“Dite alle vostre famiglie ed ai vostri amici che Sua Santità il Dalai Lama vi consiglia di coltivare un buon cuore.”
30 maggio 2023. Thekchen Chöling, Dharamsala, HP, India – Dopo una notte sorprendentemente tempestosa, Sua Santità il Dalai Lama ha raggiunto a piedi, riparato da un ombrello, dal cancello della sua residenza il cortile coperto del tempio. I tibetani in costume tradizionale gli hanno offerto il “Chema Changpu”. Sua Santità, come segno di buon auspicio, ha quindi lanciato in aria un pizzico di tsampa ed una goccia di tè. Studentesse in chuba verdi con in mano sciarpe di seta bianca fiancheggiavano il percorso centrale. I ballerini di Tashi Shölpa hanno cantato e ballato in segno di benvenuto. Sua Santità ha fatto di tutto per salutare i membri della folla nel cortile e si è seduto nel tempio. Una volta seduto, ha sorriso al piccolo gruppo di studenti in piedi davanti a lui, cui dice: “Cominciamo”, che è stato lo spunto per iniziare a discutere la definizione della mente come chiara e consapevole.
Sua Santità ha aperto il suo intervento osservando che i giovani tibetani sono l’obiettivo principale dell’insegnamento odierno. C’erano 985 studenti di diverse scuole TCV locali, 181 del college e 200 della classe buddista di Dharamsala, oltre a 5.695 membri del pubblico in generale, inclusi cittadini di 58 paesi diversi. Disse loro che quello che voleva fare era condurre una semplice cerimonia per coltivare la mente del risveglio di bodhicitta.
“Genero il pensiero di bodhicitta ogni giorno dal momento in cui mi sveglio”, disse loro. “Prego per il benessere di tutti gli esseri senzienti, ma soprattutto per gli esseri umani di questo mondo. Fare così mi porta la pace della mente. Sostengo questo pensiero riflettendo sulla vacuità dell’esistenza inerente. Recito e rifletto su un verso da “Entrare nella via del Bodhisattva” https://www.sangye.it/altro/?p=2431 di Shantideva https://www.sangye.it/altro/?p=11776:
“Finché ci sarà lo spazio,
E finché ci saranno esseri senzienti,
Fino ad allora, possa anch’io rimanere
Per contribuire a dissipare la miseria del mondo. 10/55
“Questo mi dà anche il coraggio di impegnarmi a favore di tutti gli esseri senzienti. Mi rilassa la mente. Mi permette di dormire sonni tranquilli. Di conseguenza, la mia mente non prova agitazione. La sera, visualizzo Avalokitesvara sulla sommità del mio capo, ne recito il mantra e mi addormento. Quando ti trovi così a tuo agio, sei tranquillo e stai bene fisicamente.
Tè e pane sono quindi stati distribuiti a tutti quanti, e, dopo averne mangiato un po’, Sua Santità ha condiviso il suo pane con gli studenti felici davanti a lui. A questo punto gli è stato formalmente offerto un mandala dal personale anziano e dagli insegnanti.
“Oggi parleremo di bodhicitta e domani darò il permesso di praticare Manjushri, che aiuta ad aumentare l’intelligenza ed è quindi molto utile per quelli di voi che stanno studiando.
“Entrare nella Via del Bodhisattva” https://www.sangye.it/altro/?p=2346 di Shantideva descrive bodhicitta come degna del nostro rispetto ed omaggio. Anche se qualcuno vi danneggia, chi ha bodhicitta rifiuta di vendicarsi. Avere un buon cuore è fonte di felicità e gioia per tutti. Ti permette di dormire bene. Ti porta tranquillità. È una fonte di felicità duratura.
“Altri potrebbero interpretare male ciò che dici o fai, ma, se hai una buona motivazione, non ti arrabbierai. Se gli altri ti criticano, non ti arrabbierai, rimarrai a tuo agio. Poiché medito regolarmente su bodhicitta, la conosco. Anche quando le immagini del Buddha vengono distrutte, il mio senso di bodhicitta fa sì che mantengo la mia pace mentale.
“In Tibet, la terra benedetta da Avalokitesvara, non facciamo del male nemmeno ai piccoli insetti, anche se ammetto che se una zanzara disturba il mio sonno, è probabile che la scacci via. Provo compassione anche per i cinesi che hanno reso ai tibetani la vita così difficile. Anzi, per contraccambiare cerco di essere gentile.
“Genero bodhicitta giorno e notte. Tutto il progresso spirituale dipende da essa. Se hai bodhicitta, momento per momento puoi accumulare immensi meriti. Dovremmo essere entusiasti di sviluppare questa aspirazione all’illuminazione.
“Certo, dobbiamo essere cauti nei confronti di coloro che ci farebbero del male, ma l’odio non ci aiuterà a vincerli. Bodhicitta lo farà. Ecco perché il buon cuore è estremamente prezioso e di grande valore.
“Possiamo intonare preghiere, recitare mantra e suonare i tamburi, ma generare compassione è la vera chiave della pratica spirituale. Amare gli strumenti rituali ma ignorare bodhicitta è un errore.
“I tibetani sono generalmente considerati di buon cuore, quindi coltivare la bodhicitta e la semplice gentilezza significa aiutare la causa tibetana.
“Non pretendo di essere qualcuno di speciale, ma a causa di bodhicitta, fintanto che ci saranno gli esseri, sono determinato a servirli nel miglior modo possibile. Bodhicitta non è un qualcosa che è di beneficio solo per gli altri, ma assicura il nostro stesso benessere. Se mi seguite, dovreste essere entusiasti anche della bodhicitta.”
Sua Santità ha riferito di aver sentito che un numero crescente di cinesi mostra interesse quando insegna bodhicitta. Ha spiegato che non avrebbe condotto un rituale lungo e complicato, ma avrebbe fornito una guida sulla meditazione sulla bodhicitta convenzionale ed ultima, aggiungendo che gli esseri soffrono a causa del karma e lo creano come risultato delle loro menti indisciplinate. Gli animali potrebbe non essere in grado di distinguere ciò che è giusto da ciò che non lo è, ma come esseri umani abbiamo questa facoltà. E possiamo sviluppare un buon cuore verso tutti gli esseri senzienti. Incoraggio tutti voi a pensare per un po’ a bodhicitta ed a meditare su una tale aspirazioe: “Possano tutti gli esseri senzienti avere la felicità e le sue cause e possano essere tutti liberi dalla sofferenza”.
“La sofferenza che sperimentiamo è causata dall’attaccamento”, ha proseguito. “Quindi, dobbiamo chiederci, dov’è questo ‘io’ a cui sono così attaccato. È nel mio capo? È nel mio cuore? Parliamo del mio corpo, della mia testa, ma dov’è l’io che possiede queste cose? Il nostro sé, il nostro senso di “io”, sembra essere un qualcosa di solido, ma, se lo cerchiamo davvero, non possiamo trovare nulla di così solido. Quello che possiamo dire è che l'”io” esiste come un qualcosa di designato sulla base dei nostri aggregati psico-fisici.
“Mi chiamo Tenzin Gyatso, ma quando lo cerco, non riesco a trovare nessun Tenzin Gyatso come un qualcosa di indipendente e separato. Ho appena mangiato del pane, ma non riesco a trovare l'”io” che l’ha mangiato. L'”io” esiste solo come designazione, non secondo le sue caratteristiche. Pensiamo a questa mancanza di un io indipendente e solido.
“Se cerchiamo dalla sommità del nostro capo alla pianta dei nostri piedi: non possiamo trovare un sé indipendente e distinto o ‘io’. Sebbene non esista dalla sua parte, esiste come mera designazione. Tutto ciò che esiste, e la pace stessa, sembrano esistere oggettivamente, eppure, in realtà, esistono solo attraverso il nome, l’etichetta o la designazione. Questo non significa che le cose non esistono, solo che esistono come nient’altro che designazioni, come non diversamente da convenzioni mondane.
“Il corpo della forma di un Buddha, il suo aspetto fisico, deriva dalla bodhicitta, mentre la sua mente onnisciente nasce dalla meditazione sulla saggezza. Tutto nasce in dipendenza da altri fattori.
“Per favore, propagate questo messaggio. Alla fine un buon cuore è importante. Dite alle vostre famiglie ed ai vostri amici che Sua Santità il Dalai Lama vi consiglia di coltivare un buon cuore. Dite loro che questo è il fondamento della mia pratica”.
Rispondendo alle domande degli studenti, Sua Santità ha consigliato a coloro che si sentono troppo distratti nell’esercitarsi a concentrarsi su un singolo oggetto per acquisire familiarità con esso, di coltivare la meditazione di concentrazione univoca e la meditazione analitica, che possono limitare la distrazione.
Sua Santità ha discusso di come in passato il Tibet avesse pochi contatti con altri paesi e di come il suo sviluppo materiale ne fosse stato limitato. In Occidente, d’altra parte, c’era un abbondante sviluppo materiale ma poca comprensione del funzionamento della mente e delle emozioni. In questi giorni, gli scienziati in particolare stanno mostrando grande interesse per le ampie spiegazioni della mente e delle emozioni che i tibetani hanno ricevuto dall’India.
Invitato a spiegare bodhicitta, Sua Santità ha osservato che è il punto di riferimento del sentiero Mahayana. Ha ripetuto che coltivandola si accumulano meriti, mentre sviluppando una comprensione della vacuità si accumula saggezza.
Infine, a Sua Santità è stato chiesto di descrivere l’esperienza di grande compassione, ed ha rivelato che, a causa della sua abitudine nelle vite passate, anche da bambino era incline a proteggere i piccoli insetti e a non far loro del male.
“Crescendo ho studiato testi come ‘Entrare nella via del Bodhisattva’ https://www.sangye.it/altro/?p=2352 di Shantideva ed ho imparato a conoscere la razionalità logica su cui si fonda la compassione. Ho appreso e messo in atto pratiche potenti come l’equalizzare e scambiare sé stessi con gli altri https://www.sangye.it/altro/?p=1916. Il risultato è stato che, quando ci penso, l’idea stessa di bodhicitta mi commuove fino alle lacrime”.
Il maestro di canto ha concluso la sessione intonando la “Preghiera delle Parole di Verità” https://www.sangye.it/wordpress2/?p=715, cui si sono uniti gli studenti e la maggior parte degli altri membri del pubblico. Prima di lasciare il tempio, Sua Santità si è avvicinato al bordo del palco ed ha parlato direttamente agli studenti, incoraggiandoli a studiare sodo e dicendo loro che impegnarsi nel dibattito affina la mente.