Sua santità il Dalai Lama
Assieme al Mahama Gandhi, Mao Tse-Tung, Ernesto “Che” Guevara, Ronald Reagan, la Regina Vittoria, Genghis Khan, Winston Churchill, Akbar il Grande, Lenin, Margaret Thatcher, Charles de Gaulle, Luigi XIV, Franklin D. Roosevelt, Alessandro il Grande, Nelson Mandela ed Abramo Lincoln, Time magazine, una delle riviste più importanti del mondo, ha incluso sua Santità il Dalai Lama tra i 25 leader politici più importanti di tutti i tempi, descrivendolo come “non solo il più grande e più conosciuto difensore dei diritti del Tibet e delle virtù del Buddismo Tibetano, ma anche il più importante apostolo del dialogo interreligioso, della tolleranza e della pace in modo equanime verso tutti quanti.” Così continua la motivazione: “Per tantissimi tibetani, Sua Santità il Dalai Lama è il loro leader spirituale ed il loro capo di stato in esilio. Ma per la gente di tutto il mondo, Tenzin Gyatso non è solo il più grande e più conosciuto difensore dei diritti del Tibet e delle virtù del Buddismo Tibetano, ma, indistintamente verso tutti, è anche il più importante apostolo del dialogo interreligioso, della tolleranza e della pace come bene universale.
Per decenni – e dal suo esilio dal 1959 – ha lavorato per risolvere le tensioni tra Tibet e la Repubblica Popolare Cinese. E, come Gandhi e Martin Luther King, Jr. prima di lui, il Dalai Lama si è impegnato totalmente per la non-violenza e la tolleranza. Per il suo impegno, nel 1989 ha conseguito il Premio Nobel per la Pace.
“L’umiltà Il Dalai Lama lo ha reso caro a presidenti e capi religiosi di diversi paesi, che gli garantiscano la possibilità di aumentare la consapevolezza e la risonanza su scala globale a supporto del Tibet. Il suo libro del 1998, L’arte della felicità, ha venduto oltre 1,5 milioni di copie negli Stati Uniti, il che per quasi due anni fece di lui l’autore più venduto secondo il New York Times”.