Sua Santità il Dalai Lama: Una volta che riconosci i tre veleni – attaccamento, rabbia ed ignoranza – e chiedi se possono essere cambiati, vedi che possono essere contrastati da fattori positivi come l’amore.
5 novembre 2021. Thekchen Chöling, Dharamsala, HP, India – Questa mattina si è tenuta la seconda giornata d’insegnamenti impartiti da Sua Santità il Dalai Lama ai buddisti della Russia e delle regioni mongole della Federazione Russa. Non appena Sua Santità è apparso sui loro schermi, dalla Dimora d’Oro del Monastero di Buddha Shakyamuni in Calmucchia i devoti hanno iniziato a recitare il “Sutra del cuore” in lingua calmucca, cui è seguita una seconda recita in russo da Kuntsechonei Datsan a San Pietroburgo guidata dall’abate Buda Badmaev.
Sua Santità ha esordito spiegando che, sebbene avesse ricevuto la trasmissione dell'”Ornamento dei Sutra del Grande Veicolo”, il testo che gli era stato chiesto di insegnare, a causa della sua lunghezza non sarebbe stato in grado di completarne la lettura. Ha annunciato che avrebbe fatto un’introduzione al Buddismo, avrebbe ripreso lo Yoga Incommensurabile, e avrebbe risposto alle domande del pubblico.
“Il Buddha ha iniziato il suo insegnamento presentando le Quattro Nobili Verità” https://www.sangye.it/altro/?p=10772, ha rivelato Sua Santità. “Queste si riferiscono alla vera sofferenza, alla sua vera origine, alla vera cessazione ed al vero sentiero, alla loro natura, funzione e risultato. Dopo aver descritto la natura di queste Quattro Verità, quando ha affermato che la sofferenza deve essere conosciuta, non si riferiva solo ad ovvie esperienze dolorose, ma includeva anche la sofferenza sottostante e pervasiva dell’esistenza condizionata. Una volta conosciuta la sofferenza, ha chiarito la necessità di riconoscerne l’origine. Fatto ciò, la domanda era: si può superare l’origine della sofferenza e la risposta fu che si può.
“Nei primi anni di vita potresti essere pieno di emozioni distruttive, ma, se riconosci quanto siano negative, puoi iniziare ad affrontarle. Ciò implica intraprendere i tre addestramenti, di cui il primo è la moralità. Una volta che riconosci i tre veleni, attaccamento, rabbia ed ignoranza https://www.sangye.it/altro/?p=11514, e chiedi se possono essere cambiati, vedi che possono essere contrastati da fattori positivi come l’amore. Le emozioni negative sorgono istintivamente a causa della lunga assuefazione, ma possono essere trasformate. Non resistono alla prova della ragione.
“Le origini della sofferenza sono il karma https://www.sangye.it/altro/?p=9960 e le afflizioni mentali, che possono essere ridotte ed eliminate coltivando fattori positivi. Per questo motivo, la cessazione può essere attualizzata.
“Nel tantra https://www.sangye.it/altro/?p=2913 si discute della dissoluzione degli aspetti grossolani della mente, seguita dalle tre visioni e dalla mente di chiara luce che si manifesta al momento della morte. La mente di chiara luce può essere rivelata anche durante il sonno. In quel momento, puoi vedere gli svantaggi delle afflizioni mentali. Queste sono stati mentali distorti, ma sono anche avventizi e temporanei. Comprendendo questo e che la natura della mente è chiara luce, abbiamo il potenziale per sviluppare qualità eccellenti.
“La cessazione è possibile perché le contaminazioni della mente sono accidentali ed avventizie. Quando vedrai che l’ignoranza può essere superata, capirai l’affermazione del Buddha che il sentiero deve essere coltivato”.
Sua Santità ha osservato che tutte le tradizioni religiose insegnano l’importanza dell’amore e della compassione e sono utili per gli esseri umani. Il buddismo, ha spiegato, non riguarda solo le preghiere ai Tre Gioielli https://www.sangye.it/altro/?p=5798 – il Buddha, il Dharma e il Sangha – ma anche l’adozione di misure correttive per trasformare la mente. Insegna come realizzare la vera cessazione superando le origini della sofferenza.
“Testi di maestri indiani come la “Saggezza Fondamentale della Via di Mezzo” https://www.sangye.it/altro/?p=9194 di Nagarjuna https://www.sangye.it/altro/?p=10906 elaborano il sorgere dipendente. Quando capisci che tutto è sorto in modo dipendente, non solo ti consente di evitare di dimorare in uno degli estremi dell’esistenza (eternalismo) o della non esistenza (nichilismo), ma rivela anche che le cose non esistono come appaiono. Quando cerchi l’identità delle cose in sé e per sé, non riesci a trovare nulla. Non hanno un’esistenza indipendente. In effetti, esistono in dipendenza. Il discepolo di Nagarjuna, Aryadeva, scrisse:
Come il senso del tatto [pervade] il corpo
Così l’ignoranza è presente in tutte le [afflizioni mentali].
Superando l’ignoranza,
Anche tu vincerai su tutte le afflizioni mentali.
“In altre parole, quando comprendi il sorgere dipendente, l’ignoranza non sorge.
“Nella sua terza esposizione delle Quattro Nobili Verità, in cui ha passato in rassegna i risultati, il Buddha affermò: ‘La sofferenza dovrebbe essere conosciuta, ma non c’è niente da conoscere; l’origine dovrebbe essere superata, ma non c’è nulla da superare, e così via.” Ognuno di noi appare come un qualcuno che possiede un corpo, la facoltà della parola ed una mente ma, se lo cerchiamo, non possiamo individuare l'”io” a cui il corpo, la parola e la mente appartengono.
“La vacuità è un qualcosa su cui possiamo pensare, meditare e fare esperienza. Possiamo così superare l’attaccamento alla vera esistenza, o esistenza intrinseca. Il buddismo si basa sulla logica e sulla ragione. Facendo affidamento su testi come la “Saggezza Fondamentale” di Nagarjuna e “Entrare nella Via di Mezzo” https://www.sangye.it/altro/?p=3259 di Chandrakirti https://www.sangye.it/altro/?p=10587, possiamo sviluppare fiducia nella vacuità e risalire i sentieri ed i terreni a cui si fa riferimento nel mantra del “Sutra del Cuore” https://www.sangye.it/altro/?p=6098.
“Dopo aver studiato e preso dimestichezza con il percorso vediamo che può integrarsi dentro di noi. Il Buddha ha riassunto questo quando ha consigliato che la sofferenza deve essere conosciuta, l’origine deve essere superata, la cessazione deve essere attualizzata ed il sentiero deve essere coltivato.
“Studia l’insegnamento del Buddha. Rifletti su di esso. Sviluppa la convinzione. Applicalo dentro di te. Questo percorso – studio, riflessione e meditazione – l’ho intrapreso sin da bambino, e posso vedere che come risultato dentro di me c’è stato un cambiamento. Faccio appello a voi, miei fratelli e sorelle di Dharma, di seguire lo stesso processo”.
Rispondendo alle domande del pubblico virtuale da diverse parti della Russia, Sua Santità ha suggerito che i testi di base riguardanti Consapevolezza e Conoscenza (Tib. lo rig) e Significati e Ragionamenti (Tib. ta rig) potrebbero essere studiati in una prospettiva accademica.
Riguardo al prendere rifugio, ha precisato che noi proferiamo le parole “Prendo rifugio nel Buddha, Dharma e Sangha”, ma dobbiamo chiederci cosa sono il Buddha, il Dharma e il Sangha.
Una domanda sul raggiungimento della Buddità in una sola vita ha spinto Sua Santità a spiegare che questo non è insegnato nel veicolo della perfezione. Fa parte del Tantra Yoga Supremo ed ha a che fare con un tipo molto specifico di praticante. Milarepa https://www.sangye.it/altro/?cat=83 incontrò grandi difficoltà ed intraprese grandi sforzi per raggiungere gradualmente la realizzazione e l’illuminazione in quell’unica vita.
Alla richiesta di come conciliare il consiglio degli “Otto versi per allenare la mente” https://www.sangye.it/altro/?p=27 di considerarsi inferiore a tutti gli altri, con la nozione dell’orgoglio divino nella pratica tantrica, Sua Santità rispose che tale pratica tantrica inizia con la dissoluzione nella vacuità. Il tuo corpo ed il suo aspetto si dissolvono nella vacuità. Se ne sono andati. Poi c’è la dissoluzione degli stati mentali grossolani in quelli più sottili, che portano, dopo l’alba delle tre visioni, alla mente di chiara luce. In definitiva, è quella mente di chiara luce che è la base per il sorgere della divinità in cui coltivi l’orgoglio divino.
Un altro interrogante voleva sapere, di fronte a così tante distrazioni, come impedire alla mente di separarsi dal Dharma. La risposta di Sua Santità è stata che la disciplina dell’emancipazione individuale (Pratimoksha) implica intraprendere una vita da senzatetto. Tuttavia, ci sono stati anche dei praticanti, come Marpa Lotsawa, che non hanno abbandonato la vita del capofamiglia. La chiave è allenare la mente a non attaccarsi alle cose.
Riguardo a cosa fare per aiutare i defunti, Sua Santità ha riconosciuto che esiste un’usanza di mescolare le ceneri del defunto con dell’argilla per creare piccole immagini stampate, “tsa-tsa”, ma, ha detto, non è strettamente necessario. Ha raccomandato di recitare 600.000 volte il mantra di sei sillabe Om mani padme hung, che è quello fece alla morte di sua madre.
Invitato a chiarire come un praticante si affida ad un guru esterno, ma coltiva anche un guru interiore, Sua Santità ha consigliato di visualizzare i maestri del lignaggio della condotta estesa e di pensare alla bodhicitta https://www.sangye.it/altro/?p=5464 ed alle pratiche unificate di amore e compassione, quindi, in connessione con i maestri del lignaggio della visione profonda, di riflettere sulla vacuità e sul sorgere dipendente. Quando si tratta del grande lignaggio che è venuto attraverso Shantideva https://www.sangye.it/altro/?cat=15, rifletti sul sentiero vasto e specialmente sulla pratica dell’equalizzare e di scambiare sé stessi con gli altri https://www.sangye.it/altro/?p=3661, https://www.sangye.it/altro/?p=10418, https://www.sangye.it/altro/?p=3695. Tali guru esterni ci ricordano la bodhicitta e la vacuità. Versi come il seguente di Shantideva https://www.sangye.it/altro/?p=2340 possono servire ad uno scopo simile.
Procedendo in questo modo di felicità in felicità, quale persona pensante si dispererebbe, dopo essere salita sulla carrozza, la mente risvegliata, che elimina ogni stanchezza e sforzo? 7/30 https://www.sangye.it/altro/?p=2412
Per coloro che non riescono a scambiare la propria felicità con la sofferenza degli altri, la Buddità è certamente impossibile: come potrebbe esserci felicità nell’esistenza ciclica? 8/131 https://www.sangye.it/altro/?p=2418
Alla richiesta di commentare il non settarismo, Sua Santità si è chiesto se il contesto della domanda si rivolgesse a tutte le tradizioni religiose, allora va tenuto presente il buon lavoro che i fratelli e le sorelle cristiani hanno svolto in tutto il mondo per aiutare gli altri. Oppure, se il contesto fosse rivolto al buddismo in generale ed alle tradizioni pali e sanscrite o alle diverse tradizioni del buddismo tibetano, in quest’ultimo caso, ha osservato che pur recitando preghiere diverse, sarebbero tutte riconducibili allo stesso insegnamento essenziale. Fanno tutti della bodhicitta il loro fondamento.
Il Buddha insegnò che per raggiungere l’illuminazione è necessario superare sia le afflizioni mentali https://www.sangye.it/altro/?p=5142 che le oscurazioni cognitive. Questo non si ottiene semplicemente recitando preghiere, ma impegnandosi nella pratica del sentiero, il che implica l’applicazione interiore dell’insegnamento.
Le restrizioni al riunirsi in gruppi, associate alla pandemia di Covid-19, hanno impedito agli studenti di incontrarsi tra loro o coi loro maestri. Tuttavia, Sua Santità ha sottolineato che nel suo caso la maggior parte dei suoi maestri ha lasciato il corpo, ma attualmente si affida a testi come “Entrare nella Via di Mezzo” https://www.sangye.it/altro/?p=3259 e il suo auto-commentario https://www.sangye.it/altro/?p=11544. Ha quindi incoraggiato i buddisti russi a studiare, risvegliare e preservare le proprie tradizioni buddiste.
Infine è stata posta una domanda sulla relazione tra la generazione di bodhicitta e la tutela dell’ambiente. Sua Santità ha risposto che comunemente parliamo di aiutare tutti gli esseri senzienti, ma in termini pratici quelli che possiamo veramente aiutare sono gli esseri umani con cui condividiamo il pianeta. Ha convenuto che nel contesto dell’unità dell’umanità e del fatto che il cambiamento climatico colpisce tutti noi, è fondamentale prendersi cura dell’ambiente.
Per concludere, Sua Santità ha guidato il pubblico nel percorso di generazione dello Yoga Incommensurabile, culminante nella visualizzazione al cuore di un vajra bianco, che rappresenta la saggezza che comprende la vacuità, eretto su un bianco disco lunare, che rappresenta la mente risvegliata di bodhicitta.
Nelle sue osservazioni conclusive, Telo Tulku ha informato Sua Santità che la pandemia continua a colpire le comunità di tutto il mondo e che la situazione del Covid in Russia è ultimamente peggiorata. Nell’ultimo anno e mezzo molti amici sono deceduti a causa del Covid 19. I buddisti di tutta la Russia continuano a recitare il mantra di Tara Verde, ma chiedono anche a Sua Santità di pregare per i defunti, i contagiati ed i membri delle loro famiglie. Ha osservato che molte persone in tutta la Russia stanno lottando emotivamente, mentalmente e finanziariamente a causa di questa crisi.
Telo Tulku ha assicurato a Sua Santità che i buddisti russi faranno del loro meglio per leggere “L’Ornamento dei Sutra del Grande Veicolo” che aveva presentato loro, ringraziandolo per la sua gentilezza ed attenzione. Ha anche ringraziato Geshé Lhakdor per aver guidato le sessioni di revisione dopo gli insegnamenti. Ha inoltre espresso gratitudine a coloro che hanno collaborato a rendere possibili queste sessioni di insegnamenti negli ultimi 13 anni.
Sua Santità ha concluso la sessione recitando i versi di dedica della Regina delle Preghiere https://www.sangye.it/altro/?p=10032:
Al pari dell’eroe Manjushri e di Samantabhadra,
che conoscono la realtà così come essa è,
anch’io dedico tutto questo merito nel modo migliore,
per essere in grado di seguire il loro esempio perfetto.
Con questa dedica che è considerata la migliore da tutti i Buddha giunti alla libertà,
anch’io dedico tutte le mie radici di virtù
agli ottenimenti della pratica del Bodhisattva.
E dalle Parole di Verità https://www.sangye.it/wordpress2/?p=715:
Il Protettore Cenresig
Pregò davanti ai Buddha e ai Bodhisattva
Di poter essere il patrono della Terra delle Nevi,
abbracciandola con il suo amore.
Per il benefico potere di queste preghiere,
possano ora rapidamente manifestarsi buoni risultati.
Per la profonda interdipendenza
della vacuità e dei fenomeni relativi,
Con la compassione dei Tre Gioielli e
delle loro Parole di Verità,
E per mezzo della infallibile legge di causa ed effetto,
possa questa preghiera non incontrare ostacoli
ed essere rapidamente esaudita.
Prima bozza di traduzione, salvo errori ed omissioni, da https://www.sangye.it/dalailamanews/?p=14947 del Dott. Luciano Villa del Centro Studi Tibetani Sangye Choeling di Sondrio, il cui nome è stato conferito da Sua Santità il Dalai Lama. Guarda il video originale in inglese https://www.dalailama.com/videos/ornament-of-the-sutras.