Sua Santità il Dalai Lama: La varietà di religioni e di soggetti religiosi è un fatto positivo.
Sua Santità il XIV Dalai Lama Tenzin Ghyatso
Non abbiamo alcuna necessità di un’unica forma di buddhismo, proprio come il mondo non necessita di una singola religione.”
“Buddha Sakyamuni compì grandi sforzi per sviluppare e realizzare la mente dell’illuminazione, per poter beneficare gli innumerevoli esseri senzienti. (…)
Una volta ottenuta l’illuminazione egli fece girare la Ruota del Dharma per gli esseri fortunati, rivelando ciò che deve essere realizzato per poter percorrere i vari stadi e livelli che conducono a una rinascita più elevata, alla liberazione e alla perfezione dell’onniscenza. (…) Tali metodi adamantini vennero trasmessi e delucidati tramite un ininterrotto lignaggio di maestri indiani come Nagarjuna e Asanga.In seguito queste metodologie di pratica si diffusero in tutta l’India, nel sud-est asiatico, in Cina, in Giappone, in Corea, in Nepal, in Tibet e nell’intera Asia centrale.
In tutti questi paesi il puro Dharma venne modellato e adattato in accordo alle esperienze dei maestri del lignaggio, che hanno espresso gli insegnamenti nei modi più consoni ai tempi, alla cultura e alle inclinazioni di tutti coloro che ricevevano il loro addestramento. Il buddhismo assunse in tal modo svariati aspetti, ma il punto essenziale di ogni trasmissione valida rimane il medesimo:
vincere le negatività e accrescere la bontà, coltivando e liberando la mente.
In Tibet, il buddhismo venne trasmesso mediante svariati lignaggi. Sebbene ciascuno presentasse in modi leggermente diversi gli insegnamenti, in accordo alle necessità dei discepoli, ai vari momenti storici e alle molteplici aree di diffusione in cui vennero introdotti, per il fatto che :
– tutti i lignaggi accettano i quattro sigilli della dottrina buddhista;
– tutti praticano un sentiero che combina il Sutrayana e il Vajrayana;
– tutti insegnano metodi grazie ai quali l’illuminazione si può ottenere nel corso di una singola vita;
tali differenze non hanno importanza.
Di fatto, anche se nelle pratiche del buddhismo theravadin, cinese, giapponese e tibetano esistono alcune differenze, il loro comune denominatore è la fondamentale essenza dell’aurea parola del Buddha. Le differenze sono paragonabili a vari ornamenti applicati allo scopo di soddisfare praticanti che hanno particolari esigenze. Non abbiamo alcuna necessità di un’unica forma di buddhismo, proprio come il mondo non necessita di una singola religione.
Pur essendo tutti gli esseri umani uguali, ognuno di noi ha la sua storia individuale, un suo unico e particolare modo di vedere e di apprezzare le cose, oltre a specifiche inclinazioni spirituali e filosofiche.
Proprio come il mondo ha prodotto una grande varietà di cibi differenti per soddisfare le singole esigenze di diversi popoli, la varietà di religioni e di soggetti religiosi è un fatto positivo, in quanto fornisce vie adatte a un numero più vasto di praticanti spirituali. In Tibet, questo genere di libertà religiosa personale era molto incoraggiata, al punto che nacque il detto: “Ogni Lama costituisce una diversa tradizione”. La varietà è allo stesso tempo positiva e necessaria.”
Tratto, salvo errori ed omissioni, da pag. 27-28 “Il sentiero per la liberazione” Autore: S.S. XIV Dalai Lama Tenzin Ghyatso Edizioni: Chiara Luce Edizioni Anno di pubblicazione: Luglio 1997http://www.chiaraluce.it/index_file/index.htm. Si consiglia vivamente di leggere integralmente questo prezioso libro.