetto in esame come se avesse un’esistenza inerente. Mentre il proponente, il Madhyamaka che presenta l’argomento, non farà questa supposizione. Quindi, non ci sarà alcun soggetto comune comunemente verificato.
Ma, allo stesso tempo, i Prasangika possono ancora continuare ad usare le forme del ragionamento tenendo conto della prospettiva dell’altro, e, su quella base, semplicemente accettando un soggetto che è conosciuto, è noto a quell’avversario. E, su questa base, si può procedere col ragionamento e l’analisi.
Nella conclusione di questa sezione Tsongkhapa fa un’osservazione che è d’aiuto. Quindi leggiamo: “Quindi, quando la ragione che viene usata per provare che il probando è stabilito per entrambe le parti col tipo di cognizione valida spiegata in precedenza, questa è una ragione autonoma. Quando il motivo non è stabilito in questo modo ed il probando viene dimostrato usando i tre criteri, che l’altra parte, l’opponente, accetta come presenti, questo costituisce il metodo Prasangika. È chiaro che questo è ciò che intendeva il maestro Chandrakirti.”
Quindi qui, per continuare a leggere, c’è una struttura che recita “Quale sistema seguire … ” (così è tra il sistema autonomo del sillogismo ed il ragionamento della consequenzialità) “… quale sistema seguire in modo da sviluppare la visione nel vostro flusso mentale.” Così qui Tsongkhapa scrive: “I grandi Madhyamika che seguono il nobile padre Nagarjuna ed il suo figlio spirituale Aryadeva si dividono in due sistemi diversi: Prasangika e Svatantrika. Quale seguiamo? Qui, siamo seguaci del sistema Prasangika. Inoltre, come spiegato in precedenza, confutiamo la natura essenziale o intrinseca, anche convenzionalmente. Tuttavia, tutto ciò che è stato insegnato sull’esistenza ciclica e sul nirvana, deve essere pienamente compatibile con tale confutazione. Perciò, dovresti … “
E poi Tsongkhapa, avendo affermato che è il sistema Prasangika quello che seguiremo nel definire la visione della vacuità, spiega il modo in cui la visione (la corretta visione della vacuità) sorge in noi sulla base di tale metodo. E qui questo è spiegato nella seguente presentazione della mancanza del sé della “persona” e della mancanza del sé dei fenomeni, e come, sulla base della familiarizzazione con questa visione, sono eliminate le oscurazioni.
So la presentazione della mancanza del sé dei fenomeni (la vacuità della “persona”) viene realmente realizzata per mezzo dell’analogia con l’analisi del carro. Ed il carro, essendo l’entità composta dalle sue varie parti, è soggetto ad una settuplice analisi. E quando, dopo averlo analizzato per ben ben sette volte, il carro si rivela intrinsecamente non riscontrabile, quindi, nello stesso modo, per sette volte, si analizza la relazione tra il sé (o la “persona”) e gli aggregati . E in questo modo si stabilisce la vacuità dell’esistenza intrinseca della “persona”.
Ed, una volta stabilita la vacuità dell’esistenza intrinseca della “persona”, allora si sarà anche in grado di estendere quell’analisi al ‘mio’, alle cose che appartengono, ai possedimenti di quella ‘persona’, ed, in questo modo anche dimostrare la vacuità non solo dell’io ma anche del ‘mio’.
Quindi questo è seguito, da una presentazione sulla mancanza del sé dei fenomeni. E qui, uno dei motivi per cui viene evidenziata, è l’analisi del sorgere in quattro possibili modi. Quindi è la quadruplice l’analisi del sorgere.
Così è infatti nel contesto dell’analisi del sorgere per mezzo delle quattro possibilità in cui la presentazione di Buddhapalita del testo di Nagarjuna era soggetta a vaste critiche da Bhavaviveka. E fu Chandrakirti a dimostrare che le critiche, le obiezioni di Bhavaviveka non si applicano realmente alla posizione di Buddhapalita. E, nel corso di questo dibattito, è venuta alla luce tutta questa discussione sull’opportunità o meno di accettare un tema comunemente verificato, condiviso, di cui abbiamo discusso.
Il cuore del sentiero verso la liberazione.
Quindi il terzo schema che vedremo ora è come, sulla base della familiarizzazione di queste opinioni, vengano eliminate le oscurazioni.
Quindi qui Tsongkhapa, dopo il titolo: “Come eliminare le oscurazioni diventando abituati a quelle opinioni” scrive: “Dopo aver visto che il sé e quello a cui appartiene il sé è privo anche della minima particella di natura intrinseca, puoi abituarti a ciò, fermando così la visione reificante degli aggregati transitori ed in decadimento come il sè e ciò che appartiene al sé. Quando interrompi quella visione, fermerai i quattro tipi di attaccamento: la presa che si aggrappa a ciò che brami, e così via, come spiegato in precedenza. “
E: “Quando questi li fermi, non si verificherà l’esistenza condizionata dall’attaccamento; quindi, non ci sarà più la rinascita degli aggregati condizionati dall’esistenza e raggiungerai la liberazione. Il Trattato sulla Saggezza Fondamentale di Nagarjuna dice: A causa della pacificazione del sé e di ciò che il sé possiede, la concezione “io” e il concetto di “mio” spariranno”.
In un paio di frasi Tsongkhapa riassume davvero l’importanza della comprensione della vacuità, e dice: “Così, le afflizioni come l’attaccamento e l’ostilità, radicate nella visione reificante degli aggregati in decadimento, sono prodotte da tali malintesi. Questi fraintendimenti operano erroneamente solo aggrappandosi all’idea che “Questo è reale”, riguardo alle otto preoccupazioni mondane, o uomini e donne, o vasellame, tessuti, forme o sentimenti. Dal momento che sono questi malintesi a concepire quegli oggetti, sono generati dall’elaborazione di concezioni della vera esistenza.”
Quindi, citando da Chandrakirti, poi Tsongkhapa commenta: “Questo passaggio dimostra che la visione della vacuità taglia la radice dell’esistenza ciclica ed è il cuore del sentiero alla liberazione. Quindi, dobbiamo ottenere una ferma certezza riguardo a questo.”
Quindi, quello che mostra è questo, a meno che non vogliamo pensare a ciò che si intende per liberazione, a patto che desideriamo di pensare alla liberazione, non c’è altra scelta che coltivare la comprensione della vacuità.
Quindi, il testo procede con la spiegazione dei vari tipi di intuizione o introspezione speciale, vipassana; e poi il modo in cui si dovrebbe coltivare e mantenere l’intuizione speciale; e poi anche come unire il tranquillo dimorare e l’intuizione speciale.
E poi c’è un riassunto dell’intero percorso.
E poi c’è una sezione su come addestrarsi sul sentiero del Vajrayana.
Il grande trattato “Mille dosi in una dose”, “Ogni giorno, impara una pagina”.
Quindi, ora ho completato! Grazie. Grazie.
Quindi se dovessi conferire un insegnamento di tutto ciò, allora ci vorrebbero mesi. Quindi, se praticato correttamente, ci vogliono molte decadi. Ma dobbiamo farlo. Non c’è altra scelta. Nel mio caso, penso che all’età di circa quindici, sedici anni, ho sviluppato un genuino interesse per questi insegnamenti. Ora, ho oltre settantatré anni. Tuttavia, questo è il testo principale od il modo principale di guida, la guida principale.
Quindi, in generale nella tradizione tibetana c’è la convenzione di riferirsi a quei testi, che sono molto esaustivi, chiamandoli: “Mille dosi in una dose”. Quindi il Lam-rim Chen-mo di Tsongkhapa è come uno di quei tong thun, sapete: mille dosi in una dose.
Penso generalmente che ogni tipo di commentario di Lama Tsongkhapa, vedete, tutto quei passaggi più difficili di solito, prova a spiegarli. Questo è un qualcosa di veramente unico. Quindi, naturalmente, anche il suo testo rimane difficile. Ma questo è altamente necessario. Anche se il suoi testi sono solo in diciotto volumi, ma quasi nessuna sorta di testo è semplice. Ogni cosa è davvero importante.
Anche il suo stile di scrittura è davvero meraviglioso. Una pur minima parola porta al massimo significato. Questo è un tipo speciale di dono dei suoi scritti, come questo. Quindi, io, come semplice monaco buddista, sono estremamente felice, alcune lezioni su questo libro, su questo testo. Naturalmente, il mio tipo di conoscenza è ancora molto limitato. E poi l’esperienza è anche molto ridotta. Ma sono molto felice, molto, molto, molto fortunato, vedete, leggendo questo libro. Quindi, guardate l’insegnante. Ora, da quando avevo circa sedici anni, fino ad ora, a settantatré, lavoro ancora su di esso. Quindi vedete anche voi, vedete, pensate: lo studio, oltre alla pratica, richiede molti, molti anni. Quindi non ci si dovrebbe sentire, come si dice, scoraggiati o demoralizzati. Ciascun giorno, ogni giorno, ne impara una pagina. È abbastanza. È bene. Poi in cento giorni imparo cento pagine. In mille giorni: mille pagine. Va bene. Penso che anche per la costruzione di cose esteriori, ci vuole tempo. Ora per la costruzione della nostra mente ci vuole tempo. Quindi, non è facile. Ma questo tipo di assicurazione: al cento per cento può cambiare, può migliorare. Questo, per mia stessa esperienza, posso assicurarvelo. Se facciamo uno sforzo continuo, senza perdere interesse, senza perdere la determinazione, le cose possono cambiare. Le cose miglioreranno. Quindi, alla fine, il nostro obiettivo è una vera esperienza di infinito altruismo e comprensione della realtà ultima. In questo modo, come buddisti, giungiamo alla nostra destinazione finale: la Buddità. Allora, incamminiamoci fin da ora verso quella destinazione finale! Grazie. Grazie. Grazie. Grazie. Grazie. Grazie.
Dedica
Quindi, come è consuetudine durante gli insegnamenti di Lam-rim, oggi canteremo i verso della dedica del Lam Rim, e lo faremo in inglese. Quindi leggiamo insieme le righe.
Accumulando attraverso un lungo sforzo
Le due collezioni vaste come il cielo
Possa diventare il capo dei conquistatori,
La guida di tutti gli esseri le cui menti sono accecate dall’ignoranza.
Inoltre, in tutte le vite fino a quando raggiungerò quel punto
Possa Manjughosa prendersi cura di me con amorevole gentilezza.
Dopo aver trovato il sentiero supremo,
completo degli stadi degli insegnamenti,
realizzandolo, posso soddisfare i conquistatori.
Con l’abilità in mezzi ispirati da una forte amorevole gentilezza,
possano i punti vitali del percorso che conosco con precisione
Cancellare l’oscurità mentale degli esseri.
Possa quindi sostenere per lungo tempo gli insegnamenti del Conquistatore.
Nelle regioni in cui il supremo, prezioso insegnamento non si è diffuso
o dove si è diffuso ma poi declinato,
Possa io illuminare quel tesoro di felicità e di benefici,
con una mente profondamente commossa da grande compassione.
Possa questo trattato sugli Stadi del Sentiero verso l’Illuminazione,
Ben fondato sulle meravigliose imprese dei conquistatori e dei loro figli,
Portare gloria alle menti di coloro che vogliono essere liberi
e preservare a lungo le realizzazioni del Conquistatore.
Tutti coloro che forniscono le condizioni che supportano l’integrazione del buon percorso
e cancellano le condizioni che inibiscono quell’integrazione,
Che siano umani o no, possano non essere mai separati in tutte le loro vite.
Dal puro percorso aiutata dai Conquistatori.
Quando mi sforzo di raggiungere correttamente il supremo veicolo
attraverso le dieci azioni dell’insegnamento,
possa essere sempre accompagnato da coloro che hanno potere,
e possa un oceano di buona fortuna pervadere tutte le direzioni.
Joshua Cutler: Prima di tutto vorrei ringraziare Vostra Santità per i vostri meravigliosi insegnamenti. Il nostro insegnante, il nostro fondatore, Geshe Wangyal, ha sempre fatto riferimento a Vostra Santità come Yeshe Norbu. E quindi capisco che significa “Il gioiello che esaudisce i desideri” così ogni volta che incontro Vostra Santità sento sempre quelle parole, che i miei desideri si stanno avverando. Cosa posso dire? Questo solo. Come ho pensato quando ho invitato Vostra Santità a darci il cuore di questi insegnamenti così ora sento che ci ha portato al cuore. E, anche se potrebbero volerci molti giorni o molte settimane, per insegnare veramente questo libro, sento che abbiamo ricevuto il cuore di questo libro in questi sei giorni di insegnamenti. E solo un grande studioso del Dharma del Buddha è capace di farlo.
Mi piacerebbe anche cogliere questa opportunità per ringraziare molte persone, ma in particolare il traduttore, Ghesce Dr. Thupten Jinpa. E poi, come molti di noi non ne erano a conoscenza, ma poi abbiamo avuto altri due traduttori: Jamyang Rinchen per il cinese e Li Bui per il vietnamita. Vorrei ringraziarli. E poi, naturalmente, ci sono tutte le persone che hanno reso possibile tutto questo. A cominciare dal presidente della Lehigh, da Alice Gast e tutti i nostri amici che formano la famiglia Lehigh. Ed il capo Shup e tutti i meravigliosi agenti di sicurezza che sono stati i nostri protettori del Dharma in tutti questi giorni, inclusi tutti i membri del Servizio di sicurezza che ha fornito il nostro governo federale. Scusate, è una lista un po’ lunga perché ci sono così tante persone che hanno fatto contribuito … E ringrazio Rich Fritz il direttore della Stabler Arena e tutto il suo meraviglioso staffi … E poi ovviamente tutti i meravigliosi volontari che hanno dedicato il loro tempo a passare questi ultimi sei giorni con noi … E poi finalmente, ma non meno importante, tutti i nostri cari amici del Tibetan Buddhist Learning Center che hanno dato così tanto che non posso … E poi … bene ora forse … vediamo … vorrei che tutti voi vi uniate a me, come ho detto prima, per recitare questi versi per la lunga vita di Sua Santità, e noi Lo reciteremo insieme per tre volte:
In quella terra pura circondata da montagne innevate,
sei la fonte di ogni beneficio e felicità.
potente Avalokiteshvara, Tenzin Gyatso,
possa rimanere fino alla fine del samsara.
Ora ho intenzione di fare l’offerta tradizionale.
Sua Santità: [Sua Santità rifiuta una donazione offertagli] Non voglio riceverne. [La cerimonia continua con le offerte delle kate o sciarpe ] Grazie. Grazie mille.
Nel luglio 2008, Sua Santità il 14 ° Dalai Lama ha tenuto uno storico insegnamento di sei giorni su Il grande trattato sugli stadi del sentiero verso l’illuminazione (Lam-rim Chen-mo), il testo classico di Tsongkhapa sugli stadi dell’evoluzione spirituale. Traduttore per Sua Santità era Thupten Jinpa, Ph.D.
Questo evento alla Lehigh University, in Pennsylvania, ha segnato il culmine di uno sforzo di 12 anni da parte del Tibetan Buddhist Learning Center (TBLC), nel New Jersey, per tradurre il Great Treatise in inglese.
Queste trascrizioni sono state gentilmente fornite a LYWA dal Tibetan Buddhist Learning Center, che detiene il copyright. I file audio sono disponibili nella pagina Risorse e collegamenti del Centro di apprendimento buddista tibetano.
Le trascrizioni sono state pubblicate in un libro meraviglioso, From Here to Enlightenment, edito da Guy Newland e pubblicato da Shambhala Publications. Ti incoraggiamo ad acquistare il libro dal tuo centro Dharma locale, dal bookstore o direttamente da Shambhala. È disponibile sia in copertina rigida che come ebook da Amazon, Apple, B & N, Google e Kobo.