I valori del Dalai Lama “Come quella ragazza combatto per la verità”
«Papa Francesco? Sarei molto felice di incontrarlo ». Così dice il Dalai Lama in questa intervista a Repubblica nell’imminenza del summit dei premi Nobel per la pace che si tiene a Roma da domani a domenica. Ma un “vertice” tra il pontefice e la guida spirituale del buddismo non ci sarà. «Non è prevista un’udienza, ci sarà un messaggio del Papa per il Dalai Lama a firma del Segretario di Stato Parolin», si fa sapere dal Vaticano. Gli altri temi affrontati in questo colloquio, i difficili rapporti con la Cina, il Nobel di Malala e il diritto all’istruzione e le polemiche dei “buddisti tibetani dissidenti”, che anche hanno annunciato proteste contro il Dalai Lama in questi giorni a Roma. Ma aggiunge anche che la religione da sola non basta a risolvere i e le ingiustizie nel mondo: «Serve un’etica laica, condivisa anche da chi non ha una fede ».
1 / I Nobel per la Pace hanno spostato a Roma il loro vertice mondiale per onorare Nelson Mandela, dopo che su pressione cinese le era stato rifiutato il visto sudafricano. Qual è stata la sua reazione verso l’ostilità degli uni e la solidarietà degli altri?
Sua Santità il Dalai Lama “Vede, all’inizio due premi Nobel del Sud Africa mi avevano invitato e, naturalmente, ho accettato. Tuttavia, l’Ambasciata in India si è rifiutata di darmi il visto. Neanche in precedenza ho potuto incontrare e rendere omaggio a Nelson Mandela prima che morisse, ma accetto le cose come sono. Naturalmente, per i rispettivi governi, l’interesse nazionale è importante, ma posso rassicurarli che il Dalai Lama non è una persona dannosa. Il mio interesse è quello di promuovere i valori umani, in un mondo di 7 miliardi di membri di una stessa famiglia. Questi valori dobbiamo portarli con noi in qualsiasi cosa facciamo, se si tratta di politica, economia, religione o istruzione. Se avessi un programma politico, potrei sentirmi deluso, ma non è il caso. E certo apprezzo i miei compagni del Premio Nobel per il caldo sostegno. Grazie a loro e all’aiuto del sindaco di Roma stavolta potro’ partecipare anch’io”.
7 / Molti non riescono a capire perché la potente Cina la tema così tanto.
Sua Santità il Dalai Lama “Mi chiamano un demone e un separatista, ma in realtà è il PLA (l’esercito popolare cinese, ndr) che agisce come un separatista in Tibet. Se si batte un cane, quello scappa. Se si vuole che rimanga bisogna trattarlo con affetto. I tibetani sono esseri umani, che non basta blandire con infrastrutture se poi ci si comporta senza alcun rispetto. La lotta è tra il potere della pistola e il potere della verità. Al momento è l’arma che vince, ma alla fine la verità prevarrà”.
3 / Ogni religione proclama una verità, ma lei crede che l’umanità abbia bisogno di un diverso sistema di valori per contrastare il materialismo?
Sua Santità il Dalai Lama “Nonostante la sua importanza come guida morale, capace di dare un senso alla vita, nel mondo laico di oggi la religione da sola non è più adeguata quale base per l’etica. Una ragione è che molte persone non seguono una particolare fede, e dovremmo trovare un approccio etico alla mancanza di valori che possa essere accettabile da chi ha fede e chi non ne ha. Una etica laica. Una chiave è la cordialità, lavorando con compassione e fiducia in se stessi. Se ci comportiamo in modo veritiero, onesto e trasparente, guadagniamo la fiducia e l’amicizia. Sono valori interiori da trasmettere attraverso l’istruzione, che attualmente si concentra spesso sulle cose materiali più che i principi morali”.
Malala, che ieri ha ricevuto il Nobel, è diventata un simbolo per il diritto all’istruzione.
Crede che l’istruzione può essere un sostituto della religione?
Sua Santità il Dalai Lama “Tanti creatori di problemi in molte parti del mondo sono spesso ben educati, quindi non è solo istruzione di cui abbiamo bisogno. Dobbiamo prestare attenzione ai valori interiori. Ed è la religione che si occupa di questo. Ma cio’ a cui dovremmo dare altrettanta attenzione oggi, è l’etica laica che è alla base delle tradizioni religiose. Se si combinano formazione con spirito di cordialità, la tua educazione, la tua conoscenza, saranno costruttive per tutta la tua vita e sarai felice. Sarai in grado di contribuire alla società e al miglioramento dell’umanità. E credo che un buon cuore, un cuore caldo, un cuore compassionevole, si possa insegnare”.
4 / Lei ha più volte detto che potrebbe essere l’ultimo della stirpe di Dalai Lama, ma le autorità cinesi hanno risposto: “Che gli piaccia o no, deve reincarnarsi”.
Sua Santità il Dalai Lama “Già nel 1969 ho messo in chiaro che se l’istituzione del Dalai Lama continua o no dipende interamente dalla volontà del popolo tibetano. Se dovessi morire oggi, credo che il popolo tibetano sceglierebbe di avere un altro Dalai lama. Ma in futuro, se l’istituzione non è più rilevante o utile e il Tibet cambia, l’istituzione del Dalai Lama cesserà. Personalmente, sento che ha raggiunto il suo scopo. Quando nel 2011 ho trasferito la mia responsabilità a un nuovo leader laico eletto dagli esuli, non l’ho fatto a malincuore, ma con gioia e deliberatamente senza niente di cui vergognarmi. Sono contento se il governo Phodrang Ganden istituito dal 5 ° Dalai Lama quasi 400 anni fa, si conclude con il 14 ° Dalai Lama, mentre la gente ha ancora fiducia in lui”.
Ma la Cina ha già nominato e preso il controllo di un altro “rinato” tibetano, il Panchen lama.
Sua Santità il Dalai Lama “La reincarnazione dovrebbe avvenire su base volontaria o almeno sulla base del karma, del merito e delle preghiere della persona interessata. Nessun altro può costringere o manipolare il modo in cui qualcuno vuole essere riconosciuto nella prossima vita. E’ particolarmente inappropriato per i comunisti cinesi, che rifiutano esplicitamente anche l’idea di vite passate e future, per non parlare del concetto di Lama reincarnati. Pensano in modo obsoleto e solo in termini politici, di potere. Vogliono controllare l’istituzione del Dalai lama, ma da quanto ho già detto, anche se ci sarà un 15 ° Dalai, non eserciterà alcun potere politico”.
5 / Recentemente lei ha rivelato di aver avuto alcuni contatti informali con le autorità cinesi. Ma l’ipotesi di una sua visita in Tibet sembra ancora utopica.
Sua Santità il Dalai Lama “Il nuovo leader Xi Jinping usa il vecchio slogan di Deng Xiaoping ‘cercare la verità dai fatti’. Sembra essere più realistico dello stesso Hu Yaobang. Non dobbiamo perdere la speranza: noi abbiamo la nostra lingua, la cultura e lo stile di vita e vogliamo preservarli. I nostri contatti con i cinesi stanno migliorando, ma a causa della censura la gente ne è molto poco informata. Recentemente ho consigliato ai tibetani di avvicinarsi con gentilezza ai cinesi, e mi è stato detto che in questo modo, quando capiscono di più i principi della nostra “Via di Mezzo”, la maggioranza li condivide perché sono realistici.
Il cambiamento è in corso, ad esempio, tra gli studenti cinesi: più di 200.000 studiano all’estero, e qualche anno fa, quando li incontravo, erano seri e riservati. Oggi sorridono. Questo è un segnale positivo di novità.
Ma l’esperienza passata dimostra che la riconciliazione non è facile. Molti dei fautori della linea dura nel partito e nel governo cinese hanno una visione molto ristretta e miope. Pero’ le cose cambieranno, è destinato ad accadere”.
6 / Deve ammettere che la realtà non è facile nemmeno per i suoi seguaci dentro e fuori dal Tibet. Una sua foto vale ancora l’arresto.
Sua Santità il Dalai Lama “I 6 milioni di tibetani in Tibet sono i nostri veri maestri. Stanno vivendo momenti difficili, ma nonostante la linea dura delle autorità cinesi non hanno perso il loro spirito e carattere. Proprio come i cinesi, sono orgogliosi e devoti alla loro cultura, e in tutte le tre province sentono un forte senso di unità. Come tibetani in esilio vogliamo offrirgli il nostro sostegno, ma non come pensano i cinesi. Se si svolgono azioni che fanno arrabbiare i cinesi, a soffrire direttamente sono i tibetani in Tibet, che sono solo 6 milioni contro 1 miliardo e 300 milioni. Spesso ripeto loro che quando provano rabbia verso le ingiustizie di certe autorità prepotenti, non è agli uomini che devono pensare ma alle loro azioni, quelle sono ingiuste. Grazie all’antica lingua comune che li ha trasmessi, i tibetani possono comprendere l’essenza della compassione nei Tantra, e oggi incoraggio lo studio dei testi buddisti classici anche nei monasteri e nei conventi che in precedenza erano interessati solo a rituali e canti. Anche i laici seguono il mio consiglio, ed è così che conserveremo religione e cultura tibetana”.
8 / Lei ha detto che è ansioso di incontrare Papa Francesco. Sembrano esserci cose affini nella semplicità del vostro approccio al mondo.
Sua Santità il Dalai Lama “Ho ricevuto una buona impressione e sarei molto felice di incontrarlo di persona. Sono stato colpito dalla sua decisione di allontanare quell’arcivescovo tedesco che predicava contenimento alla sua chiesa ma viveva nel lusso. Ho ammirato anche il suo tentativo di costruire la pace tra palestinesi e israeliani. Sebbene non possa avere successo, è stato un tentativo bello ed encomiabile”.
11 / Un gruppo di dissidenti che apparteneva alla sua stessa tradizione religiosa, da tempo manifesta in varie parti del mondo e lo farà anche a Roma. Chiedono di poter venerare liberamente un essere che lei considera uno “spirito sinistro”, e di sentirsi discriminati tra gli altri tibetani. Ci può spiegare di cosa si tratta?
Sua Santità il Dalai Lama “Per ignoranza, dal 1951 fino al 1970, ho anche io propiziata questo spirito. Poi ho scoperto che il 5 ° Dalai Lama, che ne aveva una conoscenza approfondita, ne parlava come di una entità nata da preghiere distorte, che danneggiano gli esseri senzienti e gli insegnamenti del Buddha. Anche il 13 ° Dalai Lama aveva cercato di contenerlo, così ho capito che si trattava di una cosa seria, e che avevo la responsabilità di informare gli altri. Fare un errore per ignoranza è comprensibile, ma agire consapevolmente è un’altra questione. Coloro che negli Stati Uniti e in Europa dimostrano pubblicamente contro di me mi chiamano un nemico del Buddismo e della tradizione di Je Tzong Khapa alla quale appartengo. Hanno anche diffuso una mia foto con il cappello dei religiosi islamici, per dire che provengo da una famiglia musulmana. A questo proposito cito un adagio del saggio tibetano musulmano Khache Phalu: ‘Vi ho dato il consiglio del mio cuore, si può prestarmi attenzione o no, come si desidera.’
12 / C’è ancora spazio per il dialogo con queste persone?
Sua Santità il Dalai Lama “I manifestanti gridano, rullano tamburi e alzano striscioni. I loro volti sono stravolti in espressioni aggressive. Il loro slogan è ‘smetti di mentire’, ma il problema è: chi davvero sta mentendo?. A causa di ignoranza e informazioni distorte, i seguaci di questa pratica sono completamente confusi. In India, hanno i loro monasteri dove possono fare quello che vogliono. Kelsang Gyatso, uno dei loro insegnanti, una volta disse a un giornalista in Inghilterra che il 14 ° Dalai Lama non aveva fatto nulla di benefico per la causa del Tibet. Non è questa una bugia?
Il culto di questo spirito va di pari passo con il settarismo e le restrizioni alla libertà religiosa. Dopo aver realizzato che la continuazione della pratica è stato un errore, ho sentito che era la mia responsabilità di lasciare che gli altri sapessero. In fondo è un bene che questi manifestanti attirino l’attenzione sul problema incoraggiando la gente a chiarire di cosa si tratta”.
13 / Possiamo confrontare questo vostro conflitto interno con i problemi di altre comunità religiose afflitte dagli estremismi?
Sua Santità il Dalai Lama “La pratica di Dolgyal Shugden (l’entità al centro della polemica, ndr) ha frantumato il legame spirituale tra maestro e discepolo. L’ecumenismo, non il settarismo, praticavano i grandi maestri tibetani e indiani. Cristianesimo, Induismo, Ebraismo, Islamismo e il Buddismo, per esempio, sono stati a lungo di beneficio per i loro aderenti. Ognuno di noi che appartiene a diverse tradizioni dovrebbe rispettare le altre. Indagando la storia di questo spirito si può scoprire la sua natura divisoria per quattro secoli. Il Buddha ha consigliato a quanti lo seguono come principio di base di non rifugiarsi in divinità e spiriti ordinari. Ora, i seguaci di Shugden cercano rifugio in questo spirito che è nato nel 17 ° secolo, al tempo del 5 ° Dalai Lama e che genera uno stridente settarismo, mentre io sono impegnato solo nel non-settarismo. Ho propiziato questo spirito, quindi ho esperienza dell’ignoranza che si genera. E’stato necessario dire la verità”.
Pero’ anche su Internet continuano a ripetere: “Dalai lama, smetti di mentire”.
Sua Santità il Dalai Lama “Non so quello che pensano gli altri al riguardo. Il mio dovere è solo quello di far sapere quello che ho scoperto”.
Ha collaborato Jeremy Russell
pubblicato su La Repubblica il 11.12.2014 http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2014/12/11/i-valori-del-dalai-lama-come-quella-ragazza-combatto-per-la-verita14.html