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Le condoglianze di Sua Santità il Dalai Lama per la morte del presidente Václav Havel
Dicembre 21st, 2011 by admin

Il recente incontro di Sua Santità il Dalai Lama con Vlakav Havel
Il recente incontro di Sua Santità il Dalai Lama con Vaklav Havel

Dharamshala. Sua Santità il Dalai Lama ha espresso la sua profonda tristezza nell’apprendere della scomparsa del suo caro amico presidente Václav Havel. In una lettera alla moglie, la signora Dagmar Havlova, Sua Santità ha scritto che con la sua morte, il mondo ha perso un grande statista, la cui ferma ed inflessibile determinazione ha giocato un ruolo chiave nel portare libertà e democrazia alla Cecoslovacchia. Era un leader modesto e coraggioso del quale Sua Santità aveva personalmente la più grande ammirazione e rispetto e che gli mancherà molto. Sua Santità ha ricordato d’aver avuto il privilegio di incontrare il presidente Václav Havel nel febbraio 1990, mesi dopo essere diventato presidente dopo la Rivoluzione di Velluto, che ha condotto con una straordinaria dimostrazione di forza della gente. Nel corso dei due decenni successivi ha avuto l’opportunità di incontrarlo regolarmente, più di recente a Praga il 10 dicembre 2011. Sua Santità ha concluso offrendo le sue sentite condoglianze alla signora Dagmar Havlova ed agli altri membri della famiglia ed a coloro che gli erano vicini. Ha affermato che forse il miglior tributo per onorare e ricordare il presidente Václav Havel è quello di lavorare nel miglior modo possibile per la costruzione di un mondo più pacifico, aperto e giusto. Con Vaclav Havel “muore un amico del Tibet e della Cina”. Il Dalai Lama ricorda il presidente ceco scomparso a Praga dopo una lunga malattia. Autore de “Il potere dei senza potere”, che stanno traducendo in cinese, e di quella Charta ’77 che ha ispirato la Charta ’08, manifesto per la democrazia in Cina, ha guidato la protesta internazionale contro la detenzione illegale del Nobel Liu Xiaobo. Il Tibet e la Cina intera “hanno perso un grande amico, un campione della democrazia e un ispiratore per tutti”. Con queste parole il Dalai Lama ha commentato la morte di Vaclav Havel, figura di spicco della dissidenza mondiale morto ieri a 75 anni a Praga dopo una lunga malattia. Autore di testi fondamentali per la lotta al comunismo sovietico – “Il potere dei senza potere” del 1978 (in traduzione in lingua cinese) e la famosissima Charta ’77, manifesto fondamentale per la lotta alla repressione di Mosca – ha ispirato la Charta ’08 firmata dal Nobel per la pace Liu Xiaobo. Liu, dissidente e docente cinese, è stato condannato a 11 anni di prigione proprio per aver preparato e diffuso quel documento pro-democrazia. Havel, primo presidente della Cecoslovacchia libera dal comunismo e poi leader della Repubblica ceca, ha guidato la protesta internazionale contro la detenzione di Liu. Ancora prima del conferimento del Nobel al dissidente cinese, aveva scritto e consegnato una lettera aperta al regime di Pechino chiedendo il rispetto dei diritti umani in Cina e in Tibet. Havel fu anche il primo leader politico mondiale a invitare il Dalai Lama nella sua nazione come capo di Stato in visita. Il leader del buddismo tibetano, saputo del deterioramento del suo stato di salute, è volato a Praga all’inizio di dicembre e ha passato più di un’ora con quello che ha definito “più di un amico per me, per il Tibet e per la Cina intera”. Lo stesso Dalai Lama volle premiare Havel con il premio “Light of the Truth”, per il suo contributo alla causa del Tibet e alla democrazia mondiale.


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