SIDEBAR
»
S
I
D
E
B
A
R
«
Insegnamenti di Sua Santità il Dalai Lama ai giovani tibetani – 1° giorno
Giugno 5th, 2024 by admin

Sua Santità il Dalai Lama: “Le cose esistono per mera apparenza, ma quando vengono esaminate con un’analisi critica crollano e si scopre che in realtà non esistono come appaiono.”

3 giugno 2024. Thekchen Chöling, Dharamsala, HP, India – Mentre Sua Santità il Dalai Lama attraversava il cortile per raggiungere il Tsuglagkhang, il tempio principale tibetano, questa mattina, dei ballerini in costume volteggiavano in segno di benvenuto. Ai piedi del tempio due studenti si sono fatti avanti per offrire il tradizionale “Chema Changphu”. Sua Santità ne ha preso un pizzico e ha immerso il dito nell’altro. Ha osservato la folla, molti dei quali, sorridendo e salutando, offrivano delle sciarpe di seta bianca in segno di benvenuto,.

Una folla di circa 5500 persone si era radunata nel tempio e nel cortile. Tra loro v‘erano 1800 stranieri provenienti da 57 paesi. Tuttavia, l’attenzione principale degli insegnamenti odierni era per i giovani tibetani. C’erano 900 studenti del TCV dalla nona classe in su, 161 studenti universitari, 40 giovani tibetani locali e 80 membri della classe di introduzione al buddismo. Una volta che Sua Santità si è seduto sul trono, i bambini della Gopalpur TCV School hanno recitato a memoria “Uno specchio limpido: il compendio della consapevolezza”, un testo fondamentale. Si apre con un verso di omaggio a Manjushri, quindi procede a spiegare i modi della conoscenza. Quindi, i bambini hanno recitato la preghiera in un singolo verso per la lunga vita di Sua Santità seguita dalla lode a Manjushri che inizia:

Omaggio al mio Guru e Protettore, Manjushri,

Che tiene nel suo cuore un testo scritturale simbolico della sua visione di tutte le cose così come sono,

La cui intelligenza risplende come il sole, non offuscata da illusioni o tracce di ignoranza

Che insegna in sessanta modi, con l’amorevole compassione di un padre per il suo unico figlio, tutte le creature intrappolate nella prigione dell’esistenza ciclica, confuse nell’oscurità della loro ignoranza, sopraffatte dalla loro sofferenza. Ciò seguirono con versi di saluto dall'”Ornamento della Chiara Realizzazione”:

Attraverso la conoscenza di tutto, i Discepoli che cercano la pace sono condotti alla vera pace.

Attraverso la conoscenza del sentiero, coloro che intendono beneficiare gli esseri erranti, realizzano gli scopi del mondo.

Essendo perfettamente dotati della mente onnisciente, i saggi danno vari insegnamenti con tutti i tipi di aspetti:

Mi inchino alla madre di tutti i Buddha insieme alle comunità di Uditori e Bodhisattva.

E il verso di omaggio dalla “Saggezza Fondamentale” di Nagarjuna:

Mi prostro al Buddha perfetto,

Il migliore dei maestri, che ha insegnato che

Ciò che è sorto in modo dipendente è

Senza cessazione, senza sorgere;

Senza annientamento, senza permanenza;

Senza venire; senza andare;

Senza distinzione, senza identità

È pacifico, libero da fabbricazioni.

Sua Santità ha chiesto se, oltre al “Compendio della consapevolezza”, i bambini avessero imparato a memoria il “Compendio versificato di logica e ragionamento”, entrambi i testi scritti da Akya Yongdzin, Yangchen Gawai Lodro. Il loro insegnante gli ha risposto che ci stavano lavorando.

“Ho imparato a memoria entrambi questi testi quando ero un bambino piccolo”, ha dichiarato Sua Santità. “Memorizzare il testo fa parte del nostro approccio allo studio, senza necessariamente capire di cosa tratta, e ne riceviamo spiegazioni esaustive in seguito.

“Siamo dei profughi, viviamo in esilio e possiamo vedere che in generale le persone del mondo non sono molto interessate a studiare i grandi trattati dei maestri del passato, ma noi tibetani per più di mille anni abbiamo mantenuto viva questa tradizione. I cinesi e forse i vietnamiti hanno studiato i testi ma non si sono immersi nella logica come abbiamo fatto noi. “Come ho detto, quando ero piccolo ho imparato a memoria sia ‘Il Compendio della Consapevolezza‘ che ‘Il Compendio in Versi della Logica e del Ragionamento‘ e li ho recitati dinnanzi ad entrambi i miei tutori. Ho imparato le definizioni ed i sinonimi e anche come dobbiamo usare la logica”. Sua Santità ha trasmesso la ‘Lode a Manjushri’ ed ha guidato i presenti nella recitazione di Om ara patsa na dhi.

“Come vi ho già detto, quando ero molto piccolo, avevo forse tre anni, ho visitato il monastero del Kumbum vicino a dove vivevo. Lì ho visto e sentito monaci molto giovani recitare Om ara patsa na dhi. Naturalmente mi sono unito a loro. Quello è stato il primo mantra che ho recitato e da allora mi sono affidato ad esso.

“In Tibet, qualcuno disse ad un tutore di un precedente Dalai Lama, era forse Phurba Chok, che era un’incarnazione di Manjushri. “Non lo so”, rispose, ma forse potremmo dire che sono il vicino di Manjushri. Forse potrei dirlo anch’io. Non solo ho studiato le quattro scuole di pensiero buddhista, ma ho avuto anche l’opportunità di familiarizzarmi con altre tradizioni religiose. Inoltre, sono benedetto dai quattro tipi di saggezza: la grande saggezza, la saggezza profonda, la saggezza rapida e la saggezza chiara.

“I tibetani sono decisamente intelligenti ed hanno un senso naturale di ciò che è giusto e di ciò che è sbagliato, ma voi allievi fareste bene a sviluppare questi quattro tipi di saggezza e la capacità di pensare in modo logico. Quindi, non dovreste solo recitare i mantra, dovreste anche imparare ad analizzare le cose.

“Per quanto riguarda il mantenimento in vita del buddhismo, ho fatto del mio meglio e continuerò a farlo. Nel frattempo, sento che il Buddha si è preso cura di me”.

Sua Santità si è riferito al testo la “Chiave della Via di Mezzo”, un libro che ha composto lui stesso. Notando un riferimento alla coscienza errata come fonte di sofferenza, ha sottolineato che non è sufficiente leggere queste cose, dobbiamo imparare a riconoscerle in noi stessi ed a trasformarle.

Ha letto con costanza pagine che toccavano l’importanza di occuparsi della mente, ha spiegato brevemente i Quattro Sigilli, ha delineato le Quattro Scuole di Dottrina, ha evidenziato la differenza tra insegnamenti provvisori e definitivi e ha accentuato i Quattro Affidamenti.

Per quanto riguarda la domanda, cos’è la vacuità? Sua Santità ha consigliato che dobbiamo sviluppare una comprensione concettuale della vacuità attraverso il ragionamento; dobbiamo riconoscere l’oggetto della negazione. Dobbiamo anche apprezzare che la vacuità significa vacuità dell’esistenza intrinseca. L’ignoranza della vacuità dell’esistenza intrinseca è la causa principale di tutte le cattive coscienze e della sofferenza che ne è una conseguenza. Ha menzionato le Due Verità e la Via di Mezzo tra esistenza e non esistenza, il punto cruciale è che la vacuità non nega la possibilità di valide verità convenzionali, leggi o scienze. Sua Santità ha smesso di leggere quando ha raggiunto questo verso della “Preziosa Ghirlanda” di Nagarjuna:

Una persona non è terra, non è acqua,

Non è fuoco, non è aria e non è spazio

Non è coscienza e non è tutte loro.

Cos’altro è una persona?

Ha osservato che per quanto riguarda i fenomeni convenzionali, ciò che stiamo dicendo è che quando esaminiamo le cose, non possiamo trovarle. Tuttavia, senza analisi critica, esaminando ciò che è buono o cattivo, se abbiamo a che fare con noi stessi o con gli altri, se noi o loro siamo giovani o vecchi, tutte queste qualità esistono e possono essere trovate. Ha chiarito che le cose esistono per mera apparenza, ma quando esaminate con analisi critica crollano e si scopre che in realtà non esistono nel modo in cui appaiono. https://it.dalailama.com/videos/insegnamenti-per-i-giovani-tibetanihttps://www.facebook.com/DalaiLamaItaliano/videos/1564816304092986


Comments are closed

»  Substance:WordPress   »  Style:Ahren Ahimsa