Le condizioni possono essere avverse, ma puoi trasformarle a tuo favore. Il buddismo, ha osservato Sua Santità, non è solo una questione di fede nei Tre Gioielli, si tratta di esaminare le cose alla luce della ragione e della logica e generare pace mentale, che a sua volta contribuisce a creare pace nel mondo. Il che equivale ad adottare un approccio scientifico. E, se riesci a farlo, sarai un buddista del 21° secolo.
12 settembre 2024. Thekchen Chöling, Dharamsala, HP, India – Muovendosi su un golf cart dalla sua residenza al Tsuglagkhang, il tempio principale tibetano, quindi camminando dall’ascensore al tempio, Sua Santità il Dalai Lama ha sorriso ampiamente, felice di vedere le persone riunite per ascoltare i suoi insegnamenti. Delle circa 5000 persone presenti, 700 provenivano dai seguenti paesi del sud-est asiatico: Singapore, Malesia, Indonesia, Thailandia, Vietnam, Bangladesh e Laos.
Non appena Sua Santità si è insediato sul trono, un gruppo di monaci Theravada ha intonato un omaggio ai Tre Gioielli (Triratna Vandana) in Pali. È seguito dalla recitazione del “Sutra del Cuore” in tibetano e dei versi di saluto tratti da “Ornamento per chiare realizzazioni” e “La Saggezza fondamentale della Via di Mezzo”. Sono stati quindi serviti tè e pane.
“Vivo qui a Dharamsala da quando sono andato in esilio”, ha iniziato Sua Santità. “Oggi, tra coloro che sono qui riuniti, alcuni hanno una fede di lunga data nell’insegnamento del Buddha, altri non hanno alcun legame storico con esso. Le persone non possono essere costrette ad interessarsi al Dharma. È qualcosa a cui pensi e per cui sviluppi un interesse. Ad esempio, oggi in Cina sempre più persone apprezzano ciò che il Buddha ha insegnato perché dà origine alla pace mentale. Ciò non avviene come risultato della fede o della ripetizione delle preghiere, ma a causa del pensiero analitico.
“Tra i miei amici ci sono scienziati, che ammirano gli insegnamenti buddisti perché si basano sulla logica e sulla ragione. Sono attratti dalle ampie spiegazioni del funzionamento della mente e delle emozioni e dai metodi per raggiungere la pace mentale. Nei luoghi in cui il Buddhismo era storicamente poco conosciuto, c’è un crescente interesse, non tanto nei rituali e nelle preghiere, ma nell’uso della mente per raggiungere la pace interiore.
“La tradizione di Nalanda ha esaminato la mente e le emozioni ed ha stabilito cosa disturba la nostra pace mentale. Ha sviluppato tecniche per contrastare le emozioni distruttive. Tutte le tradizioni religiose del mondo trasmettono consigli che sono di aiuto e di beneficio per l’umanità. Ma il Buddhismo contiene anche intuizioni psicologiche che ci consentono di trasformare le nostre menti. La chiave è capire come funzionano le nostre menti e le nostre emozioni ed in questa stessa vita ridurre le emozioni distruttive come rabbia ed invidia.
“Lo scopo dell’insegnamento del Buddha è quello di ridurre gli stati mentali negativi. Non si tratta di fede, ma di apportare un cambiamento. Il Buddha si illuminò a Bodhgaya e successivamente insegnò le Quattro Nobili Verità. Queste descrivono la struttura generale del suo insegnamento. Quando arrivò al secondo giro della ruota del Dharma, insegnò la Perfezione della Saggezza, istruzioni da considerare alla luce della ragione. Posso dire che poiché l’insegnamento del Buddha è basato sulla ragione e sulla logica, ha il potenziale per beneficiare il mondo intero.
“Nel momento in cui mi sveglio la mattina, penso alla mente risvegliata di bodhicitta ed alla vacuità. I maestri indiani hanno scritto di queste cose. Inoltre, molti maestri indiani vennero in Tibet per insegnare e molti tibetani vennero in India per imparare. Di conseguenza, abbiamo ricevuto la trasmissione dell’intero insegnamento del Buddha, che abbiamo preservato ed ora possiamo condividerlo col mondo. E, come ho già detto, siamo in grado di tenere incontri con gli scienziati perché gli insegnamenti del Buddha sono radicati nella logica e nella ragione.
“Nel suo insegnamento iniziale il Buddha ha rivelato le Quattro Verità: la verità della sofferenza, la verità dell’origine della sofferenza, la verità della cessazione e la verità del sentiero. Queste implicano istruzioni complete per raggiungere la pace mentale.
Sono un normale seguace del Buddha che ha trovato il suo insegnamento per me utile. Pertanto, vi chiedo, miei fratelli e sorelle del Dharma, di tenere a mente che l’insegnamento implica più di un semplice rituale. Implica metodi per ottenere la pace interiore coltivando una genuina preoccupazione per gli altri”.
I membri del pubblico hanno colto l’occasione per porre domande a Sua Santità. La prima riguardava l’essenza del Buddismo. Sua Santità ha risposto all’interrogante che si tratta di avere un buon cuore e d’aiutare gli altri piuttosto che far loro del male.
Poi è stato chiesto a Sua Santità come sviluppare compassione ed empatia in un mondo stressante. Ha risposto che se comprendi l’insegnamento del Buddha, quando affronti delle difficoltà, sarai in grado di utilizzare tecniche per contrastare le tue emozioni negative. È stato abbastanza chiaro sul fatto che coltivare amore e compassione ci consente di calmare le nostre menti.
Rispondendo ad una domanda sull’importanza della vacuità nel Buddhismo tibetano, Sua Santità ha affermato che è perché la pratica buddista implica l’addestramento e il controllo delle nostre menti. Ha aggiunto che ci sono due modi per affrontare questo. Uno dipende dalla fede, l’altro si basa sulla saggezza.
“Di solito, consideriamo un avversario come qualcuno che esiste oggettivamente dalla sua parte. Quando siamo in grado di vedere che le persone e le cose che ci fanno del male non esistono come sembrano, ma esistono solo come designazioni, la nostra rabbia ed ostilità si riducono. Sebbene le cose sembrino esistere oggettivamente e indipendentemente, quando capisci che in realtà né le persone né le cose esistono in quel modo, ciò ci aiuta davvero a ridurre la rabbia e l’animosità.
“Ho una chiara esperienza personale di questo dato che medito sulla vacuità ogni giorno. Mi è utile. Quando vediamo le cose e consideriamo che esistono oggettivamente dal loro lato, alimentiamo le nostre emozioni negative. Ma quando realizziamo che le persone e le cose non esistono come appaiono, ci aiuta a diminuire le nostre risposte negative verso di loro”.
Infine, è stato chiesto a Sua Santità di spiegare cosa intende quando incoraggia le persone a diventare buddhisti del 21° secolo. Al che ha risposto che ci sono così tante cose che possiamo imparare, ma la più importante sono i metodi che possiamo usare per coltivare uno stato mentale rilassato. La mente risvegliata di bodhicitta e una comprensione della vacuità sono davvero utili quando si tratta di dissipare il nostro tumulto mentale. Comprendere come le cose esistono realmente e coltivare un genuino senso di compassione porterà pace mentale.
Le condizioni possono essere avverse, ma puoi trasformarle a tuo favore. Il buddismo, ha osservato Sua Santità, non è solo una questione di fede nei Tre Gioielli, si tratta di esaminare le cose alla luce della ragione e della logica e generare pace mentale, che a sua volta contribuisce a creare pace nel mondo. Il che equivale ad adottare un approccio scientifico. E, se riesci a farlo, sarai un buddista del 21° secolo.
Sua Santità ha annunciato che avrebbe dato la trasmissione orale del mantra di sei sillabe di Avalokiteshvara, Om mani padme hung, rimarcando che le persone lo recitano fin dall’infanzia in tutte le tre province del Tibet. Quando ti senti mentalmente disturbato, ha ribadito, ti aiuta a calmare la mente.
Sua Santità ha recitato una lode ad Avalokiteshvara prima di guidare i presenti nella ripetizione del mantra:
Avalokiteshvara, le tue mille mani rappresentano mille monarchi universali
i nostri mille occhi rappresentano i mille Buddha di questo fortunato eone,
A Te, che appari a diversi esseri senzienti in base alla loro disposizione,
Venerabile Avalokiteshvara rendo omaggio.
La recitazione si è così conclusa:
In virtù di aver recitato questo mantra
Possa io raggiungere lo stato di Avalokiteshvara
e possa io condurre altri allo stesso stato.
Mentre camminava dal tempio all’ascensore e poi saliva sul golf cart che lo avrebbe riportato nella sua residenza, Sua Santità fece scorrere lo sguardo sulla folla, sorridendo e salutandola mentre camminava.
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