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Sua Santità il Dalai Lama: L’ornamento dei Sutra Mahayana di Maitreya – 1° giorno
Novembre 5th, 2021 by admin

Sua Santità il Dalai Lama legge da ‘Ornamento dei Sutra del Grande Veicolo’ il primo giorno dei suoi insegnamenti richiesti dai buddisti russi online dalla sua residenza a Dharamsala, HP, India il 4 novembre 2021. Foto di Ven Tenzin Jamphel

4 novembre 2021. Thekchen Chöling, Dharamsala, HP, India – Nel suo discorso d’apertura, Telo Tulku, rappresentante onorario di Sua Santità il Dalai Lama in Russia, Mongolia e nei paesi della CSI, stabilendo il contesto degli insegnamenti odierni di Sua Santità il Dalai Lama, ha evidenziato che questo è il tredicesimo anno consecutivo in cui Sua Santità impartisce insegnamenti ai buddisti russi e la seconda occasione in cui tali insegnamenti hanno avuto luogo online.

Ha anche ricordato che alcuni anni fa i buddisti russi chiesero a Sua Santità di consigliare quali trattati avrebbero potuto tradurre in russo. Tra questi c’erano libri di Maitreya, tre dei quali sono stati ora tradotti. Sono i seguenti:

1) Ornamento dei Sutra del Grande Veicolo – Skt. Mahayana-Sutra-Alankara, Tib. Dodhe Gyen;

2) Distinguere tra fenomeni e realtà – Skt. Dharma-Dharmara- Vibhanga, Tib. Cho Dang Chonyi Nambar Jepa;

3) Discorso sulla discriminazione tra il mezzo e gli estremi – Skt. Madhayanta-Vibhanga, Tib. U-tha Nam Jed.

Telo Rinpoche ha espresso piacere e gratitudine per il fatto che in questa occasione Sua Santità avesse accettato d’insegnare “L’Ornamento dei Sutra del Grande Veicolo”.

Al che è seguita una recita del “Sutra del cuore” in lingua tuva da parte di un’assemblea di monaci e laici, guidati da Khamby Lama Natsik Dorjuu, il leader dei buddisti di Tuva, di Khuree Tsechenling, il principale tempio buddista di Tuva. A questa è seguita una recita del “Sutra del Cuore” in lingua buriata, guidata da Yelo Rinpoché, del Monastero Rinpoché Bagsha a Ulan-Udé, Buriazia.

“Il Buddha ha profetizzato che il suo insegnamento si sarebbe diffuso da nord a nord”, ha esordito Sua Santità. “Lo capiamo in riferimento alla sua diffusione dall’India al Tibet e poi dal Tibet alla Mongolia ed alle regioni mongole associate. L’approccio della Tradizione di Nalanda consiste nella spiegazione del Buddhadharma in termini di ragione e logica. Si basa su una comprensione approfondita della logica e della natura della conoscenza come descritto nel “Compendio della cognizione valida” di Dharmakirti, “Pramanavartikakarika” e nel lavoro sui principi di Sangharakshita, “Compendio delle vere dottrine”, “Tattvasamgraha”.

Quando ero giovane c’erano molti Ghesce mongoli, specialmente al monastero di Gomang. In effetti, uno dei miei assistenti al dibattito, Ngodup Tsoknyi, veniva dalla Mongolia. Anche in questi giorni gli studenti mongoli si sono iscritti ai nostri centri monastici di apprendimento ristabiliti nel sud dell’India.

In passato il buddismo tibetano è stato liquidato da alcuni come semplice “lamaismo”. Ora è generalmente accettato che derivi dall’autentica tradizione di Nalanda che si basa sulla ragione, la logica e l’indagine. I buddisti di Sri Lanka, Thailandia e Birmania mantengono una buona disciplina monastica, ma non studiano né la logica né la Via di Mezzo o la visione Madhyamaka. Questi campi di studio sono preservati solo tra tibetani e mongoli. È un onore per me oggi offrire insegnamenti ai buddisti russi ed agli studenti delle repubbliche mongole della Russia.

Quando ho potuto visitare per la prima volta la Mongolia, ho assistito ad un canto così fervido dell’offerta del mandala che mi sono venute le lacrime agli occhi. Un tempo il buddismo in Mongolia fu schiacciato dalle forze comuniste rosse. Di conseguenza, ho suggerito al Khambo Lama che la cosa più importante è lo studio piuttosto che il canto.

Oggi leggerò da ‘L’Ornamento del Sutra del Grande Veicolo’. Dei cinque trattati di Maitreya, “L’Ornamento dei Sutra del Grande Veicolo” e “L’Ornamento per una chiara realizzazione” sono i più significativi. Da bambino memorizzaiL’Ornamento per la chiara realizzazione” e lo recitavo davanti al mio tutore, Ling Rinpoche. All’epoca non lo capivo, ma, a tempo debito, quando sono arrivato a comprendere quel testo, così come “Entrare nella Via di Mezzo” https://www.sangye.it/altro/?p=3259 di Chandrakirti, ho scoperto quanto fossero meravigliosi questi testi. ‘L’Ornamento per la chiara realizzazione’ espone le fasi del sentiero, mentre ‘Entrare nella Via di Mezzo’ presenta la vacuità come è stato insegnata nei sutra della perfezione della saggezza.

Sua Santità ha osservato che in questi giorni la reputazione del buddismo tibetano è aumentata poiché gli scienziati hanno imparato ad apprezzare la completa comprensione della mente e delle emozioni che ne viene rappresentata. Gli studiosi comprendono che la tradizione non riguarda principalmente la fede, ma la ragione e lo studio rigoroso. Questo è l’approccio, fondato sulla logica e sulla comprensione della natura della conoscenza, che Sua Santità raccomanda ai buddisti della Russia di cercare di preservare.

Ora è un momento in cui dobbiamo sforzarci di mantenere vive le nostre tradizioni. Vorrei chiedervi di lavorare sodo per studiarle e preservarle.

Anche se non c’è tempo per fare una lettura completa di questo testo, comincerò oggi. Ne ho ricevuto una trasmissione da Gyen Rigzin Tempa, un lama del Kinnaur. Abbiamo una tradizione, decretata da uno degli imperatori tibetani, di citare prima il titolo del testo nella lingua dell’India, poi il titolo in tibetano seguito dall’omaggio ai Buddha ed ai Bodhisattva”.

Sua Santità ha letto i versi del primo capitolo deL’Ornamento dei Sutra del Grande Veicolo”. Poi ha fatto una pausa per rispondere alle domande dal pubblico.

Alla richiesta di cosa possono, in questo momento, fare i monaci ed i laici per sostenere lo sviluppo del Sangha, Sua Santità ha risposto che, in passato, anche in regioni remote del Tibet, le persone si univano alle istituzioni monastiche per poter studiare. Dal momento che possono servire al meglio la comunità condividendo le loro conoscenze, è bene che i monaci studino come funziona la mente e le sue emozioni, così come la logica e la natura della conoscenza.

Sua Santità ha risposto ad una domanda sul karma affermando che, in generale, se un karma non viene creato, non ci saranno conseguenze. Tuttavia, una volta creato, il karma genera effetti e prolifera. Ha alluso come esempio alla sua pratica di bodhicitta. All’inizio, semplicemente lammirava, ma, poiché s’è impegnato sulla pratica, riflettendo fin dal momento del suo risveglio al mattino sui versi che la trattano, il suo impegno verso di essa si è approfondito. Insieme a questa aspirazione più profonda ha una gran pace della mente. Allo stesso modo, più studi ed esamini la vacuità, meglio la capisci e, più la capisci, più ti avvicini al conseguimento della cessazione.

Alla richiesta di spiegare lo Yoga Incommensurabile, Sua Santità ha innanzitutto sottolineato che è un mezzo per unificare i percorsi della pratica estesa e profonda. Ha citato i versi che chiudono il sesto capitolo di “Entrare nella Via di Mezzo” https://www.sangye.it/altro/?p=3259 di Chandrakirti, che si riferiscono anche a questi e che gli danno grande fiducia. Il succo di questi versi è il seguente:

Illuminato dai raggi della saggezza, il Bodhisattva, come vede chiaramente un acino d’uva spina sul palmo aperto della mano, così realizza che i tre regni dell’esistenza nella loro interezza sono non nati fin dall’inizio, e, attraverso la forza della verità convenzionale, viaggia verso la cessazione. Genera anche compassione per gli esseri privi di protezione e, come un re dei cigni che si libra davanti ad altri cigni realizzati con le bianche ali di saggezza e compassione dispiegate, naviga verso l’eccellente riva lontana.

Sua Santità ha osservato che tendiamo ad essere irretiti da atteggiamenti ristretti e a comportarci in modo egoisticamente miope, ma, in quanto esseri umani dotati d’intelligenza, possiamo ugualmente coltivare la bodhicitta convenzionale e quella ultima, che sono simboleggiate dalle ali dei bodhisattva che lo portano all’eccellente riva lontana .

Ha chiarito che non è necessario ripetere un mantra con lo Yoga incommensurabile e che la visualizzazione della dissoluzione degli elementi è più comunemente associata alla pratica del tantra. La chiave della pratica è coltivare la mente del risveglio, l’aspirazione all’illuminazione e visualizzarla rappresentata come da un disco lunare al cuore. Possiamo farlo riflettendo, ad esempio, sui versi di Shantideva https://www.sangye.it/altro/?p=2340 dal suo “Entrare nella Via del Bodhisattva” https://www.sangye.it/altro/?p=2346

Tutti coloro che soffrono nel mondo lo fanno per il desiderio della propria felicità.

Tutti coloro che nel mondo sono felici lo sono perché desiderano la felicità degli altri. 8/129

Perché dire di più?

Osserva questa distinzione: tra lo stolto che brama il proprio vantaggio ed il saggio che agisce per il vantaggio degli altri. 8/130 https://www.sangye.it/altro/?p=2418

Per coloro che non riescono a scambiare la propria felicità con la sofferenza degli altri, la Buddità è certamente impossibile: come potrebbe esserci felicità nell’esistenza ciclica? 8/131 

Procedendo in questo modo di felicità in felicità, quale persona pensante si dispererebbe, dopo essere salita sulla carrozza, la mente risvegliata, che elimina ogni stanchezza e sforzo? 7/30 https://www.sangye.it/altro/?p=2412

Sua Santità ha aggiunto che tutti noi vogliamo essere felici, ma, a causa dei nostri atteggiamenti egoistici affrontiamo dei problemi. Pertanto, è bene desiderare che gli esseri senzienti trovino la felicità e le cause della felicità.

Se poi ci chiediamo dov’è la persona, il sé, o ‘io’ che desidera il bene degli esseri senzienti, troviamo che non è né il cervello il cuore. La persona esiste solo come designazione. In questi giorni, anche i fisici quantistici affermano che le cose sembrano avere una loro esistenza oggettiva e tuttavia non esistono nel modo in cui appaiono. Se cerchiamo l’io non lo troviamo. L’io non esiste in modo indipendente.

Potete vedere il Dalai Lama davanti a voi”, ha affermato Sua Santità, “potete sentire la mia voce. Ma, se provate a trovarmi, non c’è niente da trovare. Allo stesso modo, tu mi appari, ma non esisti, se non come designazione. Riflettendo in questo modo, inizi a comprendere la vacuità dell’Io. Immagina questa intuizione trasformata in un vajra bianco in piedi sul disco lunare al tuo cuore. In questo modo coltivo regolarmente la bodhicitta sia convenzionale che ultima, il che mi è molto vantaggioso.

Una domanda sulla neutralità della mente al momento della morte ha spinto Sua Santità a discutere la dissoluzione delle 80 concezioni, le 33 concettualizzazioni indicative della mente dell’apparenza (radianza bianca) associate all’aspetto luminoso https://www.sangye.it/altro/?p=6942, delle 40 concettualizzazioni indicative della mente dell’incremento rosso associate all’incremento luminoso https://www.sangye.it/altro/?p=6951 e delle sette https://www.sangye.it/altro/?p=6515 relative al raggiungimento della mente del quasi ottenimento nero. Quando queste tre visioni sono cessate, si manifesta la mente innata di chiara luce. Ciò comporta la combinazione di una comprensione della vacuità, descritta nel secondo giro della ruota del Dharma, a volte riferita come l’oggetto della chiara luce, e la natura luminosa della mente rivelata nel terzo giro della ruota del Dharma.

Per quanto riguarda le Quattro Consapevolezze https://www.sangye.it/altro/?p=2445, Sua Santità ha chiarito che implicano dirigere all’interno la propria attenzione mentale e la coltivazione della consapevolezza del corpo (della sua impermanenza), dei sentimenti (loro impermanenza), della mente (insostanzialità dei pensieri) e dei fenomeni (loro condizioni). Questo può essere ottenuto attraverso i quattro sforzi (Sforzarsi di preservare condizioni favorevoli già esistenti. Sforzarsi di produrre le condizioni favorevoli non ancora esistenti. Sforzarsi di eliminare le afflizioni. Sforzarsi di evitare la nascita delle afflizioni.) e così via. La pratica è simile sia nella tradizione pali che in quella sanscrita.

Quando si tratta di fare preghiere d’aspirazione, Sua Santità ha specificato che è riflettere sul loro significato che le rende efficaci. Ha ricordato un pappagallo che viveva nel Palazzo del Norbulingka in Tibet che era stato addestrato a dire “Om mani padme hum” senza capire affatto cosa significasse.

Natasha Inozemtseva ha annunciato che per oggi le domande erano esaurite, ma che tutti gli ascoltatori attendono con impazienza la prossima sessione di domani. Sua Santità ha riconosciuto che i buddisti russi hanno rappresentato la parte principale degli ascoltatori della sessione di questa mattina, esortandoli a fare del loro meglio per riflettere su ciò che hanno sentito.

Oltre le parole, oltre il pensiero, oltre la descrizione: Prajñaparamita.

Non nata, incessante, l’essenza stessa dello spazio,

Eppure, può essere sperimentata come la saggezza della nostra consapevolezza:

Omaggio alla madre dei Buddha del passato, del presente e del futuro!

https://www.sangye.it/dalailamanews/?p=14875#more-14875

Prima bozza di traduzione, salvo errori ed omissioni, da https://www.sangye.it/dalailamanews/?p=14935 del Dott. Luciano Villa del Centro Studi Tibetani Sangye Choeling di Sondrio, il cui nome è stato conferito da Sua Santità il Dalai Lama. Guarda il video originale in inglese https://www.dalailama.com/videos/ornament-of-the-sutras, ed il video tradotto in italiano da Fabrizio Pallotti http://it.dalailama.com/videos/lornamento-dei-sutra che ringraziamo.


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