Sua Santità il Dalai lama: «La nostra vita dipende dalla vita degli altri fin da piccoli. Ecco perché quando siamo circondati da chi ci vuole bene ci sentiamo bene.
Mi piace l’«etica secolare» del Dalai Lama (perché ci credo ancora che si può cambiare il mondo)
Il Forum di Assago è pieno come a un concerto di Madonna. Ci sono monaci buddhisti di ogni ordine, e anche due suore e un frate sugli spalti per assistere alla conferenza pubblica del Dalai Lama. Il sindaco di Assago dà la chiave della città al Dalai Lama e il Forum esplode.
Comincia: «Cari fratelli e sorelle sono felice di incontrare la gente e di scambiare le nostre esperienze. Per me sono occasioni di grande apprendimento, grazie alle domande imparo nuove prospettive e così accadrà a voi. Quando ho l’opportunità di parlare alla gente mi sento uno tra i tanti tra i sette miliardi di esseri umani. Siamo uguali».
Ci sono 9 mila persone che lo acclamano. Ma non lo adulano. Semplicemente c’è gratitudine, la stessa che si prova quando si parla con un uomo saggio che ci insegna qualcosa di piccolo o di grande. «Il Dalai Lama è da vedere una volta nella vita», mi dice mio figlio, quasi 17 anni e con la passione per l’antropologia come il papà. Forse anche la maggior parte di queste 9 mila persone la pensa come lui.
E Tenzin Gyatso che fa? Dopo aver insegnato per quasi due ore, regala il vero insegnamento della serata: «Adesso che avete ascoltato le cose che ho detto, pensateci su con la vostra testa». Non «obbedite», ma «pensateci su».Il buddhismo è una via personale che parte da un lavoro interiore. E per ognuno il percorso è simile e diverso. E libero.
Ecco alcuni pensieri che mi ha fatto bene ascoltare.
«LA Felicità NASCE DALLA FIDUCIA»
«Se comunichiamo tra di noi pensando che siamo tutti uguali nel volere essere felici, nell’avere il diritto alla felicità, nel volere superare le sofferenza e i nostri problemi; se pensiamo in questo modo, non ci sono spaccature. Se pensiamo alle differenze, allora sorgono discriminazioni e le discriminazioni portano ai conflitti. Questo concetto è valido anche in una famiglia: se c’è una persona che è individualista e pensa a se stesso comincia a esserci mancanza di fiducia, c’è gelosia, manca il calore e la felicità familiare. La felicità nasce dalla fiducia».
«IL MODO INTELLIGENTE PER ESSERE EGOISTI»
«Dobbiamo pensare in grande, a tutta l’umanità. Il popolo delle Hawaii ha un detto «Il tuo sangue è il mio. Le tue ossa sono le mie ossa», i tuoi problemi, le tue sofferenze, la tua felicità sono le mie. Per essere felici abbiamo bisogno degli altri. Il massimo beneficio per noi stessi è prenderci cura dagli altri. Questo è il modo intelligente di essere egoisti».
«DOBBIAMO FARE DEL XXI SECOLO, IL SECOLO DEL DIALOGO»
«Per quanto riguarda la mia vita… Sono nato nel 1935 ed era già cominciato il conflitto sino-giapponese, sono stato testimone di tantissimi conflitti e ho visto posti pacifici che sono diventati violenti. Il XX secolo, il mio secolo è stato il secolo delle scoperte scientifiche, ma anche queste scoperte sono state usate come ausilio nelle guerre. Il prossimo mese compirò 77 anni e dico che coloro che sono della mia generazione, noi che abbiamo più di 50 anni, siamo persone che apparteniamo all’altro secolo. Questo secolo appartiene ai giovani. Molto spesso dico che il XX secolo è stato il secolo della violenza, ci sono state 200 milioni di vittime delle guerra, è stato il secolo in cui è stata usata la bomba atomica. Anche l’inizio del XXI secolo è iniziato con conflitti che però sono sorti sui conflitti del secolo scorso. Proviamo a fare del XXI secolo il secolo del dialogo».
«CHI PENSA CHE LA RICCHEZZA DIA LA FELICITà È IGNORANTE
«Il dialogo è ciò che risolve i conflitti e si basa sul rispetto del diritto degli altri a essere felici e a non soffrire. Questa è un’etica necessaria per il nostro secolo. Non possiamo più confrontarci con gli altri in modo conflittuale. Anche quando si parla di interesse, di soldi. Questa etica non si basa su regole religiose, ma solo sull’intelligenza, che comprende come si eliminano gli svantaggi. Più abbiamo rispetto per gli altri, e più sinceri e più onesti saremo, e più avremo tantissimi amici. Ci sono persone che pensano che la felicità viene dalla ricchezza. Ai miei amici ricchi dico: “Be’ quando sei depresso prova a dare dei bacini al tuo diamante e vedi se ti consola. È meglio avere un gattino che almeno ti fa le fusa. Chi pensa che la ricchezza sia fonte della felicità è ignorante».
L’ETICA DELL’INTELLIGENZA
«La nostra vita dipende dalla vita degli altri fin da piccoli. Ecco perché quando siamo circondati da chi ci vuole bene ci sentiamo bene. Ecco perché chi è compassionevole vive più felicemente e ha meno malattie. È dagli altri che viene dalla felicità. Questa etica viene dall’intelligenza. Quest’etica è il prodotto della consapevolezza dell’intelligenza».
«ECCO PERCHé NON SOFFRO DI SOLITUDINE»
«Se io pensassi a me stesso come al Dalai Lama e pretendessi di essere un essere santo, questa cosa mi imprigionerebbe, ma se penso che sono uguale agli altri sono sempre pronto ad abbracciare gli altri. Quando ero in Tibet mi piaceva andare a giocare con gli spazzini e loro mi consideravano come uno di loro. Il risultato è che oggi non soffro di solitudine. L’ignoranza di chi non vede che siamo tutti uguali genera la sensazione di solitudine»
«UN’ETICA NON RELIGIOSA CHE RISPETTA LE RELIGIONI»
«Stiamo parlando di questa etica secolare. Vuol dire che è un etica che non scaturisce dalla religione ma dalla consapevolezza umana su cosa porti maggiormente beneficio. Ci sono ricerche mediche che hanno dimostrato che l’odio e la paura distruggono il sistema immunitario e che le persone che le provano hanno vita breve. Ci sono ricerche che addestrano le persone alla compassione e si scopre che così la pressione e lo stress diminuiscono e il loro modo di mettersi in relazione agli altri migliora. Se adottiamo un certo modo di pensare ne abbiamo un grande beneficio. Questa è l’etica secolare. Che non è spinta da nessuna religione, sennò sarebbe parziale. Qualcuno confonde la parola “secolare” con “laico”, ma secolarismo significa avere rispetto totale per le religioni e non sminuisce le religioni».
«LA CHIAVE È L’ISTRUZIONE»
«La chiave è nell’istruzione, fin dall’asilo dobbiamo istruire i bambini all’etica secolare. In India abbiamo studiato le linee guida dell’etica secolare. Tra uno o due anni trarremo le conclusioni e poi proveremo in una scuola e poi in dieci e cento scuole. È il momento di pensare a modi diversi di istruire».
http://blog.oggi.it/mario-raffaele-conti/2012/06/28/mi-piace-letica-secolare-del-dalai-lama-perche-ci-credo-ancora-che-si-puo-cambiare-il-mondo/