- Continuano le proteste dei tibetani in Cina
È stata data ufficialmente notizia della morte di Choephag Kyab e di Sonam, i due giovani tibetani immolatisi con il fuoco a Zamthang, località a sud est di Ngaba, il giorno 19 aprile. Intanto arrivano dal Tibet notizie di nuovi pestaggi, arresti, espulsioni di monaci dai monasteri e chiusure di scuole e istituzioni tibetane. Il Centro Tibetano per i Diritti Umani e la Democrazia ha reso noto che il 14 aprile, circa 250 tibetani residenti nel villaggio di Da-Yul (nella Contea di Kardze) sono stati arrestati per aver protestato contro la chiusura di una organizzazione locale, la Da-yul Thundin Tsogpa”, letteralmente “l’Associazione per l’Unità di Da-yul”.
L’organizzazione, che dal 2008 riunisce gli abitanti di tredici villaggi aiutandoli a risolvere dispute locali e a cementarne l’unità, è stata accusata dalle autorità cinesi di svolgere attività politiche e per questo definita “illegale”. L’ingiunzione di chiusura immediata ha causato il risentimento della popolazione locale che è scesa in piazza. Un gruppo di oltre trecento poliziotti è subito arrivato dalla vicina Kardze e ha arrestato il leader dell’organizzazione assieme a 250 tibetani. Questa misura ha scatenato nuove proteste e la polizia è intervenuta pesantemente picchiando i manifestanti: almeno dieci tibetani sono stati ricoverati all’ospedale. Il giorno successivo, 15 aprile, almeno duemila tibetani sono scesi in piazza chiedendo il rilascio di tutti gli arrestati. La loro richiesta è stata esaudita anche se solo parzialmente: trentatré tibetani restano in carcere. Il 5 aprile almeno sessanta tibetani sono stati tratti in arresto a Jalsa, nella Contea di Lithang, per aver protestato contro il programma di rieducazione patriottica imposto dalle autorità cinesi che imponeva a monaci e laici di denunciare il Dalai Lama come ispiratore delle rivolte. Quaranta tibetani sono stati deportati a Lithang, altri venti sono stati trattenuti a Jalsa ma non si hanno loro notizie.
Il 20 aprile è stata data ufficialmente notizia della morte di Choephag Kyab e di Sonam, i due giovani tibetani immolatisi con il fuoco a Zamthang, località a sud est di Ngaba, il giorno 19 aprile. I due ragazzi, nei loro vent’anni e uniti da legami di parentela, si sono dati fuoco nelle vicinanze del locale monastero di Jonang Zamthang Gonchen. I residenti hanno impedito alle forze dell’ordine di impadronirsi dei due cadaveri che sono stati portati all’interno dell’istituto religioso. Le autorità hanno ordinato che fossero cremati la sera stessa.
Fonti: The Tibet Post – TCHRD – Phayul – Italia Tibet