Insegnamenti di Sua Santità il Dalai Lama a Padum, Zanskar agosto 2009 terzo giorno
Appunti a cura di Alessandro Tenzin Villa, Luciano Villa ed Alessandra Cominetti.
Sua Santità il Dalai Lama:
Tutto molto bene, il tempo è ottimo non ci rimane che sviluppare una buona motivazione. Avete dormito sopra l’erba kusha e avete fatto i vostri sogni. Per cui oggi ci sarà una breve citazione di Nagarjuna che ci fa capire come il nostro sé ed i fenomeni sono privi di esistenza inerente. Per cui la maggiore qualità di Buddha sono: che è un essere compassionevole ed è capace di insegnare l’interdipendenza e la natura delle cose. I suoi insegnamenti vengono dalla sua stessa esperienza. Lui ha intrapreso la pratica del metodo e della saggezza. Parlando della visione dell’interdipendenza ci si riferisce al fatto che tutti i fenomeni dipendono uno dall’altro e non esistono di per se stessi, tutte le cose dipendono esclusivamente da cause e condizioni, non esistono fenomeni che siano indipendenti da cause. Proprio perché i fenomeni dipendono da altre cause non possono esistere inerentemente. E parlando del metodo ci riferiamo alla pratica della non violenza: ciò ha a che vedere con il fatto di non desiderare la sofferenza e questo è in accordo con la visione dell’origine dipendente. Per cui nei riguardi della pratica della non violenza ci sono due differenti cose da dire: non è una pratica passiva, quindi è necessario svilupare la compassione non solo cercando di non fare del male agli altri ma anche cercando di aiutarli. Questo è basato sulla compassione che deriva dalla comprensione della natura interdipendente delle cose. Per cui quando le persone mi domandano cosa è il Buddhismo, io rispondo spesso che è separato in due parti: uno è l’aspetto etico della non violenza, l’altro è invece la visione filosofica dell’origine dipendente.
Quindi da un lato il comportamento della non violenza e dall’altro la visione filosofica dell’origine dipendente. Tutte le scuole filosofiche del Buddhismo asseriscono che i prodotti non possono venire senza cause e condizioni e non possono essere prodotti da cause permanenti. Con qualche eccezione tutte le scuole asseriscono che nessun fenomeno può sorgere da cause permanenti ma sorgono da cause e condizioni mutevoli. Nelle fedi teistiche i fenomeni sorgono dall’intenzione di un Dio, per cui vediamo come in questo caso la causa non cambia.
Se consideriamo un germoglio di grano, il germoglio cresce e si trasforma in semi, questo significa che la causa ha subito un processo di transizione, se guardiamo la montagna di fronte a noi è cambiata in migliaia di anni. Non possiamo vedere questi cambiamenti che sono avvenuti in migliaia di anni, in questo caso sono cambiamenti che succedono in centinaia di migliaia di anni e non sono visibili. La cessazione delle cause dimostra che nel corso del tempo queste cause e condizioni continuano a cambiare nei loro termini di tempo. Gli effetti devono anche sorgere per cause compatibili. Il prodotto deve essere originato da cause e condizioni compatibili. Ogni cosa che funzioni dipende da cause e condizioni, anche nel caso di elementi come una montagna, caratterizzati da cambiamenti molto lunghi, vi sono delle cause anche se non sono visibili nel nostro tempo. Ciò non corrisponde ad una teoria di un Ishvara, un Dio creatore, che è una causa permanente. Se pensiamo al nostro corpo, questo è causato da un corpo precedente. Se guardiamo il nostro corpo di adesso e quello di 10 anni fa vediamo dei cambiamenti, se prendiamo una vecchia fotografia del nostro corpo vediamo un grande cambiamento. Per cui il cambiamento ogni 10 anni non potrebbe avvenire se non ci fosse un cambiamento ogni anno, tuttavia se non ci fosse un cambiamento continuo ogni mese, ogni giorno, ogni ora, ogni minuto, ogni secondo e così via non ci potrebbe essere cambiamento grossolano. Per cui il cambiamento grossolano è fatto di sottili cambiamenti che avvengono ogni momento. … Continue reading »