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Genova: Invitato il Dalai Lama, rischio per i traffici cinesi
Novembre 28th, 2007 by admin

Repubblica — 28 novembre 2007   pagina 2   sezione:

L’ invito ufficiale è partito nel primo pomeriggio di ieri: il consiglio regionale ligure vorrebbe poter ospitare il Dalai Lama, il leader spirituale del buddismo tibetano, che nella prima metà di dicembre sarà in Italia e incontrerà i rappresentanti delle istituzioni a Torino, Milano e Udine. A decidere per l’ invito, accogliendo la richiesta che era venuta dal capogruppo di An Gianni Plinio, è stato ieri mattina l’ intero consiglio, inteso come conferenza dei capigruppo e ufficio di presidenza. Tutti i partiti politici, nessuno escluso. Dunque, la Regione che ha a Genova il porto dei cinesi, nel senso di una presenza forte sulle banchine con Cosco con un traffico annuale tra Genova e la Cina che consiste in 239 mila teu su un totale di 1 milione e 700 mila movimentati sulle banchine del capoluogo ligure, ha deciso di sfidare i rapporti diplomatici e invitare il Dalai Lama. La sfida è evidente nel fatto che le autorità del governo cinese hanno già protestato per le iniziative del Piemonte e della Lombardia e avevano manifestato contrarietà anche quando ad ospitare il Dalai Lama era stato il cancelliere tedesco Angela Merkel. La Liguria, che oltre al porto ha una forte comunità cinese residente e attiva nel settore della ristorazione e che nel settembre scorso proprio con la Regione aveva organizzato una visita in Cina di una quarantina di imprenditori, non vuole rinunciare all’ incontro con il premio Nobel per la Pace. Un uomo simbolo, che la Cina considera un traditore da quando, nel 1950, lasciò il Tibet dopo una fallita rivolta contro Pechino che invece dall’ anno successivo ha preso il controllo del paese. La nota approvata ieri mattina e inviata al protocollo dell’ associazione “Comuni, Province e Regioni per il Tibet” cui la Liguria ha aderito su sollecitazione del consigliere dei verdi Cristina Morelli, si muove su un duplice binario. Chiede la possibilità di ospitare il quattordicesimo Dalai Lama del Tibet, premio Nobel per la Pace. Ma presumendo di essere arrivati tardi nel protocollo di una visita tanto delicata, cui l’ associazione dei Comuni Province e Regioni italiane per il Tibet sta lavorando da un anno e mezzo, i consiglieri regionali hanno previsto una via d’ uscita: «se il calendario di appuntamenti già definito per il soggiorno in Italia del Dalai lama non permettesse di inserire la sua visita nel capoluogo ligure, una delegazione dell’ assemblea legislativa della Liguria raggiungerà Torino, dove il consiglio regionale incontrerà il Dalai Lama il 16 dicembre prossimo». L’ incontro dunque avverrà in ogni caso e sarà sotto le insegne della più formale rappresentanza istituzionale e come tale, dunque, inequivocabile. La decisione del consiglio regionale ligure è di ieri mattina e al momento l’ unica reazione registrata è quella, soddisfatta dei radicali italiani che con Alessandro Rosasco, ligure eletto nel comitato nazionale, si augurano che anche l’ imminenza delle olimpiadi di Pechino: «possa far capire che non è più accettabile far passare sotto silenzio un “genocidio” per diluizione di un intero popolo». Il governo cinese aveva già espresso qualche settimana fa la propria irritazione per l’ iniziativa delle istituzioni e del consiglio regionale piemontesi che ospiteranno il Dalai Lama, il prossimo 16 dicembre: se ne era fatto portavoce l’ ambasciatore in Italia, Dong Jinyi. Il Piemonte ha deciso di ignorare le proteste. Il governatore della Lombardia, Roberto Formigoni, si è appellato a D’ Alema e ha detto: la politica estera la fa il governo, dunque il Ministro degli Esteri sieda ad un tavolo con noi e decidiamo insieme il da farsi. «Si gioca un settore importante della politica estera dell’ Italia ed è il Governo che deve prendere l’ iniziativa». Ma anche la visita del Dalai Lama a Milano è ormai decisa. – AVA ZUNINO

http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2007/11/28/invitato-il-dalai-lama-rischio-per-traffici.html


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