Un filmato girato nel 2008 e fatto uscire dal Tibet in questi giorni mostra le immagini dei rastrellamenti casa per casa effettuati dalla polizia cinese all’indomani dell’insurrezione tibetana. Nonostante il video non faccia menzione della località in cui è stato girato, il Centro Tibetano per i Diritti Umani e la Democrazia ritiene si tratti della cittadina di Dodge, situata in una zona rurale nelle vicinanze del monastero di Sera, non lontano da Lhasa. Nel filmato, della durata di 22 minuti e probabilmente girato ad uso interno della polizia, un centinaio tra poliziotti e paramilitari, armati di fucili e seguiti da automezzi blindati, entrano nella cittadina, irrompono nelle abitazioni e trascinano brutalmente fuori dalle case i tibetani sospettati di aver preso parte alle manifestazioni di protesta. Alcuni, ancora a letto, si vestono frettolosamente e sono portati all’aperto a forza di spinte e calci, i fucili puntati contro i loro volti, il terrore nello sguardo, e costretti a dire i loro nomi guardando direttamente nella telecamera. Tra gli arrestati figura anche una donna anziana. Il Centro Tibetano per i Diritti Umani e la Democrazia ha reso noto che tre tibetani con nomi uguali a quelli di tre degli arrestati figurano tra coloro che nel 2008 furono condannati al carcere sotto l’accusa di aver partecipato, il giorno 11 marzo 2008, alla manifestazione guidata dai monaci di Sera. Le immagini mostrano, senza bisogno di commenti, la brutalità con cui gli arresti vengono compiuti e il trattamento disumano riservato ai tibetani. Il filmato al sito: http://www.youtube.com/watch?v=99oz6JeIFxY&feature=related
La morte di Tenzin Phuntsog Il 6 dicembre è morto in un ospedale militare cinese Tenzin Phuntsog, il quarantaseienne tibetano che si era dato fuoco il 1° dicembre a Chamdo. La notizia è trapelata solo due giorni dopo la sua morte a causa delle ingenti misure di sicurezza dispiegate dalle autorità attorno all’ospedale. Sembra che Dolma, la moglie di Phuntsog, sia stata arrestata. Fonti: TCHRD – Phayul