Lobsang Lozin, il 45mo martire per la causa tibetana.
45° Autoimmolazione: muore a Ngaba un 18enne
Dharamsala, 18 luglio 2012. Lobsang Lozin, un monaco diciottenne del monastero di Gyalrong Tsodun Kirti (regione di Ngaba), si è dato fuoco ieri, 17 luglio, attorno a mezzogiorno (ora locale) nelle adiacenze della sala di preghiera dell’istituto monastico. Avvolto dalle fiamme e gridando slogan di protesta, ha trovato la forza e il coraggio di camminare nella direzione del locale ufficio governativo cinese. E’ deceduto all’istante a causa delle gravissime ustioni. Il Centro Tibetano per i Diritti Umani e la Democrazia ha fatto sapere che i monaci hanno portato il corpo di Lobsang Lozin all’interno del monastero dove hanno celebrato il rito funebre e recitato le rituali preghiere per i defunti. Nella tarda serata di ieri il corpo è stato cremato. Poiché gli abitanti del luogo hanno bloccato un ponte per impedire alle forze paramilitari cinesi di raggiungere il monastero, si temono scontri con la polizia. “In seguito all’auto immolazione, il personale di sicurezza, compresi alcuni appartenenti alla Polizia Armata, si è affrettato a raggiungere il monastero ma ha dovuto confrontarsi con i tibetani che hanno cercato di fermarli nelle vicinanze di un ponte nei pressi del monastero”, ha reso noto il Centro Tibetano per i Diritti Umani e la Democrazia. “Si teme che la situazione possa peggiorare”. Lobsang era considerato uno studente esemplare ed eccelleva negli studi monastici. Il monastero di Gyalrong Tsodun Kirti, che ospita oltre 300 monaci, si trova a circa 80 chilometri dalla città di Barkham. Lo scorso 30 marzo 2012, due monaci appartenenti allo steso monastero, Chime Palden (21 anni) e Tenpa Dhargyal (22 anni) si erano auto immolati in segno di protesta contro l’occupazione cinese del Tibet. Il Centro Tibetano per i Diritti Umani e la Democrazia ha dato notizia i giorni scorsi della morte di Tseten Dorjee, il ventiduenne tibetano che si era auto immolato il 7 luglio a Damshung (municipalità di Lhasa), nella Regione Autonoma Tibetana. Tseten è deceduto all’ospedale, la notte stessa, a causa delle gravissime ustioni. I 44 tibetani che dal 2009 hanno scelto di darsi fuoco, volevano manifestare contro il controllo imposto da Pechino, che sorveglia anche la pratica del culto, l’apertura e la chiusura dei monasteri, e per chiedere il ritorno del Dalai Lama. Di contro, l’Oceano di Saggezza ha sempre sottolineato di “non incoraggiare” queste forme estreme di protesta, ma ha elogiato il coraggio di quanti compiono l’estremo gesto, frutto del “genocidio culturale” che è in atto in Tibet ad opera della Cina. Fonte: Phayul http://www.italiatibet.org/index.php?option=com_content&view=article&id=850:45d-autoimmolazione-muore-a-ngaba-un-diciottenne-tibetano&catid=33:notizie&Itemid=50