Sua Santità il Dalai Lama: La stabile calma della mente
33 Insegnamenti di Sua Santità il Dalai Lama del Lamrim del Panchen Lobsang Choekyi Gyaltsen a Dharamsala, in India, marzo 1988.
Sua Santità il Dalai Lama
La concentrazione è essenziale per completare la pratica della saggezza. Prima di tutto il praticante dovrebbe accumulare le condizioni per una perfetta concentrazione. Infatti il samadhi, o pratica della concentrazione, è comune a tutti, siate o non siate buddisti. Senza una facoltà del genere non si potranno fare progressi lungo il sentiero spirituale. In particolare per coloro che, come noi, sono impegnati nell’unione di sutra e tantra e in modo ancora più specifico a praticare le più alte forme di tantra, è indispensabile avere una forte concentrazione, una facoltà che ci consente di incanalare tutta la nostra energia verso il soggetto che abbiamo scelto.
Le condizioni appropriate per la pratica della concentrazione mentale o, in altri termini, di una stabile calma, sono un ambiente gradevole, un numero limitato di attività, lo studio dei testi relativi a questa pratica, la determinazione a non farsi distrarre da incontri mondani, una corretta posizione del corpo e così via.
Per una corretta esecuzione di questa pratica, si possono prendere come oggetti di meditazione diverse cose: un pezzo di legno, un sasso o altro ancora. Ma un’immagine del Buddha vi offrirà ulteriori vantaggi. Quanti sono impegnati nella pratica dello yoga della divinità potranno visualizzare l’oggetto di meditazione nello spazio di fronte a loro o visualizzare un’immagine del maestro spirituale che si dissolve dentro di loro e poi trasformarsi a loro volta in un’immagine del Buddha Shakyamuni. Seduti nella posizione di Vajrasana (a gambe incrociate), potete fare queste visualizzazioni e, se avete preso le iniziazioni tantriche, potete visualizzare voi stessi nell’aspetto del Buddha Shakyamuni.
Come ho già fatto notare, per alcuni praticanti è meglio eseguire le visualizzazioni con gli occhi chiusi, ma per altri – sebbene all’inizio questo possa essere piuttosto difficile – è più efficace e in grado di portare maggiori risultati meditare a occhi aperti. Altrimenti, se si inizia a meditare con gli occhi chiusi, quando arriverà il momento di aprirli le vostre menti potrebbero distrarsi facilmente.
C’è poi da sottolineare che state coltivando la calma stabile sulla base della coscienza mentale e non a livello sensoriale. È quindi importante cominciare ad abituarsi a meditare con gli occhi aperti ignorando la coscienza visiva. Così facendo, arriverete a un punto in cui sarete in grado di prevenire le distrazioni causate dalla coscienza visiva.
Adesso, quando siete impegnati nella meditazione della stabile calma, incanalate la vostra mente su un determinato oggetto e mantenete la vostra concentrazione. Se l’oggetto di meditazione che avete scelto, per esempio un colore, inizia a mutare, dovreste riportare la vostra attenzione a quello che era all’inizio. Non dovrete permettere alla vostra mente di distrarsi.
Fin dal principio è importante avere una forte determinazione a condurre – anche se per breve tempo – una pratica perfetta, del tutto libera da distrazioni e in grado di rimanere concentrata sull’oggetto di meditazione che avete scelto.
Quando la mente è concentrata sull’oggetto di meditazione, dovrebbe essere abbastanza rilassata ma non troppo, altrimenti correte il rischio che la vostra concentrazione si indebolisca. Quindi si tratta di un equilibrio molto delicato tra sforzo e uno stato di vigile rilassamento. Quando avrete raggiunto questo equilibrio, la chiarezza mentale della vostra meditazione aumenterà; invece, se iniziate con una condizione mentale troppo rilassata, sarà molto più difficile fare autentici progressi.
Se vi volete impegnare in una perfetta meditazione sulla stabile calma tramite la concentrazione, dovreste applicare gli otto antidoti per superare i cinque ostacoli principali alla vostra pratica. Un ostacolo è costituito dalla pigrizia. Per superarlo avete a disposizione quattro antidoti: interesse e ammirazione per la pratica basati sulla consapevolezza dei benefici; sforzo gioioso e flessibilità mentale. La presenza mentale è l’antidoto alla perdita dell’oggetto di meditazione.
Una mente vigile contrasta il sorgere sia dell’indebolimento della concentrazione sia dell’eccitazione mentale. Questa facoltà è di vitale importanza.
Esistono diversi livelli di praticanti. Quelli che possiedono un forte potere di introspezione saranno in grado di prevenire perfino il sorgere delle distrazioni mentali, ricevendo una sorta di allarme che li avverte che qualche problema è in arrivo. Ma altri non saranno in grado di farlo e quindi lo dovranno affrontare quando si sarà già manifestato. Ci sono differenti livelli di distrazione mentale, alcuni grossolani e altri più sottili. La causa del loro insorgere si trova in una mente troppo rilassata. Quindi per contrastarli dovrete rinforzare la vostra concentrazione mentale: lo potrete fare riflettendo su aspetti gioiosi e piacevoli come le qualità di corpo, parola, mente del Buddha, oppure visualizzando una luce intensa o ancora immaginando che la vostra mente fluttui nello spazio e venga infusa da esso. Simili visualizzazioni sono assai efficaci.
Un altro problema che ostacola la concentrazione è l’eccitazione mentale. Insorge quando la mente è distratta da oggetti esterni. Per superare questo ostacolo si deve ricorrere a visualizzazioni che aiuteranno la mente a calmarsi e provare un senso di rinuncia. Per farlo è notevolmente efficace riflettere sull’impermanenza e sulle miserevoli condizioni dell’esistenza ciclica.
Ma è un ostacolo anche usare degli antidoti quando non sono necessari; dovreste quindi comprendere bene se è il momento di ricorrere al loro aiuto.
Questi ostacoli alla meditazione si manifesteranno in modo differente a seconda delle diverse età, attitudini mentali ed esperienze dei praticanti. Quindi voi sarete i migliori giudici riguardo alle scelte da compiere. Non dimenticate mai, però, di rimanere sempre in uno stato di equilibrio e di mantenere la mente lontana dall’influenza di ogni ostacolo alla meditazione. Non basterà solo avere una stabile visualizzazione, dovreste anche avere un senso di chiarezza e intensità. L’immagine dovrà essere sia chiara sia stabile.
Quando portate avanti la pratica della concentrazione applicando gli otto antidoti sarete in grado di realizzare i
Le otto forze od otto antidoti che si oppongono ai cinque ostacoli:
Le otto forze che si oppongono:
1. fede
2. aspirazione
3. sforzo gioioso
4. flessibilità
5. presenza mentale
6. introspezione
7. applicazione
8. non applicazione
I cinque ostacoli:
1. pigrizia
2. dimenticanza
3. agitazione mentale
4. non applicazione degli antidoti
5. eccessiva applicazione.
I nove stadi mentali sono:
1. disposizione della mente;
2. continuo collocamento;
3. sostituzione;
4. collocamento vicino;
5. mente controllata;
6. mente pacificata;
7. completa pacificazione;
8. focalizzazione;
9. equilibrio.
A volte, come raccomanda Lama Tsongkhapa nella sua versione breve del Lamrim o il Panchen Lama nel suo commentario sulla Mahamudra, poiché l’ultimo scopo di un praticante tantrico è trasformare tutti i grossolani livelli mentali nella mente sottile, coltivare la stabile calma prendendo la vostra stessa mente come oggetto di meditazione è una tecnica molto potente che in futuro apporterà anche altri benefici.