Sua Santità il Dalai Lama: Prendere il rifugio preliminare (2)
7 Insegnamenti di Sua Santità il Dalai Lama del Lamrim del Panchen Lobsang Choekyi Gyaltsen a Dharamsala, in India, marzo 1988.
Sua Santità il Dalai Lama
Se volete prendere rifugio nella forma più elaborata – come è descritto nel primo capitolo dell’Abhisamayalankara – iniziate con il riflettere sulla vera natura di tutti i fenomeni che rende possibile la loro esistenza a livello convenzionale. Tutti questi fenomeni hanno due aspetti: la natura ultima, che è vuota, e quella convenzionale, che consente loro di assumere le apparenze e le differenti caratteristiche che percepiamo. Riflettete su questi due aspetti, le Due Verità dei fenomeni, quindi elaboratele ulteriormente riflettendo sulle Quattro Nobili Verità. Sebbene tutti i fenomeni manchino di un’esistenza inerente, quando ci appaiono sembrano invece possederla. È la nostra ignoranza che si aggrappa all’idea che i fenomeni abbiano una effettiva esistenza formando così le basi per tutte le successive illusioni. Una volta che riusciremo a comprendere questo errore saremo anche in grado di liberarci dall’ignoranza e di raggiungere lo stato della cessazione.
Di solito, quando parliamo di prendere rifugio, ci riferiamo a diversi tipi di rifugio: esterno (quello del Piccolo Veicolo), interno (quello caratteristico del Mahayana) e segreto (peculiare della via del tantra). (Con rifugio esteriore ci si riferisce alla presa di rifugio comune ai praticanti di tutti i veicoli. È la pratica di prendere semplicemente rifugio nei Tre Gioielli, indotta da un senso di paura di quello che potrà accadere in futuro e da una profonda convinzione nel potere dei Tre Gioielli di proteggere il praticante dai potenziali pericoli.)
Il rifugio interiore è una pratica avanzata peculiare al Grande Veicolo. Ci sono quattro elementi che lo distinguono dal rifugio comune: 1) dovrebbe essere indotto da un senso di compassione universale; 2) il praticante dovrebbe essere determinato a ottenere la completa Illuminazione; 3) il praticante dovrebbe avere compreso a livello intellettuale la sua possibilità di realizzare lo stato dei Tre Gioielli; 4) dovrebbe essere trasceso il rifugio del Piccolo Veicolo. Per alcune spiegazioni su questo argomento, vedi il secondo capitolo del Mahayana Sutralamkara, (Ornamento dei Sutra del Grande Veicolo), di Maitreya.
Con rifugio segreto si intende la pratica del rifugio nel contesto del sentiero del tantra segreto. Comporta la presa di rifugio non solo nei Tre Gioielli ma anche nell’assemblea delle divinità del mandàla che include divinità meditative, dakini, eroi eccetera. Quest’ultimo si riferisce alla pratica di prendere rifugio nelle divinità devozionali, negli eroi, nelle eroine e così via. Il rifugio segreto a sua volta è diviso in esterno, interno e segreto. Lasciatemi ancora sottolineare come la pratica del rifugio sia importante e complessa, e che dovrebbe essere in sintonia con il tipo di via che abbiamo intrapreso.
Dopo aver visualizzato l’oggetto del rifugio, immaginate di fronte a voi le scritture composte dai grandi maestri nella forma di libri oppure della natura di luce. Si dovrebbero anche immaginare queste scritture come se venissero recitate ad alta voce.
Tutti gli oggetti del campo dei meriti dovrebbero essere visti come cose di aspetto piacevole. I differenti commentari ne spiegano la ragione: «Sebbene i nostri stati mentali siano deboli e inferiori e quindi non ci sia terreno per il campo dei meriti, dal momento che stiamo per iniziare a percorrere un sentiero che ci condurrà alla realizzazione spirituale, facciamo questo genere di visualizzazioni affinché ci siano di ispirazione e incoraggiamento».
Questa spiegazione è in accordo con la tradizione del precedente Kyabje Trijang Rinpoche. Voi comunque dovrete coltivare un profondo rispetto e una grande fiducia nei confronti di chi appartiene al campo dei meriti, riflettendo sulle loro qualità e gentilezza.
Dopo aver visualizzato il campo dei meriti, bisognerebbe riflettere sull’intensa sofferenza che avete sperimentato nel corso di un infinito numero di vite e sul fatto che, se non cambierete il vostro attuale stato mentale, continuerete a perpetuare queste sofferenze rimanendo prigionieri di un ciclo di esistenze senza fine. Quindi dovrete decidere di impegnarvi immediatamente nella pratica che comincerà a cambiare i vostri stati mentali. Quella pratica che inizierà prendendo rifugio nel Buddha, nel Dharma e nel Sangha, così come nel vostro guru.
Con questi proponimenti ripetete la formula del rifugio:
«Prendo rifugio nel Guru. Prendo rifugio nel Buddha. Prendo rifugio nel Dharma. Prendo rifugio nel Sangha.»
Mentre recitate questi versi, visualizzate voi stessi circondati da tutte le madri degli esseri senzienti nel loro aspetto umano. Questa visualizzazione viene fatta dal momento che gli esseri umani possiedono il più elevato potenziale per il progresso spirituale. Alcuni maestri spiegano che tutte queste creature, benché visualizzate nella forma di esseri umani, dovrebbero essere pensate come composte della natura delle loro forme individuali di esistenza e che si dovrebbe meditare sulle sofferenze dei loro specifici campi di dominio.
Quando state recitando la formula del rifugio, immaginate di farlo all’unisono con tutti gli esseri senzienti che vi circondano. Meditate sul fatto che risiedono dentro di voi le cause che sono alla base di ogni dolore in questo ciclo di esistenza, ma che grazie ai tre oggetti del rifugio avete anche il potere e la capacità di ottenerne la liberazione. Se la vostra pratica avrà o meno successo dipende solo da voi. Quindi, con questa duplice consapevolezza – il dolore inerente ai cicli di esistenza e la fiducia nei tre oggetti del rifugio – e ripetendo la formula il maggior numero di volte possibile, avrete sicuramente successo. Al contrario, se non avrete questa consapevolezza, indipendentemente da quante ripetizioni farete, non avverrà alcun cambiamento positivo.
Dovreste anche riflettere sulle forti sofferenze che provano tutti gli esseri senzienti che vi circondano, le sofferenze implicite nei cicli di esistenza e quelle peculiari agli stati di esistenza individuali. Esseri senzienti proprio come voi, esseri umani, anche se al momento non stanno sperimentando le tremende sofferenze dei reami infernali e animali, nondimeno stanno accumulando le condizioni per sperimentarle nelle vite future. Riflettendo sul dolore dei cicli di esistenze comincerete ad averne paura, e subito dopo svilupperete la fiducia che i Tre Gioielli hanno il potere e la capacità di liberarvi da tali sofferenze.
All’interno dei Tre Gioielli l’autentico rifugio e’ il Dharma, dal momento che solo la sua realizzazione vi consentirà di liberarvi dalla schiavitù dei cicli di esistenza. Dunque il Dharma è l’effettivo rifugio, il Buddha il maestro che indica la via verso la realizzazione, il Sangha la comunità spirituale che vi aiuta lungo il sentiero. Quindi i Tre Gioielli hanno la possibilità e il potere di liberarvi dal ciclo delle esistenze, ma non dovete credere che tutto ciò accadrà automaticamente. Ci sarà bisogno del vostro ruolo attivo.
Insieme con la presa di rifugio, in accordo con gli ideali della via del bodhisattva, dovrete generare un forte senso di compassione verso tutti gli altri esseri senzienti immersi nel dolore e nella miseria. Sebbene anch’essi cerchino la felicità e desiderino evitare il dolore, continuano a sperimentare il loro destino anche contro la loro volontà.
Allora, tenendo bene a mente questi tre fattori – la paura dell’esistenza ciclica, la consapevolezza che i Tre Gioielli hanno il potere di liberarvi e un genuino senso di compassione verso le sofferenze di tutti gli esseri senzienti , dovrete recitare la formula del rifugio. Questa recitazione è un’espressione di quello che provate dentro di voi, un qualcosa che è spontaneo e naturale. Solo quando si provano un’ansia e un’emozione molto forti il vostro grido di angoscia emerge davvero spontaneo e autentico.
È importante che pensiate bene al significato dei versi. Se li recitate distrattamente potrete accumulare qualche merito legato alla mera recita delle scritture religiose, ma non riceverete i veri benefici.
Dovrete ripetere la formula a mani giunte e il maggior numero di volte possibile. Mentre pregate, visualizzate i cinque gruppi di guru e focalizzate l’attenzione su di essi, pensando che tutte le negatività che avete accumulato in relazione a loro, e in particolare ai Tre Gioielli, sono purificate. Per farlo, visualizzate il nettare di cinque diversi colori che scende dai corpi di questi guru. Il nettare entra nel vostro corpo e purifica le vostre menti di tutte le negatività che avete accumulato in relazione ai Tre Gioielli, e in particolare al vostro maestro radice. Riceverete così l’ispirazione del corpo, della parola e della mente di tutti i guru, soprattutto del vostro. Poi immaginate di essere posti sotto la protezione del vostro maestro spirituale. Queste tre visualizzazioni – purificazione delle negatività, ispirazione dagli oggetti di rifugio e protezione del vostro maestro – sono fondamentali.
Le tre fasi della visualizzazione dovrebbero essere fatte quando state prendendo rifugio nel Buddha, nel Dharma e nel Sangha. In genere non dovreste avere la sensazione che ci sia una separazione fra il guru e il Buddha. Un maestro qualificato dovrebbe possedere tutte le qualità di un Buddha. Quindi non ci dovrebbe essere alcuna persona chiamata guru distinta dai Tre Gioielli, in particolare nel contesto della pratica Mahayana e in modo ancora più specifico nel sentiero tantrico, poiché in tutte queste pratiche ogni realizzazione dipende dall’aver o meno ricevuto la corretta ispirazione dal maestro spirituale. Soprattutto nella pratica del tantra, si prendono i voti dal guru vedendolo come inseparabile dalla divinità principale del mandàla. Dunque, ricevere una trasmissione da una persona vivente diviene un elemento cruciale nella pratica del tantra. Questo è reso evidente dal fatto che, sebbene nel Veicolo della Perfezione la pratica di bodhicitta possa essere ottenuta da una rappresentazione del rifugio – una statua, per esempio , i voti tantrici possono essere presi solo da una persona vivente.
Anche se non avete avuto la fortuna e l’opportunità di incontrare direttamente il Buddha Vajradhara, avete però accesso all’ispirazione che proviene da lui attraverso un lignaggio ininterrotto di maestri. E’ il guru che vi trasmette questo ininterrotto lignaggio: è il legame tra voi e Vajradhara. Per questo viene considerato l’unica entrata. attraverso la quale voi potrete ricevere l’ispirazione del Buddha. Grazie al ruolo vitale che il maestro gioca nel vostro sviluppo spirituale, dovrete prendere nel guru un particolare rifugio.
Raggi di luce si emanano dai cuori dei maestri spirituali dei cinque gruppi. Visualizzate questi raggi di luce nella forma di filamenti luminosi che, tramite l’apertura della calotta cranica, entrano in voi e in tutti gli esseri senzienti. Attraverso questi filamenti fluisce il nettare che purifica le negatività che avete commesso in relazione ai Tre Gioielli e ricevete tutte le ispirazioni del corpo, della parola e della mente. E dovete immaginare che grazie a tutto questo siete posti sotto la protezione dei Tre Gioielli e in particolare del maestro spirituale. Questa pratica della presa del rifugio deve essere seguita dalla generazione di bodhicitta.