Sua Santità il Dalai Lama: “La pratica della bodhichitta, dell’amorevole gentilezza, è l’essenza di tutti gli insegnamenti del Buddha. Con questa in mente dobbiamo ricordare che tutti gli 8 miliardi di esseri umani che vivono oggi desiderano essere felici ed evitare la sofferenza, il che ci rende tutti uguali.”
29 dicembre 2022. Bodhgaya, Bihar, India – Questa mattina, sotto un cielo azzurro e limpido, Sua Santità il Dalai Lama ha percorso la breve distanza fino al Kalachakra Ground, sorridendo e salutando i sostenitori che si erano radunati su entrambi i lati della strada. Scendendo dal golf cart nella parte anteriore del palco, come è sua abitudine ha tenuto a salutare la folla di fronte, alla sua destra ed a sinistra. Quindi si voltò e salutò il Sakya Gongma Trichen, il Gaden Tri Rinpoché, così come lo Sharpa e il Jangtsé Chöjés, dopodiché salutò anche i Sakya Trizin prima di prendere posto sul trono.
Alla sinistra di Sua Santità sedevano Gaden Tripa, Sharpa Chöjé e Jangtsé Chöjé; Ling Rinpoché, Kundeling Taktsak Jedrung Rinpoché; Jonang Gyaltsab; Kirti Rinpochè; l’abate del monastero di Namgyal, Thomtog Rinpoché; Chökyi Nyima Rinpoché; Trulshik Rinpoché; Druk Jangtrul Rinpoché ed altri.
Alla destra di Sua Santità sedeva il Sakya Gongma Trichen Rinpoché; il 42° Sakya Trizin Ratna Vajra Sakya; il 43° Sakya Trizin Gyana Vajra Sakya; Kongdung Abhaya Vajra Sakya; Khondung Akasha Vajra Sakya; il 26° Chogyé Tripa (Chogyé Shabdrung Bista Lama); il 27° Chogyé Tripa (Rinzin Paljor Bista); Jetsunma Kunga Thinley Palter Sakya; Jetsunma Kunga Chimé Wangmo Sakya; Khangsar Shabdrung; Thiksé Rinpoché; Trulshik Rinpoché Tenzin Chökyi Lodoe; Lelung Rinpoché e Kalu Rinpoché.
I monaci Theravada, per lo più provenienti da due monasteri thailandesi, hanno cantato il “Karuniya Metta Sutta” in pali, le parole del Buddha sulla amorevole gentilezza, seguito da una recitazione delle “Tre pratiche continue” in tibetano e dalla distribuzione di tè e pane.
Sua Santità il Dalai Lama
Questa, la Sede dell’Illuminazione, è il più sacro dei siti associati al Buddha. Oggi ci troviamo in questo luogo molto speciale dove il Buddha conseguì l’illuminazione, dove sono convenuti Nagarjuna, Asangha e tutti i loro discepoli. Questo è un luogo molto speciale per le preghiere qui espresse. Bodhgaya è perciò il luogo davvero speciale per i Buddhisti. Ci troviamo qui insieme per l’insegnamento denominato il Commentario alla Mente dell’Illuminazione di Nagarjuna (jangchup semdrel). E Bodgaya è l’essenza dei luoghi buddhisti e l’essenza del Dharma. Altrove insegnò le Quattro Nobili Verità coi loro 16 aspetti e le Trentasette Armonie dell’Illuminazione, ma qui ci viene in mente l’essenza di tutti i suoi insegnamenti, che consiste nel disciplinare la mente a beneficio degli esseri senzienti infiniti come lo spazio.
Sono tutti aspetti vasti, e l’essenza del Dharma è di pacificare la propria mente, desiderare veramente di prendersi cura degli altri, senza considerare sé stessi, anzi, nella consapevolezza che sono solo uno mentre gli altri sono infiniti. Ne deriva che, si genera una mente positiva verso tutti gli esseri senzienti ed automaticamente otterremo il nostro scopo.
Quindi, oggi voglio prendere con voi i voti del Bodhisattva, il che faccio al mio risveglio tutte le mattine. Genero la mente dell’illuminazione per beneficiare gli altri esseri. Questo è ciò che penso costantemente tutti i giorni.
Quando questa mente dell’illuminazione è ben salda nella mente, ecco che svaniscono le altre menti distruttive: odio, arroganza, orgoglio e così via, assieme alle altre emozioni distruttive che ci creano sofferenza.
Ne consegue che, pensando invece al beneficio degli altri, anno dopo anno educando il proprio pensiero, ecco che la nostra mente s’addestra a prendersi cura degli altri più che di noi stessi.
Inoltre noi stessi e gli altri sono reciprocamente dipendenti e nel momento in cui ci prendiamo cura degli altri, ci prendiamo ugualmente cura di noi stessi.
Questa educazione del pensiero è veramente ciò che è importante nella nostra vita giornalmente, quotidianamente, affinché la nostra mente sia pacifica. Non si preoccupa di piccoli problemi che ci possono disturbare, ma di generare amore ed affetto, così come è insegnato nel Bodhisattvacharyavatara.
Quest’attitudine fondamentale è suprema.
Da parte mia fin da piccolo non ho mai smesso nemmeno per un giorno d’educare il mio pensiero.
Se pur scambiando la mia felicità con l’infelicità degli altri non sarò indirizzato all’illuminazione non sarò felice nemmeno in questa vita. Quale persona intelligente non anelerebbe alla mente d’illuminazione sapendo che è come salire sul cavallo che porta da felicità a felicità?
Se guardiamo alla realtà di questo mondo dove ci sono 8 miliardi di esseri umani, tutti quanti vogliono essere felici e non vogliono soffrire. Tutti abbiamo un corpo umano. E, per mantenerlo dobbiamo mangiare e dissetarci. Questo è comune per tutti. Benché tutto questo sia una realtà comune, invece di continuare a pensare solo a noi stessi ed al nostro sostentamento ed al nostro benessere, se pensiamo – Voglio veramente essere di beneficio agli infiniti esseri, – manteniamo questo modo di pensare anche nelle attività che portiamo avanti come modo di sostentamento della nostra vita, allora tutto diventerebbe molto significativo e di beneficio.
Perciò, oggi che ci troviamo in un luogo speciale, Bodhgaya, medito principalmente bodhicitta tutti i giorni, sempre unita alla visione della vacuità ed il beneficio vitale che ne ricevo è incredibile.
Così facendo, ciò che disturba la mente, quelle condizioni che incontriamo ogni giorno, allora quelle diventano sempre più premesse per generare bodhicitta, la mente dell’illuminazione, e non si presentano più come condizioni per generare odio ed astio verso gli altri. Non sorgono più.
Così, appena s’incontra una condizione che può essere di disturbo alla mente, immediatamente sorge invece il pensiero di voler essere di beneficio a tutti gli esseri senzienti.
Perciò, se pratichi bodhicitta, di certo tutte le condizioni avverse si trasformano in un incentivo alla nostra pratica.
Quindi, pensate accuratamente alla mente d’illuminazione oggi che siamo qui a Bodhgaya, ma non solo durante questa vita, ma di vita in vita, eone dopo eone per il beneficio d’infiniti esseri senzienti, agirò esclusivamente per essere di beneficio agli altri. Fate una forte promessa dal profondo del vostro cuore.
In tal modo, tutto ciò che sperimentiamo nella giornata, se è sostenuto da questo proposito, tutto diventa causa di felicità per noi e per gli altri.
Perciò, per prendere i voti di Bodhisattva, pensiamo a Buddha Sakyamuni dinnanzi a noi, nell’aspetto da monaco, completamente ordinato.
L’altro ieri abbiamo avuto un incontro con vari gruppi di buddhisti e c’erano queste immagini di Buddha. Vidi Buddha Sakyamuni in aspetto molto chiaro. Ho visto che, praticando con molta assiduità e sincerità, le benedizioni di Buddha Sakyamuni fruiscono incessantemente. Non solo queste cose le vediamo nei testi, ma se pratichiamo, queste arrivano e vengono sperimentate direttamente da noi. Così anche voi pensate di trovarvi davanti a Buddha Sakyamuni circondato dai grandi Pandit, dai lama della visione vasta e da quelli dalla visione profonda. Cosa dobbiamo fare innanzi a Buddha Sakyamuni? Nient’altro che meditare sulla mente d’illuminazione. Il Buddha Baghawan all’inizio generò la mente d’illuminazione, purificò le negatività e conseguì l’illuminazione.
Anche voi monaci e studiosi, come disse il Buddha, non ascoltate quello che vi dico per rispetto, ma analizzatelo con la stessa accuratezza con cui l’orafo vaglia la purezza dell’oro.
Buddha Sakyamuni ha lui stesso illustrato il percorso del sentiero in sei anni d’austerità, alla fine ottenne l’illuminazione sotto l’albero della Bodhi e disse: “Vedete, io stesso ho praticato in questo modo, ho percorso i vari stadi del sentiero ed alla fine ho conseguito l’illuminazione sotto l’albero della Bodhi. E, come l’ho fatto io, anche voi generate bene la mente dell’illuminazione. Studiate, riflettete ed educate il vostro pensiero appropriatamente con l’aspetto vasto e quello profondo.
Così facendo, piano piano, gradualmente, come Buddha Sakyamuni conseguì l’illuminazione, così anche voi, se praticate bene, la otterrete. Buddha non mente, non inganna. Perciò sulla base dell’esperienza e della ragione insegnò le Quattro Nobili Verità, le Due Verità, i vari giri della Ruota del Dharma. Ed insegnò il Dharma affinché possa pacificare tutti i vari aspetti disturbati della mente affinché si possa ottenere lo stato di Buddha, proprio come lui ha mostrato a noi.
Questa mente che è chiara e luminosa è ciò che porta all’illuminazione
finché gli esseri esistono, finche lo spazio esiste, anch’io esisterò per essere di beneficio ed eliminare le sofferenza.
Come espresso nel Bodhisattvacharyavatara, questa è l’essenza dell’insegnamento: costantemente, giornalmente riflettere ed educare il pensiero sul sentiero profondo e quello vasto, generando prima la saggezza dell’ascolto, poi della riflessione, quindi quella della meditazione.
Ora che siamo in un punto in cui vediamo Buddha e moi stessi come diversi e separati, poi pian piano giungiamo al Buddha Bhagawan, così come lui agisce per essere esclusivamente di beneficio di tutti gli esseri, nello stesso modo anch’io praticherò il bene degli altri praticando perfettamente gli insegnamenti di Buddha, generando questo grande coraggio, ora che siamo in questa terra speciale, anche le benedizioni sono molto speciali. Il Buddha Bhagawan è il nostro maestro, è il nostro esempio.
Così come lui ha generato la mente d’illuminazione ed ha praticato le sei perfezioni, così anch’io che mi trovo in questo luogo speciale mai abbandonerò la mente d’illuminazione e nemmeno per un istante smetterò d’essere di beneficio agli altri. Perciò ora, per essere di beneficio agli infiniti esseri senzienti, tutti i giorni educherò il mio pensiero agli Insegnamenti sulla Mente dell’Illuminazione, che comprendono i 18 voti radice e 46 secondari che vanno compresi e tutti i giorni dobbiamo rinvigorire i voti che abbiamo preso nella nostra mente, ricordarcene, esserne consapevoli.
“Oggi, in questo luogo speciale in cui il Buddha raggiunse l’illuminazione, vorrei tenere una cerimonia per generare la mente del risveglio di bodhichitta e prendere i Voti del Bodhisattva”, ha dichiarato Sua Santità.
“Genero ogni giorno bodhicitta, coltivando una preoccupazione per il benessere degli altri. Più acquisisci familiarità con tale motivazione, più scoprirai di tenere gli altri più cari di te stesso. In questo modo ti renderai conto che te stesso e gli altri sono interdipendenti.
“Da quando ho ricevuto la trasmissione di ‘Entrare nella Via del Bodhisattva’ (Bodhicharyavatara) mi sono ogni giorno impegnato nella pratica di eguagliare e scambiare me stesso con gli altri. Farlo è fonte di vera felicità. La pratica di bodhichitta, dell’amorevole gentilezza, è l’essenza di tutti gli insegnamenti del Buddha. Con questo in mente dobbiamo ricordare che tutti gli 8 miliardi di esseri umani che vivono oggi desiderano essere felici ed evitare la sofferenza. Per quanto riguarda questo, siamo tutti uguali. Una volta che avrai sviluppato bodhichitta, scoprirai che le circostanze sfavorevoli diventano favorevoli.”
Sua Santità ha iniziato a descrivere come visualizzare il Buddha di fronte e si è ricordato che un paio di giorni fa, al Wat-pa Thai Temple, ha guardato un dipinto del Buddha sul muro. Ha rivelato che durante l’inaugurazione di un programma che vedrà monaci appartenenti alle tradizioni buddiste pali e sanscrite scambiarsi esperienze e conoscere meglio le reciproche tradizioni, si è sentito come se il Buddha gli accarezzasse la testa in segno di approvazione e lo premiasse con un cioccolatino. Ha aggiunto che se eseguiamo la pratica di ciò che il Buddha ha insegnato è ragionevole pensare che ne sarà contento.
“È attraverso la pratica che assapori il vero sapore dell’insegnamento. Il Buddha stesso coltivò bodhichitta, si dedicò alle pratiche di un bodhisattva e divenne un essere pienamente risvegliato. Dovremmo pensare: “Proprio come il Buddha ha fatto prima di me, raggiungerò questo obiettivo”. Il Buddha non ci deluderà. Ha insegnato le Quattro Nobili Verità così come la Perfezione della Saggezza. Il punto cruciale per noi è trasformare le nostre menti indisciplinate nella mente di un Buddha.
“Ascolta e studia gli insegnamenti del Buddha. Rifletti su di loro più e più volte, quindi medita su ciò che hai capito. Sii determinato a lavorare per il benessere degli altri. È così che raggiungerai il dominio degli illuminati. Se dentro di te hai bodhichitta, sarai in pace.”
Sua Santità ha nuovamente consigliato ai suoi ascoltatori di visualizzare davanti a loro il Buddha accompagnato dai grandi maestri buddisti dell’India e del Tibet.
“Siamo tutti esseri umani, abbiamo incontrato gli insegnamenti, ovunque siamo possiamo decidere di impegnarci per il benessere di tutti gli esseri senzienti”.
Sua Santità ha poi guidato i presenti nella recitazione dei versi che rappresentano il fulcro della cerimonia:
Prendo rifugio nei Tre Gioielli;
Confesso ogni negatività.
Gioisco delle virtù di tutti gli esseri.
Prendo a cuore lo stato di Buddità.
Prendo rifugio fino all’illuminazione
Nel Buddha, nel Dharma e nella Suprema Assemblea,
Al fine di soddisfare gli obiettivi di me stesso e degli altri
sviluppo la mente del risveglio.
Avendo sviluppato l’aspirazione alla più alta illuminazione,
Invito tutti gli esseri senzienti come miei ospiti,
Metterò in atto le deliziose pratiche della suprema illuminazione.
Possa io diventare un Buddha a beneficio di tutti gli esseri senzienti.
“Mi sento fortunato ad aver avuto questa opportunità di conferire i Voti del Bodhisattva”, ha osservato Sua Santità, “anche tu puoi rallegrarti di aver potuto prenderli. Studiali e proteggili”.
Sua Santità ha ripreso il testo che stava per insegnare, dichiarando che oggi non avrebbe finito di leggerlo. Innanzitutto il titolo, è dato in sanscrito “Bodhichittavivarana” quindi in tibetano “byang chub sems kyi “grel pa”. Entrambi significano: Commentario sulla Mente che si Risveglia.
Sua Santità ha letto fino alla strofa 41 che indica che la mente è vuota di vera esistenza. Continuando a leggere, ha notato che il “sorgere dipendente” rappresenta un insegnamento profondo. Dimostra che da un lato le cose sono prive di esistenza intrinseca, ma dall’altro funzionano ad un livello convenzionale. Ha successivamente sintetizzato gli eventi della mattinata dicendo di aver preso i Voti del Bodhisattva e di essersi impegnato in una pratica profonda in questo luogo così sacro. Si è quindi impegnato a continuare domani.
Arrivato davanti al palco, prima di accomiatarsi e raggiungere il suo monastero, Sua Santità ha voluto di nuovo salutare il pubblico, a destra, a sinistra e di fronte, al che è stato contraccambiato con applausi su applausi.
Prima bozza di traduzione, salvo errori ed omissioni, da https://www.sangye.it/dalailamanews/?p=15468#more-15468 del Dott. Luciano Villa del Centro Studi Tibetani Sangye Choeling di Sondrio, il cui nome è stato conferito da Sua Santità il Dalai Lama.
Guarda l’Insegnamento di Sua Santità tradotto in inglese https://www.dalailama.com/videos/teachings-in-bodhgaya-2022, https://www.youtube.com/watch?v=sNCJSLI0UY4&t=132s, tradotto in italiano da Fabrizio Pallotti che vivamente ringraziamo https://www.facebook.com/iltkpomaia/videos/704477884365460, https://www.facebook.com/DalaiLamaItaliano/videos/1400886524049094,