tibetan democracy day
Celebrato a Dharamsala il 55° anniversario del “giorno della democrazia”
Migliaia di tibetani si sono riuniti il 2 settembre nello spazio antistante lo Tsug-lag-khang, il principale tempio di Dharamsala, per celebrare il 55° anniversario del Giorno della Democrazia Tibetana: nel febbraio 1960, a Bodh Gaya, il Dalai Lama delineò infatti il programma con il quale introduceva il sistema elettivo democratico all’interno del governo tibetano in esilio.
Il 2 settembre 1960 prestò giuramento il primo organismo democraticamente eletto. Da allora questa storica data è stata celebrata ogni anno dalla comunità tibetana.
Nel suo discorso ufficiale il Primo Ministro tibetano Lobsang Sangay ha tra l’altro affermato che molti tibetani, prigionieri politici, continuano a soffrire all’interno delle carceri cinesi ed ha ricordato la morte in prigione di Tenzin Delek Rinpoce, una prova di quanto la Cina continui a soggiogare il Tibet ricorrendo alla forza e alla repressione. Mentre Pechino si appresta a celebrare il 50° anniversario della fondazione della cosiddetta Regione Autonoma Tibetana “guardando alla realtà della situazione in Tibet non vi è proprio nulla da celebrare”, ha affermato il Sikyiong. “Le aspirazioni del popolo tibetano e dei 142 autoimmolati per la libertà del Tibet non sono state esaudite”.
Lobsang Sangay ha ribadito la totale adesione del suo governo all’Approccio della Via di Mezzo per la soluzione del problema tibetano: “Speriamo – ha affermato – che Xi Jinping comprenda in tempi brevi che il dialogo è l’unica via per una pacifica risoluzione della questione”.
Alla cerimonia hanno partecipato in qualità di ospiti d’onore il parlamentare indiano Shanta Kumar e Maneka Gandi che hanno espresso la loro solidarietà alla causa tibetana. I membri del governo e del parlamento tibetano hanno colto l’occasione per chiedere ai tibetani di tutto il mondo di prendere parte attivamente alla campagna per le prossime elezioni governative – che si terranno nel 2016 – scegliendo il nuovo leader e contribuendo alla crescita della democrazia.
Alla carica di Primo Ministro, oltre allo stesso Lobsang Sangay, figurano le candidature di Lukar Jam Atsok, sostenuto dal Tibetan National Congress, il movimento che si batte per l’indipendenza del Tibet, Tashi Wangdu, Tashi Topgyal e Penpa Tsering attuale presidente del Parlamento Tibetano.