Sua Santità il Dalai Lama: “Un aspetto importante dell’umanità è il nostro comune bisogno di amore e di affetto. Questo è il motivo per cui vale la pena cercare di condurre una vita significativa, coltivando il buon cuore e lavorando per il benessere di tutti gli esseri senzienti.
23 agosto 2022. Shewatsel, Leh, Ladakh, India – Questa mattina Sua Santità ha inaugurato formalmente un nuovo centro di apprendimento a Thupstanling Gonpa, Diskit Tsal, Leh. Costruito dai membri della comunità locale, è un ambiente spazioso, aperto a tutte le confessioni religiose, con strutture per lo svolgimento di lezioni di filosofia buddista, una biblioteca e così via.
La sala era gremita al massimo, con più di 1500 persone all’interno e altrettante raccolte nel cortile esterno. L’abate del Gonpa fece la consueta offerta di un mandala a Sua Santità, dopo di che anche i rappresentanti della comunità di Diskit Tsal chiesero la sua benedizione. Uno di questi rappresentanti della comunità ha tenuto un discorso introduttivo in cui ha espresso profonda gratitudine a Sua Santità per la sua visita ed ha spiegato brevemente il contesto e lo sviluppo del progetto. L’istituzione è cresciuta fino alle dimensioni attuali da un piccolo tempio buddista fondato per la prima volta nel 1984.
“Cari fratelli e sorelle spirituali, buddisti e musulmani”, ha esordito Sua Santità.
“Il popolo del Ladakh e dello Zanskar è stato così devoto ed accogliente ogni volta che lo visito. Come seguace del Buddha, la cui pratica quotidiana include coltivare la mente del risveglio di bodhicitta, mi impegno a servire i miei simili, chiunque essi siano. In effetti, l’essenza di tutte le religioni è di essere di aiuto agli altri. Naturalmente, fornire supporto finanziario ed altro materiale è positivo, ma è ancora meglio consigliare agli altri di essere di buon cuore e di sviluppare la pace della mente.
“È una fortuna che tutti siamo nati come esseri umani ed abbiamo incontrato l’insegnamento del Buddha. Poiché Avalokitesvara è la divinità protettrice del Tibet, i tibetani sono abituati a recitare il mantra di sei sillabe “Om Mani Padme Hung” e ad osservare pratiche come evitare di uccidere gli insetti e le persone della regione himalayana condividono queste gentili tradizioni.
“Prima che mi ritirassi dalla responsabilità politica, abbiamo adottato l’approccio della Via di Mezzo secondo il quale stiamo cercando una soluzione reciprocamente accettabile alla questione del Tibet. Ciò significa che stiamo cercando una vera autonomia piuttosto che una completa indipendenza, finalizzata principalmente a preservare la nostra identità, lingua ed il ricco patrimonio culturale buddista in tutte le aree di lingua tibetana.
“Sono molto contento che anche le persone della regione himalayana, dal Ladakh ad ovest all’Arunachal Pradesh a est, stiano dando un prezioso contributo alla protezione ed alla conservazione della tradizione del Nalanda, radicata nella ragione e nella logica. È grazie a questo approccio logico e ragionato che molti scienziati sono oggi in grado di interessarsi alla psicologia buddista con i suoi metodi per addestrare la mente e le emozioni. Vorrei elogiarvi per i vostri sforzi”.
Sua Santità ha parlato dell’affinità che sentiva per la comunità musulmana di Lhasa, che ha descritto come persone molto pacifiche. Ha menzionato di aver incontrato di recente alcune donne musulmane i cui genitori avevano vissuto a Lhasa prima del 1959, molte delle quali parlavano correntemente il tibetano.
Sua Santità ha sottolineato ancora una volta l’importanza della cura dell’ambiente. Ha raccomandato di piantare e di prendersi cura degli alberi e di adottare misure per proteggere l’ecologia locale.
Sua Santità ha confidato ai presenti che i tempi stanno cambiando e che sarebbe arrivato il momento in cui Ladakhi avrebbe potuto visitare di nuovo Lhasa, il che ha suscitato un diffuso applauso. Ha concluso consigliando ai presenti di essere felice e di buon cuore.
Sua Santità è stato poi invitato dal Ladakh Autonomous Hill Development Council (LAHDC) ad un pranzo d’addio al Sindhu Ghat, sulle rive del fiume Indo, vicino a Shey. Tra i presenti c’erano i Consiglieri eletti guidati dal Consigliere Capo dell’Esecutivo, Shri Tashi Gyalson, funzionari distrettuali, rappresentanti di varie organizzazioni e comunità religiose.
Invitato a dare qualche consiglio, Sua Santità ha osservato che un aspetto importante dell’unità dell’umanità è il nostro comune bisogno di amore e di affetto. Questo è il motivo per cui vale la pena cercare di condurre una vita significativa, coltivando il buon cuore e lavorando per il benessere di tutti gli esseri senzienti. Se riusciamo a farlo, mentre esaliamo l’ultimo respiro, circondati da amici e parenti affettuosi, saremo in grado di andarcene in pace.
Sua Santità ha elogiato i principi laici indiani di “ahimsa” non violenza e “karuna” compassione, che hanno un grande potenziale per creare un mondo più pacifico e armonioso, notando che il Mahatma Gandhi aveva propagato “ahimsa” e leader come Martin Luther King e Nelson Mandela avevano imparato dal suo esempio. Tuttavia, ha suggerito Sua Santità, è giunto il momento di praticare anche la compassione, che è un fattore chiave per sviluppare la pace della mente e la forza interiore, fattori cruciali per creare una società più felice.
Per questo motivo, ha aggiunto, è importante che la formazione alla compassione diventi parte del sistema educativo generale, chiarendo che la formazione alla compassione può essere intrapresa da un punto di vista laico piuttosto che religioso. Ha anche espresso il parere che l’India si trova in una posizione particolarmente favorevole per armonizzare con l’educazione moderna antichi principi come la compassione e la non violenza, ‘karuna’ ed ‘ahimsa’.
Il consigliere esecutivo, Ghulam Mehdi di Turtuk, ha offerto un voto di ringraziamento alla fine del pranzo. Ha pregato affinché Sua Santità vivesse una vita lunga e sana e che continuasse a visitare e riversare le sue benedizioni sul Ladakh.
Prima bozza di traduzione, salvo errori ed omissioni, da https://www.sangye.it/dalailamanews/?p=15279#more-15279, del Dott. Luciano Villa del Centro Studi Tibetani Sangye Choeling di Sondrio, il cui nome è stato conferito da Sua Santità il Dalai Lama.