In risposta alle recenti manifestazioni nel Qinghai, ovvero nell’Amdo Tibet, contro la sostituzione della lingua tibetana con quella cinese come materia d’insegnamento nelle scuole tibetane, il Parlamento Europeo in una mozione del 25.11.10 ha esortato il governo cinese a sostenere “vera politica bilingue, in cui tutte le materie possono essere insegnate in lingua tibetana “.
Il Parlamento Europeo ha approvato una risoluzione che chiede al governo cinese di rispettare la lingua madre del popolo tibetano. Il Parlamento Europeo ha condannato il piano delle autorità cinesi ‘di rendere il cinese la lingua principale di insegnamento in Tibet”. La risoluzione ha condannato il “l’intensificazione del giro di vite sull’esercizio delle libertà fondamentali, culturali, linguistiche, religiose ed altre” sui sei milioni di tibetani. … Il Parlamento Europeo ha anche deplorato il trattamento “spesso discriminatorio” delle minoranze etniche e religiose in Cina e chiesto alla Commissione Europea di riferire su come è stato speso il contributo di € 1.000.000 per la Cina nel 2009 per sostenere la società civile tibetana. Il Parlamento Europeo ha inoltre approvato una risoluzione di benvenuto al recente rilascio della leader dell’opposizione birmana Aung San Suu Kyi. Tuttavia, ha espresso preoccupazione per la sua sicurezza e ha insistito che la sua libertà appena riconquistata deve essere incondizionata e senza restrizioni. Ha inoltre esortato il regime birmano ad avviare discussioni con lei e rappresentanti dei popoli di minoranza. I deputati hanno inoltre accolto con favore la decisione del Parlamento Europeo di inviare una delegazione parlamentare in Birmania per consegnare personalmente ad Aung San Suu Kyi il premio Sakharov che vinse nel 1990, ma cui fu impedito di partecipare alla cerimonia ufficiale di consegna del premio a Strasburgo.
Il 25 novembre, il Centro Tibetano per i Diritti Umani e la Democrazia ha diffuso la notizia della liberazione “per gravi motivi di salute” di una monaca tibetana arrestata dalle autorità cinesi durante le proteste del 2008. Pema Tsewang – questo il suo nome – era stata arrestata il 20 maggio 2008 assieme ad altre due monache per aver manifestato contro il governo cinese nelle vicinanze del monastero di Kham Dhargay, nella Contea di Kardze. In carcere Pema ha subito feroci torture a causa delle quali presenta ora due fratture e problemi di udito oltre a serie difficoltà respiratorie. È attualmente ricoverata in un ospedale di Chengdu.
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