Dalai Lama: Mettere in discussione i consigli del Guru

Sua Santità il Dalai Lama: Erigiamo altari elaborati e facciamo lunghi pellegrinaggi, ma meglio di questi è ricordare gli insegnamenti del Buddha: “Non creare mai alcuna azione negativa; creare sempre il bene; mirare tutte le pratiche a coltivare la mente”. Quando la nostra pratica fa aumentare l’illusione, la negatività e gli stati mentali disturbati, sappiamo che qualcosa non va.

Dalai Lama: Mettere in discussione i consigli del Guru

Dovresti fare tutto ciò che il tuo guru ti dice di fare, anche se sembra strano, giusto? Sbagliato. Secondo Sua Santità il Dalai Lama ogni studente è responsabile di controllare le istruzioni del guru nei confronti con la ragione e il Dharma. Le razionalizzazioni che molti studenti si dicono di fronte a strani comportamenti del guru – “Deve essere un insegnamento” o “È una saggezza folle che non puoi mettere in discussione”, oppure “È un test” – servono solo a danneggiare gli studenti che non capiscono che anche gli insegnanti potenti hanno personalità con a volte punti ciechi e che commettono errori. Sua Santità il Dalai Lama parla con forza su questo argomento in questo estratto adattato da The Path to Enlightenment [Ora ripubblicato come Refining Gold: Stages in Buddhist Contemplative Practice come parte della serie Core Teachings of the Dalai Lama]

L’offerta della pratica significa sempre vivere secondo gli insegnamenti del proprio guru. Ma cosa succede quando il guru ci dà consigli che non desideriamo seguire o che contraddicono il Dharma e la ragione?

Il metro di giudizio deve essere sempre il ragionamento logico e la ragione del Dharma. Qualsiasi consiglio che li contraddica deve essere respinto. Questo è stato detto dal Buddha stesso. Se si dubita della validità di ciò che viene detto, si dovrebbe focalizzare il punto e chiarire tutti i dubbi. Questo compito diventa un po’ più delicato nel Tantra Supremo, dove l’abbandono totale al guru è un prerequisito; ma anche qui questa resa deve essere fatta solo in un senso particolare. Continue reading »

Insegnamenti del 13° Dalai Lama all’età di otto anni

Il XIII Dalai Lama Thubten Gyatso

Insegnamenti del 13° Dalai Lama all’età di otto anni

La rivista «Arena» che si stampava a Boston (USA) cent’anni fa per circoli teosofici, ha pubblicato nel 1894 il racconto, con commenti redazionali, dell’incontro che l’esploratore tedesco Heinrich Hènsoldt aveva avuto anni prima a Lhasa con il XIII Dalai Lama (1876-1933), all’epoca di appena 8 anni. Ne pubblichiamo una parte, con le riserve d’uso.

«Quando mi trovavo nell’India del nord, avevo spesso sentito dire dai missionari inglesi e da uomini colti che pretendevano di conoscere perfettamente il Lamaismo, che il Dalai era un semplice bamboccio nelle mani di una banda di intriganti. Un professore inglese molto abile mi aveva anche assicurato, a Darjeeling, che il bambino scelto per fare il Dalai Lama era sempre un povero essere, un debole di spirito, un triste esemplare della più triste umanità, a cui si rendeva l’esistenza insopportabile per la monotonia di un cerimoniale vuoto di senso. Così quando fui condotto davanti al Gran Lama mi aspettavo di incontrare un essere imbecille, col quale ogni conversazione sarebbe stata impossibile. Era, in effetti, un ragazzino di appena otto anni. Ma, al posto della fisionomia indifferente ed inintelligente che credevo di incontrare, trovai uno sguardo che mi riempì di stupore e di timore. Era un viso di una grande simmetria e di una grande bellezza, un viso indimenticabile per la sua singolare espressione di malinconia, che contrastava stranamente coi suoi tratti infantili. Ma ciò che mi colpì di più furono i suoi occhi. Era impossibile che quelli fossero gli occhi di un bambino di otto anni. In verità, il Dalai Lama non è un mortale ordinario. I suoi occhi erano sicuramente quelli di un iniziato superiore dell’esoterismo, così diverso dallo sguardo dei suoi adepti, che non ci si potrebbe sbagliare o dimenticare dopo averli visti una sola volta. Essi avevano qualcosa di sovrumano e apportavano al non iniziato l’impressione di un’età considerevole. Se il viso è, in realtà, l’espressione dello spirito, gli occhi possono essere considerati come la sua vera fonte, e servire a scoprirvi le conoscenze trascendenti o le grandi esperienze mentali … Continue reading »