L’emittente Radio Free Asia, Amdo tibetan service, ha dato notizia di violenti scontri avvenuti tra tibetani e poliziotti cinesi a Rebkong, nella regione orientale dell’Amdo. Fonti locali hanno riferito che i tibetani hanno reagito manifestando in massa contro l’arresto arbitrario, avvenuto il 21 febbraio, di circa duecento connazionali riuniti per le cerimonie conclusive dell’annuale ‘Monlam Chemno’, il Grande Festival della Preghiera. …
La cerimonia e’ stata interrotta dall’arrivo di un ingente numero di poliziotti, giunti sul posto presumibilmente per impedire proteste anticinesi, che, facendo ricorso al lancio di lacrimogeni, hanno arrestato molti degli spettatori presenti compresi i monaci che si apprestavano ad eseguire un Cham, la tradizionale danza rituale, il momento pi? alto e solenne dell’evento. Il giorno successivo i tibetani, esasperati, hanno dato inizio alla protesta gridando slogan a favore dell’indipendenza del Tibet, recitando preghiere per la lunga vita del Dalai Lama e attaccando la polizia con bastoni e lancio di pietre. Le autorita’ governative locali, sotto la pressione della folla, hanno rilasciato le persone arrestate molte delle quali erano state picchiate e torturate, tanto che alcune sono state trasportate all’ospedale di Xining per essere curate. Alla vista dei compagni feriti, i tibetani hanno continuato la loro protesta, terminata solo a tarda sera grazie all’intervento dell’abate del monastero di Rebkong. L’episodio e’ l’ultimo di una serie di manifestazioni che, in un clima di crescente tensione, si sono verificate nella parte orientale del paese negli ultimi tempi. Due anni fa la contea di Rebkong fu al centro degli scontri tra i tibetani che, obbedendo al desiderio del Dalai Lama, decisero di non indossare più abiti confezionati con pelli di animali, e le autorita’ cinesi che risposero ordinando alla popolazione di continuare a farne uso.