Oggi è stato il primo giorno della XX Conferenza “Mind and Life” sul tema: “L’altruismo e la compassione nei Sistemi Economici” (www.compassionineconomics.org), in corso a Zurigo. La conferenza ha una durata di tre giorni, dal 9 all’11 aprile, e si concentra sull’esplorazione di sistemi economici impegnati da un lato a ricompensano l’equità e la cooperazione e, dall’altro ad affrontare i temi più urgenti: sociali ed ambientali.
Durante la pausa pranzo Sua Santità il Dalai Lama ha incontrato la stampa cui ha detto, “La recente crisi economica mostra che il denaro non riesce a portare la pace interiore.” Sua Santità ha parlato di due dei suoi tre impegni nella vita: la promozione dei diritti – valori umani e dell’armonia religiosa.
Sua Santità ha ricordato che quest’anno ricorre il 50° anniversario dell’arrivo dei tibetani in Svizzera, aggiungendo che il governo indiano aveva esteso la massima assistenza ai tibetani fin dal loro arrivo dal Tibet in India. Nel ringraziare la Svizzera per l’accoglienza dei profughi tibetani ha incalzato: “E ‘nostro dovere ringraziare il governo svizzero, ed il Popolo Svizzero ed in particolare la Croce Rossa Svizzera” per l’assistenza ai rifugiati tibetani a partire dal 1960.
Lo spirito tibetano è molto vivo in Tibet e la comunità in esilio è molto attiva nel mantenerlo alto. I tibetani in Svizzera non sono solo buoni cittadini svizzeri, ma sono i portatori dello spirito tibetano e contribuiscono all’economia svizzera.
Sintesi dei lavori del primo giorno della XX Conferenza Mind and Life (per gentile concessione Mind and Life Institute – www.mindandlife.org).
1° Sessione
Dopo l’intervento introduttivo di Adam Engle, CEO e co-fondatore del Mind & Life Institute, il Rettore dell’’Università di Zurigo
Andreas Fischer, porge il benvenuto a tutti, introducendo Sua Santità il Dalai Lama, che sale sul palco e dichiara: ” Non so come si fanno i soldi. Ma so che possono essere utili.” Ha quindi raccontato un aneddoto in cui ha chiese ad un suo amico circa le radici dell’attuale crisi economica, che gli rispose che è causata dall’avidità, forse anche dal desiderio di imbrogliare per il profitto. “Anch’io so che questo è un male per il sistema economico”, ha aggiunto Sua Santità. Egli ha anche esortato tutti noi a continuare ad impegnarci per una maggiore saggezza, auspicando che dai risultati di questa conferenza ne possa derivare un migliore orientamento per i sistemi economici.
Joan Halifax Roshi ha delineato i contenuti della conferenza ed i temi dei relatori. Dan Batson, dell’Università del Kansas, ha aperto con una domanda molto diretta: “Esiste l’altruismo?”. Dopo aver parlato dell’egoismo e dell’empatia, ha riferito i risultati degli esperimenti sull’empatia e le possibili deduzioni. Tania Singer, dell’Università di Zurigo, ha spiegato due percorsi neurali per comprendere le menti altrui: “attraverso l’empatia e la compassione ed attraverso la “teoria della mente”, il pensiero cosciente di qualche altro stato mentale. Dopo aver spiegato le reti neurali e la loro relazione a pensieri e sentimenti compassionevoli, ha parlato di come alcune persone hanno un deficit nel comprendere i propri sentimenti. Studi sulla meditazione hanno dimostrato di contribuire a questa carenza.
Richard Davidson, del’Università del Wisconsin, ha proseguito il discorso postando due punti di grande interesse: “Esistono diversi livelli d’empatia e compassione nelle persone, che hanno radici biologiche. L’empatia e la compassione possano essere come delle competenze, cui ci si può addestrare e migliorare. Ha poi esaminato ricerca neuroscientifica in questi settori, i risultati hanno mostrato che i soggetti con una più ampia formazione mentale hanno una maggiore tendenza a mostrare segni di altruismo. Matthieu Ricard, del Monastero Shechen, ha contribuito ad illuminare gli ascoltatori illustrando ampiamente cosa s’intende dal punto di vista buddista per compassione, empatia ed altruismo. Per esempio, la compassione è il desiderio di contribuire ad alleviare la sofferenza degli altri, qualunque esso sia.
2° Sessione
La sessione pomeridiana è iniziata con Joan Silk dell’UCLA, Università della California, Los Angeles, che ha definito l’altruismo biologico, come osservato in diverse specie. La ricerca ha dimostrato che l’altruismo è comune e utile in molte specie. Da momento che gli esseri umani si sviluppano durante l’infanzia, mostrano la tendenza ad allontanarsi da questa comunanza di altre specie.
Nel corso del colloquio con Sua Santità è scaturito un interrogativo dal tono rilevante: “l’ostilità proviene dal fatto di non essere collegato? Ovvero dall’essere segregato? Per esempio, se le api d’una colonia dovessero mescolarsi con quelle di un’altra, si considerano come estranei? “Joan rispose,” Non sembra esserci molto flessibilità nel loro comportamento, anche se non ne so molto delle api. Così questa prospettiva sembra rimanere valida.
“Sua Santità rifletté: ” L’altruismo biologico richiede la capacità di apprezzare gli altri? Le zanzare, credo, non hanno alcun apprezzamento! Se ne può posare una su di me e decido di lasciarla fare. Ma poi vola via e non dimostra certo alcun apprezzamento! ”