Sua Santità il Dalai Lama: Dalla pratica di generazione della mente del risveglio di Bodhicitta scaturisce sia la buona salute che la felicità.
29 luglio 2022. Leh, Ladakh, UT, India – Non appena Sua Santità il Dalai Lama ha raggiunto il padiglione degli insegnamenti, Chhering Dorjey Lakruk, Vice Presidente della Ladakh Buddhist Association (LBA) ha fatto la consueta offerta del mandala, seguito da altri rappresentanti che gli hanno offerto sciarpe di seta. Al canto della “Preghiera delle tre pratiche continue” è seguita una recita del “Sutra del cuore” https://www.sangye.it/altro/?p=6098.
Sua Santità ha informato il pubblico che, poiché oggi è il primo giorno del sesto mese del calendario lunare tibetano, questa mattina presto ha offerto preghiere ed offerte a Palden Lhamo. Ha quindi guidato i presenti nella recita d’una preghiera che aveva composto in lode della Protettrice del Dharma.
Tornando a “Entrare nella via di un Bodhisattva” https://www.sangye.it/altro/?p=2346 di Shantideva https://www.sangye.it/altro/?p=11776 Sua Santità ha spiegato che è un testo efficace da seguire se si desidera condurre una vita significativa.
“I tibetani e le persone della regione himalayana hanno familiarità coi mantra come il mantra di sei sillabe di Avalokiteshvara (Om Mani Padme Hung) ed il mantra di Arya Tara (Om Taré Tuttaré Turé Svaha), ma dovrebbero anche considerarsi fortunati e cercare di realizzare una vita significativa col buon cuore e concentrandosi sul raggiungimento finale dell’illuminazione.
“Dopo aver dato ieri un insegnamento introduttivo generale, oggi riprendo la lettura del testo fin dall’inizio”.
Ha iniziato a leggere il secondo capitolo https://www.sangye.it/altro/?p=2358 facendo commenti occasionali mentre era intento nella trasmissione orale del testo di Shantideva.
“‘Entrare nella Via di un Bodhisattva’ è un’eccellente guida per coltivare la mente del risveglio di bodhicitta. Ne tengo una copia accanto al mio letto e m’impegno il più possibile nel suo studio. Inoltre, le persone interessate a conoscere la vacuità trarranno beneficio dallo studio del nono capitolo https://www.sangye.it/altro/?p=2425 di questo libro.
“I seguaci della Tradizione di Nalanda hanno familiarità con la pratica di generare la mente del risveglio da cui scaturisce sia buona salute che la felicità. Quando prendiamo rifugio nel Buddha, nel Dharma e nel Sangha, dobbiamo capire che il Dharma è un qualcosa che dobbiamo sviluppare dentro di noi, in modo da poter attraversare i sentieri e le basi che culminano nello stato onnisciente della Buddità.
“Il mantra del ‘Sutra del Cuore’ https://www.sangye.it/altro/?p=216 indica il percorso passo dopo passo verso la Buddità.
Quando Avalokiteshvara recita il mantra “Tadyata gaté gaté paragaté parasamgaté bodhi svaha” (“È così: procedi, procedi, procedi oltre, procedi completamente oltre, sii teso all’illuminazione”), sta dicendo ai seguaci di procedere attraverso i cinque sentieri.
“Questo è ciò che significa: Gaté gaté – procedi, procedi – indica i sentieri dell’accumulazione e della preparazione e la prima esperienza della vacuità; paragaté, procedi oltre, indica il sentiero della visione, la prima visione della vacuità ed il raggiungimento del primo terreno del Bodhisattva; parasamgaté procedi completamente oltre, indica il sentiero della meditazione ed il raggiungimento dei successivi terreni o livelli del Bodhisattva, mentre bodhi svaha, essere volto all’illuminazione, indica il porre le basi della completa illuminazione.
“Il nostro obiettivo finale è il raggiungimento dell’illuminazione, e, per raggiungerla, dobbiamo unificare la mente del risveglio, che fa parte dell’aspetto di metodo del sentiero, con la comprensione della vacuità, che rappresenta l’aspetto di saggezza del sentiero. Dobbiamo tenerlo a mente ed addestrarci a seguire il percorso verso l’illuminazione vita dopo vita”.
Leggendo l’ottava strofa del secondo capitolo https://www.sangye.it/altro/?p=2358 del nostro testo,
8 Offro a voi tutti i miei corpi di tutte le mie esistenze,
a voi Vittoriosi ed ai vostri figli.
Per favore accoglietemi, o saggi ed eroi supremi,
ed io con devozione diverrò vostro discepolo.
Sua Santità ha osservato che lo scopo principale d’offrirsi come servitori dei Buddha e dei Bodhisattva è di lavorare altruisticamente per il benessere di tutti gli esseri senzienti.
Mentre leggeva le strofe 23 e 24 del terzo capitolo https://www.sangye.it/altro/?p=2364
23 Allo stesso modo che i Buddha nel passato hanno sviluppato la Bodhicitta,
e nello stesso modo hanno percorso il sentiero graduale del Bodhisattva,
24 Cosi per i benefici di tutte le creature viventi nasca in me la Bodhicitta,
e possa poi con successo io pure praticare lo stesso addestramento.
Sua Santità ha riferito di riflettere sulla mente del risveglio non appena si sveglia al mattino. Queste strofe sono usate come formula per generare bodhicitta e prendere i voti del Bodhisattva https://www.sangye.it/altro/?p=6252. Le restanti strofe del terzo capitolo mettono in evidenza le qualità benefiche di bodhicitta. Sua Santità ha poi letto costantemente il resto del libro, facendo commenti occasionali lungo il percorso.
All’inizio del nono capitolo https://www.sangye.it/altro/?p=2425 Sua Santità ha osservato che le istruzioni contenute nei capitoli precedenti sono tutte intese a sostenere lo sviluppo della perfezione della saggezza https://www.sangye.it/wordpress2/?p=5462 che è il fulcro di questo capitolo.
Ha chiarito che il modo in cui la parola “mente” è usata nella seconda strofa del nono capitolo si riferisce ad una percezione dualistica.
In generale, ci sono vari aspetti della mente come la mente onnisciente di un Buddha, la mente non dualistica di un essere realizzato che è totalmente assorbito dalla vacuità; nonché cognizioni valide, percezioni dirette, cognizioni inferenziali, dubbi e così via.
Dopo aver completato in una sola sessione la trasmissione del testo, Sua Santità ha esortato i presenti a leggerlo e ad utilizzarlo come base per coltivare bodhicitta ed una comprensione della vacuità.
“Ci incontreremo di nuovo domani”, ha concluso, “quando darò l’iniziazione di Avalokiteshvara, l’incarnazione della grande compassione”.
Prima bozza di traduzione, salvo errori ed omissioni, da https://www.sangye.it/dalailamanews/?p=15211 del Dott. Luciano Villa del Centro Studi Tibetani Sangye Choeling di Sondrio, il cui nome è stato conferito da Sua Santità il Dalai Lama. Guarda il video originale in inglese https://www.dalailama.com/videos/teachings-in-leh-ladakh, https://www.facebook.com/DalaiLama/videos/904616677050932, ed il video in italiano https://www.facebook.com/DalaiLamaItaliano/videos/1009639846390533 tradotto da Fabrizio Pallotti che ringraziamo.