Sua Santità il Dalai Lama scoppia in una fragorosa risata durante la sua conversazione online con USIP Generation Change Fellows nella sua residenza a Dharamsala, HP, India, il 15 ottobre 2021. Foto del Ven. Tenzin Jamphel
15 ottobre 2021. Thekchen Chöling, Dharamsala, HP, India – Sua Santità il Dalai Lama ha aperto il secondo giorno di conversazione con i membri del Generation Change dell’USIP augurando loro il buongiorno ed auspicando che abbiano dormito bene.
“Ci incontriamo di nuovo”, ha detto loro, “e voglio che sappiate che apprezzo molto il dialogo che stiamo avendo”.
Lise Grande, Presidente e CEO, US Institute of Peace, ha risposto che è un grande piacere interloquire con Sua Santità in questa seconda giornata, aggiungendo che il tema di oggi è l’educazione del cuore e della mente e che il pubblico virtuale sarebbe stato onorato di sentire cosa aveva da dire a riguardo.
“Il secolo scorso è stato pieno di una tale violenza che alcune persone pensano che sia normale ed utile”, ha risposto Sua Santità. “Grandi sforzi sono stati fatti per fabbricare armi, in particolare armi nucleari. Ma ora il mondo sta pensando più seriamente alla pace. I paesi sono diventati interdipendenti all’interno dell’economia globale. Ed in quel contesto la guerra è diventata irrilevante. Le controversie ed i disaccordi devono essere risolti parlando, attraverso il dialogo.
“Dobbiamo educare le giovani generazioni a come è cambiato il mondo. In questi giorni è realistico lavorare per la coesistenza a livello globale. Non è più appropriato pensare solo al “mio paese”. Dobbiamo educare i giovani a pensare a come realizzare una vera pace mondiale. Dobbiamo prendere in considerazione il mondo intero, l’intera umanità, a livello globale. Ed oltre a questo, ovviamente, c’è il problema del riscaldamento globale.
“La generazione più giovane deve avere una mentalità più ampia. Deve adottare una prospettiva più ampia, non semplicemente ripetendo ciò che è stato sperimentato in passato.
“Quando sono arrivato in India come rifugiato, ho scoperto di avere l’opportunità di incontrare molte più persone che in Tibet. Ho riflettuto sul fatto che se ti ritrovi perso in qualche luogo remoto e scorgi un’altra persona, non ti preoccupi da dove viene o quale fede segue. Sei semplicemente felice di incontrare un altro essere umano.
“Questo è il punto. Siamo tutti esseri umani e tutti dobbiamo vivere insieme su questo pianeta. Quando incontro le persone in paesi diversi, che seguono religioni diverse e forse sono di un colore diverso, penso semplicemente che siamo tutti uguali nell’essere umani. Dobbiamo aiutarci a vicenda. Per questo promuovo il riconoscimento dell’unicità dell’umanità.
“Dobbiamo spiegare ai giovani che siamo tutti membri della stessa famiglia umana. Una ragione urgente per preoccuparci dell’unità dell’umanità è il riscaldamento globale. Non vengono fatte eccezioni per questa o quella nazione: ci riguarda tutti.
“La ricerca scientifica ha confermato l’importanza di raggiungere la tranquillità. Se una comunità è pacifica e motivata dalla amorevole gentilezza, anche i suoi componenti saranno più pacifici.
“Spero che l’istruzione significhi che i giovani non ripetano gli errori del passato”.
Lise Grande ha ringraziato Sua Santità per aver richiamato l’attenzione sul legame tra la pace della mente e la pace nel mondo. Ha iniziato a presentare i membri dell’USIP Generation Change che avevano delle domande da porgli. Prima di tutto, Sophia Santi dal Venezuela ha raccontato la storia di un professore che ha rimproverato uno studente che non era in grado di rispondere alla sua domanda. Sophia voleva sapere cosa avrebbe detto Sua Santità ad un tale insegnante.
“Non è appropriato per un insegnante rimproverare od umiliare uno studente nel modo in cui descrivi. Anche dal punto di vista dell’insegnante è un errore. Quell’insegnante che gli studenti considerano meraviglioso sarà felice del loro apprezzamento, mentre un insegnante che è visto con diffidenza sarà a disagio. Le buone relazioni tra insegnante e studenti sono molto importanti. Anche se uno studente dovesse porre una domanda stupida e sciocca, dovrebbe essere in grado di farla e l’insegnante dovrebbe rispondere con rispetto”.
Faten Khalfallah dalla Tunisia ha chiesto informazioni sui rapporti di Sua Santità coi suoi insegnanti. “Ho avuto due maestri principali”, rispose Sua Santità, “uno dei quali mi ha insegnato principalmente i grandi trattati filosofici. Ha instillato in me una grande speranza di poter diventare un profondo filosofo. Mi ha incoraggiato e mi ha riempito d’entusiasmo. A volte aveva una faccia seria, ma in generale m’infondeva speranza ed incoraggiamenti».
Nicholas Songora dal Kenya ha raccontato d’essere stato umiliato da un insegnante infastidito. Ha anche chiesto a Sua Santità come considera i rapporti tra insegnanti e studenti.
“Se abbiamo un insegnante gentile e compassionevole”, gli ha risposto Sua Santità, “Anche quando l’argomento è difficile, gli studenti lo trovano più facile da capire. Quando il loro insegnante li tratta con disprezzo, gli studenti tendono a non imparare tanto bene. Gli studenti dovrebbero essere in grado di porre una domanda dopo l’altra. Al giorno d’oggi, Internet ci offre molti modi d’imparare, ma l’esperienza di vita di un insegnante che si preoccupa dei suoi allievi rimane la più efficace.
Tania Rosas dalla Colombia ha descritto l’ispirazione che aveva tratto da sua nonna, un’educatrice che ha fondato la sua scuola. Ha osservato che le opportunità educative sono cambiate dai tempi di sua nonna. E si chiede come Sua Santità vede il futuro dell’istruzione.
Al che Sua Santità ha espresso ammirazione per i clip audio e video disponibili su Internet e le numerose prospettive di raccogliere informazioni. Col passare del tempo, la tecnologia può aiutare gli studenti ad imparare così tante cose che diventano naturalmente più di larghe vedute invece di ripetere semplicemente i vecchi modi di pensare. Ha espresso la speranza che ciò significhi che in futuro i giovani terranno maggiormente conto dell’umanità nella sua interezza.
Soukaina Hamia dal Marocco ha incontrato Sua Santità due volte nel 2016. Nel descrivere l’impatto che l’incontro ha avuto su di lei, ha detto che Sua Santità le ha insegnato che l’istruzione è la risposta, la via ed il percorso verso la felicità, la pace e l’illuminazione. Ha rivelato che l’incontro con Sua Santità l’ha resa una musulmana migliore, il che le ha anche ricordato che l’educazione è compatibile con la religione, ed è per questo che la prima parola nel Sacro Corano è: “Leggi”.
“Nonostante le differenze filosofiche”, ha risposto Sua Santità, “l’essenza di tutte le tradizioni religiose è la stessa: l‘amorevole gentilezza. A volte sostenere argomenti intellettuali è utile e può essere stimolante, ma altre volte, per esempio al momento della morte, nessuno vuole discutere. Tutti vogliono solo stare in pace”.
Lise Grande ha posto diverse domande a nome dei costruttori di pace che non hanno potuto partecipare alla conversazione online. La domanda di Luisa Romero dalla Colombia riguardava l’identità in relazione allo stigma come nazionalità, razza e religione. Sua Santità ha risposto che la religione influenza naturalmente i modi di pensare della società, che possono includere pregiudizi su razza e genere. Tuttavia, è anche vero che tutte le principali tradizioni religiose trasmettono un messaggio comune sull’importanza dell‘amorevole gentilezza. Quando emergono nuove circostanze, c’è bisogno di nuovi modi di pensare.
Kuany Charles Ngor del Sud Sudan voleva sapere come lasciar andare gli atteggiamenti negativi. Sua Santità gli ha risposto che come esseri umani siamo dotati d’intelligenza. Possiamo pensare e ragionare. La realtà in cui viviamo è che tutto è interdipendente, quindi dobbiamo adottare una visione più olistica e di larghe vedute.
Daniella Liendo dal Venezuela ha chiesto come affrontare le cose che sembrano impossibili da cambiare. Sua Santità ha ripetuto che abbiamo il potenziale per pensare in modo più olistico. Ha raccomandato che, se i problemi non possono essere superati, è meglio accettarli così come sono. Ha citato un antico maestro indiano che consigliava che, se un ostacolo può essere superato, quella è la linea di condotta da intraprendere. Se non può essere superato, preoccuparsene non sarà di alcun aiuto.
Rispondendo ad una domanda di Lise Grande su come i leader religiosi possono promuovere i valori umani, Sua Santità ha osservato che diversi punti di vista filosofici, guardando le cose da diverse angolazioni, possono essere molto utili, aggiungendo che se un ristorante offrisse sempre lo stesso menù, la gente se ne annoierebbe facilmente. Diversi modi di pensare sono come diversi tipi di cibo per la mente. Possono essere impegnativi e stimolanti.
Alla richiesta di un suo consiglio generale per gli aderenti alla USIP Generation Change, Sua Santità ha risposto:
“Nella vita affrontiamo naturalmente le difficoltà. Se permettiamo a noi stessi di demoralizzarci, è un vero fallimento. Nella mia vita ho incontrato tutti i tipi di problemi, ma non mi sono mai sentito scoraggiato. Credo che possiamo sempre usare la nostra intelligenza e guardare a da una prospettiva più ampia qualunque complicazione ci capiti. Dovremmo usare il nostro cervello umano con umana determinazione”.
Lise Grande ha concluso il colloquio ringraziando Sua Santità e gli altri partecipanti. Ha anche ringraziato coloro che hanno permesso lo svolgimento della conversazione. Ha ribadito di non vedeva l’ora di poter parlare di nuovo con Sua Santità l’anno prossimo. Anche Kalden Lodoe, il direttore delle Tibetan News di Radio Free Asia e coordinatore di questi incontri, ha ringraziato diverse persone che hanno fornito un supporto cruciale a queste conversazioni.
Come ultima osservazione, Sua Santità ha recitato versi di un antico libro indiano che ripete quotidianamente, il cui succo è il seguente:
Illuminato dai raggi della saggezza, il bodhisattva, come vede chiaramente un’acino d’uva spina sul palmo aperto della mano, così comprende che i tre regni d’esistenza nella loro interezza non sono nati fin dall’inizio, e, attraverso la forza della verità convenzionale, si dirige verso la cessazione. Genera anche compassione per gli esseri privi di protezione e, come un re dei cigni che si libra in volo davanti agli altri cigni esperti dispiegando le bianche ali di saggezza e compassione, naviga verso l’eccellente riva lontana.
Ha dichiarato che queste parole gli infondono grande fiducia ed ha ribadito che, anche se possiamo seguire tradizioni diverse, è bello condividere le nostre esperienze gli uni con gli altri.
Prima bozza di traduzione, salvo errori ed omissioni, da https://www.sangye.it/dalailamanews/?p=14913 del Dott. Luciano Villa del Centro Studi Tibetani Sangye Choeling di Sondrio, il cui nome è stato conferito da Sua Santità il Dalai Lama. Guarda il video originale in inglese https://www.dalailama.com/videos/compassion-education-and-equality ed il video tradotto in italiano http://it.dalailama.com/videos/compassione-educazione-e-uguaglianza da Fabrizio Pallotti che ringraziamo.