Kalkyi, di 30 anni, madre di quattro figli, si e' data fuoco per protesta contro la dominazione cinese ed e' morta.
Una donna tibetana Kalsang Kyid, conosciuta come Kalkyi, di 30 anni, madre di quattro figli, si e’ data fuoco per protesta contro la dominazione cinese ed e’ morta. E’ la quinta immolazione avvenuta nell’area di Dzamthang. E’ quanto riporta oggi Radio Free Asia sottolineando che sono ormai 110 i tibetani che hanno scelto questo gesto estremo di protesta. La donna, identificata solo con il nome Kalkyi, si e’ data fuoco ieri vicino ad un monastero del distretto di Rangtang, chiamato Dzamthang in tibetano, nella provincia di Sichuan, nel sud ovest della Cina. La donna – che lascia tre figlie ed un ragazzo sotto i 15 anni – ha protestato contro “la politica cinese di dominio violento del Tibet e delle aeree popolate dai tibetani”, hanno detto fonti locali alla radio. Il corpo di Kalkyi è stato portato dai tibetani all’interno del monastero di Jonang dove i monaci hanno dato inizio alla recitazione delle tradizionali preghiere per i defunti. La nuova eroina tibetana era nativa del villaggio di Yultso, nella contea di Dzamthang. Con la sua morte sale a 110 il numero dei tibetani che si sono dati la morte con il fuoco in segno di protesta contro l’occupazione cinese. Nel maggio 2012 un’altra donna, Rikyo, trentatre anni, si era auto immolata nella contea di Dzamthang, nei pressi del monastero di Jonang. Il 13 marzo, sempre nell’area di Ngaba, si era data la morte con il fuoco Konchok, una donna di trent’anni.
Fonte: The Tibet Post International (Adnkronos/Dpa) http://www.italiatibet.org/