ll libro di Raimondo Bultrini “Il demone e il Dalai Lama” Editore: Baldini Castoldi Dalai , vedi Tibet:lo spirito diabolico alleato della Cina contro il Dalai Lama, è liberamente disponibile alla lettura in versione integrale su internet al seguente link http://books.google.co.in/books?id=1WLBD3TjDDYC&lpg=PP1&ots=RgEV-EJuOJ&dq=raimondo+bultrini+demone+dalai&pg=PP1#v=onepage&q&f=false, Di cosa parla il libro: “Il demone e il Dalai Lama”? Shugden, demone “feroce” del Pantheon tibetano nato nel 1600, ritorna, dopo secoli di oblio, a scatenare paure e tensioni tra la comunità tibetana esule in India. Alla morte del tredicesimo Dalai Lama, il suo culto riemerge per opporsi, attraverso una sorta di fratellanza massonica, alla tradizione del buddismo tibetano. …
Dopo la fuga e l’esilio in India nel 1959, l’odierno Dalai Lama lo dichiara un culto “fondamentalista” e viene accusato dal governo di Pechino di violare, così, i diritti umani dei dissidenti. Un triplice delitto avvenuto a poche centinaia di metri dalla residenza in esilio del Dalai lama apre al commissario indiano Singh le porte di un universo che non conosceva. Assieme al suo vice Amithaba, ripercorre le fasi del brutale omicidio e identifica i colpevoli nei membri di un culto esclusivo dedicato a uno spirito dai temibili poteri mondani, Dorje Shugden. Ma i presunti assassini sono fuggiti in Tibet e i giudici non ritengono le prove raccolte sufficienti per punire i mandanti. Tra i principali sospetti, il vertice di una società ispirata a Shugden con sede nel quartiere degli esuli di Delhi. Al termine dell’istruttoria di polizia, un giornalista investigativo – l’autore – cerca di imboccare un percorso alternativo ricostruendo la mistica del triplice delitto. Il lama stava traducendo in cinese, assieme ai due monaci uccisi con lui, un testo del Buddha sull’Origine dipendente dei fenomeni. Il trattato sembrava indicare il filo da ripercorrere all’indietro fino alla causa originaria dell’odio e dell’incomprensione. Ma avrebbe fatto luce anche sui responsabili degli omicidi? Partendo dai risultati di Singh, un giornalista investigativo, l’autore, cerca allora di imboccare un percorso alternativo, ricostruendo la mistica che si cela dietro il crimine. La ricerca risale all’origine del culto nell’epoca del Quinto Dalai lama e di un suo contemporaneo che morì in circostanze mai chiarite nel grande monastero di Drepung alle porte di Lhasa. La leggenda della sua scomparsa e della successiva trasformazione in un essere demoniaco ha attraversato il tempo, per riaffiorare, di tanto in tanto, nelle fasi più cruciali della storia tibetana. L’attuale Dalai lama scoprirà da adulto che i suoi tutori e maestri avevano formato una coalizione di potere basata sul culto di Shugden fin dai tempi del suo predecessore, il XIII. Dopo aver a sua volta pregato per anni lo spirito su loro indicazione, progressivamente se ne distacca creando le condizioni per una sorta di scisma dagli esiti ancora imprevedibili. Deciso a combattere lo spirito settario coltivato in nome del demone da una parte del clero della sua scuola Gelupa, il leader tibetano rivela all’autore inediti particolari storici e religiosi sulle conseguenze del culto.
Molti degli eventi odierni sembrano dargli ragione, visto che i seguaci di Shugden sono entrati nell’area di influenza delle autorità cinesi. Il rapporto tra lama dissidenti e regime comunista si fa sempre più stretto, ponendo le basi per un’alleanza che punta a eliminare dal futuro del Tibet ogni traccia del lignaggio dei Dalai lama. Una sfida che coinvolgerà ancora parecchie generazioni di tibetani e cinesi, ma anche di occidentali interessati ai segreti delle civiltà dell’Asia.
Il rapporto tra lama dissidenti e regime comunista si fa ogni giorno più stretto, ponendo le basi per un’alleanza che punta a eliminare dal futuro del Tibet ogni traccia del lignaggio dei Dalai lama. La sfida è iniziata, e coinvolgerà ancora parecchie generazioni di tibetani e cinesi, ma anche di occidentali interessati ai segreti delle civiltà dell’Asia.
«Decine di lama, geshe, medium, studiosi e semplici praticanti, ai quali ho chiesto informazioni e pareri sul caso Shugden, mi hanno indistintamente pregato di raccontare i fatti con un atteggiamento imparziale perché ognuno potesse farsi da solo un’idea delle conseguenze cui potrebbe portare l’acuirsi dell’attuale tensione. In cima ai loro pensieri, la paura di veder accelerare attraverso le divisioni scolastiche la scomparsa di una cultura così particolare e profonda.»
Il Demone e il Dalai Lama nasce da qui. È il 4 febbraio del 1997. A un tiro di schioppo dalla residenza del Dalai Lama avviene un triplice omicidio: un monaco anziano e due novizi, impegnati nella traduzione di un testo buddista, vengono brutalmente assassinati. È l’inizio di un’indagine fitta di misteri, nel trambusto della moderna New Delhi, in cui il commissario di Polizia Singh, insieme a un reporter italiano che sta indagando parallelamente a lui, scoprirà di essersi imbattuto nel culto di Dorje Shugden. Sarà il Dalai Lama in persona, per anni devoto di Shugden prima di abbandonarlo, a introdurre il reporter nei meandri di un conflitto mistico che ha diviso diverse scuole del buddismo tantrico e condizionato segretamente la stessa storia del Tibet. (da www.unilibro.it)
Raimondo Bultrini, giornalista professionista dal 1979, ha lavorato all’«Unità» e a «Paese Sera», occupandosi di temi politici, giornalismo investigativo e denuncia sociale. Successivamente ha concentrato il suo interesse sulle filosofie orientali, sulle politiche asiatiche e sul buddhismo, diventando direttore delle riviste «Oriente» e «Merigar Letter». Dopo un anno trascorso in Cina e in Tibet seguendo il professore e maestro Choegyal Namkhai Norbu, ha scritto il libro In Tibet. Ha prodotto documentari per Samarcanda, Mixer, Format e La7 tra i quali La caduta del Muro di Pechino. Dal 2000 è collaboratore dal Sudest asiatico del gruppo editoriale la Repubblica/L’espresso e ha pubblicato oltre cinquecento articoli sull’Asia, seguendo gli eventi più importanti per «la Repubblica», « L’espresso», «il Venerdì», «Limes» e «D donna». Dopo l’11 settembre 2001 è stato inviato in Pakistan e Afghanistan. Nel 2002 ha diretto il film documentario Madre Teresa, una santa indiana. Fra le sue più importanti interviste, ci sono quelle effettuate nei numerosi incontri con il Dalai lama, VEDI https://www.sangye.it/dalailamanews/?s=Raimondo+Bultrini. Vive in Thailandia.