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Sua Santità il Dalai Lama in una recente intervista al canale televisivo privato indiano CNN-IBN, che potete vedere integralmente alla voce “Devil’s Advocate: Dalai Lama on China, retirement” http://ibnlive.in.com/videos/135534/devils-advocate-dalai-lama-on-china-retirement.html, ha dichiarato di volersi a breve ritirare dalla vita pubblica. Cosa significa? Mentre Sua Santità aggiunge d’essere fiducioso di poter ritornare in Tibet in tempi medio brevi, dal Governo Tibetano in esilio trapelano voci di tempi lunghi per il ritiro del Dalai Lama. Va tuttavia considerato che Sua Santità da qualche anno ha ridotto la frequenza e la lunghezza dei suoi insegnamenti spirituali. Fino alla primavera del 2008 si poteva assistere a Dharamsala, e noi c’eravamo, agli insegnamenti rituali di Sua Santità del Monlam Cenmo in occasione del Nuovo Anno tibetano, che duravano una decina di giornie e più: nel marzo 2004 durarono ben 18 giorni! Il che è ora un puro ricordo. I 6 giorni d’insegnamenti di Sua Santità previsti a marzo 2011 sono stati cancellati e chi lo segue per ascoltare le sue parole di saggezza dovrà accontentarsi, e non è poco, degli insegnamenti che darà a Sarnath dal 12 al 16 gennaio 2011. E noi ci saremo. Il che fa dire che è bene non perdere l’occasione di poter ascoltare Sua Santità particolarmente quando conferisce i suoi insegnamenti. Comunque è ormai da molti anni che gli organi di rappresentanza, come il Parlamento ed il Governo in esilio, vengono democraticamente eletti dagli esuli dal Paese delle Nevi e che è in atto un importante dibattito e consultazioni tra gli esuli Tibetani per eleggere il prossimo Primo Ministro. Fonti autorevoli dell’Uffico di Sua Santità il Dalai Lama a Dharamsala confermano che già da un po’ di tempo Sua Santità dice che andrà in pensione. …Significa che vuole abbandonare tutta l’attività politica e dedicarsi a pieno tempo a quelli che ritiene i suoi scopi principali: diffondere un pensiero di pace e di armonia tra i popoli, rendere possibile un armonico incontro fra le varie religioni. Inoltre vuole preparare i rappresentanti del Parlamento tibetano a far fronte alle esigenze di una politica democratica e a rappresentare il popolo tibetano nel mondo senza la sua leadership. Sarà al loro fianco per aiutarli e dare loro i suoi consigli ma senza essere responsabile in prima persona. In questo modo pensa di educare i tibetani a muoversi e ad agire senza di lui anche quando non ci sarà più. Continuerà a dare insegnamenti in tutte le parti del mondo.
Secondo l’agenzia di stampa IANS, che cita fonti del governo tibetano in esilio di Dharamsala, in India, «ci vorrà almeno un anno» e dipenderà dalle decisioni del parlamento che «non si riunirà prima del marzo 2011». Il ritiro del Dalai Lama dalla vita pubblica sarà molto più lungo di quanto previsto dallo stesso leader spirituale dei tibetani in una recente intervista televisiva in cui ipotizzava di andare in «pensione» tra sei mesi. Le dichiarazioni del Dalai Lama al canale televisivo privato indiano CNN-IBN su un suo «pensionamento» anticipato, «hanno destato molta preoccupazione tra i tibetani», secondo la fonte. Nonostante il capo religioso aveva più volte espresso il desiderio di ritirarsi alla vita monastica, la sua successione rappresenta ancora un’incognita. Si teme che la sua scomparsa possa lasciare un vuoto di potere e compromettere quindi la lotta per la causa tibetana. I prossimi mesi sono cruciali. Il 20 marzo si terranno le elezioni da cui emergerà un nuovo governo. L’attuale primo ministro, Samdhong Rinpoche, che il Dalai Lama spesso definisce scherzosamente come il suo «superiore», non può più presentarsi perché la Costituzione tibetana impedisce un terzo mandato. Secondo Ians, il principale candidato scelto nelle «primarie» ottobre, è Lobsang Sangey, laureato in legge alla prestigiosa università di Harvard. http://www.bluewin.ch/it/index.php/564,347756/Tibet__governo_in_esilio,_tempi_lunghi_per_ritiro_Dalai_Lama/it/news/estero/sda/