Il Dalai Lama, il martirio tibetano. 
E’ stata inaugurata ieri sera a Udine la mostra ‘Tibet mistero e luce”, proposta dall’associazione culturale ‘Dharma Sugata’ in concomitanza con la visita del Dalai Lama nel capoluogo friulano. Di Marco Tosatti – E’ stata inaugurata ieri sera a Udine la mostra ‘Tibet mistero e luce”, proposta dall’associazione culturale ‘Dharma Sugata’ in concomitanza con la visita del Dalai Lama nel capoluogo friulano. Promossa dalla Regione Friuli Venezia Giulia assieme al Comune di Udine, espone nella ex chiesa di San Francesco circa 700 manufatti tibetani, di arte sacra antica, provenienti dalla collezione privata di Enrico Dellacà, definita la più ampia raccolta privata d’Europa, con circa 5.000 pezzi. All’inaugurazione ha preso parte il monaco maestro Ghesche Lobsang Pendhe, che ha ricordato le vicende del suo popolo, ”il cui territorio – ha raccontato – è stato invaso dalle guardie cinesi che hanno devastato cinquemila monasteri, distrutto migliaia di statue simbolo del sacro e di una religiosità da loro considerata ‘veleno”’. Tra i pezzi più rilevanti figura la statua di Atisha, un Buddha in tek massiccio proveniente dall’Indonesia, due grandi arazzi di oltre settecento anni, dei ‘mandala’, ovvero rappresentazioni di un universo possibile e ricco di simboli in sabbia himalayana, sottratti da Dallacà anni fa in un monastero. ”La mostra – ha affermato il presidente del Friuli Venezia Giulia, Renzo Tondo – rappresenta un’altra significativa occasione per avvicinare il pubblico regionale e italiano a un popolo e a una cultura lontana, proprio nel momento in cui Sua Santità il Dalai Lama raggiunge per la seconda volta in cinque anni Udine e si incontra con la nostra comunità con un programma alquanto strutturato: il suo non è infatti un semplice passaggio, ma è proprio un’occasione per approfondire la sua testimonianza con una serie di lezioni”.
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Udine: Tondo (Fvg), mostra su Tibet omaggio a Dalai Lama
(ASCA) – Udine, 22 mag – ”La mostra ‘Tibet mistero e luce’ rappresenta un’altra significativa occasione per avvicinare il pubblico regionale e italiano a un popolo e a una cultura lontana proprio nel momento in cui Sua Santità il Dalai Lama raggiunge per la seconda volta in cinque anni Udine e si incontra con la nostra comunità con un programma alquanto strutturato: il suo non e’ infatti un semplice passaggio in Friuli Venezia Giulia ma e’ proprio un’occasione per approfondire la sua testimonianza con una serie di lezioni”.
Cosi’ il presidente della Regione Renzo Tondo ha commentato l’inaugurazione della mostra proposta dall’Associazione culturale Dharma Sugata per la visita del Dalai Lama e promossa dalla Regione assieme al Comune di Udine nella quale sono esposti nella ex chiesa di San Francesco circa 700 manufatti tibetani, perlopiu’ di arte sacra antica, provenienti dalla collezione privata di oltre cinquemila pezzi di Enrico Dellacà e che il direttore dei Civici musei udinesi Marco Biscione non ha esitato a definire ”la più ampia raccolta privata d’Europa”. ”Siamo onorati – ha affermato Tondo – di aver potuto cogliere l’opportunità di ospitare questa esposizione.
Proprio nel momento in cui stiamo assistendo alla necessita’ sempre più sentita delle persone di avvicinarsi all’approfondimento della spiritualità, può offrire ulteriori stimoli di riflessione. Riannodare i fili della speranza in un domani più sereno e prospero e’ ciò che ci suggeriscono le forme, i simboli, e l’arte di questi manufatti”, ha concluso il presidente. All’inaugurazione, alla quale sono intervenuti il sindaco di Udine Furio Honsell e il presidente della Provincia Pietro Fontanini, il folto pubblico e’ stato onorato della presenza del monaco maestro Ghesche Lobsang Pendhe che con la sua toccante testimonianza ha ricordato le dolorose vicende del suo popolo, ”il cui territorio e’ stato invaso dalle guardie cinesi che hanno devastato cinquemila monasteri, distrutto migliaia di statue simbolo del sacro e di una religiosità da loro considerata ‘veleno”’.
