Insegnamenti di Sua Santità il Dalai Lama preliminari all’Iniziazione al Kalachakra a Bodhgaya India il 5 gennaio 2012: seconda parte del secondo giorno. Appunti ed editing dell’Ing. Alessandro Tenzin Villa, del Dott. Luciano Villa e di Graziella Romania nell’ambito del Progetto “Free Dalai Lama’s Teachings” per il beneficio di tutti gli esseri senzienti.
Sua Santità il Dalai Lama
Tutte le religioni rimarcano l’importanza dell’amore, della compassione e dell’affetto. Perciò parlano dello sviluppo dell’amore, della compassione e dell’affetto: tutte le religioni. Nel buddhismo non c’è un dio creatore, però ci affidiamo al Buddha, offriamo tutte quante le nostre virtù e le nostre ricchezze per essere di beneficio a tutti gli esseri senzienti. In quel momento questo “io” diventa meno importante: perché lo offriamo per il beneficio degli esseri. conosco dei miei amici musulmani, cristiani, indù che principalmente manifestano un pensiero altruistico e ben poco d’egoistico. Per esempio, guardate Madre Teresa di Calcutta: osserviamo quanto si dedicava alle persone povere e malate. Se noi guardiamo i praticanti cristiani, si preoccupano tantissimo degli altri nell’ambito medico, sociale. Quell’interesse sorge perché seguono i loro insegnamenti, e questo è ottimo. Se noi confrontiamo la visione filosofica, ci sono dei problemi ma non importa. Anche all’interno del buddhismo ci sono diverse visioni filosofiche contrastanti e anche se si mantiene una visione filosofica sbagliata si può praticare l’amore e la compassione.
Normalmente lo dico anche ai miei amici, non solo ai tibetani ma anche ai taiwanesi e a tutti i praticanti buddhisti. Noi dobbiamo essere buddhisti del ventunesimo secolo, dobbiamo praticare comprendendo le differenze e le qualità del dharma e sviluppare fede sulla base di ragioni, la fede che sorge sulla base delle ragioni quello è il primo momento in cui abbiamo generato fede. Una volta quando ero a Kullu, Manali coi miei amici di dharma ci siamo parlati ci siamo incontrati. Così ho chiesto cos’è il Dharma di Buddha? E loro mi hanno detto: prendo rifugio nel Buddha, dharma e sangha e io ho chiesto ma cos’è il Buddha e loro mi hanno risposto non lo so. Allora gli ho chiesto bramma, visnu sono la stessa cosa? E loro mi hanno risposto sì sono la stessa cosa. Ecco che non andava troppo bene. Noi dobbiamo studiare per capire altrimenti Buddha, dharma e sangha diventano solamente parole che recitiamo. Come si fa a prendere rifugio in Buddha, dharma e sangha senza sapere cosa sono. In passato in Tibet un Lama dava insegnamenti e durante gli insegnamenti uno disse che cos è questo Buddha in cui noi abbiamo fede? Per cui il lama non ne sapeva troppo e non rispose immediatamente e dopo un po’ guardando in alto disse il Buddha dimora nello spazio del cielo, nello spazio celestiale. Per cui questo non va bene bisogna sapere che cosa è Buddha. Si può anche dire che è il maestro che è onnisciente. In generale storicamente è colui che è venuto 2500 anni fa che è nato in una famiglia reale e poi l’ha abbandonata ed è diventato Buddha e così via. Ci sono una parte di buddhisti che credono solo in questo aspetto. Ho incontrato un maestro coreano che mi ha detto che stava scrivendo la biografia del bagavan e si stava ispirando a me. Allora io gli l’ho detto direttamente: guarda che io sono un essere ordinario, se fai la biografia di esseri che hanno praticato migliaia di anni ispirandoti su di me non va bene. Se ci si pensa così superficialmente, si pensa che semplicemente qualcosa uno dopo 3 lunghi eoni di pratica ha ottenuto l’illuminazione. Cosa è questo stato di Buddha? E’ permanente o impermanente? Quali sono le cause o le condizioni? Se pensiamo in questo modo iniziamo a vedere la profondità. Se pensiamo così i Buddha è apparso nel sambogakaya supremo, come fanno a sorgere i corpi del Buddha? Dobbiamo andare a guardare nella nostra mente. Il potenziale di Buddha è presente nella nostra mente è da lì che si sviluppano e poi si ottengono questi 4 corpi supremi. Per cui si parla anche di 3 aspetti, l’aspetto del corpo, della mente e delle attività illuminate. Tutte queste che sono presenti nel nostro continuum mentale. Anche Sua Santità per cui alla fine dov’è? La potenzialità è esattamente nella nostra mente, la potenzialità di ottenere l’illuminazione è nella nostra mente. L’unificazione dei 3 segreti alla fine dove va? Non è assolutamente sulla base del nostro corpo temporaneo ma sulla base della coscienza. Per cui l’insegnamento mahayana è veramente l’insegnamento di Buddha. Studiandolo andiamo a comprenderlo piano piano e vediamo qual è l’unificazione del mantra segreto. Sulla base di comprendere questa cosa andiamo a comprendere quelle che sono le attività spontanee del Buddha. Per cui dobbiamo generare interesse verso questi aspetti e studiarli analizzarli. Prima c’era un mio amico che adesso è morto, 30/40 anni fa. Ho pensato tanto al Buddha dharma però alla fine devo sempre basarmi per fede sulle citazioni. Per esempio noi quando facciamo dibattito mote volte utilizziamo solamente le citazioni e siamo soddisfatti con quello. Così non va bene dobbiamo invece pensare riflettere per quanto possiamo.
Sua Santità sta recitando le 400 stanze di aryadeva per cui dobbiamo studiare questi testi e cercare di capirli e comprenderli. Dobbiamo vedere cos è questo io che è dentro di me e cercare di diminuirlo. Vediamo come queste comprensioni raggiungono ragioni valide, allora si raggiunge una comprensione della verità. Per esempio i fenomeni che sono estremamente nascosti non si possono realizzare direttamente o con le ragioni però i fenomeni leggermente nascosti vengono compresi con le ragioni valide e su quella base che si genera la fede basata sulle ragioni.
Per esempio ci sono alcune scritture buddhiste che parlano dell’ambiente che non è in accordo con quella che è l’esperienza diretta odierna. Per cui il Dharma di buddha si basa solamente sulle ragioni, la pratica, la compassione e la fede. Per cui la fede che si basa sulle comprensioni, sulle ragini non è una fede di credenza. E’ una fede che non può essere danneggiata perché basata sulle fedi. L’investigazione avviene sulla base del dubbio. Senza dubbio non si investiga e non riusciremo mai a giungere ad una comprensione valida. Ci sono due tipi di dubbio: il dubbio che tende alla verità e quella che tende al falso. La cosa importante è avere una mente imparziale che investiga senza nessuna aspettativa. Come ha detto aryadeva nelle 400 stanze la cosa importante è affrontare l’investigazione con mente imparziale. Bisogna approcciare l’analisi senza preconcetti perché è in quel modo che poi si va a trovare la verità. Sulla base del dubbio si analizza e tramite l’utilizzo della saggezza si investigano le ragioni e si trova la certezza. Quando stavo per arrivare in india una 50 di anni fa ho incontrato degli scienziati. Speravo comunque di incontrarli ed avere un’esposizione scientifica. Con un amico buddhista e gli dissi che avevo desiderio di incontrare gli scienziati. E lui mi disse gli scienziati sono coloro che distruggono la religione stai attento. Il Buddha stesso disse di investigare ciò che diceva e capire se su quella base generate un’esperienza allora accettatelo ma non accettatelo semplicemente perché avete fede per me. Questo è quello che fanno gli scienziati. Dal momento che Buddha stesso e nagarjuna hanno insegnato così, colui che insegna cose contro la ragione allora non è valido. La comprensione va fatta sulla base di ragioni valide. Allora quando mi disse così questo mio amico gli disse ma che strano i grandi maestri del Nalanda hanno analizzato tutte le parole del Buddha per cui è la stessa cosa che fanno gli scienziati. Per cui ho voluto incontrarli, piano piano dalla parte degli scienziati hanno cominciato ad avere interesse per l’esposizione della mente del buddhismo e anche i grandi professori americani stanno interessandosi tantissimo all’esposizione della mente come viene spiegato dai buddhisti. Anche io ho sempre avuto crescente interesse di parlare con gli scienziati. E ho pensato che dovremmo iniziare tra i buddhisti e praticanti lo studio scientifico insieme a quello del dharma. Questo deve essere fatto sulla base di interesse genuino. La spiegazione scientifica del cervello e della mente, molti scienziati che si interessano di neurologia, hanno capito che è importante cambiare la mente. La loro speranze sono riposte in quelle tradizioni in India. Negli insegnamenti buddhisti si fanno diverse differenze tra i vari livelli di mente: grossolani e sottili. E’ al 100% chiaro che è la tradizione buddhista tibetana che mantiene la più vasta descrizione dei vari livelli di mente più o meno sottili. Dovremmo estrarre dal knagyur e dal tengyur le spiegazioni della mente. L’essenza degli insegnamenti del kangyur e del tengyur sono queste tre parti: la scienza buddhista, la filosofia e la pratica buddhista. Per cui molto probabilmente la tradizione buddhista del tibet che mantiene il completo insegnamento le altre tradizioni non sono così complete.
Dal punto di vista del metodo nel momento in cui ci affidiamo a Buddha, dharma e sangha diventiamo buddhisti. Per poter comprendere il Buddha, dharma e sangha è importante comprendere le 4 nobili verità. Il Buddha è colui che insegna il rifugio e il sangha sono coloro che aiutano la pratica. Le verità della cessazione e del sentiero sono il vero rifugio. Senza comprendere le 4 nobili verità è difficile comprendere il rifugio, specialmente per comprendere le 4 nobili verità è necessario comprendere la verità ultima. Tutti i fenomeni sono vuoti di esistenza ultima, sono privi di esistenza propria. Qual è la ragione ultima definitiva per la quale i fenomeni non esistono dalla loro parte. Se non si comprende l’originazione interdipendente non si comprende la vacuità. Per cui è prima indispensabile comprende le verità. La cosa principale viene spiegato negli spiegato negli insegnamenti di madhyamika, per poter comprende il dharma dobbiamo comprendere le 4 nobili verità e su questa base comprenderemo bene il dharma rifugio. Sulla base di aver compreso le qualità del dharma, del Buddha e del sangha si potrà generare una genuina mente che prende rifugio. Ieri abbiamo parlato dell’originazione interdipendente della causa e dell’effetto. Se ci pensiamo bene la natura della causa è quella di portare un effetto.
Proprio perché c’è un significato e un fenomeno, anche quello viene chiamato fenomeno sulla base del nome. Nella preziosa ghirlanda.
Quando pensiamo che i fenomeni esistono sulla base del nome ci sembra che i nomi siano veramente esistenti. C’è un verso di estremo beneficio per la mente.
Se guardi gli oggetti esterni non si trovano.
Accettato un verso dell’insegnamento nymapa la mente libera da concezione errate non c’è rabbia e la mente rimane in uno stato di grande vuoto, finalmente il grande yogi rimane in uno stato di riposo.
Per parlare di interdipendenza guardate il testo di Nagarjuna: lode alla trascendenza la seconda pagina.
Nagarjuna ha composto diverse lodi: come la lode alla sfera, dharmadatu. E’ un lignaggio che ho ricevuto dal precedente ling rimpoche.
Prima il thè.
Stiamo guardando la lode al trascendentale.
Lettura Verso 1 -2
Sua Santità sta prendendo da altri testi di Nagarjuna delle citazioni che parlano di visioni filosofiche inferiori. A parte gli aggregati non esiste un sé indipendente che ha controllo di se stesso. Eppure tu grande saggio continui a rimanere perfettamente immerso per il benefico degli esseri senzienti. Questo vuol dire che il sé è designato sulla ase degli aggregati e non esiste un sé diverso dagli aggregati. Continui a rimanere perfettamente immerso per il beneficio degli esseri senzienti. Cos è che porta la mente non pacificata? La non comprensione della realtà ultima. La radice è questa ignoranza che non comprende la natura ultima. Colui che realizza la realtà ultima e vede che gli esseri senzienti soffrono continuamente proprio a causa di questa ignoranza genera una grandissima compassione. Anche negli insegnamenti dello tzo chen si sottolinea molto l’importanza dell’investigazione. Sorge una compassione fortissima, una compassione che vuole proteggere questi esseri senzienti. Nel momento in cui si genera l’antidoto definitivo alla radi ce della sofferenza ecco che guardando gli esseri senzienti sorge una grandissima compassione. Il sutra del cuore che c’è quel passaggio particolare che è anche gli aggregati sono vuoti. Quella parola anche è importantissima e manca nella scrittura cinese del sutra del cuore. E’ estremamente importante quella parola “anche” gli aggregati. L’ho anche visto in altri testi di altre lingue. Che cosa vuol dire questo “anche”? Vuol dire: non solo gli aggregati ma anche i costituenti e le sorgenti. L’importante è così come quel sé è designato sulla base di imputazione che sono gli aggregati, anche quella base di imputazione che sono gli aggregati, è vuoto di esistenza interdipendente.
Per cui ci sono due livelli, quanto anche indica che anche gli aggregati che sono la base di imputazione sono essi stessi vuoti di esistenza intrinseca. Per esempio quel sé che così come appare alla mente, nel momento in cui si analizza la mancanza di esistenza intrinseca del sé benché si usi un’analisi ultima. Nel momento in cui si vede che quel sé non esiste nel modo in cui appare anche gli aggregati non appaiono in quel modo. Per cui credo che quella sia una negazione profonda di un sé che esiste sostanzialmente.
Verso 4
Se i fenomeni esistessero intrinsecamente non potrebbero sorgere dalle cause, per cui dobbiamo pensare all’esistenza intrinseca e a quello che è l’esistenza che dipende da altro. Anche la causa e l’effetto non sono causa e fffetto per se stessi ma sono causa ed effetto perché dipendono da altro non esistono per propria natura. La causa che è l’elemento, o ciò che fa sorgere, e l’effetto che ciò che è sorto. La causa non esiste dalla sua parte per natura ma diventa causa solamente quando genera un effetto e viceversa. Negli scritti di asanga si parla che gli atomi e le molecole sono dei derivati. Sulla investigazione della causa ed effetto degli elementi e dei derivati, l’origine sono le oscurazioni distruttive e le osservazioni di corpo, parola e mente. Ciò che ha detto Asanga nel contesto che ho appena citata. Dal punto di vista delle cause sostanziali e delle condizioni è una cosa sostanziale.
La causa sostanziale della coscienza deve essere una coscienza. Ciò che è materia può diventare causa di qualcosa che non è materia?
Bisogna pensarci.
Verso 6-7
Nel momento in cui andiamo a cercare l’oggetto di negazione se esistesse in quel modo andrebbe trovato . Se il nome fossero indifferente allora la parola fuoco dovrebbe bruciare la propria mente.
Colui che compie l’azione non esiste dalla loro parte intrinsecamente ma sono stabiliti solamente in termini di dipendenza mutuale. Non esiste l’agente non esiste il soggetto, non ci sono meriti. Attraverso il sorgere dipendente non sono nati così tu hai proclamato maestro delle parole.
Verso 11
Come Je rinpoche ha insegnato che coloro che sono veramente esperti usano il ragionamento. Proprio perché non esiste per propria natura che le cause e condizioni sono possibili. Questo è il dipende da altri. Così come il ragionamento delle schegge di diamante. Non sorge da sé, non sorge senza cause, non sorge da altri. Non potrebbe distruggersi, non potrebbe sorgere.
Verso 15. Il risultato sorge quando la causa è esaurita o no? Sorge dopo o prima della causa?
Non sorge da qualcosa che non è distrutto, per cui tu dici che è come un sogno. Nello yoga delle 3 purificazioni di Heruka si parla principalmente delle gloriosa tradizione Sakya.