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Arrestato un cantante tibetano.
Giugno 26th, 2010 by admin

Tashi Dhondup

Tashi Dhondup sta scontando 15 mesi di lavori forzati per quei canti che le autorità chiamano “canzoni sovversive”.

L’occupazione è la privazione della libertà, è una tortura senza tracce”. “Martiri coraggiosi hanno sacrificato le loro vite per il Tibet, il mio cuore soffre se penso a loro e lacrime sgorgano dai miei occhi”. Per aver scritto e musicato questi versi coraggiosi è stato arrestato alla fine dello scorso anno e condannato, nel gennaio 2010, a quindici mesi di lavori forzati. Tashi era molto popolare tra i tibetani che in gran numero ascoltavano i suoi CD. Diffondeva le sue canzoni anche attraverso internet e il telefono cellulare. L’occupazione del Tibet, la negazione della libertà
questa è tortura che non lascia tracce”

Da una canzone dell’artista tibetano Tashi Dhondup. Non è un testo “sottile”, scrive a ragione la Bbc. Ma all’autore è costato 15 mesi di lavori forzati. Queste parole ribelli sono costate la libertà a chi le ha scritte. Il cantante, Tashi Dhondup, è stato arrestato in Cina alla fine dello scorso anno, e, nel mese di gennaio, è stato condannato a 15 mesi di lavori forzati. Ma il suo vero delitto potrebbe essere semplicemente stato la sua grande popolarità. I suoi CD sono ascoltatissimi tra i tibetani ed i suoi brani condivisi su internet e sui cellulari.
“Tashi Dhondup rifletteva il trauma che i tibetani sentono intimamente”, ha detto Dechen Pemba, un blogger con base a Londra. Dechen Pemba, un tibetano che pubblica traduzioni in inglese delle canzoni di Tashi Dhondup sul blog
High Peaks Pure Earth http://www.highpeakspureearth.com/ , dice che l’album è diventato un successo immediato.
“La polizia è venuta a casa sua e sua moglie implorava gli agenti di lasciarli stare, dicendo: Siamo una giovane coppia con un bambino appena nato. Ma lui è stato arrestato e portato via”.
Tashi Dhondup non era solo. L’ ambientalista tibetano Karma Samdrup la scorsa settimana è stato imprigionato per 15 anni.
Gli intellettuali tibetani si trovano ad affrontare il più duro giro di vite dalla fine della Rivoluzione Culturale. E, secondo un rapporto della Campagna Internazionale per il Tibet, più di 50 scrittori, poeti e musicisti sono stati incarcerati nel corso degli ultimi mesi.
Artisti, intellettuali e, ora, gli ambientalisti tibetani stanno affrontando in Cina crescenti minacce di arresti e di detenzione prolungata sulla scia delle proteste del 2008 contro il regime di Pechino. Gli osservatori dicono che il giro di vite verso importanti figure apprezzate dalla gente, ma normalmente fuori dalla politica, è un segnale di crescente preoccupazione della Cina al rigurgito di orgoglio per l’identità culturale tibetana.

Canzoni di protesta
In una popolare canzone tibetana, Tashi Dhondup canta delle famiglie divise, dell’occupazione cinese, e la sterilizzazione delle donne tibetane. L’album, “La tortura senza lasciare traccia,” è stato realizzato a seguito delle proteste in Tibet del 2008 contro il regime di Pechino, che hanno lasciato sul terreno ben 200 morti.
” Le canzoni di Tashi Dhondup sono veramente popolari tra i tibetani, perché tutti si sentono così traumatizzati dopo gli eventi del 2008, dopo le proteste e la repressione”, ha dichiarato Pemba.
“Le canzoni fecero il giro attraverso Internet e ognuno le sentiva anche al cellulare. ”
Tashi Dhondup sta ora scontando una condanna a 15 mesi di rieducazione in un campo di lavoro per quei canti che le autorità temono e perciò chiamano “canzoni sovversive”.

Fonti: Asia News, South China Morning Post – Phayul, Italia Tibet – AP – Adnkronos. http://cadalanu.blogautore.repubblica.it/2010/06/28/la-musica-ai-lavori-forzati/
http://www1.voanews.com/english/news/news-analysis/Resurgence-of-Tibetan-Cultural-Pride-Draws-Chinese-Ire-97795234.html


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