Sua Santità il Dalai Lama sì consulta con l'ottimo traduttore Matthieu Richard
Dopo aver attraversato tutta la Francia in camper e aver preso un diluvio d’acqua, vento e ben poco sole ed essere passati dalla piena estate mediterranea ad una tenue primavera continentale oggi finalmente il sole è forte e sì respira l’aria intensa dei grandi incontri con Sua Santità il Dalai Lama. Abbiamo salutato il Ven Ghesce Tenzin Temphel da Pomaia, più sorridente che mai, e il Ven Ghesce Tenzin Darghye, l’organizzatore del Kalachakra di Kraz 2002 che ora viene dall’Austria dove sta realizzando un istituto di cultura tibetana proprio su incarico di Sua Santità. Nell’immensa sala dello Zenith Metropole di Nantes oltre diecimila persone hanno dato il benvenuto a Sua Santità il Dalai Lama. Dobbiamo premettere che questi sono solo appunti, presi a mano e scaricati sul computer subito dopo gli insegnamenti, in cui non riusciamo certo a darvi una trascrizione esatta di ciò che ha detto Sua Santità nella conferenza pubblica, in cui ha parlato in inglese. Pertanto vi preghiamo di scusarci se vi sono errori o incomprensioni.
Appunti, traduzione dall’inglese ed editing del Dott. Luciano Villa, dell’Ing. Alessandro Tenzin Villa e di Graziella Romania nell’ambito del Progetto “Free Dalai Lama’s Teachings” per il beneficio di tutti gli esseri senzienti.
Sua Santità il Dalai Lama
Alcune persone sono venute qui per curiosità o solo per dare un occhiata mentre altre sono venute qui con delle aspettative. Il che non è realistico perché io non ho nulla di speciale da offrire, io semplicemente offro la mia esperienza. Qualcuno pensa che il Dalai Lama detenga poteri miracolosi. Si sbaglia, io non ho nessun potere miracoloso né dal punto di vista fisico, né mentale , né emozionale. Per gli stessi motivi siamo tutti esseri senzienti. E quando io penso a me stesso mi considero null’altro che un essere umano, non un buddhista o un tibetano. Semplicemente un essere umano.
Ognuno di noi dovrebbe considerare se stesso semplicemente come un essere umano. Sento dire certe volte io sono un buddhista, sono un tibetano, in questo modo creiamo barriere artificiali fra di noi. Sia che siate buddhisti o tibetani, cristiani o musulmani, credenti o non credenti, di qualsiasi religione, intendo rivolgermi invece a tutti, ed intendo dire che occorre porre le condizioni per una vera pace. Sono venuto qui anche per rispondere alle vostre domande, perché sia le domande che le risposte possono rivelarsi molto utili come fonte di nuove idee. Di base tutti gli esseri senzienti hanno le medesime caratteristiche, oggi parliamo di come realizzare la pace esteriore a partire da quella interiore senza innalzare delle barriere tra di noi. Ciascuno di noi desidera le stesse cose che desiderano tutti, questo è l’argomento del giorno. Continue reading »