1 – Discorso tenuto da S.S. il XIV Dalai Lama del Tibet, Tenzin Gyatso, durante la puja di lunga vita offertagli nel corso delle celebrazioni per il suo 80° genetliaco, al tempio di Dharamsala, il 21 giugno 2015.
Questa puja di lunga vita è speciale perché oggi è il giorno in cui compio esattamente ottanta anni. Secondo il calendario tibetano, oggi è il quinto giorno del quinto mese. Anche nel passato, quando eravamo in Tibet, celebravamo il mio compleanno secondo il calendario tibetano. Da quando siamo venuti in esilio, invece, siccome nel calendario tibetano ci sono delle date che mancano e/o in eccesso (doppie), e inoltre può essere osservato solo dipendendo dai calcoli di un almanacco (Per esempio, In India, l’Istituto medico astrologico tibetano ne produce uno.) mentre il calendario internazionale è più semplice ed è osservato da tutti nel mondo, abbiamo deciso che forse sarebbe stato più conveniente celebrare il mio compleanno secondo il calendario internazionale (il 6 di luglio) e così abbiamo sempre fatto. Quest’anno – secondo gli accordi presi sin dallo scorso anno con dei miei conoscenti, le celebrazioni del mio compleanno, secondo il calendario internazionale, avranno luogo a Los Angeles negli Stati Uniti. Mi hanno proposto di andare lì a celebrare con loro e io ho accettato, mentre invece qui (a Dharamsala), mi hanno proposto di festeggiare il mio compleanno secondo il calendario tibetano, il quinto giorno del quinto mese, e così stiamo facendo.
I tre organizzatori (e sponsor) di questa puja sono (S.S. prende in mano il documento che gli è stato presentato e legge da esso): la nostra Amministrazione Tibetana in Esilio CTA: Central Tibetan Administration; l’organizzazione della regione Dome (mDo sMad, ossia l’Amdo) e la scuola Ghelug (Una delle quattro scuole principali del Buddhismo tibetano). Oggi sono anche qui presenti coloro che, in questa presente vita, sono i miei fratelli e sorelle di sangue (nati dagli stessi genitori) che sono ancora in vita e cioè: Gyalo Dondup, Pema (Jetsun Pema) e Tenzin Cioe-gyal (Ngari Rinpoche). Oggi siamo riuniti qui noi fratelli superstiti della nostra famiglia e anche i nipoti, con le loro rispettive famiglie, e i pronipoti e così via. (La madre di S.S.D.L., la Gyal-ium Cen-mo, diede alla luce molti figli, di cui sopravvissero però solo sette: la sorella maggiore Tsering Drolma (1919-1964); il fratello maggiore Thubten Jikme Norbu, ovvero Taktser Rinpoce (1922-2008); Gyalo Dondup (1928-); Lobsang Samten (1933-1982); Lhamo Dhondup, ovvero S.S. il XIV Dalai Lama (1935-). A Lhasa nacquero poi: Jetsun Pema (1940-) e Tenzin Cioegyal, ovvero Ngari Rinpoce (1946-). La famiglia di S.S. viene chiamata “Yab-Sci”, un termine generale usato per parlare della famiglia di tutti i Dalai Lama. ‘Yab’, è un termine di rispetto per ‘padre’ e ‘sci’ è un termine rispettoso per ‘famiglia’. In particolare, la famiglia di S.S.D.L, dopo l’arrivo a Lhasa dall’Amdo, ha cambiato il suo nome di ‘famiglia di Taktser’ e ha adottato il cognome ‘Taklha’.) In quest’occasione, la cosa più importante è che oggi sono riuniti qui gli esponenti di tutte le scuole del Buddhismo tibetano a cominciare da Dak-tri Rinpoce (S. E. Sakya Trinzin) che ha presieduto la puja (Sua Eminenza Sakya Trinzin per la scuola Sakya; 2) S. E. il Karmapa per la scuola Karma-Kagyu; 3) S. E. Drikung Cetsang Rinpoce per la scuola Drikung-Kagyu; 4) Khenpo Tenzin l’inviato di S.E. Drukchen Rinpoce per la scuola Drukpa-Kagyu; 5) Kathok Gezey Rinpoce, il rappresentante di S.E. Taklung Tsetrul Rinpoche, il capo della scuola Nging-ma; 6) S. E. Taklung Shabdrung Rinpoce per la scuola Taklung-Kagyu; 7) S. E. Rizong Rinpoce, il Gaden-tri Rinpoce, per la scuola Ghelug; 8) Menri Trinzin Rinpoce per la tradizione Bon; e anche Jonang Gyaltsab Rinpoce per la scuola Jonang, che ha tenuto un discorso il giorno dopo durante le ulteriori celebrazioni. S.E. Sakya Trinzin ha recitato, a memoria, la lunga preghiera che ha composto per questa occasione. Tradizionalmente, ad ogni puja di lunga vita, il maestro che presiede ne compone una e la recita. Essa include strofe di omaggio a tutte le reincarnazioni precedenti, l’esposizione di tutte le grandi opere compiute e la richiesta di rimanere ancora per molti, molti anni.).
Voglio ringraziarvi tutti per le vostre sincere preghiere! Inoltre oggi, essendo la scuola Ghelug uno degli sponsor, sono arrivati molti degli abati ed ex-abati dei grandi monasteri Ghelug (del sud dell’India). Non solo, per un’intera settimana sono stati fatti dei rituali di preparazione (Questi rituali di preparazione includono la recitazione di molti mantra della divinità di lunga vita in relazione alla quale la puja è eseguita. In questo caso si trattava di Amitayus.) presieduti da Tri Rinpoce (Gaden Tri Rinpoce, Rizong Rinpoce).
Il rituale usato oggi per la puja di lunga vita è un rituale incluso nella visioni pure del Grande Quinto (Dalai Lama) e detto Yangsang Gya-cen (o Sang-wa Gya-cen). La maggior parte di queste visioni pure avvenne alla presenza delle sacre immagini di Lhasa Lokeshwara (Così chiamato perché risiede nel Potala a Lhasa.) e/o Jowo Wati Sang-po che risiedeva nella regione di Ngari (A Kyrong, infatti è anche chiamato il Kyirong Jowo. Dopo essere stato portato segretamente nel 1967 in esilio, si trova nel palazzo di S.S.D.L. a Dharamsala.) e che il Grande Quinto fece portare a Lhasa. Generalmente si parla anche dei “Tre Fratelli Arya” (Si parla anche dei ‘Quattro Fratelli Arya‘. Per ‘Arya‘ si intende l’Arya Cenresig. Si tratta di sacre immagini di Cenresig apparse miracolosamente.) di fronte ai quali il Grande Quinto compì molti ritiri speciali e dai quali emersero molte delle sue visioni pure. Il ciclo di Sang-wa Gya-cen (“Insegnamenti segreti sigillati”. Questo ciclo di insegnamenti è costituito da una serie di iniziazioni, istruzioni, rituali, e benedizioni. Esso proviene dalle visioni pure avute dal Grande Quinto che poi le registrò per iscritto in questo ciclo che contiene 25 sezioni, per un totale di due volumi.) è una di queste visioni pure, benedette e approvate dalle speciali divinità (apparse nelle visioni). Il ciclo include iniziazioni, trasmissioni e istruzioni (Composte dal Grande Quinto, con l’approvazione/benedizione delle rispettive divinità.). Questo ciclo di visioni pure di Sang-wa Gya-Cen, sin dai tempi del Grande Quinto al quale apparvero, è diventato poi un insegnamento fondamentale, una sorta di ‘insegnamento personale’ di tutti i Dalai Lama che lo seguirono. Quindi, sia la puja di lunga vita offertami oggi, che i rituali di preparazione, fanno parte del ciclo di visioni pure del Grande Quinto e, di conseguenza, grazie alle sue benedizioni, e a quelle della sacra immagine, il Jowo Wati Sang-po, alla presenza della quale le visioni avvennero, sicuramente ci saranno dei risultati speciali.
Anch’io da piccolo ho ricevuto, da Dorje-cian Taktra Rinpoce, il completo ciclo di Sang- wa Gya-cen. In seguito, un pò alla volta, dopo essere arrivato in India, ho eseguito i ritiri dei mandala principali (le divinità principali). Quando da piccolo ricevetti questo ciclo, da Taktra Rinpoce, quasi dopo ogni iniziazione feci dei sogni ed ebbi dei segni molto speciali in relazione alla particolare divinità di cui avevo appena ricevuto l’iniziazione. A quel tempo non detti alcuna importanza a questi avvenimenti; poi, con il tempo, parlandone con i miei due tutori (Yong-zin Ling Rinpoce e Yong-zin Triciang Rinpoce), mi fecero notare che in realtà si trattava di segni veramente speciali, segni eccezionali!
Oggi la puja di lunga vita è stata eseguita sulla base del rituale incluso, come visto prima, nel ciclo di Sang-wa Gya-cen, detto “Invitare l’essenza pura di Amitayus”; inoltre, non solo le genti, ma anche le divinità tibetane (Come Neciung e Tsering Cen-nga, che si sono manifestate attraverso i rispettivi oracoli/medium.) hanno partecipato facendomi offerte e richiedendomi di vivere a lungo. Credo che ci saranno sicuramente degli esiti positivi, in primo luogo a causa della fede stabile di tutti i presenti e, in particolare, sulla base della concentrazione, delle sostanze e e dei mantra. Possiamo probabilmente dire che tutti i tibetani, tutti voi che siete qui presenti come pure tutti i tibetani in Tibet, ripongano le loro speranze, il loro affetto e la loro fiducia in me. Anche lasciando perdere la speciale connessione (tra i Dalai Lama e i tibetani) dovuta al karma e alle preghiere accumulate durante molte vite, in questa stessa vita presente si può dire che l’intera popolazione tibetana abbia fede, fiducia e speranza in me.
Tradotto dal tibetano a Dharamsala da Mariateresa Bianca con l’aiuto di Sherab Dhargye. Rivisto dalla monaca italiana, Gestul-ma Tenzin Oejung. Editing del Dr. Luciano Villa nell’ambito del Progetto “Free Dharma Teachings” per il beneficio di tutti gli esseri senzienti. Ci scusiamo per i possibili errori ed omissioni.