Appunti ed editing del Dott. Luciano Villa, dell’Ing. Alessandro Tenzin Villa e di Graziella Romania nell’ambito del Progetto “Free Dalai Lama’s Teachings” a beneficio di tutti gli esseri senzienti. Ci scusiamo per i possibili errori ed omissioni. Traduzione dal Tibetano in Italiano di Fabrizio Pallotti.
Sua Santità il Dalai Lama: Cosa significa profondo?
Lo stato di Buddha si caratterizza nei 4 corpi supremi, Sambogakaya, Nirmanakaya, Darmakaya ed Erupakaya o saggezza trascendentale. Dimora sempre nella profonda saggezza del Darmakaya, profonda perché difficile da realizzare, perché difficile da raggiungere il suo vero significato, profondo e’ riferito alla vacuità, vuota per natura e per originazione interdipendente come spiego’ Nagarjuna. Profonda percezione e’ che i fenomeni dipendenti sono vuoti. Il Buddha era assorbito nella originazione interdipendente della realtà ultima, che e’ vuota. Ma non lo trasmise a tutti, solo ai discepoli dal karma particolarmente purificato, non a tutti, perché può essere percepita solo dagli esseri speciali. In passato molti rifiutarono insegnamenti mahayana perché non furono dati pubblicamente.
Anche gli aggregati sono vuoti di natura intrinseca kyan o mancanza, significa che “anche” include sorgenti ed elementi, non solo gli aggregati, la vacuità esiste intrinseca agli aggregati ma anche della persona, ad esempio, per i Sautantrika la persona è una mera imputazione ma dicono che gli aggregati sono stabiliti sostanzialmente, ma qui si dice, in modo più profondo, che “anche” gli aggregati sono vuoti di natura intrinseca. Il Buddha e’ sempre assorbito nella saggezza trascendentale ed ultima.
Il termine “profondo” come livello di profondità cui si arriva, e’ riferito alla vacuità, alla percezione dell’originazione interdipendente di ciò che appare.
Nagarjuna, vedi https://www.sangye.it/altro/?cat=9 spiegò come i due aspetti, vacuità ed originazione interdipendente, sono profondamente connessi, il che non accade con gli altri maestri. Nella versione cinese, manca il termine “anche” , perciò non esiste “anche” nelle versioni in coreano, il che e’ di cruciale importanza. Questi testi di Nagrajuna https://www.sangye.it/altro/?cat=9, il Ratnavali vedi https://www.sangye.it/altro/?p=2788, e di Bavaviveka parlano della vacuità. La nostra esperienza quotidiana ci porta la sensazione d’un io che ci appare come indipendente, non dipendente né dal corpo né dalla mente, convenzionalmente possiamo dire “quando ero giovane” o “quando sono nato”. È come se l’io fosse stato li, ma, nel frattempo, il corpo e’ invecchiato, ma è, come se l’io fosse li immutabile, mentre il corpo continua a cambiare giorno dopo giorno, me l’io è li. Questa e’ la base della concezione errata, il principio immutabile permanente, la concezione di io permanente proprietario del corpo e della mente, idem per quando sviluppiamo attaccamento, avversione ed odio. La scienza, gli studi, anche un esperto di patologia della mente ribadiscono che quando sorge la rabbia, l’oggetto sembra completamente negativo. Ma sono proiezioni mentali, non e’ tutto vero ciò che pensiamo. Samsara da azioni composte, da azioni distruttive, da concettualizzazioni negative verso l’oggetto o attenzione della mente sbagliata. Dipende da come la mente vede gli oggetti, all’origine delle emozioni distruttive la mente proietta concettualmente quando vede l’oggetto come vera esistenza dalla sua parte, sono elaborazioni concettuali che necessitano dell’oggetto di osservazione, cosi’ sorge la concezione che si afferra al se, se mancasse non potrebbe sorgere. Realizzando la vacuità, non può più esistere il concetto che si afferra al vero. Come la visione della vacuità si oppone alla concezione d’esistenza intrinseca, cosi si eliminano le concezioni distruttive. Libera da elaborazioni mentali errate, realizzare la non esistenza di elaborazioni del soggetto e dell’oggetto.
Sutra cuore: la vacuità. La forma e’ vuota, significa che, benché appaia dalla sua parte esistere intrinsecamente, se diciamo che la forma e’ vuota in modo ultimo, non diciamo che la forma e’ vuota. Se la base e’ vuota, se e’ vuota intrinsecamente per propria natura, allora deve sorgere da qualcosa d’altro, da cosa? Da cause e condizioni. Se esiste intrinsecamente o dalla sua parte, allora la forma e’ in grado di funzionare, la sua natura dipende da altro, la forma e’ vuota e la vacuità e’ forma. La forma e’ della stessa natura della vacuità che sorge intrinsecamente. Perciò la forma e’ vuota e la vacuità e forma. Perciò la verità convenzionale ed ultima sono della stessa natura, dipende da come le consideriamo.
1 La forma e’ vuota, ma lo e’ in senso ultimo, la forma stessa e’ priva o vuota di esistenza intrinseca, il che e’ correlato con le tre porte della liberazione dal punto di vista dell’entità, della causa e del risultato.
2 La vacuità e’ forma. La forma non e’ che non esiste, ma esiste in quanto sorge in dipendenza, dipende da cause e condizioni, e’ priva di esistenza intrinseca.
3 La vacuità non e’ altro che forma e la forma non e’ altro che la vacuità, il che spiega la natura dell’originazione interdipendente.
Benché tutto ciò che ci appare ci sembra essere in modo indipendente, eppure e’ molto interessante osservare le emozione negative, staccando, osservando nel momento in cui la rabbia fa sembrare tutto nero e negativo: andate a controllare. Provate con qualcuno che non vi piace, pensatelo con astio. Allora chiedetevi: quanto influenza ha la mia percezione su quella sensazione negativa? Questo e’ il modo di sperimentare! Provate a vedere la differenza tra come appare lo stesso oggetto ad una mente normale e ad un’altra offuscata dalle emozioni. Normalmente abbiamo queste apparenze di vera esistenza ma l’odio e attaccamento ce le fanno percepire ancora come più solido, mentre percepirne l’origine dipendente lo diminuisce o lo annulla a seconda dei gradi di percezione.
Questo tipo di pratica ed esperimenta e’ il mattino presto, dopo aver fatto la doccia. Portate avanti quel che si dice la meditazione analitica, sviluppando al massimo la meditazione e sviluppate le emozioni, fatelo per almeno 10 minuti. Se poi vi sentite stanchi, fermatevi.