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Sua Santità il Dalai Lama incontra la Comunita Islamica di Padum ed incontra gli studenti
Agosto 17th, 2022 by admin

Sua Santità il Dalai Lama parla a oltre 4000 studenti e membri della comunità locale presso il centro di insegnamento a Padum, Zanskar, Ladakh, UT, India, il 13 agosto 2022. Foto di Tenzin Choejor

13 agosto 2022. Padum, Zanskar, Ladakh, UT, India – Questa mattina Sua Santità il Dalai Lama ha visitato l’Eid Gah su invito della comunità musulmana di Padum. È stato accolto da uno dei responsabili della comunità, al termine della quale l’Imam locale ha offerto una preghiera. Sua Santità a sua volta ha prima salutato i membri della congregazione, tra cui adulti e scolari.

“Come monaco buddista”, ha detto loro, “ovunque io vada, incoraggio le persone a coltivare l’armonia interreligiosa. Tutte le tradizioni religiose consigliano ai loro seguaci di sviluppare amore e compassione e di lavorare per il bene degli altri. Pertanto, ogni volta che posso, visito diversi luoghi di culto, proprio come questa mattina sono venuto a questo Eid Gah.

“Sebbene sia triste vedere scoppiare un conflitto tra seguaci di diverse tradizioni religiose, è ancora più triste assistere a litigi tra membri di diverse confessioni della stessa fede, come vediamo tra sunniti e sciiti in Afghanistan.

“Sebbene le nostre varie tradizioni religiose affermino punti di vista filosofici diversi, il loro scopo comune è incoraggiare i loro seguaci ad essere di buon cuore.

“Nel corso degli anni, c’è stato uno sviluppo materiale costante in tutta l’India e ho notato che anche lo Zanskar è diventato più prospero. Tuttavia, la felicità duratura deriva principalmente dal trovare la pace della mente e la pace della mente non cade dal cielo. Dobbiamo compiere sforzi concertati per essere gentili gli uni con gli altri, per vivere in armonia gli uni con gli altri e coltivare un profondo senso di fratellanza e sorellanza in tutta la comunità. Dobbiamo riflettere sull’unità dell’umanità e su come da bambini siamo sopravvissuti solo grazie all’amore e all’affetto di nostra madre”.

Sua Santità ha ricordato le buone relazioni che esistevano tra i tibetani locali e la piccola comunità musulmana di Lhasa, che in segno di rispetto fu invitata a partecipare a tutte le feste del governo tibetano. La maggior parte della comunità musulmana di Lhasa era composta da mercanti che importavano merci dall’India, ma portavano anche notizie e informazioni dai tibetani dal mondo esterno.

“Sono lieto di vedere che qui nello Zanskar le comunità musulmane e buddiste vivono in stretta armonia tra loro, per questo vorrei ringraziare ancora oggi i nostri fratelli e sorelle musulmani. L’armonia nella regione himalayana nel suo insieme è importante a causa degli stretti rapporti che la regione ha avuto con il Tibet, dove è fiorita una profonda cultura buddista derivata dalla storica tradizione di Nalanda che ci sforziamo di mantenere viva.

“Sono nato nel nord-est del Tibet, dove pure c’era anche una consistente comunità musulmana, quindi ho familiarità con i musulmani fin dalla mia infanzia. In effetti, il signore della guerra musulmano locale, Ma Bufang, si interessava in modo particolare a me e anche prima che il governo tibetano di Lhasa annunciasse che ero la reincarnazione del 13° Dalai Lama, ha fatto sapere che quello era il suo stesso pensiero.

Sua Santità ha poi parlato ad un raduno di studenti e giovani sull’apprendimento sociale, emotivo ed etico (SEE Learning), che implica l’educazione del cuore e della mente. Questo evento ha attirato più di 4000 membri del pubblico in generale.

Il tempo scorre sempre; nulla può fermarlo”, ha osservato Sua Santità. “Non possiamo cambiare il passato, ma possiamo plasmare il futuro. Più sei compassionevole, sempre più troverai la pace interiore. Tuttavia, oggi i sistemi educativi tendono a non valorizzare adeguatamente la natura umana di base. Tuttavia, poiché gli esseri umani hanno una capacità naturale di pensare le cose, l’istruzione è un fattore chiave nella creazione di un futuro migliore.

Che tu creda o meno nella religione è una questione privata. Tuttavia, abbiamo la responsabilità collettiva di creare condizioni favorevoli alla pace nel mondo. Poiché i conflitti non possono essere risolti con la forza, il nostro obiettivo dovrebbe essere un mondo smilitarizzato.

È la nostra natura essenziale essere compassionevoli. Dal momento in cui nasciamo nostra madre si prende cura di noi. Senza questa cura non sopravviveremmo. Questa esperienza è la nostra prima opportunità per imparare che la compassione è la radice di tutta la felicità. Tuttavia, questo naturale apprezzamento della compassione sembra svanire una volta che andiamo a scuola. Dobbiamo ricordare che una buona salute ed uno stato d’animo pacifico sono fondati sull’amore e sulla compassione.

“L’istruzione moderna sarebbe più completa se incorporasse l’antica conoscenza indiana, compresi gli antichi principi di ‘karuna’ o compassione ed ‘ahimsa’ o non violenza, dal punto di vista dell’etica secolare”.

Sua Santità ha spiegato che la sua educazione iniziò fin da bambino e ricevette istruzioni nella logica e nel ragionamento, oltre che nell’addestramento della mente. Ha rivelato d‘aver ricevuto insegnamenti su tutte le principali tradizioni buddiste del Tibet, sebbene la tradizione che seguiva fosse una questione personale.

E lo scopo essenziale di tutti loro è promuovere la mente pacifica.

Quando dal pubblico è giunta una domanda su come la pratica del controllo delle nascite può contribuire a limitare la popolazione mondiale sempre più numerosa, Sua Santità ha risposto che è importante valutare la circostanze ed agire di conseguenza.

Al termine dell’incontro, Sua Santità consigliò ai giovani di studiare gli insegnamenti del Buddha contenuto nei Tre Canestri – Sutra, Abhidharma e Vinaya – e di impegnarsi nella pratica dei Tre Addestramenti Superiori: etica, concentrazione e saggezza.

Infine, ha dato la trasmissione orale dei mantra di Manjushri e di Arya Tara, commentando che recitare il mantra di Manjushri aiuterà gli studenti all’apprendimento a breve termine, mentre a lungo termine li condurrà alla Buddità.

Sua Santità ha confidato di essere felice daver avuto l’opportunità di parlare coi giovani, aggiungendo quanto sia importante coltivare bodhicitta e la saggezza che comprende la vacuità, che costituiscono l’essenza degli insegnamenti del Buddha. Mentre li salutava, disse anche: “Arrivederci alla prossima volta”.

Prima bozza di traduzione, salvo errori ed omissioni, da https://www.sangye.it/dalailamanews/?p=15261 del Dott. Luciano Villa del Centro Studi Tibetani Sangye Choeling di Sondrio, il cui nome è stato conferito da Sua Santità il Dalai Lama.


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