Sua Santità il Dalai Lama: “Parliamo di etica laica perché questi valori di amore e compassione possono essere insegnati e praticati senza dover adottare alcuna posizione religiosa.
7 agosto 2023. Shewatsel, Leh, Ladakh, India – Questa mattina Sua Santità il Dalai Lama è stato invitato alla Lamdon Model Senior Secondary School per inaugurare le celebrazioni del suo Giubileo d’Oro e per ospitare il Grande Dibattito Estivo.
Lungo il percorso dalla sua residenza alla parte alta di Leh, dove si trova la scuola, l’anno accolto i sorrisi di moltissimi tibetani, ladakhi e turisti stranieri che offrivano a Sua Santità sciarpe di seta e fiori.
Sua Santità è stato ricevuto da un comitato di benvenuto e scortato sul palco, coperto da un tendone, eretto sopra il cortile della scuola. Per prima cosa ha reso omaggio ad una statua del Buddha ed ha acceso una lampada votiva per aprire l’evento sotto i migliori auspici. Successivamente, ha scoperto una targa d‘inaugurazione del 14° Dalai Lama Open Stadium, ha presentato diversi libri ed il programma del Giubileo d’Oro. Salutando diversi vecchi amici lungo la strada, Sua Santità si è avvicinato al palco per salutare la folla di 15.000 persone.
Mentre gli studenti esibivano le loro capacità di dibattito nel cortile della scuola, sono stati serviti i consueti tè e riso dolce, al che è seguita un’esibizione canora degli studenti della scuola che rendeva noto come il nome della scuola derivi dall’opera fondamentale di https://www.sangye.it/altro/?p=11767 Atisha: “La Lampada sul Sentiero per l’Illuminazione” https://www.sangye.it/altro/?p=81.
In un tributo personale, la coordinatrice delle studentesse Tsering Angmo ha ricordato che quando è entrata a far parte della scuola era nervosa e timida ed, ha confessato che, allora non sarebbe stata in grado di parlare in pubblico ad un incontro come questo. “Ma ora sono davanti a Sua Santità piena di fiducia, che ho acquisito in questa scuola e la luce della lampada che dà il nome alla scuola proviene dai suoi meravigliosi insegnanti, che ringrazio a nome di tutti gli studenti.
Il coordinatore degli studenti Nawang Namgail ha offerto una preghiera per la lunga vita di Sua Santità, dichiarando che la scuola ha aperto a lui ed ai suoi compagni di classe ogni sorta di opportunità, di cui sono tutti grati. Ha anche notato che, seguendo il consiglio di Sua Santità, la scuola unisce all’istruzione moderna i valori interiori. Anche lui, a nome di tutta la famiglia Lamdon, ha ringraziato gli insegnanti ed il personale.
Il presidente della Lamdon Social Welfare Society, Phuntsok Angchuk, ha accolto ospiti e sostenitori, studenti, insegnanti, personale ed il pubblico. Ha annunciato che questo è l’anno del Giubileo d’Oro della scuola e che, nell’ambito del Grande Dibattito Estivo, ospiterà una conferenza sul tema “Connettere le persone attraverso la scienza, la compassione e l’etica universale”.
Ha ricordato che la scuola è stata originariamente istituita con l’aiuto ed il sostegno del Ven Kushok Bakula Rinpoché. Partendo da umili origini, la scuola è cresciuta fino a diventare una scuola secondaria superiore: è iniziata con pochi studenti, ed ora ce ne sono più di 1000 ed il curriculum scolastico ora incorpora spiegazioni della filosofia buddista e istruzioni su come coltivare l’amore e la compassione. Ha concluso esprimendo gratitudine sia a Sua Santità che a Bakula Rinpoché https://fpmt.org/teachers/lineage-lamas/bakula/ per la loro costante ispirazione e sostegno ed ha invitato Sua Santità a parlare all’assemblea.
“Miei fratelli e sorelle del Dharma, giovani ed anziani”, iniziò. “Apprezzando e rimanendo fedeli al Buddha Dharma, state tutti insieme lavorando per preservarlo. Quando vengo qui, posso vedere la vostra sincera devozione, per la quale voglio ringraziarvi.
“In una strofa alla fine del suo ‘Grande Trattato degli Stadi del Sentiero’ Jé Tsongkhapa https://www.sangye.it/altro/?cat=110 scrive:
Ovunque l’insegnamento del Buddha non si è diffuso
Ed ovunque si è diffuso ma è declinato
Possa io, mosso da grande compassione, chiarire compiutamente
Questo tesoro di eccellente beneficio e felicità per tutti gli esseri.
“Nel mondo di oggi ci sono molti luoghi in cui l’insegnamento del Buddha non si era diffuso in precedenza, e che ora molte persone ne mostrano un crescente interesse. Nei paesi in cui l’interesse per l’insegnamento del Buddha si era un tempo diffuso ma in seguito è declinato, ci sono persone che hanno scoperto che lo sviluppo materiale di per sé non porta la pace mentale.
“Nella mia vita ho affrontato tutti i tipi di alti e bassi, ma non mi sono mai sentito demoralizzato o arrabbiato. Ora ho quasi 90 anni e sono sicuro che l’insegnamento del Buddha mi ha aiutato a non perdermi d’animo. Rimango determinato a lavorare per tutti gli esseri senzienti, come dice il verso di Shantideva https://www.sangye.it/altro/?p=11776:
Finché ci sarà lo spazio,
E finché ci saranno gli esseri senzienti,
Fino ad allora, posso rimanere anch’io
Per aiutare a dissipare la sofferenza del mondo. (10/55) https://www.sangye.it/altro/?p=2431#more-2431
“Non mi scoraggio mai, né allenterò la mia determinazione. Conservo la mia tranquillità e rimango impegnato a lavorare per altri esseri.
“Le persone in questa terra del Ladakh, così come quelle di tutta la regione himalayana, con tutto il cuore apprezzano l’insegnamento del Buddha. Maggiori sono gli ostacoli che incontrano, maggiore è il loro coraggio.
“I comunisti cinesi mostrano disprezzo per la religione e cercano di distruggere la fede nel buddismo manipolando le persone. La gente in Tibet non si è mai lasciata abbattere da queste circostanze ed è anzi risoluta nella sua determinazione a seguire e sostenere l’insegnamento del Buddha. Inoltre, dal Ladakh a Tawang le persone sono univoche nella loro fede nel Buddha e nel suo insegnamento.
“Ho incontrato studenti delle università tibetane che mi hanno detto che i comunisti cinesi non sono riusciti a sconvolgere le menti devote dei tibetani. In effetti, c‘è pure un numero crescente di cinesi che mostra interesse per l’insegnamento del Buddha, specialmente per come è stato mantenuto in Tibet.
Molti scienziati si stanno sempre più interessando al funzionamento della mente e delle emozioni e mi vengono a trovare non per pregare, ma per imparare a raggiungere la pace della mente.
In tutta la regione himalayana c’è un crescente apprezzamento per la tradizione di Nalanda che è radicata nella pratica dell’etica, della concentrazione e della visione profonda. Questi corsi di formazione consentono una trasformazione interiore basata sulla ragione. Ogni mattina quando mi sveglio rifletto sulla mente del risveglio di bodhicitta e sulla saggezza che comprende la vacuità. E mi dà tranquillità.
La tradizione del Nalanda s’è radicata in Tibet grazie alla gentilezza di Shantarakshita che consigliò ai tibetani che, poiché avevano la loro lingua scritta, sarebbe stato utile tradurre la letteratura buddista in tibetano, il cui risultato sono le collezioni Kangyur e Tengyur che veneriamo oggi.
Grazie a questo, i tibetani sono stati in grado di studiare il pensiero Madhyamika alla luce della ragione e della logica, un approccio benefico che offre un’ampia prospettiva. Questa è una buona tradizione che ha dato certezza sull’insegnamento del Buddha. Pertanto, vi esorto, miei fratelli e sorelle del Dharma, non solo a recitare i versi del rifugio, ma anche a studiare il pensiero Madhyamika, la logica e la teoria della conoscenza.
“Potete credere o meno nelle vite passate e future, ma se ora v’impegniate nella pratica, sarete in grado di vedere l’impatto di questi insegnamenti sulla vostra mente proprio in questa vita. Oggi parliamo di etica laica perché questi valori possono essere insegnati e praticati senza dover adottare alcuna posizione religiosa. E se invocate questa tradizione, l’amore e la compassione nasceranno naturalmente”.
Sua Santità ha ricordato di aver incontrato più volte, durante la sua visita in Cina,, Mao Zedong che ha descritto come un filosofo. L’ultima volta che si sono incontrati, Mao lo prese per mano, dandogli consigli su come guidare le persone, e che, pur sembrandogli che Sua Santità avesse una mente scientifica, ma la fede cieca nella religione fosse come veleno. Sua Santità non gli rispose subito e da allora si è chiesto se a tempo debito Mao avrebbe potuto apprezzare il buddismo.
Sua Santità ha anche ricordato un’occasione a Pechino in cui durante un temporale il Panchen Rinpoché commentò che si trattava del ruggito d’un drago. Al che Sua Santità gli rispose che non esistono entità come i draghi e che, a causa di una scarica elettrica tra due zone elettricamente cariche, si verificano tuoni e fulmini.
Osservando che qui ed altrove ci sono parecchi monasteri, Sua Santità ha affermato che il Vinaya, il codice della disciplina monastica, afferma che i monaci e le monache non dovrebbero accontentarsi di indossare semplicemente abiti monastici. Dovrebbero studiare, meditare ed integrare dentro di sé la pratica dell’amore e della compassione, bodhicitta. Ed ha fatto appello ai monaci ed alle monache affinché lo tengano presente.
“Noi tibetani e le genti della regione himalayana preghiamo tutti Avalokiteshvara e recitiamo il suo mantra di sei sillabe”, ha osservato Sua Santità. “Ma per prevenire un declino della nostra compassione abbiamo bisogno di saggezza. Dobbiamo pregare Manjushri come dice la strofa:
Rendo omaggio a Manjushri
Che ha un contegno giovanile,
E che è luce di saggezza
Dissipa l’oscurità dell’ignoranza.
“Ripetere questa preghiera ci aiuterà a migliorare la nostra intelligenza. Per comprendere gli insegnamenti e vedere la realtà delle cose dobbiamo affinare la nostra intelligenza. E, sulla base di ciò possiamo estendere la nostra compassione”.
Sua Santità ha dato la trasmissione della “Lode a Manjushri” https://www.sangye.it/altro/?p=250 nota come “Gangloma” e poi ha invitato i presenti ad unirsi a lui nella recitazione di un rosario del mantra di Manjushri Om ara patsa nadhi.
“I Monaci ed i laici, i giovani e gli anziani e soprattutto gli studenti che recitano questo mantra troveranno che migliora la loro capacità di studiare. Tuttavia, la saggezza, o la comprensione della realtà, non è sufficiente. Anche noi abbiamo bisogno di compassione, quindi tenete a mente la compassione mentre rendete omaggio a Manjushri.
Sua Santità ha letto gli “Otto versi per addestrare la mente” https://www.sangye.it/altro/?p=27. Ha notato che questo grande testo è stato composto da Geshé Langri Thangpa, rivelando che questo lo legge o recita ogni giorno e lo trova molto utile per riflettere sull’aspetto metodologico del percorso. In unione con la riflessione sull’intuizione della vacuità, l’aspetto della saggezza, il praticante è abilitato a percorrere il quintuplice sentiero, che, alla fine, culmina nella Buddità.
La pratica di questi due principi, metodo e saggezza, conduce infine al raggiungimento del Corpo di Verità, l’aspetto della saggezza, e del Corpo della Forma, l’aspetto fisico del Buddha.
“Ci siamo incontrati qui oggi e sono stato in grado di darvi un’introduzione agli ‘Otto versi per allenare la mente’ e alla ‘Lode a Manjushri’. Ciascuno di noi dovrebbe accordare la propria pratica all’insegnamento del Buddha.
“A Stok l’altro giorno, davanti alla grande statua del Buddha, ho espresso la preghiera di poter seguire gli insegnamenti nel miglior modo possibile in conformità con l’insegnamento del Buddha.
“Rispetto tutte le religioni del mondo, perché tutte lodano la pratica dell’amore e della compassione. Tuttavia, il buddismo presenta anche un vasto e profondo corpo filosofico. Ai miei amici musulmani potrebbe piacere esaminare le nostre spiegazioni sulla compassione, pur mantenendo la loro fede in Allah. Poiché lo sviluppo dell’amore e della compassione è il nostro obiettivo comune, non c’è posto per discriminare tra persone di una religione o di un’altra. Dovremmo vivere tutti insieme in armonia.
“Vorrei anche ricordare a tutti che abbiamo fondato una delle nostre prime scuole a Mussoorie ed altre erano basate su quel modello. All’inizio, i Gheshé e Lama operanti in queste scuole erano considerati Istruttori Religiosi. Tuttavia, in seguito mi è sembrato che un tale approccio fosse limitato e ristretto. Quindi, abbiamo attribuito a questi istruttori il titolo di Insegnanti di Filosofia, una qualifica maggiormente ampia.
“Oltre a questo ho incoraggiato le monache a dedicarsi agli studi e ora alcune di loro sono diventate gheshema. La filosofia vi spinge a usare la vostra intelligenza. Questo è uno dei motivi per cui mi ha fatto piacere vedere i giovani studenti discutere tra loro qui oggi.
“Se posso essere così audace, a volte mi chiedo se, avendo l’opportunità di discutere con Nagarjuna, potrei riuscire a fargli grattare la testa. Chapa Chökyi Sengé formalizzò il sistema del dibattito tibetano sulla base di testi che trattano di logica e ragione e progettò un approccio investigativo che può essere impiegato in qualsiasi contesto in relazione a qualsiasi argomento. È una procedura che ammiro e vi raccomando di familiarizzarvi. È tutto per oggi.
“In questo 50° anniversario della scuola, vorrei salutare gli studenti, gli insegnanti ed il personale e ringraziare tutti voi. Non stiamo parlando di preservare l’insegnamento del Buddha per i prossimi due anni, ma per centinaia di anni a venire. Grazie e Tashi Delek.
Gli studenti hanno quindi eseguito, in lode a Sua Santità, diverse presentazioni di canti e danze, alcune tradizionali e locali, ed altre più moderne.
Il preside, Stanzin Dawa, ha concluso con parole di ringraziamento, rimarcando che intendeva trasmettere rispetto e gratitudine a Sua Santità ed aggiungendo che tutti nella scuola si sentono profondamente onorati che Sua Santità abbia onorato l’occasione con la sua presenza. Infine ha ringraziato anche i membri dell’amministrazione locale, gli ospiti ed i sostenitori per aver partecipato a questa gioiosa occasione.
Sua Santità ha salutato la folla prima di accomiatarsi e scendere attraverso Leh, dove, ancora una volta, i sostenitori s’erano allineati lungo il percorso per salutarlo. Ha da ultimo fatto ritorno alla sua residenza di Shewatsel Phodrang.
Prima bozza di traduzione, salvo errori ed omissioni, da https://www.sangye.it/dalailamanews/?p=15595 del Dott. Luciano Villa del Centro Studi Tibetani Sangye Choeling di Sondrio, il cui nome è stato conferito da Sua Santità il Dalai Lama, nell’ambito del Progetto “Free Dalai Lama’s teachings” per il beneficio di tutti gli esseri senzienti.
Guarda l’Insegnamento di Sua Santità tradotto in inglese da Tenzin Tzepag https://www.dalailama.com/videos/lamdon-model-senior-secondary-school-leh-golden-jubilee