Tibetani, giornata mondiale di mobilitazione per liberare Tenzin Delek Rinpoche
Sono 40mila le firme raccolte in tutto il mondo per chiedere al governo cinese l’immediato rilascio del monaco tibetano. Il “difensore della cultura, della religione e della libertà tibetana” era stato condannato a morte, poi all’ergastolo nel 2002 sulla base di accuse mai provate. I tibetani e i loro sostenitori hanno partecipato ieri a una giornata mondiale di mobilitazione per il rilascio di Tenzin Delek Rinpoche, rispettato leader religioso e responsabile della comunità dal Tibet dell’est, che sta scontando l’ergastolo in una prigione cinese. I dimostranti hanno raccolto 40mila firme in città di ogni parte del mondo per una petizione che verrà inviata alle ambasciate e ai consolati per denunciare l’ingiusto imprigionamento del monaco. …A Dharamsala, più di 10mila firme sono state inviate via fax e via corriere alle autorità cinesi di Pechino e all’ambasciata cinese a New Delhi. Il testo della petizione ne rispecchia un’altra simile firmata da 40mila tibetani a Kham, in Lithang, regione di provenienza di Tenzin Delek Rinpoche nella parte est dell’antico Tibet (oggi provincia cinese del Sichuan). Alcuni membri della famiglia di Tenzin Delek hanno tentato di portare la petizione al governo cinese nel dicembre del 2009, ma sono stati bloccati lungo la strada per Pechino. “Come tutti i tibetani prigionieri di coscienza, Tenzin Delek Rinpoche non ha avuto un giusto processo sotto la legge cinese. Adesso è arrivato il momento di riaprire il suo caso e di garantire un nuovo processo secondo gli standard giuridici internazionali, soprattutto per il suo stato di salute, che va peggiorando” ha dichiarato l’ex prigioniero politico Ngawang Woebar, presidente del movimento tibetano Gu Chu Sum. “Abbiamo spedito 40mila firme provenienti da ogni parte del mondo al governo cinese per fare pressione per il rilascio di Tenzin Delek Rinpoche, che ha già scontato ingiustamente nove anni di prigione. Siamo anche solidali con i tibetani che hanno rischiato le loro vite per chiedere la liberazione di Tenzin Delek Rinpoche e interpellare la comunità internazionale affinché si unisca al nostro appello per questo monaco tibetano innocente”. Oltre a giocare un importante ruolo spirituale, Tenzin Delek Rinpoche è un rispettato leader della comunità tibetana, forte sostenitore della cultura tibetana e della conservazione dell’ambiente. A dicembre del 2002 era stato condannato a morte sulla base di false accuse per avere fatto esplodere delle bombe e avere inneggiato con dei volantini all’indipendenza del Tibet. La condanna a morte era stata commutata in ergastolo a gennaio del 2005, dopo che era stata lanciata una campagna in sua difesa. Tenzin Delek Rinpoche si è proclamato innocente fino al giorno in cui è stato incarcerato e nel 2009, dalla prigione, ha dichiarato di “non essere responsabile per quelle esplosioni o per ogni altra azione illegale di cui sono stato accusato. […] Se è possibile ricorrere in appello, c’è speranza che io possa essere liberato da tutte le accuse”. Secondo quanto riportato da Radio Free Asia (Rfa) l’11 giugno 2010, alle sorelle di Tenzin Delek è stato permesso di visitare il fratello ad aprile, probabilmente in risposta alle promesse fatte dalle autorità locali cinesi dopo che i tibetani dell’area di Lithang avevano provato a portare la petizione al governo della provincia del Sichuan, nel dicembre del 2009. In una nota scritta ricevuta da Rfa, il dottore della prigione ha confermato che Tenzin Delek Rinpoche sta soffrendo di “disturbi legati alle ossa, al cuore e alla pressione sanguigna”. Una fonte ha comunicato che Tenzin Delek aveva chiesto alle sorelle di continuare a lottare per il suo rilascio e che aveva spedito lettere a 26 dipartimenti del governo cinese. “Tenzin Delek Rinpoche è stato incastrato dal governo cinese per crimini che non ha commesso, perché è sempre stato un difensore della cultura, della religione e della libertà tibetana. Siamo profondamente preoccupati per la sua salute e chiediamo il suo immediato rilascio”, ha dichiarato Tenzin Choeying, direttore nazionale del gruppo Students for a Free Tibet India. “Ci appelliamo a tutti i cittadini di coscienza del mondo perché agiscano per sostenere la liberazione di Tenzin Delek Rinpoche. Egli ha dedicato tutta la sua vita a migliorare quella della sua gente e per questo la Cina lo ha condannato all’ergastolo”. La decisione del governo cinese di commutare la sentenza di morte pronunciata nei confronti di Tenzin Delek Rinpoche nel carcere a vita è stata indubbiamente una vittoria per i tibetani e per le migliaia di persone che, in tutto il mondo, si sono adoperate per salvargli la vita. E’ la prova concreta dell’efficacia della pressione internazionale e la dimostrazione di ciò che possiamo ottenere se ci attiviamo congiuntamente e in grande numero. Tenzin Delek Rinpoche rimane tuttavia un prigioniero politico, condannato a languire a vita nelle carceri cinesi. Al termine del processo d’appello, Tenzin Delek Rinpoche è stato condannato al carcere a vita. Trasferito dal carcere di Chuandong a quello di Mianyang (nella provincia del Sichuan), sappiamo che le sue condizioni di salute non sono buone: soffre di alta pressione e, a causa delle torture cui è stato sottoposto prima del processo, ha problemi cardiaci e polmonari. Continua a proclamare la sua innocenza. Nel giugno 2009, a un compaesano che gli faceva visita in prigione, Tenzin Delek Rinpoche disse: “Non sono colpevole, chiedete giustizia, chiamate tutti e fate il possibile perché la sentenza sia cambiata”. Nato a Litang, nel Sichuan, nel 1950, Tenzin Delek è stato protagonista, nella sua provincia, di battaglie ambientaliste, sociali e religiose. Dal 1982 al 1987 visse in India, dove studiò sotto la supervisione del Dalai Lama, il leader tibetano in esilio dal 1951. Dal suo maestro venne riconosciuto come “tulku”, ovvero lama reincarnato. Tornato in Cina nel 1987, Tenzin Delek fondò monasteri, ospedali, scuole e orfanotrofi ma i suoi rapporti con le autorità cinesi si guastarono nel 1993, quando si oppose ai tentativi di disboscamento attuati dal governo nelle aree tibetane. Arrestato nell’aprile 2002 con un altro monaco, Lobsang Dhondup, 28 anni, i due vennero accusati dell’attentato avvenuto agli inizi di quello stesso mese nella piazza principale di Chengdu, capoluogo della provincia del Sichuan. I due monaci furono entrambi condannati a morte il 2 dicembre 2002 ma il 26 gennaio 2003 la sentenza venne eseguita solo per Lobsang Dhondup; Tenzin Delek si vide sospendere la condanna per due anni. Nel gennaio 2005, a seguito delle fortissime pressioni internazionali, la condanna a morte è stata commutata nel carcere a vita.
In segno di aiuto, 40.000 tibetani appartenenti alla comunità di Tenzin, firmarono una petizione (molte firme consistevano nell’impronta del pollice) in cui si chiedeva giustizia per il loro leader. In segno di solidarietà con Tenzin Delek e i tibetani che per lui hanno manifestato lo scorso mese di dicembre in tutta l’area di Lithang, vi chiediamo di firmare la petizione on line al sito: http://www.freetibetanheroes.org/home.php/profiles/tenzin-delek-rinpoche/petition
Accanto alla vostra firma comparirà l’impronta di un pollice, come nella petizione dei tibetani. Guarda il video http://vimeo.com/11527575.
La petizione sarà inviata a Zhou Yongkang, uno dei massimi dirigenti del Partito Comunista. Nel 2002, Zhu era Segretario del Partito nella provincia del Sichuan, dove Tenzin Delek era detenuto. Attualmente ricopre la carica di Segretario del Comitato Centrale per le Politiche Legali, il principale organo della Repubblica Popolare Cinese di supervisione nell’applicazione della legge.
Scrivete a Liu Qibao, segretario del Partito della Regione del Sichuan per chiedere la sua liberazione al sito
http://org2.democracyinaction.org/o/5380/p/dia/action/public/?action_KEY=1349
Fonti
(Nirmala Carvalho AsiaNews/Rfa)
http://www.asianews.it/notizie-it/Tibetani,-giornata-mondiale-di-mobilitazione-per-liberare-Tenzin-Delek-Rinpoche-18701.html
http://www.italiatibet.org/index.php?option=com_content&view=article&id=358:tenzin-delek-rinpoche&catid=56&Itemid=140