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Sua Santità il Dalai Lama conferisce l’Iniziazione ad Avalokiteshvara a Leh, 2023
Luglio 23rd, 2023 by admin

Sua Santità il Dalai Lama: “La natura della mente è chiara luce e le contaminazioni accidentali sono radicate nell’ignoranza.”

23 luglio 2023. Shewatsel, Leh, Ladakh, India – A seguito del rinvio del secondo giorno di insegnamenti di ieri per un nubifragio, questa mattina presto la gente ha iniziato a radunarsi nel campo di insegnamenti di Shewatsel. Stimano gli organizzatori che circa 65.000 persone si siano stipate dentro ed intorno al terreno, molte delle quali in piedi per evitare la pioggia. Alle 6:30 Sua Santità il Dalai Lama è uscito dalla sua residenza su un golf-car, sovrastato, in segno di rispetto, da un giallo ombrello cerimoniale e preceduto da monaci dal berretto giallo che recavano incenso e suonavano corni.

Dalla piattaforma dove è sceso dal veicolo, Sua Santità ha sorriso ed ha salutato i presenti vicino. All’interno del padiglione ha reso omaggio all’immagine del Buddha ed ha acceso le lampade votiva davanti ad essa. Giunto al palco ha salutato la folla e moltissime persone hanno risposto a loro volta al saluto. Quindi ha preso posto sul trono e si è rivolto ai presenti.

Oggi, qui a Leh, in Ladakh, ci sono persone dalla fede e convinzione incrollabili: laici e monaci. Potreste tutti avere altre cose da fare, ma avete scelto di venire qui per partecipare all’Iniziazione di Avalokitesvara, il Grande Compassionevole, perciò vi ringrazio.

Prima di tutto farò i rituali preparatori e, nel frattempo, potrete recitare il mantra dalle sei sillabe: Om mani padme hum. Per quanto riguarda Avalokitesvara, tutti i Buddha lo lodano. Pieno di grandi qualità positive, è l’incarnazione della compassione, proprio come Manjushri è considerato l’incarnazione della saggezza. Si distingue anche per la sua partecipazione ad un dialogo con Shariputra nel “Sutra del cuore” https://www.sangye.it/altro/?p=6098.

L’onnisciente Gendun Drup ed i successivi Dalai Lama erano come Avalokitesvara. Non ho le loro qualità, ma coltivo bodhicitta. La mia preghiera quotidiana infatti è:

Finché ci sarà lo spazio,

E finché ci saranno gli esseri senzienti,

Fino ad allora, posso rimanere anch’io

Per aiutare a dissipare la sofferenza del mondo.

I tibetani hanno un legame speciale con Avalokitesvara, così come le persone della regione himalayana. Lo pregate anche con la fede incrollabile che nasce da un legame così stretto. Vi darò questa iniziazione. Una tale opportunità di rendere utile questa vita umana mi riempie il cuore di gioia.

Posso avere il titolo di Dalai Lama e far parte di quel lignaggio, ma la cosa importante è che la mia pratica principale è coltivare la mente del risveglio di bodhicitta ed una comprensione della vacuità. Faccio di entrambe le mie pratiche quotidiane fondamentali. Proprio come tutti voi avete fede in me, recitate il mantra “mani” con fede in Avalokitesvara”.

Quando ha iniziato a condurre l’iniziazione, Sua Santità ha consigliato ai discepoli di verificare innanzitutto la propria motivazione. Ha sottolineato che alcune persone cercano di entrare nel mandala solo per ottenere benefici in questa vita, come ricchezza e fama. Altri cercano di ricevere il potenziamento come mezzo per ottenere meriti. La giusta motivazione è farlo per essere in grado, in ultima analisi, di beneficiare gli altri raggiungendo lo stato di Avalokitesvara.

Ha suggerito che, se pensiamo solo ai piaceri di questa vita, tendiamo a creare problemi a noi stessi ed agli altri. Ha ribadito che la motivazione corretta è assumere il potenziamento dell’illuminazione con l’obiettivo di raggiungere l’illuminazione per poter beneficiare tutti gli esseri senzienti.

Successivamente, Sua Santità ha spiegato come i discepoli si generano nella divinità e come la consapevolezza grossolana, sottile e sottilissima del Supremo Yoga Tantra comporta la dissoluzione delle visioni dell’apparenza biancastra, dell’incremento rossastro e del vicino raggiungimento nero, che culminano nella manifestazione della mente di chiara luce. E questa è la mente impiegata per concentrarsi sulla vacuità. Ha confermato che la percezione ordinaria di noi stessi si dissolve nella vacuità e l’entità della vacuità si trasforma nella divinità.

Riassumendo come meditare sulla vacuità, Sua Santità ha consigliato ai discepoli: “Cercate di scoprire chi siete. Chiedetevi se siete il vostro corpo o la vostra mente. Dove risiede il vostro sé nel vostro corpo o nella vostro mente? Scoprirete di essere vuoti o privi di qualsiasi persona o entità intrinsecamente esistente. Scoprirete che esistete solo come designazione.

Sua Santità ha osservato che la descrizione della dissoluzione delle menti grossolane e sottili ha un carattere scientifico, da cui gli scienziati pensano di poter apprendere. La mente purificata da impurità accidentali può essere infine trasformata in quella di un essere puro: un Buddha.

“Quindi”, ha continuato Sua Santità, “immaginate di trasformarvi nell’essere puro, Avalokitesvara, che ha superato tutte le contaminazioni. Tenete presente che un essere senziente è oscurato dalle contaminazioni, ma un essere illuminato le ha superate tutte ed è colmo di conoscenza.

Nelle scritture troviamo menzione della natura di Buddha: l’essenza di Coloro che sono entrati nella beatitudine. È da questo che apprendiamo che tutte le contaminazioni mentali sono accidentali e possono essere eliminate. Ciò include l’ignoranza, che è una visione distorta della realtà.

La natura della mente è chiara luce e le contaminazioni accidentali sono radicate nell’ignoranza. Alla mente, le cose sembrano avere un’esistenza oggettiva, ma, se esistessero in quel modo, dovremmo essere in grado di trovare qualcosa quando indaghiamo. La nostra visione distorta, che le cose esistono oggettivamente, può gradualmente essere superata.

Entrare nella Via di Mezzo” https://www.sangye.it/altro/?p=3259 di Chandrakirti https://www.sangye.it/altro/?p=10587 chiarisce che, se controlliamo la natura delle cose, scopriremo che non esistono così come ci appaiono. Esistono in modo convenzionale, semplicemente per designazione. La nostra concezione errata di come esistono le cose può essere superata. In effetti, se le cose dovessero esistere nel modo in cui la nostra visione distorta le concepisce, dovremmo essere in grado di individuarle quando le cerchiamo.

Sua Santità ha alluso a tre strofe nel sesto capitolo del trattato https://www.sangye.it/altro/?p=3259 di Chandrakirti che trattano delle assurdità https://www.sangye.it/altro/?p=11541 che sorgerebbero se le cose dovessero esistere indipendentemente, queste affermano (1) che la mente del meditante assorta nella vacuità, seguendo la propria analisi, se le cose dovessero avere caratteristiche intrinseche, si dovrebbero trovare se esistessero. Ma, se avessero tali caratteristiche, l’equilibrio del meditante sulla vacuità li distruggerebbe (il che è logicamente assurdo).

(2) Se le cose avessero un’identità intrinseca, senza dipendenza da altri fattori, la realtà convenzionale dovrebbe resistere all’analisi ultima (il che è anche logicamente assurdo). Tuttavia, lo Yogi non trova nulla, né questo né quello, a cui puntare. (3) Se le cose avessero un nucleo essenziale in sé e per sé, ciò porterebbe all’errore logico di resistere all’analisi ultima della realtà convenzionale.

(4) Infine, se le cose con un nucleo essenziale derivassero da una causa, la produzione ultima non potrebbe essere negata.

Quindi, l’insegnamento del Buddha secondo cui i fenomeni sono privi di auto-natura non sarebbe vero. Quando diciamo che qualcosa è vuoto, equivale a dire che la stessa cosa, che stiamo analizzando, è vuota di esistenza inerente o di auto-natura.

Il punto di vista di Chandrakirti è che l’ignoranza che afferra o fraintende la vera esistenza, è contrastata dalla comprensione che le cose sono in realtà semplicemente designate.

Sua Santità ha discusso cinque modalità di ragionamento utilizzate per dimostrare che i fenomeni non esistono in modo indipendente od oggettivo. ‘Le Schegge di Diamante’ sono usate per analizzare le cose dal punto di vista delle cause. “Confutare l’esistenza o la non esistenza” analizza le cose dal punto di vista degli effetti.

Il ragionamento noto come “Possibilità di Sorgere” analizza le cose dal punto di vista delle cause e degli effetti, mentre il ragionamento “Confutare l’esistenza come né uno né molti” è usato per analizzare la natura essenziale di tutti i fenomeni. Infine, il “Sorgere Dipendente” è indicato come il Re dei Ragionamenti ed è usato per stabilire la mancanza della vera esistenza di tutti i fenomeni.

Dopo aver dato una spiegazione sommaria della vacuità e come Avalokitesvara nasce dalla mente di chiara luce, Sua Santità ha iniziato il processo formale del potenziamento. Ha conferito i voti del Bodhisattva, che ha confidato di prendere di nuovo ogni giorno.

Ai Lama assisi vicino al trono, che includevano Taglung Matrul Rinpoché, Tatsak Kundeling Rinpoché, Ugyen Chöphel Rinpoché, Gomang Khensur Rinpoché e Gyumé Khenpo Rinpoché sono stati distribuiti i costumi che sono le insegne di uno yogi.

Guidando i discepoli attraverso la coltivazione della Mente Onnicomprensiva dello Yoga, Sua Santità ha osservato che l’aspirazione altruistica all’illuminazione è indispensabile sul sentiero verso la Buddità. Ha sottolineato che anche il Buddha è entrato nel sentiero come un essere ordinario e poi ha dimostrato il processo di purificazione.

“Ho molti amici con esperienze nella pratica”, ha rivelato Sua Santità, aggiungendo: “Posso dire di avere io stesso esperienze nella coltivazione della bodhicitta ed una comprensione della vacuità, che si è verificata perché ho incontrato questa vita umana e vi ho incontrato l’Insegnamento del Buddha e mi sono impegnato per farlo mio. Io, Lhamo Dhondup, dell’Amdo, ho praticato con tale sforzo che, se riesco a raggiungere la concentrazione univoca, non vedo l’ora di raggiungere il sentiero della preparazione.

Tornando alla mente dello yoga onnicomprensivo, Sua Santità ha incoraggiato i discepoli a coltivare la mente del risveglio di bodhicitta e poi a visualizzarla come un disco lunare al cuore. Esortandoli a riflettere su come le cose non sono indipendenti, ma esistono solo come designate, li ha istruiti ad immaginare questa intuizione come un vajra bianco a cinque raggi eretto sul disco lunare al cuore. Poi li ha esortati a pensare di raggiungere la Buddità sulla base della bodhicitta convenzionale ed ultima rappresentata dalla luna e dal vajra, guidandoli nella recitazione del mantra: “Om sarva yoga citta utpatayami”.

Parte del procedimento prevedeva il lancio di un fiore nel mandala. I presenti erano rappresentatati dal Ven Tsering Wangdus, Presidente dell’Associazione Ladakh Gonpa, e da Thupten Tsewang, Presidente dell’Associazione Buddista del Ladakh.

Mentre Sua Santità continuava a conferire l’iniziazione, ha ribadito il forte legame che i discepoli hanno con Avalokitesvara, le cui 1000 braccia rappresentano i 1000 monarchi universali e i cui 1000 occhi rappresentano i 1000 Buddha del suo eone fortunato. Ha sottolineato il bisogno dei praticanti di sentirsi sicuri di impegnarsi nel percorso.

Non faccio del male”, ha detto ai suoi ascoltatori, “non penso nemmeno di fare del male agli altri. E provo solo compassione per coloro che fanno del male.

Avete ricevuto oggi questa iniziazione e tutti qui sono uguali nell’averla ricevuta. Non dovremmo concentrarci su eventuali presunte differenze di status. Non dovremmo disprezzare nessuno, ma considerarci uguali. Ci sono occasioni in cui alcune persone rifiutano di accettare cibo o bevande da coloro che considerano inferiori a loro. Tuttavia, non dovremmo pensare che qualcuno sia inferiore a noi. Siamo tutti uguali. Tutti qui, come ho detto, sono uguali nell’aver ricevuto questo potenziamento di Avalokitesvara.

Khunu Lama Rinpochè era un praticante laico, ma non ho esitato a ricevere da lui una spiegazione completa della ‘Via del Bodhisattva’ di Shantideva. Ho fatto affidamento su di lui in modo univoco come uno dei miei guru radice. Anche voi dovreste considerare tutti coloro che oggi hanno ricevuto questo potenziamento di Avalokitesvara come vostri pari.

Recito quotidianamente gli ‘Otto versi per addestrare la mente’ https://www.sangye.it/altro/?p=27, che includono le righe: ‘Ogni volta che sono in compagnia di altri, possa io considerarmi inferiore a tutti e possa accettare la sconfitta ed offrire loro la vittoria.’

Sono seduto qui su un alto trono e detengo un grandioso appellativo, ma penso a me stesso in una posizione umile. L’Avalokiteshvara definitivo è avere un cuore buono e caloroso che si esprime come il desiderio di aiutare gli altri. Dobbiamo ricordare l’unicità dell’umanità, senza disprezzare o insultare nessuno, cercando solo di essere gentili con gli altri.

Se evitate di denigrare, disprezzare o fare i prepotenti con gli altri, sarete felici e anche gli altri saranno felici. Accumulando buone qualità sperimenterete il Dharma e raggiungerete la meta.

Nella nostra società ci possono essere alcuni che si rivolgono alla droga in cerca di felicità temporanea. Alcuni prendono pillole e così via. Ma queste azioni non hanno alcun beneficio duraturo, mentre, se coltivate un buon cuore basato sulla vostra fede in Avalokitesvara, il beneficio sarà di lunga durata. Se vedete altre persone che assumono pillole od altre sostanze, non imitatele. Pensate a voi stessi: “Questo non è quello che voglio fare da quando ho ricevuto l’iniziazione del Grande Compassionevole da Sua Santità il Dalai Lama”.

“Per oggi è tutto, facciamo un mandala di ringraziamento.”

Ancora una volta Sua Santità ha salutato la folla dal palco e di nuovo dal golf-kart mentre tornava alla sua residenza, e, finalmente, il sole ha iniziato a fare capolino.


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