Appunti ed editing del Dott. Luciano Villa, dell’Ing. Alessandro Tenzin Villa e di Graziella Romania nell’ambito del Progetto “Free Dalai Lama’s Teachings” a beneficio di tutti gli esseri senzienti. Ci scusiamo per i possibili errori ed omissioni. Traduzione dal Tibetano in Italiano di Fabrizio Pallotti.
Sua Santità il Dalai Lama
Studiare, basare la pratica sul Bodisattvachariavatara, meditare sulla bodicitta fin quando si fa stabile, prendere i voti della bhodicitta dell’aspirazione, i voti del bodisattva, praticare le Sei Perfezioni, di cui la principale e’ la perfezione della saggezza, concentrare la mente su un punto, sviluppare memoria ed introspezione, utilissima per praticare il tantra: questa e’ la strada da seguire!
Ci sono meditatori odierni che riescono a farlo per quattro ore di fila, che hanno i segni dei venti dei vari canali psichici. Nei capitoli 6-8 del Bodisattvachariavatara di Shantideva si raccomanda di assumere come impegno quotidiano la bodicitta dell’aspirazione e la meditazione Shamata Vipasana.
Meditatando sulla calma dimorante Shine, dal momento che lo fanno anche i non buddhisti, la mondana e’ praticata anche da altre tradizione religiose, ricordatevi che e’ buddhista se basata sul rifugio. Assumete l’oggetto di concentrazione molteplice: calma dimorante concentrativa e visione speciale analitica.
La concentrazione shine o calma dimorante, e’ la visione speciale o meditazione analitica che analizza la vacuità ordinaria e sovra ordinaria, che ha come oggetto rispettivamente i fenomeni ordinari e sovraordinari.
Nel tantra dell’unione di shine laktong, la calma dimorante di Shine diventa stabilizzazione meditativa e non più analitica. Per quanto riguarda la Mahamudra o Dzochen appartiene al Manuttara e la meditazione dei due, shine e laktong, e’ stabilizzazione meditativa. Addestrandoci in Shine e Laktong dobbiamo farlo su una mente neutrale, pacificata.
Negli stadi di Kamalashila si parla di pacificare i venti e della corretta posizione fisica, e si parla di pacificare la mente prima di iniziare la meditazione vera e propria. Mettetevi perciò a gambe incrociate o ben dritti sulla schiena ed il capo leggermente inclinato in avanti, gli occhi che guardano il naso. Nei sutra non si visualizzano i canali, ma se lo fate, visualizzate a sinistra il canale Kiama ed a destra il canale Roma che fuoriescono in alto alle due radici del naso e finiscono in basso all’altezza dell’ombelico, ma i due laterali finiscono più in basso del centrale, il canale sinistro si inserisce nel canale centrale. Chiudete i pugni, inserite i pollici all’interno, ponete le mani sulle ginocchia, estendete ora le mani in avanti, ponete ora la mano destra all’ascella sinistra ed inspirate ed espirate per 3 volte, chiudendo alternativamente le narici col pollice. Pensiamo che il canale destro si inserisce in quello sinistro, utilizziamo l’indice per chiudere in modo alternato le narici per 3 volte. Pensate che i 2 canali laterali entrano in basso nel canale centrale, poniamo i pugni sui ginocchi, inspiriamo, apriamo le dita, iniziando dal mignolo per 3 volte. Sono i 9 cicli del respiro che purificano i venti. Se siete confusi e la mente e’ agitata, fatelo e la mente si tranquillizzerà. E’ una meditazione che si basa sul tantra, che e’ più utile da fare se vi basate su shine. Nei 6 yoga di Naropa ci sono molti esercizi a riguardo.
Dal verso 60. Canto delle Quattro Consapevolezze di Lama Tzong Khapa, vedi https://www.sangye.it/altro/?p=2445 .
1 La consapevolezza del maestro, nel tantra e’ prima pratica da unificare. Lama o mente primordiale di chiara luce che risiede tra le gocce bianca e rossa che risiedono al cuore, come spiegato da Papongka Rinpoche, quando svanisce la mente primordiale appare il lama nell’aspetto definitivo, per cui il lama idam e la propria mente vanno visualizzati della stessa natura e dello stesso sapore del lama idam. Nirvana naturale con o senza rimanenza, questo e n naturale, termine Dzochen della natura primordiale di chiara luce inseparabile da quella del lama e dell’idam, mantieni l’ammirazione ed il rispetto.
2 Mediazione sulla compassione: equivalente alla via per la bodicitta.
3 Mediazione sul corpo divino. Tutte le paure e negatività derivano dall’egoismo e quindi quando questo diminuisce, aumenta l’altruismo. Meditiamo sulla bodicitta, meditiamo noi stessi come divinità e l’ambiente come mandala, visualizziamo il palazzo divino come beatitudine, portate i tre corpi sul sentiero, come stadio di generazione, ma ancor più come stadio di completamento in cui si consegue la chiara luce.
Ricorda come illusione i due aspetti della stabilizzazione meditativa e post meditativa. Per i Cittamatra i fenomeni esterni non esistono e sono solo il risultato dell’assorbimento meditativo. Negazione parziale dell’oggetto di negazione: tutti i fenomeni dimorano nella natura ultima di vacuità, negando la natura esteriore di un oggetto, quel che rimane e’ la vacuità. Negazione non affermativa, che nega completamente, rimane solo la vacuità, negazione che pervade lo spazio di chiara luce: la realtà ultima in cui appaiono tutti gli oggetti della conoscenza.
Nella fase post meditativa vedi i fenomeni come illusione perché sono completamente liberi da quella natura intrinseca che prima li permeava, più aumenta la comprensione della vacuità, più aumenta la comprensione della bodicitta. Non so se ho realizzato la vacuità ultima, ma ho realizza la vacuità della persona o grossolana, ma non dico affatto di aver realizzato la realtà ultima, perciò continuo ad applicarmi.