Il Dalai Lama con i vigili del Fuoco a Mirandola
Mirandola, il Dalai Lama agli sfollati: “Un disastro, ma guardate al futuro”
La visita della guida spirituale tibetana alle zone terremotate: “Dovete essere determinati, solo così riuscirete a costruirvi una nuova casa”. Donazione di centomila euro.
dall’inviato CATERINA GIUSBERTI. E’ stata una visita-lampo, ma non per questo meno significativa, quella del Dalai Lama a Mirandola. Arrivato in tarda mattinata, accompagnato dal sindaco e dal presidente della Regione Vasco Errani, si è fatto accompagnare per un breve tour delle aree distrutte dal terremoto, attorno a piazza della Costituzione, prima di chiudersi in meditazione.“Dovete essere determinati, solo questo vi aiuterà a costruire una nuova casa e a tornare a guardare al futuro”, ha esortato la guida spirituale tibetana, che ha raccontato come la notte della prima scossa si trovasse a Udine: “In quel momento sapevo di non poter fare altro che pregare – ha detto rivolto agli sfollati – ma appena ho avuto l’occasione sono venuto qui”.
FOTO Le immagini della visita
“Vedendo questa distruzione – ha poi aggiunto – ho provato profondo dispiacere. In passato ho visitato altri posti dove ci sono stati disastri naturali e ho sempre convinto le persone a pensare al futuro. Quando muore qualcuno che ci è caro, sappiamo che non potrà tornare. Ma dobbiamo pensare a quel che quella persona desidererebbe per noi, al fatto che vorrebbe vederci reagire. E’ quello che mi è successo quando ho perso i miei maestri: in quel momento mi sono reso conto che il mio compito era cercare di realizzare quel che loro si aspettavano da me”.
Il Dalai Lama, che aveva già donato 50mila dollari alla sezione emiliana della Croce Rossa, al suo arrivo ha annunciato di aver fatto un’ulteriore donazione di 50mila dollari. La notte intanto è trascorsa senza scosse: l’ultima registrata dalla rete sismica dell’Ingv, di magnitudo 3.1 e ad una profondità di 5,7 km, è delle 22.18 di ieri, con epicentro nell’area di Finale Emilia.
Il Dalai Lama in visita ai terremotati
La massima guida spirituale tibetana porta la sua preghiera per le vittime del sisma. Centinaia di persone ad attenderlo
25 giugno, 13:45 di Paolo Grilli
MODENA – Pur provata da settimane terribili dopo il terremoto, Mirandola ha tributato al Dalai Lama un’ accoglienza entusiasta, accompagnando la sua visita di stamani con una lunga scia di applausi e sorrisi di rinata speranza. Quasi assorbendo all’istante la carica emotiva del maestro. Lui, nell’ora in cui ha potuto osservare di persona le rovine nella ‘zona rossa’ in centro, e poi parlando agli sfollati del campo Friuli, ha mandato un messaggio chiaro di comprensione, ma soprattutto di sprone. “E’ il momento di lavorare duro – ha subito detto in piazza Costituente – e non di rilassarsi. Solo così potrete ricostruire le vostre case, pensando al futuro”. Centinaia di persone – soprattutto giovani – hanno accolto il Dalai Lama in una giornata torrida. E la sua vicinanza si è fatta sentire particolarmente nei lunghi minuti in cui ha voluto stringere mani tra la folla uscendo dalla piazza su viale Cinque Martiri. “Ho provato un grande dispiacere quando ho saputo di questo disastro – ha detto ai terremotati -. Mi trovavo in Friuli, ho pregato per voi e non appena ho potuto sono venuto qui. E siccome non è bello presentarsi a mani vuote in un posto dove è accaduto tutto questo, ho deciso di donare altri 50.000 dollari” oltre ai 50mila già donati alla Croce Rossa proprio per l’assistenza ai terremotati.
Il Premio Nobel per la Pace ha poi visitato gli sfollati del campo Friuli. Ha voluto rivolgersi direttamente a persone che a causa del terremoto hanno perso parenti, oltre che la casa e il lavoro. “La perdita di una persona per queste calamità fa parte della vita – ha detto -. Ma per le persone morte, sapere che siamo preoccupati e tristi per loro rende tristi loro stesse. Se invece noi riusciamo ad avere una reazione, loro sono più felici”. Frasi che hanno generato un’altra ondata di commozione nella tendopoli. “Noi vogliamo prendere esempio dalla sua lezione, seguire il suo insegnamento – ha detto al Dalai Lama il governatore dell’Emilia-Romagna Vasco Errani – non dobbiamo guardare indietro, ma costruire il futuro.
Oggi lei è davanti a persone che stanno vivendo grandissimi disagi, che sanno bene che cos’é il lavoro e che cos’è la solidarietà”. “Ci scrivono e telefonano da tutto il mondo per aiutarci – ha confermato il sindaco di Mirandola, Maino Benatti -. Questo crea in noi una speranza determinante per superare le difficoltà drammatiche che stiamo affrontando. La situazione è complessa e c’é bisogno di affrontarla con pazienza. L’idea di risolvere tutto in un attimo non è possibile – ha detto il primo cittadino di Mirandola -. Dobbiamo avere chiari gli obiettivi. Dal Dalai Lama è arrivato un messaggio fondamentale, che qui ci sono tutti vicini”. In una Bassa modenese che attende la visita di Papa Benedetto XVI martedì, oggi si è davvero respirata un’aria di solidarietà senza confini. E alla domanda sulla mancata cittadinanza onoraria di Milano, il Dalai Lama ha glissato con un “no problem. Io sono venuto qui per stare tra la gente”.
Arriva il Dalai Lama e la Bassa si commuove
Tenzin Gyatso modifica il protocollo: un abbraccio alla folla che lo attendeva «Vengo per la gente: siate determinati, così affronterete al meglio il futuro»
MIRANDOLA. Lo stile algido del premier Monti o l’appassionato, ma istituzionale coinvolgimento del presidente Napolitano sono lontani anni luce. La visita del Dalai Lama porta sulla città dei Pico un alone di spirituale serenità che abbraccia tutti. C’era bisogno di un pizzico di tranquillità in una Bassa ferita al cuore e la semplice compostezza della guida spirituale buddhista è stato il viatico giusto. Senza sfarzosi ricevimenti né protocolli ingessati il Dalai Lama è entrato in una piazza Costituente, nuovamente blindata e chiusa al passeggio dopo alcuni giorni di parziale riapertura, poco dopo le 11.15. Sotto un ombrellino parasole ha salutato le istituzioni locali capeggiate dal presidente della Regione Errani insieme al sindaco Benatti e al vice Enrico Dotti poi si è diretto verso le telecamere con una facilità di comunicazione invidiabile. «Sono qui per stare tra le persone, non voglio creare problemi con la mia visita in Italia. La gente deve riavere le case. Ho visto disastri in tutto il mondo, dal Giappone allo tsunami, non dovete perdere la speranza, dovete essere determinati». Poi Tenzin Gyatso è stato accompagnato vicino al municipio lesionato. Da lì ha potuto ammirare le rovine della chiesa di San Francesco, pochi minuti per prendere coscienza diretta del disastro che la Bassa sta vivendo. Ma quando è arrivato il momento di risalire in auto per raggiungere la tendopoli del campo Friuli ecco la modifica al programma che nessuno si aspettava. Perché, al suo arrivo, il Dalai Lama aveva visto quel centinaio di persone accalcarsi sui cancelli della zona rossa soltanto per vederlo o ricevere un saluto da dietro un finestrino. E invece no, quella gente ha bisogno di speranza e così il Maestro si dirige verso di loro, non prima però di rendere onore ad una squadra dei vigili del fuoco («Ho visto pochi incendi», quasi scherza) che lo guarda con ammirazione. Tra la folla la commozione è grande: il Dalai Lama parla, abbraccia bambini e persone anziane. Tutti vorrebbero anche soltanto una carezza piena di spirito positivo. I mirandolesi che assistono si commuovono. Ma sono lacrime di emozione, non lacrime amare come quelle fin qui versate.
Le forze dell’ordine faticano a tenere il cordone, ma non serve. Nessuno si azzarda ad infrangerlo, nell’aria c’è una forza diversa, che riappacifica gli animi, rasserena dalla tensione. La missione è compiuta: il desiderio di portare un pizzico di speranza è divenuto realtà. Grazie di cuore.
Salutato il centro storico le sirene hanno accompagnato il maestro verso la seconda tappa del programma mirandolese: la visita al campo Friuli dove era anche prevista la preghiera meditativa in onore delle popolazioni terremotate. Ed entrando sotto il tendone, solitamente utilizzato come mensa, il Dalai Lama ha esordito con un grazie a tutti i presenti e raccontando quando più di un mese fa ha appreso del tragico evento sismico che si è abbattuto sull’Emilia. Caso voleva che si trovasse proprio in Italia. «Ero a Udine – ha raccontato – quando ho sentito che in queste zone si era abbattuto un potente terremoto. So che diverse persone sono morte, ma anche che numerose sono state le distruzioni, tra case e industrie. Personalmente sentivo di avere una sensazione di impotenza, non sapevo come avrei potuto aiutarvi e così ho pregato per tutti voi, promettendomi di venire a farvi visita non appena avrei potuto». Quel giorno è arrivato ieri e non è stata una visita poco attesa a giudicare dalle persone che si sono accalcate lungo la cittadina per accoglierlo, le quali reclamavano la sempre più vicina presenza di Tenzin Gyatso. È nella città dei Pico che il Maestro ha potuto vedere da vicino la distruzione di cui fino ad allora aveva sentito solo parlare ed è di fronte al crollo delle case che ha esortato alla speranza. «Ho visto il crollo delle case – prosegue il Dalai Lama – il disastro naturale, gli oggetti persi. Ho provato profondo dispiacere, ma non dobbiamo rattristarci nuovamente per questo, ma pensare al futuro». È qui che il Dalai Lama ha riscosso il primo fragoroso applauso, che si è reiterato anche quando il Maestro ha simpaticamente “rimproverato” il popolo italiano. «Adesso è il tempo di lavorare duramente – ha detto il Dalai Lama – di non fermarsi a riposare e prendere le cose con troppa facilità. A gli italiani, generalmente, piace fare le cose con calma. Ora invece è il tempo di lavorare e farlo duramente». Così tra qualche sorriso di condivisione e anche qualche segno di disapprovazione il capo dei buddhisti ha nuovamente strappato un applauso di ringraziamento per la speranza infusa in un popolo già fin troppo devastato dalla furia della terra.
Ma anche nella tendopoli il Dalai Lama non ha voluto rifiutare il contatto con la gente. A Vasco Errani ha fatto dono di una sciarpa di seta (Kata) mentre ha dispensato dosi di umanità nel fermarsi con alcuni fedeli. Ha accarezzato una donna con le stampelle, ha ricevuto un crest (distintivo) della protezione civile friulana e ha stretto a sè i bambini di una famiglia srilankese buddhista ospitata nel campo Friuli. «È stata un’emozione fortissima – raccontano i genitori – Non avremmo mai pensato di essere così vicini al nostro Maestro. È una sensazione unica, crediamo che ci darà tanta forza per reagire di fronte a questo momento così duro». http://gazzettadimodena.gelocal.it/cronaca/2012/06/25/news/arriva-il-dalai-lama-e-la-bassa-si-commuove-1.5315758
Bologna – (Adnkronos) – Il leader spirituale tibetano si è recato in uno dei paesi più colpiti dal sisma. Poi si è spostato in Basilicata per conoscere la realizzazione della città della pace per i bambini dei Paesi in guerra
“Preferisco non dare difficoltà alle istituzioni, per me non è un problema”: così, a Matera, dove poco fa ha cominciato la sua visita in Basilicata, il Dalai Lama ha risposto alle domande dei cronisti sul rinvio della cittadinanza onoraria di Milano.
“Giro per il mondo – ha aggiunto il Dalai Lama – per dialogare con la gente e per divulgare gli ideali della pace”.
Il sindaco di Matera, Salvatore Adduce, ha poi ufficialmente invitato il Dalai Lama alla riunione ufficiale del Consiglio comunale della Città dei Sassi per conferirgli la cittadinanza onoraria che ieri è stata votata all’unanimità dall’assemblea municipale: “La invitiamo ufficialmente – ha specificato – a seconda dei suoi impegni. Noi siamo disponibili comunque a raggiungerla – si è rivolto il sindaco al Dalai Lama – in qualsiasi parte del mondo per consegnarle l’onorificenza”.
Durante la conferenza stampa, il Dalai Lama ha chiesto ad Adduce quali siano i diritti e i doveri e in che cosa consista la cittadinanza onoraria: con una battuta il sindaco ha risposto “No taxs, non pagherà tasse”.
Adduce ha consegnato al Dalai Lama anche un cucù in terracotta, che il leader della religione buddista ha suonato più volte. Poi ha donato al Presidente della Regione Basilicata, Vito De Filippo, al Presidente della Giunta provinciale di Matera, Franco Stella, e allo stesso Adduce una “kata” bianca (una sciarpa), in segno di ringraziamento.
All’incontro ha partecipato anche il Premio Nobel per la Pace del 1976, Betty Williams, che accompagna il Dalai Lama nella visita in Basilicata: domani a Scanzano Jonico (Matera) visiteranno la Città della Pace.
Bologna, 24 giu. – (Adnkronos) – Il Dalai Lama è atterrato questa mattina, poco dopo le 10.00, all’aeroporto di Bologna, per recarsi a Mirandola, dove ha visitato le zone terremotate ed ha offerto una preghiera particolare per le vittime del sisma. Ad accoglierlo presso il Terminal Aviazione Generale del Marconi, era presente una delegazione del Comune di Mirandola.
Successivamente il capo spirituale del buddismo tibetano si è recato in visita a Matera per conoscere la realizzazione della città della pace per i bambini dei Paesi in guerra. “La felicità che deriva dalla ricchezza materiale e dal potere non è quella vera. Quella che arriva dalla compassione e dall’amore è la felicità – ha detto il Dalai Lama -. La cultura del popolo tibetano è la pace, non solo per i 6 milioni di tibetani ma perché sia diffusa in tutto il mondo”.
Il capo spirituale del buddismo tibetano non ha risposto a domande di natura politica in quanto dall’anno scorso non è più a capo del governo provvisorio per l’autonomia della nazione tibetana.
Rispondendo ad una domanda sul rinvio della cittadinanza onoraria a Milano, ha dichiarato: “Se a livello istituzionale ci sono queste difficoltà io da sempre preferisco non creare problemi e fastidi. Per me non è un problema”.
“Io giro il mondo – ha detto – per incontrare la gente ed avere una relazione diretta. Nel dialogo con la gente io promuovo valori umani perché io ho due impegni: il primo è promuovere i valori etici, il secondo è migliorare ancora le relazioni fra le religioni”.
Matera ha deciso di conferire la cittadinanza onoraria al leader buddista. “Ho avuto notizia dal premio Nobel Betty Williams, che è la promotrice di questa visita, che il Dalai Lama è molto felice e molto contento della decisione di Matera di assegnargli la cittadinanza onoraria”, ha detto il sindaco Salvatore Adduce, negando che il riconoscimento sia uno schiaffo per Pisapia.
“Comprendo il problema del mio collega di Milano. Siamo in un momento di grave crisi economica -ha sottolineato il primo cittadino di Matera- in cui siamo tutti sottomessi alla legge del soldo. Per questo secondo noi è giunto il momento di mettere avanti altri valori, l’idea di vivere in un mondo sereno e di convivere pacificamente. Penso che questi piccoli gesti sono utili per richiamare l’attenzione di tutti”.
Il presidente della Regione Basilicata Vito De Filippo, durante l’incontro con il Dalai Lama, ha dichiarato: “Esprimo l’emozione di tanti uomini e tante donne per l’incontro con un uomo che dà il senso grande e straordinario di quanto un uomo può fare per principi grandi e straordinari. Noi siamo molto orgogliosi che da questa regione italiana siamo riusciti a sintonizzarci su queste ampiezze“.
“Questa regione, grazie a una donna straordinaria quale Betty Williams, è riuscita – ha aggiunto il governatore lucano – con grande concretezza e serietà a conseguire ciò che sembrava un sogno irraggiungibile. Lì dove in maniera scomposta si volevano mettere rifiuti nucleari, invece, siamo riusciti a costruire il pù remoto dei contrari, vale a dire una città della pace dei bambini”
Dalai Lama: pace non si ottiene con interventi armati Onu
lunedì 25 giugno 2012 11.45
(AGI) – Scanzano Jonico (Matera) – “La pace non si ottiene con l’intervento armato delle Nazioni Unite o degli altri Stati”: un richiamo forte quello che il Dalai Lama ha lanciato nella piazza di Scanzano Jonico, poco dopo la notizia dell’attentato in Afghanistan data dal presidente della Regione Basilicata, Vito De Filippo. Il Dalai Lama non cita casi specifici, ma osserva: “la pace deve essere dentro ogni uomo e soprattutto dentro le nuove generazioni. Noi dobbiamo utilizzare l’intelligenza umana per risolvere i problemi. Mi riferisco alla forza mentale delle persone non al concetto di fede”. – La guida dei buddisti tibetani rimarca che “il XX secolo e’ stato contrassegnato dal sangue”, mentre il “XXI secolo deve essere il secolo della pace”. E ha aggiunto: “Non voglio dire che non ci siano problemi ma dobbiamo impegnarci per risolverli in maniera pacifica, quindi con il dialogo. La collera e la rabbia mentale danneggiano anche il sistema immunitario. E’ la violenza che porta i problemi e non il dialogo”. .
Matera, 25 giu – (Adnkronos) – Seconda giornata lucana per il Dalai Lama, il massimo esponente spirituale in esilio del buddhismo tibetano, al secolo Tenzin Gyatso, che stamane e’ a Scanzano Jonico, nel Materano. Ha voluto visitare il sito di Terzo Cavone, su cui si stanno costruendo strutture ricreative della Citta’ della Pace per i bambini, accompagnato dal presidente della Regione Vito De Filippo, dal sindaco di Scanzano jonico Salvatore Jacobellis e dal Premio Nobel Betty Williams. E’ il luogo simbolo della protesta anti-nucleare perche’ nel 2003 era stato scelto per localizzare il deposito unico nazionale di scorie radioattive nelle cave di salgemma di Terzo Cavone. ”Molto bello” ha detto il Dalai Lama del progetto. Ha pregato per la Citta’ della Pace, recitando un mantra del ”Sutra del Cuore”. Intorno alle 14.00 sara’ a Sant’Arcangelo di Potenza per un altro incontro pubblico. A Sant’Arcangelo sono gia’ presenti 11 rifugiati, tra cui sei bambini, alloggiati in alcune case ristrutturate dal Comune con un finanziamento della Regione.
”Un luogo assolutamente simbolico che rappresenta una della pagine piu’ belle della storia della Basilicata. E’ stato scelto il piu’ remoto dei contrari del sito unico delle scorie radioattive che e’ la Citta’ della Pace per i bambini”. Lo ha detto il presidente della Regione, Vito De Filippo, in occasione della visita del Dalai Lama a Terzo Cavone, a Scanzano Jonico. ”Dove dovevano arrivare rifiuti nucleari – ha aggiunto – arriveranno bambini in questa grande struttura di Terzo Cavone e personalita’ come oggi il Dalai Lama, ma anche altre, che nel mondo stanno facendo una grande battaglia per la pace. Sara’ un luogo di formazione e di incontro. Io penso a un sito questa volta si’ esaltante per la storia della Basilicata e per la storia del mondo”.
Domenica 24 Giugno 2012 20:35 Gianluca Pizzolla
MATERA – Emotivamente intenso, temi molto seri, a tratti introspettivi, e anche qualche siparietto divertente, come quando ha soffiato nel fischietto (il cucù) che gli è stato donato dal primo cittadino di Matera, Salvatore Adduce, oppure quando per descrivere il rapporto con sua madre il Dalai Lama (foto 1 – 3) si è alzato, si è accostato a Betty Williams e ha imitato sé stesso da piccolo, quando sulle spalle della madre indicava la direzione da percorrere tirandole le orecchie.
Betty Williams ha riso, come divertiti erano giornalisti e autorità presenti questo pomeriggio a Matera dove si è svolta la conferenza stampa del Dalai Lama. Nel suo saluto iniziale il sindaco di Matera ha posto l’attenzione sul declino dei valori nel mondo incline al consumismo, poi ha messo in risalto la spiritualità e la vocazione culturale di Matera. “Matera, città della pace e dei diritti umani, città di frontiera, città spirituale, ha nelle centinaia di chiese rupestri i segni evidenti della contemplazione monastica e delle diverse culture che l’hanno abitata. Matera è stata nella sua storia un crocevia di popoli e religioni”. “A Lei Dalai Lama offriamo, insieme al ricco patrimonio storico e architettonico, anche questi aspetti spirituali che fanno di Matera una città unica al mondo”.
Il governatore lucano, Vito De Filippo, ha definito il Dalai Lama “uomo memorabile”, si è poi soffermato sul progetto Città della Pace, ormai diventato realtà e che spingerà sempre più la Basilicata verso scenari internazionali. Infine il ringraziamento a Betty Williams che è riuscita a rendere realtà ciò che prima appariva solo come un sogno. Il presidente della Provincia di Matera, Franco Stella, ha aggiunto: “La provincia di Matera, di cui fa parte il comune di Scanzano, è una terra che ha saputo fare tesoro di questo sentimento, fiera di ospitare un popolo semplice e coraggioso che ha lottato, in pace, per difendere il proprio diritto al domani. Non posso dimenticare l’orgoglio e la semplicità di centomila persone, cittadini di questo territorio, che hanno detto no alle scorie nucleari.
In silenzio – ha continuato Stella – quei centomila hanno urlato il loro dissenso, respingendo un destino che altri avevano confezionato per loro in virtù di quella superiorità che condanna buona parte del genere umano alla infelicità”. Il Dalai Lama ha donato alle autorità presenti una fascia bianca simbolo di pace, nel suo intervento iniziale, prima di rispondere alle domande dei cronisti (non c’è stato spazio per tutte le testate, ndr), ha fatto più volte riferimento alla sua infanzia, al suo rapporto con la madre e ai sentimenti di pace. “Una signora all’ingresso mi ha salutato come se mi considerasse una persona speciale, ma siamo tutti uguali. Siamo sette miliardi di persone e ognuno potenzialmente ha dentro di sé l’affetto del buon cuore ricevuto dalle proprie madri”, ha raccontato. E, ancora: “ Io sono stato fortunato ad aver avuto una madre straordinaria e ho ricevuto da lei il seme potenziale dell’affetto e del buon cuore e per questo riesco a essere di buon cuore verso gli altri. Benchè tutti hanno dentro il seme potenziale dell’amore, molto dipende da condizioni circostanti, a volte sfavorevoli. È importante creare e curare le condizioni esteriori come ha fatto Betty Williams per accrescere questo affetto interiore. Sono determinato fino alla morte a favorire lo sviluppo del buon cuore per l’umanità. L’altruismo e la compassione sono la vera causa del benessere collettivo. il popolo tibetano ha in sé la cultura della pace ed è importante diffondere questa cultura. La causa ultima per la sicurezza della pace è la compassione”.
A proposito della Città della Pace, ironicamente, ha detto di aver insistito nel voler visitare il progetto voluto da Betty Williams, voler constatare con i suoi occhi se fosse tutto vero. Non si è sottratto alla richiesta dei cronisti di commentare la decisione del comune di Milano che, dietro le pressioni del Governo cinese, non gli ha riconosciuto la cittadinanze onoraria. “Sono interessato a parlare con le persone e a rispettare le istituzioni con le quali bisogna costruire un percorso di dialogo”. E, ancora: “Giro il mondo per incontrare la gente con la quale mi piace dialogare direttamente. Cerco di promuovere i valori umani dell’amore universale. Ho due precisi impegni: il primo è quello di valorizzare i rapporti umani, il secondo quello di migliorare le relazioni tra le varie religioni”. Per quanto riguarda il rapporto tra etica e politica il Dalai Lama ha detto “che qualsiasi cosa l’uomo faccia dipende dalla motivazione che ha nella sua coscienza. Dovremmo migliorare la comunicazione tra le varie religioni partendo dalla considerazione che tutti gli esseri umani sono uguali senza dare importanza né al colore, né alla razza, né alla religione”. Rispetto ai casi di suicidio dei monaci tibetani il Dalai Lama ha risposto dicendo: “sono fatti politici”, senza voler aggiungere altro. Quando il sindaco di Matera ha annunciato l’intenzione di conferirgli la cittadinanza onoraria, il Dalai Lama scherzosamente ha chiesto quali fossero i suoi diritti e quali i doveri. Quella a Matera è stata la secondo tappa in Italia dopo la visita alle tendopoli dei terremotati in Emilia Romagna (Mirandola). Domani sarà la volta di Scanzano dove il Dalai Lama alle 10,00 terrà un’udienza pubblica in piazza Gramsci.
L’INVITO IN TOSCANA: In questi giorni di tese contrapposizioni sulla vicenda, è arrivato l’invito della Regione Toscana che, attraverso una lettera inviata a “Sua Santità Dalai Lama”, ha chiesto al leader religioso di partecipare al Meeting che ogni anno, nel mese di dicembre, la Toscana organizza sulla “Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo”, festeggiandone l’anniversario. Non è la prima volta che il Dalai Lama viene invitato in Toscana, alcuni anni fa solo una indisposizione costrinse ad annullare l’impegno già confermato di una presenza fiorentina di Tenzin Gyasto. Il governatore Enrico Rossi ha esteso l’invito anche all’appuntamento dell’anno 2013, sempre in dicembre, nel caso che il preavviso per quest’anno fosse troppo breve. “La Sua universalmente riconosciuta autorevolezza come uomo di pace e di dialogo fra i popoli e le religioni – ha concluso Rossi nella missiva rivolto al Nobel per la Pace del 1989 – sarebbe il miglior modo per celebrare il 17/o Meeting per i diritti dell’Uomo, in Toscana”.