21ottobre 2009 mattino, secondo giorno d’insegnamenti di Sua Santità il Dalai Lama a Dharamsala, India, sulle Quattro Nobili Verità, ai Singaporesi.
Appunti dell’Ing. Alessandro Tenzin Villa, prima revisione ed editing del Dott. Luciano Villa e di Graziella Romania nell’ambito del Progetto “Free Dalai Lama’s Teachings” a beneficio di tutti gli esseri senzienti. Ci scusiamo per i possibili errori ed omissioni. Insegnamenti di Sua Santità il Dalai Lama sulle Quattro Nobili Verità qui liberamente disponibile https://www.sangye.it/altro/?p=3785 , su richiesta di devoti Taiwanesi.
Sua Santità il Dalai Lama LA COMPRENSIONE DELLA CHIARA LUCE È D’IMMENSO BENEFICO
Distinguo il governo totalitario dal popolo cinese. La situazione diventa più difficile. Dal momento che il popolo cinese ha una piena fede. L’anno scorso qualche centinaia di studioso cinesi mostravano solidarietà con noi. Il governo totalitario cinese ovviamente sa queste cose perché il governo cinese è così arrabbiato. Allora risposi che non sono un ministro yesman che dice sempre di sì. In ogni modo il governo totalitario cinese mi descrive come un demone. Quest’anno ero a S Francisco in un meeting con dei miei amici mi chiesero come mai il governo cinese ha così tanta paura di te? Io risposi: “per le mie corna da diavolo”. Il governo cinese manipola ogni gruppo che si contrappone al Dalai Lama e quindi anche il gruppo di Sughden. Anche se non lo possiamo provare, ci sono degli aiuti finanziari che giungono dal governo cinese al gruppo di Shugden. Quindi, la via non settaria è molto migliore.
La comprensione della chiara luce è d’immenso benefico.
Risposta di Sua Santità il Dalai Lama – Quindi la pratica è molto importante, la comprensione della chiara luce è di immenso benefico proprio come gli insegnamenti della Mahamudra. Quando osservo certi insegnamenti sulla Mahamudra, sullo Tso Cen, Lama Tsong Khapa ha spiegato diversi livelli della mente estremamente benefici, utili. Grazie a queste tradizioni, ci sono letture diverse per spiegare gli stessi argomenti. Quindi una spiegazione da diversi punti di vista è immensamente utile.
Cosa devono fare quando viene detto di non dormire durante gli insegnamenti?
Risposta di Sua Santità il Dalai Lama – Enjoy yourself. Se siete annoiati dormite pure ma non russate.
Domanda. Noi proviamo tanta sofferenza nella nostra vita che questa sembra proprio la vita della sofferenza. Come possiamo utilizzare questa esperienza per portare la comprensione della sofferenza a livello della rinuncia?
Risposta di Sua Santità il Dalai Lama – Certe volte rispondo a certi praticanti che vengono a trovarmi, persone che hanno delle difficoltà fisiche. Questo corpo è la base de dolore. Nonostante questo, consideriamo questo corpo come una vita piacevole. Questa è la base del dolore e del samsara. Quando incontro dei praticanti che si lamentano delle malattie fisiche rispondo così questa è la base del samsara, del dolore. Il corpo stesso non è troppo amico, non è affidabile. Prendete piena cura degli esercizi di meditazione. E dobbiamo quindi guardare queste cose come la natura del samsara. Pensiamo alla tragedia tibetana, da una prospettiva più ampia è inquadrabile proprio nel samsara. I cinesi sono anch’essi dominati dalla paura e dal sospetto da un regime che li condiziona così. E moli tibetani, a causa del loro karma, dal punto di vista buddhista è molto importante pensare che dobbiamo sviluppare compassione verso colore che creano le vittime che creano karma negativo. Quelli che hanno creato questo problema si troveranno di fronte a conseguenze a lunga distanza. Coloro che hanno creato questi problemi si troveranno appunto col dover fronteggiare delle conseguenze a lungo temine. Ci sono tre livelli: sofferenza quando muore qualcuno, una tragedia, questo è karma, non puoi prendertela, secondo livello, questa è la natura del samsara dalla nascita alla morte, fintanto che la fonte dei problemi rimane, noi saremmo immersi nei problemi. Terzo, pensiamo che il nostro problema è nulla rispetto al problemi di sei miliardi di persone, il mio problema, la mia sofferenza è nulla rispetto a quella di tutti gli esseri umani. Pensando alla sofferenza di sei miliari di persone, a questo punto la mia sofferenza senz’altro diminuisce. Quindi, quando siamo contenti, dedichiamolo per il benessere di tutti gli esseri, quindi rallegriamoci e quando soffrono, possa io essere capace di eliminare tutte le sofferenze degli esseri.
LA COMPASSIONE PER IL NEMICO NON SIGNIFICA ACCETTARNE LE INGIUSTIZIE
Il 10 marzo 2008, commemorazione del 10 marzo, dopo pranzo ricevetti delle informazioni da Lhasa da persone locali che stavano facendo una dimostrazione, quindi ero molto preoccupato. La stessa preoccupazione che avevo il 10 marzo 1959. Cercai di analizzare, di meditare, facendo una meditazione analitica come vi ho spiegato. Quindi, cercai di esprimere compassione verso questa gente e pertanto mi sono preso su di me la loro ignoranza, la loro rabbia ed ho comunicato loro lo spirito di perdono, di compassione tramite la visualizzazione. Il che a livello emozionale è stato molto utile. Queste persone effettivamente hanno dovuto affrontare delle esperienze e delle difficoltà terribili. Le tragedie create da altri, dovremmo sapere che la compassione, il perdono verso il nemico non vuol dire che si accettano quelle ingiustizie. C’è un ragione fondamentale per mantenere la compassione ma non vuol dire affatto che si accettano le ingiustizie, ci si può opporre a quegli atteggiamenti sbagliati. Se lasciamo che queste cose negative continuano, dovremmo affrontare le conseguenze. Ci sono degli episodi analoghi nelle storie precedenti del Buddha, ci sono delle persone, i praticanti della compassione non era assolutamente degli yesman, non erano persone prone, non erano ciecamente servili. Ci sono delle persone che potrebbero proprio trarre vantaggio dal’atteggiamento compassionevole, il che è veramente ingiusto, sbagliato. Senza sviluppare odio verso quelle persone.
Domanda: Quali sono le conseguenze della sterilizzazione degli animali?
Risposta di Sua Santità il Dalai Lama – A livello locale è sbagliato come controllo delle nascite. Ma a livello più ampio, la popolazione umana è giunta a 6 miliardi, e ci sono degli studiosi che dicono che nei prossimi 30 anni saremo 9 miliardi. Penso che sia troppo: meglio un numero minore ma una qualità maggiore. Un numero più contenuto fa sì che ci siano più qualità con grandi benefici. Non ci sono risorse per tutti, già ora ci sono molte carestie e ci sono essere umani che muoiono di fame. Bisogna ridurre le differenze fra ricchi e poveri. Qui in India ed in Cina ci sono dei villaggi estremamente poveri e ci sono diversità immense fra ricchi e poveri in Cina stessa. Un numero controllato di esseri umani ma con uguaglianza e prosperità è molto meglio. Anche qui a Dharamsala ci sono troppi cani e sono anche pericolosi per le malattie quindi noi stiamo portando avanti il controllo per la nascita dei cani.
In un pranzo cerimoniale tutto è molto buono, ma ve ne danno molto poco come se fosse una decorazione. Quindi chiedevo sempre more rice more rice…quindi è molto importante che la popolazione sia contenuta per avere del buon cibo, ed anche la quantità è importante.
Domanda. Come facciamo a sapere che abbiamo trovato IL MAESTRO GIUSTO? Possiamo averne anche più di uno?
Risposta di Sua Santità il Dalai Lama – Dipende dalla qualità del Lama, se il lama è veramente qualificato allora d’accordo, cento, mille lama vanno bene. Se il maestro non è qualificato, allora è meglio nessun maestro.
Un discepolo cadde addosso al maestro mentre stava per morire. E Gontompa rispose al discepolo che gli chiese: “a chi mi posso riferire quando non ci sarai più” – “riferisciti ai testi”. I testi sono grandi insegnanti. Questo è un grande consiglio. Le iniziazioni tantriche bisogna prenderle da una persona vivente quindi soppesate bene le qualità del lama da cui prendete l’iniziazione. A parte certi mantra e sadhana in tibetano, gli stessi mantra abbiamo delle parole in sanscrito di cui sono sicuro che la pronuncia non è corretta, quando ascolta dei maestri a Varanasi, cantano in sanscrito meravigliosamente. E’ veramente commuovente, mi sembra di dire nelle mie vite precedenti ero uno stupido discepolo in India, magari un po’ privo. Sono meravigliose queste recitazione in sanscrito. Alcuni mantra come OM MANI PADME HUM ok ma OM ARA PATSA NADI ci sono certi che hanno difficoltà a recitare la R la Ra. Per certi tibetani è molto difficile dire la Pa. Nel ’59 incontrai delle persone che parlavano inglese quindi le parole tipo France l’inglese non riusciva a dire la F. Quindi quando recitiamo dei mantra non è detto che li recitiamo bene. Quindi la recitazione deve essere in lingua cinese perché il proposito di queste parole è di rimuovere l’ignoranza e quindi per questo motivo deve essere in lingua vostra salvo certi mantra che rappresentano una certa benedizione e quindi vanno recitati in sanscrito. Ma per il resto vanno letti nella vostra lingua originale.
Domanda. In che modo la pratica individuale contribuisce a risolvere i problemi del mondo?
Risposta di Sua Santità il Dalai Lama – Penso che il Buddhismo innanzitutto è quasi ovvio che l’educazione, l’istruzione parlando generalmente è molto importante, ed anche l’apprendimento. Anche la tecnologia è importante ma non è sufficiente. Ad esempio, se in Palestina da entrambe le parti ci fosse un senso di compassione, allora ci sarebbe la pace veramente. Il pensare noi e loro le divisioni fra noi e gli altri questo crea tanti problemi. Quindi anche fra ricchi e poveri. Il concetto di noi del’intera popolazione può essere differente. Neanche dal punto di vista politico. Così il partito buddhista in Taiwan, molto meglio se anche i partiti politici che si riferiscono a buddhismo in Taiwan non creassero contrapposizioni. Come ho detto ieri l’etica laica è molto importante, uno dei miei più cari amici, il precedente presidente dell’India, musulmano, nelle poche occasioni in cui ci siamo incontrati diceva appunto che l’origine dei problemi sta nel dividere tra noi e loro. Sono stato a casa sua, non voglio entrare nei dettagli, la maggior parte dei problemi di questo mondo nascono dall’eccessivo concetto di Io. Invece gli scienziati guardano le cose in maniera più oggettiva, per sviluppare il concetto di Io la compassione è la base, capire che tutto i nostro futuro dipende dal resto del mondo in maniera interdipendente. Dobbiamo fare tutti gli sforzi per promuovere questa etica circolare. Senza parlare della religione buddhista che può essere utile per promuovere valori secolari. Talvolta descrivo il buddhismo e il jainismo come creazioni degli esseri umani, invece le religioni monoteistiche sono create da Dio, mentre la religione Buddhista è nata dagli esseri umani, Buddha Shakyamuni era solo un essere senziente come gli altri. Con l’aiuto dei suoi maestri è diventato adagio, adagio un Buddha, ma nasce da un livello umano. Se descrive spesso il Buddhismo non come una religione ma come una scienza della mente. Pertanto il Buddhismo può dare dei contributi diffondendo la compassione.
Sua Santità il Dalai Lama
Desidero conoscere la sofferenza per vincerla, ma non vi è nulla da sorpassare, da conoscere e sorpassare. Coltivare il sentiero ma non è nulla da coltivare. Con riferimento a questo. Con la comprensione della non nascita delle negatività, quanto concerne qui ciò che deve esser compreso è che devono essere compresa la sofferenza e sorpassata ma non vi è nulla da comprendere e sorpassare. In questo modo con cui comprendiamo l’insegnamento del Buddha sulle Quattro Nobili Verità. In termini della tradizione Madhyamika, i riferimenti alla natura ultima, vincere la sofferenza e le sue cause, intraprendendo il sentiero della cessazione, in quanto la vera natura delle cose è di essere vuoti di esistenza intrinseca. Proprio per questo, la sofferenza può essere eliminata, questa è la natura ultima delle cose, la mancanza di esistenza vera, intrinseca. Il nirvana non dimorante.
Ho avuto la possibilità di visitare la Tailandia due o tre volte, in un caso trovai delle grandi costruzioni in cui si poteva osservare all’interno. All’interno c’erano raffigurazione del corpo morto, e un’altra c’era la foto del corpo alcuni giorni dopo che si decomponeva. E questa è la pratica del decadimento del corpo ed anche della sua ricchezza. E quindi c’erano queste raffigurazioni del corpo in riproduzione, questo fa sì che si adottino delle contromisure, invece di pensare “il mio corpo è bello e attraente” questa è proprio una meditazione sul non attaccamento. Ovviamente, le raffigurazioni non possono comunicare il terrificante odore del corpo in decomposizione. Le persone che hanno passato 30 anni nei Gulag cinesi sono sempre affamate. Anche un funzionario che lavora nel mio ufficio. Quando si prova attaccamento o si vede un corpo molto attraente pensate alla vera natura del corpo. Per ridurre appunto l’attaccamento al proprio corpo che lo si crede bello , lo s’imbelletta con i trucchi. Cominciate a togliere la pelle, troverete i muscoli, i tendini, le vene, le arterie, le ossa. Pensate al cibo che entra nella bocca, viene digerito e poi fuoriesce da dietro. Vi sembra una cosa meravigliosa? Negli insegnamenti di Shantideva si dice che questo corpo è una fabbrica di urine, feci e la macchina per produrre ciò. Quando diciamo che la nostra salute va bene vuol dire che produciamo degli escrementi regolari. Questo è il modo della consapevolezza del sentire. Di conseguenza i sentimenti piacevoli cambiano, anche quelli negativi cambiano. Quando si realizza di questo nono si prova più troppo attaccamento. Non ha troppo senso. Quindi la nostra mente può diventare quella d’un lama analizzando che un sentimento negativo può diventare positivo e viceversa. Pertanto ci si concentra senza parlare. La nostra mente ha troppe attenzioni verso l’esterno. Il metodo non è quello di dimenticarsi dell’esterno, ma semplicemente di concertarsi sul respiro. In rapporto agli oggetti la mente è più sottile, mentre in rapporto alla mente può essere più grossolana. Concentrarsi sul respiro è un modo per calmare la mente, per trovare consapevolezza. Arlio sempre della mente, se chiediamo cos’è la mente? Non c’è risposta anche la scienza non ha risposte. Tutti hanno l’esperienza di questo ma vi è un’impossibilità di dare una spiegazione alla mente. Per i filosofi indiani è la mera esperienza della consapevolezza, senza forma, lì’esperienza della chiara luce che riflette ogni cosa. Per realizzare ciò, sedetevi senza muovervi, rimanendo impassibili. Evitate di pensare al passato, alle visioni, ai dubbi ed alle speranze per il futuro. A livello iniziale potreste avere il senso del vuoto, un certo senso di mancanza di pensieri, non è niente di segreti non è molto importante. Familiarizzavi in quel senso alla fine vi abituerete a rimanere in quella situazione, in quello stato, vi sembra he gli organi non siano più attivi, pensate solo al presente non pensate più l futuro né al passato. Rimanete per un periodo lungo a fare esperienza della luminosità della mente. E provate a familiarizzarvi con questa luminosità. E quindi avrete l’esperienza del cambiamento momentaneo. La consapevolezza, i fenomeni ne abbiamo parlato ieri positivi negativi analizzate questo. La 4 consapevolezze che descrivono la natura dei fenomeni: i fenomeni composti sono impermanenti, tutte le cose composte sono della natura della sofferenza, sono vuote di un sé intrinseco e il nirvana è pace. Queste 4 consapevolezze. Adesso andiamo a mangiare.