Insegnamenti di Sua Santità il Dalai Lama il 13 e 14 aprile 2013 a Friburgo su ‘La lampada sul sentiero verso l’illuminazione’ di Atisha. Appunti ed editing dell’Ing. Alessandro Tenzin Villa e del Dott. Luciano Villa, basati sulla traduzione dal Tibetano in Italiano di Fabrizio Pallotti e dal tibetano in inglese di Tenzin Tsepag, revisione e di Graziella Romania nell’ambito del Progetto “Free Dalai Lama’s Teachings” approvato da Sua Santità il Dalai Lama, vedi http://www.youtube.com/watch?v=uRh3Kj_UETU e finalizzato alla diffusione degli insegnamenti di Sua Santità il Dalai Lama per il beneficio di tutti gli esseri senzienti. Ci scusiamo per i possibili errori ed omissioni.
Domenica 13.04.2013 seconda parte della mattinata.
Insegnamento di Sua Santità il Dalai Lama
Qualunque tipo di perfezione che s’origina nel samsara, alla fine, cambia. Ogni perfezione, felicità che deriva dalla ricchezza e fama non rimane, cambia e ci fa piombare nella sofferenza, perché perdiamo le ricchezze. Rendendosi conto che qualsiasi attività è permeata dalla sofferenza pervasiva, sorge il desiderio della liberazione dal samsara. Ed il metodo sono i Tre Addestramenti Superiori o Supremi (la moralità, la concentrazione e la saggezza) e l’Ottuplice Sentiero della Virtù: Retta visione, Retta intenzione, Retta parola, Retta azione, Retta vita o comportamento – mezzi di sussistenza, Retto sforzo, Retta presenza mentale – consapevolezza, Retta concentrazione – stabilità meditativa. Sono comportamenti che pratichiamo come principianti e che continuiamo poi a praticare per conseguire la liberazione.
La ‘Lampada sul Sentiero’ si riferisce sia alle persone di bassa che di più alta capacità. Sono persone di capacità media coloro che praticano i Tre Addestramenti Superiori o Supremi (la moralità, la concentrazione – meditazione, la saggezza) ed i Trentasette Aspetti del Sentiero verso l’Illuminazione: Quattro consapevolezze: Del corpo (sua impermanenza), Delle sensazioni (loro impermanenza), Della mente (insostanzialità dei pensieri), Dei fenomeni (loro condizioni); Quattro abbandoni completi o perfetti: Di pensieri e azioni nocivi già generati, Non generazione di pensieri e azioni nocivi, Sviluppo di pensieri e azioni positivi già generati, Generazione di pensieri e azioni positivi non ancora generati; Quattro fattori di poteri miracolosi (quattro “gambe” o Riddhipada): Aspirazione (preghiera), Sforzo (pensiero), Intenzione (perseveranza), Analisi (azione); Cinque facoltà: Fede – fiducia, Sforzo entusiastico, Consapevolezza, Stabilizzazione meditativa, Saggezza; Cinque poteri (Indriya) collegati alle cinque forze (Bala): Fede – fiducia, Sforzo entusiastico, Consapevolezza, Stabilizzazione meditativa, Saggezza; Sette diramazioni del sentiero verso l’illuminazione: Perfetta consapevolezza, Perfetta analisi, Perfetto impegno, Perfetta gioia, Perfetta flessibilità, Perfetta stabilità meditativa, Perfetta equanimità; L’Ottuplice Sentiero della Virtù: Retta visione, Retta intenzione, Retta parola, Retta azione, Retta vita o comportamento – mezzi di sussistenza, Retto sforzo, Retta presenza mentale – consapevolezza, Retta concentrazione – stabilità meditativa. Quando si desidera raggiungere l’illuminazione, al fine di beneficiare gli altri, si diventa una persona di grande capacità. Quando stiamo coltivando la Mente del Risveglio, è bene combinare le Sette Istruzioni di Causa ed Effetto (Riconoscere che tutti gli esseri sono stati nostra madre, Riconoscere la loro gentilezza, Sviluppare il desiderio di ricambiare la loro gentilezza, Amore, Compassione, Attitudine straordinaria, Bodhicitta.) col metodo di scambiare sé stessi con gli altri. Su questa base si giunge alla certezza che è possibile eliminare queste oscurazioni distruttive. Sorge allora il forte desiderio di non danneggiare gli altri. Questa è la mente che desidera far cessare tutte le sofferenze degli altri. Ecco che sulla base di questo forte altruismo, ci impegniamo per ottenere l’illuminazione. Bisogna addestrarsi su questa mente. Coloro che s’addestrano in questa mente sono le persone di capacita’ superiori. Queste sono le meditazioni in comune con l’individuo di capacita’ superiori.
Per cui, per addestrare la mente in questa mente dell’illuminazione che possiede le due aspirazioni per prima cosa dobbiamo considerare come gli esseri senzienti siano stati nostre madri. Volere ripagare la gentilezza, la compassione. Su questa base la responsabilità’ universale e Bodhicitta e la tecnica delle 6 cause e un effetto.
Pensare come l’egoismo e’ la sorgente di tutte le sofferenze e l’altruismo e’ la sorgente di tutta la felicita’. Anche nell’ornamento di Madhyamika, per prima cosa in questo caso bisogna riflettere e comprendere sulla visione della vacuità e per cui si comprende come e’ possibile eliminare le oscurazioni distruttive. Per cui sulla base della comprensione della vacuità ecco che si genera Bodhicitta e ci si addestra. Nel commentario sulla Bodhiccitta, Nagarjuna spiega per prima cosa che, vedendo con certezza come i fenomeni sono vuoti di esistenza intrinseca, ecco che, su questa base, definitivamente si genera un forte desiderio ed affetto verso tutti gli esseri senzienti. Questo è il modo di generare Bodhicitta, così la persona viene a diretto contatto con gli esseri.
indivisibilità dei 3 segreti
prima realizza il Darmakaya per il proprio scopo, poi il corpo di beneficio per gli altri. Le Cinque Perfezioni sono causa diretta per conseguimento del corpo della forma, il che va a beneficio degli altri esseri: versi 7 fino 39.
Abbiamo visto i voti di generazione della mente d’illuminazione, poi dell’impegno: sono i voti di Bodishatva che si possono prendere di fronte ad un maestro o ad un’immagine divinità. Entriamo quindi nella via del Bodisattva, per conseguire il Darmakaya: l’accumulazione della saggezza è causa diretta del Darmakaya, motivo del conseguimento del beneficio personale. Questo e’ il risultato dell’accumulazione dei meriti.
Per quanto riguarda l’accumulazione della saggezza e’ la visione della vacuità. L’ho spiegato un po’ ieri: per generare la visione della vacuità deve essere generata sulla base della visione speciale. Bisogna aver generato una concentrazione molto forte.
Ora il testo descrive la mente dell’aspirazione al risveglio, quindi come prendere i voti del bodhisattva e le successive pratiche delle Sei Perfezioni del Bodhisattva: la generosità, la moralità, la pazienza, lo sforzo entusiastico, la concentrazione e la saggezza. L’antidoto alle emozioni disturbanti è la saggezza che comprende la vacuità, che vede le cose come sono.
Non e’ difficile generare una comprensione della vacuità, il difficile è mantenerla costantemente. Sulla base del potere di questa concentrazione ecco che si giunge e si e’ in grado di applicare, nell’ambito di questa forte concentrazione univoca, l’analisi che porta alla comprensione definitiva della vacuità. La concentrazione da sola e’ priva di mente analitica. Per prima cosa bisogna generare questa calma dimorante. Qualunque tipo di oggetto può essere preso come oggetto della propria concentrazione. Anche se possiamo utilizzare qualsiasi oggetto per coltivare la concentrazione, per i principianti come noi, è utile ed opportuno utilizzare il flusso del respiro. Anche per i principianti e’ di beneficio concentrarsi sul respiro. Non so se questo può portare ad uno sviluppo della concentrazione completa, ma aiuta a calmare le distrazione. In Thailandia praticano molto questa concentrazione sul respiro. Possiamo perciò osservare la nostra inspirazione ed espirazione, proprio come fanno in Thailandia e le tradizioni birmane. Si inizia a contare 20, 30 50 e cosi’ via e facendo cosi’ tutti i tipi di pensieri discorsivi svaniscono dalla mente. Si può prendere anche la natura ultima della mente come oggetto di concentrazione. Questo e’ di beneficio per coloro che praticano il tantra. Quando ci si concentra prima degli errori dell’intorpidimento e della distrazione ed ecco che attraverso i 9 stadi la propria concentrazione aumenta fino a diventare estremamente stabile. Quando si parla delle due oscurazioni:sulla base della rinuncia. Metodo e saggezza vanno praticati insieme ed integrati.
La saggezza che comprende la natura ultima diventa l’antidoto alle oscurazioni distruttive. Solamente dire vacuità non equivale alla comprensione della vacuità, non basta parlare. Cosa vuol dire vacuità? Vuoto di cosa? Bisogna comprendere che cosa vuol dire se’. Quel se’ analizzandolo non lo si trova. Bisogna comprendere cos’è questo se’ e questa vacuità. Tutto ciò che e’ sorto da condizioni non e’ sorto: significa che i fenomeni sorgono in dipendenza da altri fenomeni. La Madhyamaka ci mostra che le cose nascono come risultato di cause e condizioni, non hanno esistenza indipendente, ma sono invece dipendentemente designate. Tutte le visioni filosofiche Madhyamika dicono che non solo i fenomeni sorgono dalle loro cause, ma anche che la causa dipende dall’effetto. Così come il risultato e’ sorto dalla causa, anche la causa diventa causa dipendendo dal risultato. I risultati vengono dopo le loro cause. Il che mostra come la causa stessa diviene causa perché ha un risultato. Perciò è designata in dipendenza. Tutto ciò che sorge in dipendenza non ha proprie capacita’. Nel momento in cui si va a riconoscere il se’, la cui natura e’ priva di esistenza indipendente che non dipende da altri. Quando si parla di mancanza del se’: e’ quel se’ come se esistesse di per se stesso, senza dipendere da altri. Cosi’ come abbiamo detto che una cosa e’ un fiore o non lo sono anche i fenomeni o esistono indipendentemente o no. Perfino il Buddha e’ designato sulla base degli aggregati e non indipendentemente. Non come un qualcosa diverso dagli aggregati o indipendente dagli aggregati. Nessun se’ indipendente esiste. Per cui significa che non esiste di per se’ senza dipendere da altri. Per cui la mancanza del se’ si parla di questo se’, si parla di mancanza di un se’ indipendente.