Gli Insegnamenti di Sua Santità il Dalai Lama a Milano giovedì 28 giugno 2012 per l’Iniziazione di Avalokiteshvara, il Buddha della compassione. Avalokitesvara è la manifestazione della Compassione universale di Buddha: in particolare, appare con questo aspetto dalle mille braccia, a simboleggiare la sua azione di beneficiare tutti gli esseri. Traduzione dal Tibetano in Italiano di Fabrizio Pallotti. Appunti dell’Ing. Alessandro Tenzin Villa, prima revisione ed editing del Dott. Luciano Villa e di Graziella Romania nell’ambito del Progetto “Free Dalai Lama’s Teachings” a beneficio di tutti gli esseri senzienti. Ci scusiamo per i possibili errori ed omissioni.
Sua Santità il Dalai Lama: Iniziazione di Cenrezi Avalokiteshvara a mille braccia, il Buddha della compassione.
(…) San: segreto, si riferisce al praticante, il discepolo, colui che mette in pratica questo sentiero dovrebbe possedere una saggezza profonda, avere la bodhicitta. Ma: mantra, man vuol dire mente, tra vuol dire che protegge. È ciò che protegge la mente dalle apparenze ordinarie e dall’afferrarsi a queste apparenze come vere. Il praticante visualizza e pratica questo sentiero nell’aspetto della divinità che rende indifferenziabile il chiaro ed il profondo.
Il Tatagatagarba è l’essenza della natura della mente per l’ottenimento dei 3 corpi supremi del Buddha. Ciò che ostacola i nostri impedimenti sono le apparenze ordinarie e l’afferrarsi ad esse. Sono l’ostacolo principale all’ottenimento dell’illuminazione.
Non è che ad un certo punto il praticante comincia a credere che improvvisamente corpo parola e mente ordinari sono corpo parola e mente della divinità. Non funziona così.
Prima di generarsi nell’aspetto della divinità, il discepolo medita la vacuità di esistenza, di vera esistenza.
A quella mente che realizza la vacuità di mancanza del sé dei fenomeni ordinari, l’unica cosa che appare è la mancanza di vera esistenza.
Come la potenzialità che abbiamo dentro racchiude il risultato, così il praticante genera se stesso in questa comprensione della vacuità nell’aspetto del risultato di corpo, parola e mente suprema. La chiarezza sta nell’aspetto del corpo divino che appare nel fatto che quella mente stessa racchiude la vacuità. Questo è il sentiero che porta, tramite l’applicazione di questo sentiero, al risultato.
Qual è il significato di iniziazione, per fare tutte le attività del bvinaya bisogna avere ricevuto l’iniziazione, anche per riflettere e meditare gli insegnamenti del mantra segreto non è sufficiente questo, ma bisogna attivare l’attività di ciò che abbiamo dentro di noi: i 3 corpi di Buddha.
Il Kria tantra (del”azione il primo dei 4) è composto solo dall’iniziazione dell’acqua e della corona (che attiva il corpo supremo).
Salendo con gli altri yoga tantra, si arriva alle iniziazioni di tutti i 4 corpi di Buddha, la 4° iniziazione si riferisce all’unificazione della mente suprema e del corpo supremo.
Per dare le iniziazioni il maestro deve avere le qualità. In casi speciali si può conferire l’iniziazione sulla base del mandala dipinto. Oggi faremo preparazione e iniziazione insieme.
Per prima cosa ci sarà la preparazione, il maestro del vajra deve possedere tante qualità, deve avere ricevuto l’iniziazione, io l’ho ricevuta almeno 2 volte. La scorsa notte mi sono sognato Ling Rimpoche che era molto contento con me, per cui mi sento molto fortunato. Il maestro deve avere una buona comprensione della vacuità sulla base della scuola Madhyamika, e se questo non fosse possibile almeno della scuola Cittamatra. La sola comprensione della vacuità se non è accompagnata dalla Bodhicitta allora non riesce ad eliminare quelle che sono le oscurazioni all’onniscienza.
Chi sono i discepoli migliori per ricevere l’iniziazione?
I praticanti devono possedere i voti laici. Sono 5, e si possono ricevere parzialmente, o tutti e 5 insieme.
Per quanto riguarda questi 5 voti, basta che pensiate che ne prendete 1 o 2, 3, 4, 5 : abbandonare di uccidere persone e animali, non rubare, non mentire di avere ottenuto delle realizzazioni (pretendere di avere realizzato la vacuità o la bodhicitta), ecc.
Per esempio, per quanto riguarda questo fatto di pensare di avere delle realizzazioni, negli anni 60 c’era un mio amico che mi disse che pensava di avere la chiaroveggenza di leggere la mente degli altri, così gli ho chiesto cosa stavo pensando e non ci ha preso per niente.
Poi c’è non bere l’alcool.
Adesso questi voti sono un pratica abbastanza in comune a tutte le religioni in generale, però ho visto che nella tradizione cristiana bevono abbastanza vino, però probabilmente penso che non sia permesso dentro al monastero di ubriacarsi.
Comunque, tutte le grandi tradizioni religiosi hanno in comune l’abbandono delle 10 azioni errate e, per quanto riguarda l’ultima, l’abbandonare le visioni errate, ognuno ce l’avrà in sintonia con la propria visione filosofica, ma, a parte questo, mi sembra che siano tutte uguali.
Adesso c’è la generazione dell’altruismo infinito: promettiamo di farlo di fronte a Buddha circondato dai bodhisattva e dagli arath e, se siamo cristiani, pensiamo che siamo di fronte a Gesù Cristo vicino a Maria, se siamo Musulmani pensiamo ad Allah e questa è una pratica comune a tutte le religioni. Quantomeno, se non si può beneficiare gli altri, occorre astenersi dal danneggiarli.
Per cui, adesso, a questo punto della preparazione, il discepolo viene condotto a generare la motivazione corretta. Se si è qua per prendere l’iniziazione pensando agli scopi inclusi a questa vita, di non avere malattie, ma benessere, nè ostacoli o se si stanno sperimentando sofferenze, per eliminarle e così via. Queste sono motivazioni completamente sbagliate. Per ottenere veramente lo scopo di beneficio a tutti gli esseri senzienti. La motivazione di ricevere l’iniziazione non va bene pensare in questo modo accumulo le virtù per ottenere una vita futura migliore o per potere ottenere l’illuminazione. Nel momento in cui ci proponiamo di compiere il beneficio per gli infiniti esseri che sono vasti come lo spazio. Se pensiamo solo a noi stessi e ci preoccupiamo di ottenere i benefici solo per noi stessi. Pensiamo a questo modo per potere essere in grado di beneficiare gli infiniti essere senzienti. Generate questa motivazione di fronte al lama che è inseparabile dall’aspetto della divinità. C’è una citazione del grande maestro Nagarjuna, il fondamento della saggezza. Se colui che non ha troppa intelligenza non comprende bene la vacuità c’è pericolo di distruzioni. Infatti, fra di voi, coloro che hanno un interesse particolare a comprendere bene il significato della vacuità andate a leggere il libro di Nagarjuna “Il Fondamento della Saggezza”, il capitolo 26, sulla base di questo capitolo, comprenderete come si produce l’esistenza dall’ignoranza. Nel capitolo 18, vedete come eliminare questa ignoranza. Nel capitolo 24 spiega molto profondamente il significato della vacuità che vuol dire esistenza in dipendenza. Tutti i fenomeni esistenti non esistono affatto nel modo con cui mi appaiono, ovvero dalla loro parte.
Nella pratica di Shinè del calmo dimorare ci si concentra sull’oggetto visualizzato della coscienza mentale. Prima ci si familiarizza con l’oggetto visualizzato poi non si usano più le coscienze sensoriali ma ci si concentra su un’immagine mentale.
Dovete basarvi sul testo del maestro Kamalashila, Gli Stadi Intermedi della Meditazione vedi https://www.sangye.it/altro/?p=1698.
A questo punto bisogna un po’ riflettere sul tatagatagharba, la natura stessa della mente. Nel riflettere come avviene questa natura della mente andiamo a riflettere a livelli molto sottili. Questa è una mente che è sempre accompagnata dal suo vento psichico. Il vento è un po’ come ciò che spinge la mente verso i suoi oggetti.
Questi tre sono la causa sostanziale primaria che può essere sviluppata e maturerà: i 3 kaya. Se non esistesse questo tipo di realtà non si potrebbe dire che lo stato dell’illuminazione possiede le attività illuminate spontanee. Non ci sarebbe nessun bisogno di ottenere lo stato di Buddha per essere di beneficio agli altri se non esistessero quello.
Per potere ottenere un particolare risultato, quel risultato deve essere ottenuto da una continuità di cause che è simile a se stesso, che ha la stessa sostanza. Il protettore Nagarjuna nel tantra di Guya Samaja ha spiegato i Tre Corpi Supremi del Buddha: come esistono al momento della base, come si trasformano al momento del sentiero e come diventano al momento del risultato.
Per poter ottenere la buddhità è necessario seminare cause e condizioni della stessa continuità sostanziale. Queste vanno ritrovate nella natura più profonda della mente.
In questo momento potete pensare che corpo parola e mente impuri vengono purificate. Pensate che state ricevendo questa benedizioni. Per cui adesso visualizzate che state prendendo i voti del bodhisattva, nell’aspetto umano, di divinità, attorno a Buddha Shakyamuni c’è Nagarjuna, Shariputra, il grande Kashapa e così via, da loro state prendendo i voti del bodhisattva.
La moralità del bodhisattva dell’abbandono delle azioni negative.
La moralità di compiere attività altruistiche di beneficio.
Adesso mediteremo le due bodhicitta: convenzionale ed ultima.
Bodhisattvacharyavatara (vedi https://www.sangye.it/altro/?cat=15): dal momento che io stesso e gli altri nello stesso modo non vogliamo soffrire, dal momento che questa è la situazione, per quale ragione penso solo ad eliminare le sofferenze di me stesso e non quelle degli altri? Anche Aryadeva, in un suo testo dice: “tutte le negatività, le cose negative e sofferenze del mondo sorgono dal pensiero per gli altri”. Invece che considerare come preziosi solo gli altri perché non si considerano come preziosi anche gli altri.
Pensate a questo modo: oggi sono estremamente fortunato ho ottenuto un corpo umano, da questo momento in poi non farò mai più niente di danno agli altri e farò di tutto per essere di beneficio. Generare questa intenzione.
Pensate che questa intenzione adesso appare nell’aspetto di Cenresig un volto e due breccia al cuore, una luna piatta al vostro cuore.
Questa era la bodhicitta convenzionale, per quanto riguarda la bodhicitta ultima. Per meditarla farò una citazione di Aryadeva: “Tutto ciò che sorge interdipendentemente non esiste di per sé, e ciò che non esiste di per sé non possiede un sé indipendente”.
Per sorgere, per esistere, dipendono da altri, per cui automaticamente non possono essere per proprio potere, indipendente.
Tutti noi abbiamo il potenziale di Buddha: questo si riferisce alle 5 famiglie di Buddha. Offriamo il fiore del mandala.
MANI è la bodhicitta. PADME è la saggezza, la vacuità.
HUM: è tramite queste due che si purificano corpo parola e mente, e si ottengono quelli dello stato di Buddha.
Di qualsiasi religione siate, la cosa principale è seguire la religione del proprio maestro, è riuscire ad essere quanto più possibile di beneficio agli altri. Per coloro che sono buddhisti cercate tutti i giorni di meditare sulle due bodhicitta e recitate il mantra di OM MANI PADME HUM ricordandovi delle due bodhicitta.